mercoledì 19 giugno 2013

Ecco cosa NON si dovrebbe scrivere sui terremoti....

Recentemente Franco Gabrielli, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, ha suscitato una serie di clamori semplicemente perchè ha ricordato che in Italia potrebbe essere imminente un evento sismico catastrofico (al quale non siamo assolutamente preparati, aggiungo). Per dirla come Marco Mucciarelli ci sono state reazioni scomposte, da chi ha gridato all'inutile allarmismo a chi si meraviglia visto che si ripete sempre che i terremoti non si possono prevedere. Non si tratta però di previsione (luogo, data e magnitudo precisi) quanto di una stima molto ragionevole.
Naturalmente queste grida vengono da personaggi le cui conoscenze in campo scientifico (segnatamente nelle Scienze della Terra) sono pari a zero ma parlano lo stesso con la presunzione di sapere tutto e poter discettare su tutto. E dimostrano in realtà di non capire niente. Non so se l'articolo di cui discuterò in questo post sia del Gianni Lannes giornalista impegnato nella lotta contro le varie mafie ed altre porcate dell'Italia contemporanea; ma lo ritengo molto probabile dato che il Nostro ha già scritto altre bischerate su scie chimiche e terremoti. Dispiace parecchio che una persona che ha il coraggio di mettersi pubblicamente contro “mammasantissima” di ogni genere cercando di rendere pubblici “imbrogli” vari, attività per la quale ha avuto anche non pochi problemi professionali, scriva certe cose. E purtroppo per lui questo lo rende meno autorevole a chi invece le conosce bene, che è portato a pensare che se tratta la mafia come la geologia tutto quello che dice sia spazzatura. Bisognerebbe che non cadesse in questa trappola e trattasse le questioni scientifiche in maniera “un pochino” più seria. O le lasciasse trattare a chi è in grado di farlo.

Se volete leggere qualcosa di assolutamente intelligente e lucido sul rischio di un prossimo devastante terremoto in Italia vi consiglio questo post di Marco Mucciarelli. Non lo voglio commentare perchè... non ne ha bisogno per chiarezza e rigore scientifico.
Tutt'altro invece per quanto riguarda, ad esempio, un personaggio che si distingue moltissimo fornendo un fulgido esempio di quelle “reazioni scomposte” di cui accenna Mucciarelli, cioè Gianni Lannes.
Leggo dal suo blog ad esempio che c'è stato un «Brillamento di ordigni bellici dal 17 al 20 giugno 2013», nelle acque adriatiche di Ancona, recita l’Ordinanza numero 68/2013, a firma del contrammiraglio Giovanni Pettorino. Nella stessa zona, ma sarà solo una singolare coincidenza, si sono verificati alcuni terremoti qualche giorno fa, nel corso di un’operazione simile, pericolosa e comunque inquinante.

Lasciamo perdere l'aspetto “inquinamento” mi interessa poco nel frangente, ma parliamo di geofisica: che strano.... terremoti nell'alto Adriatico.... ma va? Chi l'avrebbe mai detto??????
Forse Lannes non sa che quell'area è caratterizzata da una frequente attività sismica (sia pure non intensa) che secondo alcuni è dovuta ad uno smembramento incipiente della placca Adriatica in due blocchi diversi.

Vorrei però soffermarmi su un altro post di Lannes, pubblicato su un noto sito “alternativo” che ogni tanto (ma praticamente sempre quando parla di Scienza), tira degli sfondoni osceni. Lo cito integralmente, commentandolo punto per punto:

ITALIA DEL SUD: GENOCIDIO DA TERREMOTO ANNUNCIATO - GIANNI LANNES

Elementare Watson: due più due fa quattro. Che succede se più di qualcuno trivella dei vulcani attivi nel Mediterraneo a ridosso delle coste d’Italia? Cosa accade se si sconquassano le sorgenti sismogenetiche, vale a dire faglie o sistemi di faglie sismiche attive?
La scienza non ha dubbi in proposito: si originano, o se preferite si causano terremoti, maremoti e tsunami. Sempre che i giochi di guerra della NATO non combinino disastri prima.

Iniziamo cercando di capire quali possano essere i pericoli di trivellare dei vulcani attivi. Lannes forse non sa che in molte aree del mondo, a cominciare dall'Italia, ci sono molti campi geotermici vulcanici sfruttati o dove c'è l'idea di sfruttarli. Per esempio avevo parlato dell'idea di sfruttare quelli dell'Alaska ma in tutti i continenti (Africa esclusa e non perchè non ci siano zone idonee) ci sono centrali geotermiche vicine a vulcani o progetti del genere. 
Francamente non capisco quali possano essere i problemi che questa attività può arrecare alla Natura (tranne un pò di subsidenza quando le cose non sono fatte bene). 
Rilevo altresì che potrebbe essere la Natura ad arrecare danni a queste attività (un vulcano può modificare l'ambiente che lo circonda in maniera “rapida ed efficace”). 

Quanto ai terremoti il discorso è diverso: che alcune attività, a partire dallo stoccaggio di liquidi in profondità allo sfruttamento di giacimenti di idrocarburi possano provocare una certa attività sismica è provato. Ma arrivare ad intensità tali da arrecare effetti su costruzioni ed altro la vedo piuttosto dura. Quanto agli tsunami, sì, certo, possono essere provocati dall'attività umana, ma non sono tsunami innescati da terremoti, quanto da frane. Il Vajont, di cui ho parlato da poco, ne è un esempio. Ma lo è anche lo tsunami di Nizza (sulle cui cause c'è un “imbarazzato silenzio”). A proposito... maremoto e tsunami sono la stessa cosa...
Soprattutto è allucinante il pensare che la NATO abbia la possiiblità di innescare terremoti distruttivi, deliberatamente o no (magari con una bomba atomica lo potrebbe fare; però... non certo con HAARP...)

Forse, non sarà un caso né tantomeno allarmismo gratuito se più di un esperto accademico, perfino in audizione parlamentare, e in aggiunta nientedimeno che il capo della protezione Civile Franco Gabrielli in persona, annunciano all’unisono un terremoto distruttivo che annienterà il Mezzogiorno.
Se la Protezione civile acquista migliaia di prefabbricati da destinare alle popolazioni colpite da calamità è sempre un caso, oppure una singolare coincidenza? Se i terremoti per la scienza sono imprevedibili – quando di origine naturale (sic) – allora come si fa ad annunciarli con largo o se non sapendo che hanno una genesi artificiale, ovvero, sono provocati volontariamente dalla mano dell’uomo per calcolo, interessi economici e sete di dominio?
ANTICIPO LEGGERMENTE UNA FRASE DELL'ARTICOLO PERCHÈ LA RITENGO UTILE QUI: Autorità, istituzioni e scienziati danno i numeri: la Protezione Civile, addirittura ha calcolato numero di morti e feriti per ogni città del Meridione. Perché?

Si tratterà di un evento (o più eventi a pochi mesi l'uno dall'altro, è già successo) che avverrà come come sono sempre avvenuti nelle ultime centinaia di migliaia di anni: certo, ci potrà essere morte, distruzione e magari anche delle frane a causa della situazione urbanistica e di uso del territorio ma non certo ci sarà un qualcosa che "annienterà il mezzogiorno"... per favore... (l'economia nazionale forse  sì, ma questa è un'altra storia)
Leggere il post di Mucciarelli che ho linkato all'inizio fa capire tante cose. Però, autocitandomi, riprendo quanto scrissi giusto un anno fa commentando le improvvide dichiarazioni di Allessandro Martelli (improvvide non nella sostanza ma perchè dette in “geologhese” a giornalisti che non sapendo un tubo di geologia le avrebbero copiate pari pari stravolgendone involontariamente il significato):

ITALIA MERIDIONALE E TERREMOTI. piaccia o non piaccia più a lungo si va più le probabilità che in Italia Meridionale avvenga un terremoto distruttivo aumentano drasticamente di anno in anno.
- nei 130 anni tra il 1767 e il 1894 oltre 35 terremoti in queste regioni hanno avuto uno scuotimento che ha raggiunto almeno l'VIII grado della Scala Mercalli. Fra questi ben 7 hanno raggiunto il X grado.
- nei 105 anni intercorsi dal terribile disastro del 1908 a Messina e Reggio Calabria e oggi, tra Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia ci sono stati solo 3 terremoti con intensità del X grado e uno del IX; e di questi ben 3 hanno avuto epicentro in Irpinia (il quarto è il Belice). Significativo il fatto che in 105 anni 3 di questi 4 sono avvenuti in appena 18 anni (due terremoti in Irpinia nel 1962 e nel 1980, nel Belice nel 1967).

Come vedete i conti non tornano. O è cambiato improvvisamente il regime geodinamico o fra un po' di tempo si ricomincia, con il rischio di avere addirittura più terremoti distruttivi nell'arco di un singolo anno.
E, oltre al terribile carico di sofferenze umane, saranno grossi problemi anche per il bilancio dello Stato.
A scanso di equivoci preciso che la fonte di questi dati è il “catalogo parametrico dei terremoti italiani” disponibile per chiunque sul sito dell'INGV, e frutto di una serie attentissima di ricerche, non sono dati presi a casaccio su un sito internet qualsiasi.

Mi scappa da ridere: con una situazione del genere mi pare che la Protezione Civile, che conosce benissimo lo stato pietoso dell'edilizia del Belpaese (cosa su cui è d'accordo Lannes), stia facendo cose assolutamente logiche: anziché stare ad aspettare fatalisticamente che da qualche parte l'evento temuto avvenga si prepara davvero.


E come fa a prepararsi? Semplice:
- sta cercando di immaginarsi degli “scenari sismici” che indichino cosa possa succedere nelle varie zone, in modo da potersi organizzare con qualche dato di base allo scattare dell'emergenza
- sulla questione dell'acquisto dei prefabbricati non so niente ma se l'avessero fatto non la ritengo una cattiva idea: se non altro ai superstiti verrebbe dato un tetto alla svelta. E certe cose mica si possono produrre in quattro balletti, specialmente in “quantità industriale”. Quindi se sono pronte, meglio. Sperando di utilizzarle il più tardi ed il meno possibile...

In sostanza: se non fa niente e arriva al disastro impreparata si critica, se invece cerca di prepararsi è perchè qualche cattivone sta provocando volontariamente un terremoto di proporzioni bibliche.... ma per favore....

Una cosa è certa: ora, adesso stanno trivellano a più non posso i Campi Flegrei, ossia l’area sismica più esplosiva dello Stivale, e, contemporaneamente il vulcano attivo Marsili (il più grande d’Europa) che si trova sott’acqua, nel Tirreno meridionale, di fronte alle coste di Sicilia, Calabria e Campania. E’ tutto apparentemente in regola: ci sono le solite autorizzazioni dello Stato tricolore.


Ed ecco un altro punto risibile.
Vabbè... conosco  perfettamente il progetto flegreo e quindi “baro”, ma anche senza essere abbonati alla rivista "Scientific Drilling"  basta andare su un motore di ricerca e chiedere “Campi Flegrei drilling” per arrivare al sito del progetto di perforazione dei Campi Flegrei (Campi Flegrei Drilling Project) dove si vede che non "trivellano a più non posso" ma che si tratta di due minimi carotaggi finalizzati a capire quello che c'è sotto per soli scopi scientifici (capire la dinamica del vulcano). Ovviamente l'dea che questi due carotaggetti possano innescare una eruzione o, peggio, una esplosione è completamente sballata. O forse Lannes ha appreso come far esplodere un vulcano leggendo il n. 198 di Tex "nel covo dei banditi" quando il Ranger, i suoi pards ed El Morisco, per distruggere un geyser ed eliminare un cactus che produce un forte alcaloide buttano della dinamite dentro il condotto provocando poi un terremoto di devastanti proporzioni.
Se invece si va a chiedere in Italiano “Perforazioni Campi Flegrei si assiste purtroppo al solito delirio italidiota.... 
Aggiungo che purtroppo lo sfruttamento geotermico dei Campi Flegrei non è per adesso possibile ma solo per i limiti attuali della tecnologia. È possibile (ed auspicabile) che in un futuro prossimo questa risorsa possa essere sfruttata.


Poi, scusate, ma francamente neanche i miei quasi 35 anni di geologia mi consentono di capire il significato del concetto di “area sismica più esplosiva d'Italia”....


Il lancio dell’agenzia giornalistica recita: «L’obiettivo è ambizioso: sfruttare l’energia che si sviluppa dal vulcano Marsili, vicino all’arcipelago delle Eolie. Il progetto è di una società marchigiana specializzata in ingegneria naturalistica, nel settore delle opere civili e delle infrastrutture, la Eurobuilding di Servigliano (Fermo) e si chiama "Marsili Project". Punta a utilizzare l’energia geotermica che si può sviluppare dal vulcano che si trova nelle profonde acque del mar Tirreno meridionale… Un vulcano sottomarino, il più grande d’Europa: 60 chilometri di lunghezza, 20 chilometri di larghezza, un’altezza di 3.800 metri, con una sommitè che sta a 400 metri sotto la superficie dell’acqua. La possibilità dello sfruttamento del vulcano per creare energia geotermica nasce dall’idea del professor Patrizio Signanini dell’Università ‘Gabriele D’Annunzio’ di Chieti, che ha trovato nella Eurobuilding un partner industriale interessato a svilupparla. Il ‘Marsili Project’, afferma Paltrinieri, ”è il primo esempio al mondo di valorizzazione di energia geotermica sottomarina. L’obiettivo è produrre energia elettrica sfruttando il campo geotermico formato dal più grande vulcano d’Europa. Quest’area, infatti, e’ una delle zone più ricche di giacimenti di fluidi geotermici al mondo. I numerosi vulcani presenti nel Tirreno meridionale, al largo delle coste siciliane, calabresi e campane, sono enormi sorgenti di calore”.

Avevo una conoscenza sommaria del progetto. Oggi come oggi mi sembra un'idea che può funzionare solo a Paperopoli. In futuro chissa... ma con i mezzi attuali è quantomeno difficile da realizzare. Anche se ci fosse la tecnologia a disposizione non vedo quali siano i rischi di innescare terremoti, tantomeno se devastanti, nella penisola italiana. Né tsunami dal vulcano (il quale è probabile che prima o poi lo provocherà; però, come ho scritto in un post che è stato rimbalzato persino sul sito di Nature, è statisticamente molto improbabile che nella nostra vita si possa assistere ad una esplosione del Marsili ed è leggermene meno improbabile assistere ad uno tsunami provocato da una frana lungo le sue pendici; nonostante questo è lo stesso auspicabile che venga messo sotto stretta sorveglianza sia sismica che geochimica, al pari degli altri vulcani attivi italiani.
(faccio notare che queste cose le scrissi nel 2008 quando l'esistenza di questo vulcano era nota agli "addetti ai lavori" e non di più) 

Comunque, se proprio dovessi fare geotermia sottomarina non andrei sul Marsili, ma trovo molto più semplice, ad esempio, lo sfruttamento di eventuali fluidi geotermici nel Canale di Sicilia, nella zona dell'isola Ferdinandea. Profondità minore e vicinanza dalla costa rappresentano condizioni decisamente migliori.
E, particolare non trascurabile, da anni il progetto è fermo. 

L'articolo poi cita due eventi sismici avvenuti nelle Madonie il 15 e nel Tirreno meridionale il 16 giugno rispettivamente con M 2.1 e 2.4 e profondità di 5.9 e 28 km, trattati come conseguenze sismiche - Si tratta in questo caso di terremoti con ipocentro superficiale”: Ovviamente, invece, si tratta della normalissima attività sismica di quell'area (come testimonia la carta qui presentata), inoltre 28 km di profondità non sono propriamente una caratteristica da terremoto "superficiale". 
Dall'articolo non si capisce bene di cosa  questi eventi siano conseguenze, ma non è che pensa ci siano operazioni in corso al Marsili in questo periodo? 
Se è così mi sganascio dal ridere..... Oltre alla palese incongruenza scientifica (2 terremoti uno lontano dall'altro perfettamente in linea con quanto succede in Natura) l'articolo dà l'impressione che l'autore sia convinto che il Progetto Marsili sia effettivamente in corso. Cosa non vera.

L'articolo si conclude con una frase: I terremoti (naturali o artificiali) si possono fronteggiare soltanto con la prevenzione, attualmente però, pari allo zero. Prepariamoci al peggio nel Belpaese di carta velina.
Se non fosse per quella parentesi in cui si favoleggia di terremoti artificiali è l'unico passo intelligente dell'articolo.

Voglio inoltre postare la eccellente risposta del solito Marco Mucciarelli direttamente sul sito dove è apparso questo sciagurato articolo:


Il motivo delle dichiarazioni del Capo Dipartimento di Protezione Civile è molto più semplice: I terremoti in Italia sono avvenuti per millenni, prima del petrolio, prima della NATO, prima dei complottisti, ed hanno fatto centinaia di migliaia di vittime ed ora I tempi sono nuovamente maturi. Cercando il cattivo di turno, non dimentichiamoci di quello che disse Robert Mallet alla fine del libro dove descriveva il terremoto che aveva ucciso 40.000 persone in Val d'Agri e nel Vallo di Diano: "Il terremoto non è altro che l'oggetto della superstizione, qualora esso venga considerato come una maledizione o un giudizio... Se si applicheranno le conoscenze e l'abilità alla costruzione di future case e città nell'Italia Meridionale, ben poche se non nulle saranno le perdite di vite umane in seguito ai terremoti che ricorreranno nei loro tempi e stagioni".

Osservando che Rober Mallet diceva queste cose nel.... 1857, concludo con un mio personale ed accorato appello a coloro che scrivono di Scienze della Terra senza avere competenze in materia: fatevi aiutare da qualcuno che le conosca, per favore.....

EDIT: ho trovato un post di Lannes sui terremoti pieno di assurdità. Ho postato un commento che non è apparso perchè i commenti devono essere prima approvsati dalla moderazione.
Poi qualche ora dopo ho riguardato e non solo il mio commento non è apparso ma soprattutto il post è stato chiuso ai commenti.
Io ho sempre postato commenti contro quello che scrivo e addiritttura in alcuni casi ci ho fatto un post sopra. 
Mi sembra una differenza notevole di comportamento.
A voi il giudizio.


1 commento:

Aldo Piombino ha detto...

cokento inviatomi su FB ma che mi òpiace riportare a proposito dell'edit finale del post:

logico..il punto per questi signori non è il dire qualcosa di sensato o meno, ma l'aver comunque ragione, il sensazionalismo in campo giornalistico paga, quindi non si deve interferire conla "loro" verità, anche se è una menzogna colossale..motivo epr cui accettano i dibattiti pubblici solo in assenza di controparti....