Recentemente
Franco
Gabrielli, il
Capo Dipartimento della Protezione Civile, ha suscitato
una serie di clamori semplicemente perchè ha ricordato
che in
Italia potrebbe essere imminente un evento sismico catastrofico (al
quale non siamo assolutamente preparati, aggiungo). Per dirla come
Marco Mucciarelli
ci
sono state reazioni scomposte, da chi ha gridato all'inutile
allarmismo a chi si meraviglia visto che si ripete sempre che i
terremoti non si possono prevedere. Non si tratta però di previsione
(luogo, data e magnitudo precisi) quanto di una stima molto
ragionevole.
Naturalmente
queste grida vengono da personaggi le cui conoscenze in campo
scientifico (segnatamente nelle Scienze della Terra) sono pari a zero
ma parlano lo stesso con la presunzione di sapere tutto e poter
discettare su tutto. E
dimostrano in realtà di non capire niente.
Non
so se l'articolo di
cui discuterò in questo post sia
del Gianni Lannes giornalista impegnato nella lotta contro le varie
mafie ed altre porcate dell'Italia contemporanea; ma lo ritengo molto
probabile dato che il Nostro ha già scritto altre bischerate su scie
chimiche e terremoti. Dispiace
parecchio che una persona che ha il coraggio di mettersi
pubblicamente contro “mammasantissima” di ogni genere cercando di
rendere pubblici “imbrogli” vari, attività per la quale ha avuto
anche non pochi problemi professionali, scriva certe cose.
E purtroppo per lui questo lo rende meno autorevole a chi invece le
conosce bene, che è portato a pensare che se tratta la mafia come la
geologia tutto quello che dice sia spazzatura. Bisognerebbe che non
cadesse in questa trappola e trattasse le questioni scientifiche in
maniera “un pochino” più seria. O le lasciasse trattare a chi è in grado di farlo.
Se
volete leggere qualcosa di assolutamente intelligente e lucido sul
rischio di un prossimo devastante terremoto in Italia vi consiglio
questo post di Marco Mucciarelli. Non lo voglio commentare perchè...
non ne ha bisogno per chiarezza e rigore scientifico.
Tutt'altro
invece per quanto riguarda, ad esempio, un personaggio che si
distingue moltissimo fornendo un fulgido esempio di quelle “reazioni
scomposte” di cui accenna Mucciarelli, cioè Gianni Lannes.
Leggo
dal suo
blog
ad esempio che c'è
stato un «Brillamento di ordigni bellici dal 17 al 20 giugno 2013»,
nelle acque adriatiche di Ancona,
recita l’Ordinanza numero 68/2013, a firma del contrammiraglio
Giovanni Pettorino. Nella stessa zona, ma sarà solo una singolare
coincidenza, si sono verificati alcuni terremoti qualche giorno fa,
nel corso di un’operazione simile, pericolosa e comunque
inquinante.
Lasciamo
perdere l'aspetto “inquinamento” mi interessa poco nel
frangente, ma parliamo di geofisica: che strano.... terremoti
nell'alto Adriatico.... ma va? Chi l'avrebbe mai detto??????
Forse
Lannes non sa che quell'area è caratterizzata da una frequente
attività sismica (sia pure non intensa) che secondo alcuni è dovuta
ad uno smembramento incipiente della placca Adriatica in due blocchi
diversi.
Vorrei
però soffermarmi su un altro post di
Lannes, pubblicato
su un noto sito “alternativo” che ogni tanto (ma praticamente
sempre quando parla di Scienza),
tira degli sfondoni osceni. Lo
cito integralmente, commentandolo punto per punto:
ITALIA
DEL SUD: GENOCIDIO DA TERREMOTO ANNUNCIATO - GIANNI LANNES
Elementare
Watson: due più due fa quattro. Che succede se più di qualcuno
trivella dei vulcani attivi nel Mediterraneo a ridosso delle coste
d’Italia? Cosa accade se si sconquassano le sorgenti
sismogenetiche, vale a dire faglie o sistemi di faglie sismiche
attive?
La
scienza non ha dubbi in proposito: si originano, o se preferite si
causano terremoti, maremoti e tsunami. Sempre che i giochi di guerra
della NATO non
combinino disastri prima.
Iniziamo
cercando di capire quali possano essere i pericoli di trivellare dei
vulcani attivi. Lannes forse non sa che in molte aree del mondo, a
cominciare dall'Italia, ci sono molti campi geotermici vulcanici
sfruttati o dove c'è l'idea di sfruttarli. Per esempio avevo parlato
dell'idea di sfruttare quelli dell'Alaska ma in tutti i continenti
(Africa esclusa e non perchè non ci siano zone idonee) ci sono centrali geotermiche vicine a vulcani o progetti del genere.
Francamente non capisco quali possano essere i
problemi che questa attività può arrecare alla Natura (tranne un pò di subsidenza quando le cose non sono fatte bene).
Rilevo altresì che potrebbe essere la Natura ad arrecare danni a queste attività (un vulcano può modificare l'ambiente che lo circonda in maniera “rapida ed efficace”).
Rilevo altresì che potrebbe essere la Natura ad arrecare danni a queste attività (un vulcano può modificare l'ambiente che lo circonda in maniera “rapida ed efficace”).
Quanto ai terremoti il discorso è
diverso: che alcune attività, a partire dallo stoccaggio di liquidi
in profondità allo sfruttamento di giacimenti di idrocarburi possano
provocare una certa attività sismica è provato. Ma arrivare ad
intensità tali da arrecare effetti su costruzioni ed altro la vedo
piuttosto dura. Quanto agli tsunami, sì, certo, possono essere
provocati dall'attività umana, ma non sono tsunami innescati da
terremoti, quanto da frane. Il Vajont, di cui ho parlato da poco, ne
è un esempio. Ma lo è anche lo tsunami di Nizza (sulle cui cause
c'è un “imbarazzato silenzio”). A proposito... maremoto e tsunami sono la stessa cosa...
Soprattutto è allucinante il pensare che la NATO abbia la possiiblità di innescare terremoti distruttivi, deliberatamente o no (magari con una bomba atomica lo potrebbe fare; però... non certo con HAARP...)
Soprattutto è allucinante il pensare che la NATO abbia la possiiblità di innescare terremoti distruttivi, deliberatamente o no (magari con una bomba atomica lo potrebbe fare; però... non certo con HAARP...)
Forse,
non sarà un caso né tantomeno allarmismo gratuito se più di un
esperto accademico, perfino in audizione parlamentare, e in aggiunta
nientedimeno che il capo della protezione Civile Franco Gabrielli in
persona, annunciano all’unisono un terremoto distruttivo che
annienterà il Mezzogiorno.
Se
la Protezione civile acquista
migliaia di prefabbricati da destinare alle popolazioni colpite da
calamità è sempre un caso, oppure una singolare coincidenza? Se i
terremoti per la scienza sono imprevedibili – quando di origine
naturale (sic) – allora come si fa ad annunciarli con largo o se non
sapendo che hanno una genesi artificiale, ovvero, sono provocati
volontariamente dalla mano dell’uomo per calcolo, interessi
economici e sete di dominio?
ANTICIPO
LEGGERMENTE UNA FRASE DELL'ARTICOLO PERCHÈ LA RITENGO UTILE QUI:
Autorità,
istituzioni e scienziati danno i numeri: la Protezione Civile,
addirittura ha calcolato numero di morti e feriti per ogni città del
Meridione. Perché?
Si
tratterà di un evento (o più eventi a pochi mesi l'uno dall'altro, è già successo) che avverrà come come sono sempre avvenuti nelle ultime centinaia di migliaia di anni: certo, ci potrà essere morte, distruzione e magari anche delle frane a causa della situazione
urbanistica e di uso del territorio ma non certo ci sarà un qualcosa che "annienterà il
mezzogiorno"... per favore... (l'economia nazionale forse sì, ma questa è un'altra storia)
Leggere
il
post di Mucciarelli che ho linkato all'inizio fa
capire tante cose. Però, autocitandomi, riprendo quanto scrissi giusto un anno fa commentando le improvvide
dichiarazioni di Allessandro Martelli (improvvide non nella sostanza
ma perchè dette in “geologhese” a giornalisti che non sapendo
un tubo di geologia le avrebbero copiate pari pari stravolgendone involontariamente il significato):
ITALIA
MERIDIONALE E TERREMOTI. piaccia o non piaccia più a lungo si va più
le probabilità che in Italia Meridionale avvenga un terremoto
distruttivo aumentano drasticamente di anno in anno.
-
nei 130 anni tra il 1767 e il 1894 oltre 35 terremoti in queste
regioni hanno avuto uno scuotimento che ha raggiunto almeno l'VIII
grado della Scala Mercalli. Fra questi ben 7 hanno raggiunto il X
grado.
-
nei 105 anni intercorsi dal terribile disastro del 1908 a Messina
e Reggio Calabria e oggi, tra Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia ci
sono stati solo 3 terremoti con intensità del X grado e uno del IX;
e di questi ben 3 hanno avuto epicentro in Irpinia (il quarto è il
Belice). Significativo il fatto che in 105 anni 3 di questi 4 sono
avvenuti in appena 18 anni (due terremoti in Irpinia nel 1962 e nel
1980, nel Belice nel 1967).
Come
vedete i conti non tornano. O è cambiato improvvisamente il regime
geodinamico o fra un po' di tempo si ricomincia, con il rischio di
avere addirittura più terremoti distruttivi nell'arco di un singolo
anno.
E,
oltre al terribile carico di sofferenze umane, saranno grossi
problemi anche per il bilancio dello Stato.
A
scanso di equivoci preciso che la fonte di questi dati è il
“catalogo parametrico dei terremoti italiani” disponibile
per chiunque sul sito dell'INGV, e frutto di una serie attentissima
di ricerche, non sono dati presi a casaccio su un sito internet
qualsiasi.
Mi scappa da ridere: con una situazione del genere mi pare che la
Protezione Civile, che conosce benissimo lo stato pietoso
dell'edilizia del Belpaese (cosa su cui è d'accordo Lannes),
stia facendo cose assolutamente logiche: anziché stare ad aspettare fatalisticamente che da qualche parte l'evento temuto avvenga si prepara davvero.
E come fa a prepararsi? Semplice:
- sta cercando di immaginarsi degli “scenari sismici” che
indichino cosa possa succedere nelle varie zone, in modo da potersi
organizzare con qualche dato di base allo scattare dell'emergenza
-
sulla questione dell'acquisto dei prefabbricati non so niente ma se
l'avessero fatto non la ritengo una cattiva idea: se non altro ai
superstiti verrebbe dato un tetto alla svelta. E certe cose mica si
possono produrre in quattro balletti, specialmente in “quantità
industriale”. Quindi se sono pronte, meglio. Sperando di
utilizzarle il più tardi ed il meno possibile...
Una
cosa è certa: ora, adesso stanno trivellano a più non posso i Campi Flegrei, ossia l’area sismica più esplosiva
dello Stivale, e, contemporaneamente il vulcano attivo Marsili (il più grande d’Europa) che si trova
sott’acqua, nel Tirreno meridionale, di fronte alle coste di
Sicilia, Calabria e Campania. E’ tutto apparentemente in regola: ci
sono le solite autorizzazioni dello Stato tricolore.
Ed
ecco un altro punto risibile.
Vabbè... conosco perfettamente il progetto flegreo e quindi “baro”, ma anche senza essere abbonati alla rivista "Scientific Drilling" basta andare su un motore di ricerca e chiedere “Campi Flegrei drilling” per arrivare al sito del progetto di perforazione dei Campi Flegrei (Campi Flegrei Drilling Project) dove si vede che non "trivellano a più non posso" ma che si tratta di due minimi carotaggi finalizzati a capire quello che c'è sotto per soli scopi scientifici (capire la dinamica del vulcano). Ovviamente l'dea che questi due carotaggetti possano innescare una eruzione o, peggio, una esplosione è completamente sballata. O forse Lannes ha appreso come far esplodere un vulcano leggendo il n. 198 di Tex "nel covo dei banditi" quando il Ranger, i suoi pards ed El Morisco, per distruggere un geyser ed eliminare un cactus che produce un forte alcaloide buttano della dinamite dentro il condotto provocando poi un terremoto di devastanti proporzioni.
Se invece si va a chiedere in Italiano “Perforazioni Campi Flegrei” si assiste purtroppo al solito delirio italidiota....
Aggiungo che purtroppo lo sfruttamento geotermico dei Campi Flegrei non è per adesso possibile ma solo per i limiti attuali della tecnologia. È possibile (ed auspicabile) che in un futuro prossimo questa risorsa possa essere sfruttata.
Vabbè... conosco perfettamente il progetto flegreo e quindi “baro”, ma anche senza essere abbonati alla rivista "Scientific Drilling" basta andare su un motore di ricerca e chiedere “Campi Flegrei drilling” per arrivare al sito del progetto di perforazione dei Campi Flegrei (Campi Flegrei Drilling Project) dove si vede che non "trivellano a più non posso" ma che si tratta di due minimi carotaggi finalizzati a capire quello che c'è sotto per soli scopi scientifici (capire la dinamica del vulcano). Ovviamente l'dea che questi due carotaggetti possano innescare una eruzione o, peggio, una esplosione è completamente sballata. O forse Lannes ha appreso come far esplodere un vulcano leggendo il n. 198 di Tex "nel covo dei banditi" quando il Ranger, i suoi pards ed El Morisco, per distruggere un geyser ed eliminare un cactus che produce un forte alcaloide buttano della dinamite dentro il condotto provocando poi un terremoto di devastanti proporzioni.
Se invece si va a chiedere in Italiano “Perforazioni Campi Flegrei” si assiste purtroppo al solito delirio italidiota....
Aggiungo che purtroppo lo sfruttamento geotermico dei Campi Flegrei non è per adesso possibile ma solo per i limiti attuali della tecnologia. È possibile (ed auspicabile) che in un futuro prossimo questa risorsa possa essere sfruttata.
Poi,
scusate, ma francamente neanche i miei quasi 35 anni di geologia mi consentono di
capire il significato del concetto di “area sismica più esplosiva
d'Italia”....
Il
lancio dell’agenzia giornalistica recita: «L’obiettivo è
ambizioso: sfruttare l’energia che si sviluppa dal vulcano Marsili,
vicino all’arcipelago delle Eolie. Il progetto è di una società marchigiana specializzata in ingegneria naturalistica, nel settore
delle opere civili e delle infrastrutture, la Eurobuilding di
Servigliano (Fermo) e si chiama "Marsili Project".
Punta a utilizzare l’energia geotermica che si può sviluppare
dal vulcano che si trova nelle profonde acque del mar Tirreno
meridionale… Un vulcano sottomarino, il più grande d’Europa:
60 chilometri di lunghezza, 20 chilometri di larghezza, un’altezza
di 3.800 metri, con una sommitè che sta a 400 metri sotto la
superficie dell’acqua. La possibilità dello sfruttamento del
vulcano per creare energia geotermica nasce dall’idea del professor
Patrizio Signanini dell’Università ‘Gabriele D’Annunzio’
di Chieti, che ha trovato nella Eurobuilding un partner industriale
interessato a svilupparla. Il ‘Marsili Project’, afferma
Paltrinieri, ӏ il primo esempio al mondo di valorizzazione di
energia geotermica sottomarina. L’obiettivo è produrre energia
elettrica sfruttando il campo geotermico formato dal più grande
vulcano d’Europa. Quest’area, infatti, e’ una delle zone più ricche di giacimenti di fluidi geotermici al mondo. I numerosi
vulcani presenti nel Tirreno meridionale, al largo delle coste
siciliane, calabresi e campane, sono enormi sorgenti di calore”.
Avevo una conoscenza sommaria del progetto. Oggi come oggi mi sembra un'idea che può funzionare solo a Paperopoli. In futuro chissa... ma con i mezzi attuali è quantomeno difficile da realizzare. Anche se ci fosse la tecnologia a disposizione non vedo quali siano i rischi di innescare terremoti, tantomeno se devastanti, nella penisola italiana. Né tsunami dal vulcano (il quale è probabile che prima o poi lo provocherà; però, come ho scritto in un post che è stato rimbalzato persino sul sito di Nature, è statisticamente molto improbabile che nella nostra vita si possa assistere ad una esplosione del Marsili ed è leggermene meno improbabile assistere ad uno tsunami provocato da una frana lungo le sue pendici; nonostante questo è lo stesso auspicabile che venga messo sotto stretta sorveglianza sia sismica che geochimica, al pari degli altri vulcani attivi italiani.
(faccio notare che queste cose le scrissi nel 2008 quando l'esistenza di questo vulcano era nota agli "addetti ai lavori" e non di più)
Comunque, se proprio dovessi fare geotermia sottomarina non andrei sul Marsili, ma trovo molto più semplice, ad esempio, lo sfruttamento di eventuali fluidi geotermici nel Canale di Sicilia, nella zona dell'isola Ferdinandea. Profondità minore e vicinanza dalla costa rappresentano condizioni decisamente migliori.
E, particolare non trascurabile, da anni il progetto è fermo.
Comunque, se proprio dovessi fare geotermia sottomarina non andrei sul Marsili, ma trovo molto più semplice, ad esempio, lo sfruttamento di eventuali fluidi geotermici nel Canale di Sicilia, nella zona dell'isola Ferdinandea. Profondità minore e vicinanza dalla costa rappresentano condizioni decisamente migliori.
E, particolare non trascurabile, da anni il progetto è fermo.
L'articolo
poi cita due eventi sismici avvenuti nelle Madonie il 15 e
nel Tirreno meridionale il 16 giugno rispettivamente con M 2.1 e 2.4
e profondità di 5.9 e 28 km, trattati come “conseguenze
sismiche - Si tratta in questo caso di terremoti con
ipocentro superficiale”: Ovviamente, invece, si tratta della normalissima attività sismica di quell'area (come testimonia la carta qui presentata), inoltre 28 km di profondità non sono propriamente una caratteristica da terremoto "superficiale".
Dall'articolo non si capisce bene di cosa questi eventi siano conseguenze, ma non è che pensa ci siano operazioni in corso al Marsili in questo periodo?
Se è così mi sganascio dal ridere..... Oltre alla palese incongruenza scientifica (2 terremoti uno lontano dall'altro perfettamente in linea con quanto succede in Natura) l'articolo dà l'impressione che l'autore sia convinto che il Progetto Marsili sia effettivamente in corso. Cosa non vera.
Dall'articolo non si capisce bene di cosa questi eventi siano conseguenze, ma non è che pensa ci siano operazioni in corso al Marsili in questo periodo?
Se è così mi sganascio dal ridere..... Oltre alla palese incongruenza scientifica (2 terremoti uno lontano dall'altro perfettamente in linea con quanto succede in Natura) l'articolo dà l'impressione che l'autore sia convinto che il Progetto Marsili sia effettivamente in corso. Cosa non vera.
L'articolo si conclude con una frase: I terremoti (naturali o artificiali) si possono fronteggiare soltanto con la prevenzione, attualmente però, pari allo zero. Prepariamoci al peggio nel Belpaese di carta velina.
Se
non fosse per quella parentesi in cui si favoleggia di terremoti
artificiali è l'unico passo intelligente dell'articolo.
Voglio
inoltre postare la eccellente risposta del solito Marco Mucciarelli
direttamente sul sito dove è apparso questo sciagurato articolo:
Il
motivo delle dichiarazioni del Capo Dipartimento di Protezione Civile
è molto più semplice: I terremoti in Italia sono avvenuti per
millenni, prima del petrolio, prima della NATO, prima dei
complottisti, ed hanno fatto centinaia di migliaia di vittime ed ora
I tempi sono nuovamente maturi. Cercando il cattivo di turno, non
dimentichiamoci di quello che disse Robert Mallet alla fine del libro
dove descriveva il terremoto che aveva ucciso 40.000 persone in Val
d'Agri e nel Vallo di Diano: "Il
terremoto non è altro che l'oggetto della superstizione, qualora
esso venga considerato come una maledizione o un giudizio... Se si
applicheranno le conoscenze e l'abilità alla costruzione di future
case e città nell'Italia Meridionale, ben poche se non nulle saranno
le perdite di vite umane in seguito ai terremoti che ricorreranno nei
loro tempi e stagioni".
Osservando
che Rober Mallet diceva queste cose nel.... 1857, concludo
con un mio
personale ed accorato appello
a coloro che scrivono di Scienze della Terra senza avere competenze
in materia: fatevi
aiutare da qualcuno che le conosca, per
favore.....
Poi qualche ora dopo ho riguardato e non solo il mio commento non è apparso ma soprattutto il post è stato chiuso ai commenti.
Io ho sempre postato commenti contro quello che scrivo e addiritttura in alcuni casi ci ho fatto un post sopra.
Mi sembra una differenza notevole di comportamento.
A voi il giudizio.
1 commento:
cokento inviatomi su FB ma che mi òpiace riportare a proposito dell'edit finale del post:
logico..il punto per questi signori non è il dire qualcosa di sensato o meno, ma l'aver comunque ragione, il sensazionalismo in campo giornalistico paga, quindi non si deve interferire conla "loro" verità, anche se è una menzogna colossale..motivo epr cui accettano i dibattiti pubblici solo in assenza di controparti....
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