Andrew Cuomo, recentemente rieletto governatore, annunzia che prossimamente verrà definitivamente bannata la pratica del fracking nel territorio dello stato di New York. il provvedimento è stato preso anche perchè l'opinione pubblica locale non nutre simpatia per questa pratica e quindi non ci saranno danni per il Partito Democratico locale. Un aspetto particolare della vicenda è che le proteste sono venute soprattutto da proprietari terrieri che contavano sui proventi delle concessioni sui propri terreni, ma non dalle case petrolifere.
In molti stati degli USA l'attività di estrazione di gas con il fracking sta incontrando resistenze delle popolazioni locali. In alcuni casi tali resistenze hanno spesso portato al pronunciamento in materia di varie corti locali, che in una serie di casi hanno dato ragione alle popolazioni (ma ci sono anche sentenze di senso opposto). Questo succede persino nello stato più petroliofilo di tutti, il Texas. E oggi c'è addirittura uno stato intero, e piuttosto importante, che sta per vietare il fracking per legge: quello di New York
Lo stato di New York è compreso nel territorio sotto al quale, a migliaia di metri di profondità, si trovano il Marcellus Shale e l'Utica Shale, due delle più importanti formazioni scistose dalle quali è nato negli Usa il boom dei gas – shales. Come si vede da questa carta in buona parte del territorio del New England il Marcellus sta sopra all'Utica: in poche aree esiste solo una delle due formazioni.
Pennsylvania, West Virginia e Ohio sono gli altri tre stati maggiormente interessati da queste formazioni e hanno approfittato come pochi altri del boom dei gas – shales, le cui riserve di idrocarburi possono essere sfruttate solo con la discussa e discutibile tecnica del fracking, di cui ho parlato spesso.
Ricordo in particolare due cose sul fracking, premettendo di essere “piuttosto contrario” a questa pratica:
1. non è possibile farlo in Italia perché, semplicemente, non ci sono le rocce adatte: quindi chi sostiene che hanno già fatto fracking, ad esempio in Emilia – Romagna, dice solo una emerita cazzata, come ho fatto notare qui
2. non è il fracking che genera la sismicità indotta, ma la reiniezione nel terreno di quella parte dei liquidi usati per farlo che fuoriesce dai pozzi: cioè si può fare fracking anche senza innescare sismicità, “limitandosi” ad inquinare il sottosuolo ed eventualmente in caso di depurazione non riuscita, le acque superficiali
Al contrario dei governi vicini, quello dello Stato di New York è sempre stato piuttosto prudente sul fracking, anche a causa delle varie proteste popolari di questi anni. Ci sono diverse organizzazioni che contrastano l'industria petrolifera: fra queste porto ad esempio il Delaware Riverkeeper Network, che specificamente si occupa della sicurezza delle acque di uno dei fiumi più importanti del New England, il Delaware. Per cui si è andati avanti a suon di moratorie e di sentenze di corti locali, che hanno più o meno ristretto il divieto.
Di fatto l'opinione pubblica dello stato è chiaramente divisa fra favorevoli e contrari al divieto, ma il successo piuttosto netto riportato nelle ultime elezioni ha convinto il rieletto governatore Andrew Cuomo a esporsi in maniera piuttosto netta sulla questione, anche perché i sondaggi dicono che non si deve aspettare conseguenze negative da questa azione.
Il divieto non è ancora stato emesso definitivamente, ma per il Commissario all'Ambiente Joe Martens il suo avvento è prossimo e le sue conseguenze saranno evidenti solo nella parte meridionale del New York, la cosiddetta “Southern Tier”: ben il 63 % delle aree nelle quali c'è una potenzialità di sfruttamento dei gas – shales sarebbero lo stesso sottoposte a divieto anche senza questo ulteriore passo, in quanto fanno parte del bacino di alimentazione degli acquiferi di New York City e Syracuse, che non possono assolutamente correre il minimo rischio di essere inquinati.
È estremamente favorevole al bando anche il Commissario alla Salute Howard Zucker, il cui dipartimento ha studiato i rapporti fra attività estrattiva con il fracking e salute pubblica: proprio queste ricerche hanno costituito uno dei capisaldi che hanno portato a questa decisione.
Zucker afferma anche un'altra cosa: negli stati vicini studi del genere non sarebbero stati effettuati prima dell'inizio delle operazioni di trivellazione. La sua conclusione è che non vorrebbe che i suoi figli vivessero in quelle zone. Al che Andrew Cuomo ha detto che “se il Commissario alla salute dice così, allora neanche io voglio che i miei figli vivano in zone in cui si pratica questa attività e ovviamente non lo voglio per qualsiasi ragazzo dello Stato di New York”.
Piuttosto chiaro, direi.
La disparità di opinioni sul divieto di fracking comunque esiste anche nella Southern Tier, persino fra i proprietari terrieri, a cui negli USA appartengono anche i diritti di sfruttamento del sottosuolo: alcuni sono “molto dispiaciuti” (eufemismo...) perché devono rinunciare a parecchi quattrini e definiscono questo divieto un'occasione persa per rivitalizzare l'economia. Nel loro mirino ci sono anche gli studi del dipartimento della salute, che secondo loro hanno trascurato apposta gli effetti dell'uso di altre fonti energetiche. Altri invece plaudono all'iniziativa per paura che il fracking porti inquinamento.
Ora bisogna aspettare la mossa definitiva del governo newyorkese, ma anche un'ondata di istanze contrarie che quella parte dei proprietari terrieri favorevoli al fracking presenterà sicuramente alle varie corti di giustizia.
Chi invece pare prenderla con filosofia, paradossalmente, sono le compagnie petrolifere: sarà forse che così si evita l'immissione di altro gas in un momento in cui i prezzi sono bassissimi (e quindi poco remunerativi) e c'è persino chi sostiene che sia proprio questo l'aspetto che ha convinto il commissario all'ambiente ad annunciare il divieto, e non gli studi scientifici.
In pratica il bando farebbe gli interessi sia dell'ambiente che delle compagnie petrolifere, anche se difficilmente un fatto del genere potrebbe avvenire in uno stato governato dal Partito Repubblicano, per il quale l'industria petrolifera rappresenta di gran lunga il maggior finanziatore.
Ufficialmente i repubblicani newyorkesi hanno espresso il loro disappunto, ma in questo stato secondo i sondaggi anche buona parte degli elettori repubblicani sono contrari al fracking (sia pure senza essere la maggioranza dei simpatizzanti del partito).
Il rischio per l'industria petrolifera è grave perchè è possibile, a partire dalla California (dove esistono già diversi divieti locali), che altri stati scelgano questa strada.