Non
sono di proposito voluto intervenire fino ad oggi nella questione
della sentenza al processo dell'Aquila. Una sentenza “esemplare”
per qualcuno, assolutamente ignobile per altri. In primis aspettavo
le motivazioni; ora che ce l'ho sarebbe indubbiamente
interessante farlo, però leggere 900 pagine mi fa davvero fatica e
inoltre ho altre cose da fare.
Meno
male che il professor Marco Mucciarelli, un personaggio autorevole il
cui punto di vista condivido in pieno, si è davvero sobbarcato la
fatica di leggerle quelle 900 pagine e ha scritto un paio di post sul
suo blog da cui è bene partire per un commento. Quindi anziché
scrivere un doppione preferisco linkarveli. Questo è il primo e
quest'altro il secondo.
Annoto,
tanto per completare i fatti, che secondo alcune informazioni
l'apprendista stregone Giuliani sarebbe stato assolto dall'accusa di
procurato allarme. Oggettivamente questa non me la ricordo ma non ho
voglia di approfondire. Sarebbe un altro esempio da quelle parti di cattiva
giustizia.
Mi
limito a commentare una frase che Mucciarelli ha ripreso dalla
sentenza e che la dice tutta sulle competenze scientifiche di chi ha
giudicato i membri della Commissione Grandi Rischi. Eccolo:
La
tesi secondo la quale l’attività di riduzione del rischio sismico
consiste solo nel miglioramento delle norme sismiche, negli
interventi di consolidamento strutturale preventivo e nella riduzione
della vulnerabilità delle strutture esistenti ... dunque, non
costituisce solo oggetto di una eccezione difensiva ma rappresenta,
secondo gli imputati, il prevalente, se non addirittura l’unico,
strumento di mitigazione del rischio sismico. Tale tesi difensiva
appare assolutamente infondata. In
tema di valutazione e di mitigazione del rischio sismico,
l’affermazione secondo la quale “l’unica difesa dai terremoti
consiste nel rafforzare le costruzioni e migliorare le loro capacità
di resistere al terremoto” appare tanto ovvia quanto inutile.
Esaminiamo
questo passaggio. Lì per lì mi sono alterato pensando che secondo
la sentenza la prevenzione era un obbligo ma anche una cosa inutile. Diciamo che invece il discorso è un po' articolato. È
comunque molto grave avere una sentenza in cui si sostiene il contrario di quello che sostengono la letteratura
scientifica mondiale e l'evidenza dei fatti (in particolare mi riferisco al terremoto del Giappone del 2011), cioè negare che al giorno d'oggi la prevenzione sia l'unica attività intelligente per ridurre il rischio sismico.
E
già qui....
Poi
mi viene in mente un'altra cosa: se il giudice definisce “ovvia” la necessità della prevenzione questi concetti ce li ha davvero in mente.
Però,
probabilmente, applicandola nel caso locale, secondo il giudice
questa attività diventa “inutile” in quanto le caratteristiche
edilizie del patrimonio locale non potevano essere in grado di
passare indenni un evento sismico di quella portata. Questo è quanto
è scritto nelle motivazioni della sentenza, come infatti riporta
Mucciarelli su un passaggio che si riferisce al “Rapporto
Barberi”, nel quale, secondo la sentenza, si rende evidente come
non sia seriamente attuabile il proposito di ridurre il rischio
sismico attaverso il richiamo alla attività di “messa a norma”.
Per tali motivi "non
appare possibile sostenere che la diffusione del cosiddetto. Rapporto
Barberi possa aver determinato l’esaurimento dei compiti di analisi
del rischio e di
corretta e completa informazione gravanti sugli imputati alla data
del 31.3.09 e che, a
partire da tale diffusione, possono configurarsi profili di
responsabilità solo per gli amministratori pubblici che non hanno
provveduto all’adeguamento sismico degli
edifici."
In
altre parole, gli edifici sono messi in modo tale che con la
prevenzione si fa poco e quindi la Scienza doveva supplire alle mancanze di altri settori con la
previsione. E siccome l'hanno sbagliata, sono anch'essi responsabili e non lo sono solo i politici. Però anche i politici ne hanno. Quali? forse leggendo la sentenza si verrebbe a saperlo.
COSA SI DEVE INTENDERE PER PREVISIONE DEI TERREMOTI
La responsabilità della Commissione Grandi rischi è un concetto scientificamente folle e insussistente.
Ricordo che prevedere i terremoti significa precisare, entro un certo limite di tempo, spazio e magnitudo un evento per cui ci dovrebbe essere un comunicato che recita più o meno così:
Ricordo che prevedere i terremoti significa precisare, entro un certo limite di tempo, spazio e magnitudo un evento per cui ci dovrebbe essere un comunicato che recita più o meno così:
dai dati in nostro possesso abbiamo previsto che il giorno X di questo mese si verificherà presso la località "nome" lungo la struttura sismica denominata "faglia di vattelappesca" un evento sismico di magnitudo M e con questo meccanismo focale. Pertanto presentiamo nella mappa allegata a questo comunicato il conseguente scuotimento del terreno. (ovviamente dovrebbero seguire delle disposizioni di protezione civile)
Oggi, purtroppo lo stato dell'arte delle ricerche in sismologia non consente di fare questo e quindi non capisco la sentenza.
Un particolare importante è che la previsione deve essere affidabile, cioè non devono verificaesi né terremoti non previsti e neanche dei “falsi positivi” (non tutti sanno, per esempio, che la tecnica del Radon, così pubblicizzata in Abruzzo, è stata scartata per i troppi "falsi positivi", cioè allarmi che non hanno avuto conferma)
Dopodichè,
considerazione facile facile, a questa maniera si riuscirebbe ad
evitare perdite umane (il che sarebbe sicuramente positivo), ma senza
i correttivi che consentirebbero alla popolazione di stare in casa
durante l'evento senza problemi non si sarebbero evitati lo stesso
enormi danni al patrimonio edilizio.
E neanche viene segnalato dalla sentenza chi, come, dove e per quanto doveva essere allontanato dalle proprie case.
PREVENZIONE, PREVISIONE E SENTENZA
Questa
della previsione è ovviamente una dimostrazione della incultura
scientifica del collegio giudicante che considera la scossa della
sera prima come una scossa premonitrice.
Ho
avuto modo spesso di parlare dello scarso livello di conoscenza
scientifica e tecnica degli italiani, a partire dalla classe politica
a quella imprenditoriale e economico-finanziaria, in gran parte
derivata da una cultura prevalente umanistica che snobba quella
scientifica e quella tecnologica (Benedetto Croce ed il suo pensiero
rappresentano solo la punta dell'iceberg di questa situazione). Forse
anche il processo dell'Aquila contro la commissione grandi rischi
rientra in questo filone.
Come
dice Mucciarelli, Il fatto che le persone siano rimaste in casa dopo
quella scossa perchè rassicurate è il filo conduttore del processo.
Ma se quella scossa non ci fosse stata le persone sarebbero rimaste
in casa comunque e l'intero processo non si sarebbe tenuto? La
disinformazione di cui sono accusati gli esperti diventa tale solo se
c'è una scossa premonitrice (che diventa tale con il senno di poi)?
Mi
domando poi se durante il processo sia stata acquisita una perizia
scientifica che abbia affermato che quella scossa della sera prima
era davvero una scossa premonitrice.
Se
sì, mi piacerebbe sapere su che basi. Se no, mi piacerebbe sapere
con quale autorevolezza scientifica il collegio giudicante si sia
permesso di esprimersi in merito.
Chiaramente, se ci fosse una perizia in materia, mi piacerebbe proprio
conoscerla.
Aggiungo
che essendo in corso uno sciame sismico, di scosse ce n'erano state
tante nei giorni precedenti. Pertanto come mai proprio quella della sera prima è da considerarsi la premonitrice? Perchè il sisma peggiore si è manifestato proprio dopo quella scossa?
Pensate inoltre che se si dovesse sgomberare precauzionalmente un'area se vi si verifica una scossa con M superiore a 2 avremmo una Italia eternamente in sgombero. E, ripeto per l'ennesima volta, magari succedesse che un terremoto forte avvenga durante una sequenza sismica. Purtroppo è la prima volta, che io sappia, che succede, anche se ho già scritto che forse da quelle parti nel XVIII secolo era già successa una cosa simile.
Pensate inoltre che se si dovesse sgomberare precauzionalmente un'area se vi si verifica una scossa con M superiore a 2 avremmo una Italia eternamente in sgombero. E, ripeto per l'ennesima volta, magari succedesse che un terremoto forte avvenga durante una sequenza sismica. Purtroppo è la prima volta, che io sappia, che succede, anche se ho già scritto che forse da quelle parti nel XVIII secolo era già successa una cosa simile.
Peraltro anche lì precisai che:
1. parlavo con il senno di poi (troppo facile)
2. al solito tutti quelli che hanno gridato che la popolazione doveva essere evacuata non hanno mai proposto nè fino a che distanza dall'Aquila, nè da quando nè per quanto....
Un
altro aspetto che richiamo è che sicuramente la commissione grandi
rischi non è stata capita: non è passato il messaggio che
indipendentemente dalla sequenza in corso la zona era da ritenersi
comunque ad alto rischio e che la presenza della sequenza non
diminuiva il rischio. Da qualche parte è venuto fuori addirittura
che qualcuno abbia detto il contrario e cioè che grazie alla
sequenza i rischi di una scossa forte erano più bassi del solito. Ma
questo, volendo fare l'azzeccagarbugli, non significa che questo
qualcuno abbia detto che il rischio non c'era ma che, al limite, la
probabilità dell'evento si sarebbe abbassata (e non in ogni caso
azzerata).
CONCLUDENDO
L'unico
risultato certo è che “ufficialmente” c'è un colpevole dei
morti. O, meglio, sono stati dati al popolo dei colpevoli. E,
soprattutto, la classe politica ne è uscita indenne, nonostante
qualche colpa ce l'abbia e lo abbia scritto anche la sentenza. E non
solo a livello locale, ma anche a livello nazionale, come dimostra la
storia della zonazione sismica in Italia, di cui ho appena scritto unpost a cui rimando.
in ogni caso, mi domando se, in base alla sentenza che non esclude colpe da parte della classe politica, siano stati avviati procedimenti anche nei confronti di queste persone.
Devo comunque riconoscere che non so francamente se ci fosse stato il tempo di fare qualcosa, se non chiudere a tempo indeterminato parecchie strutture, da quando L'Aquila e i suoi dintorni avrebbero dovuto essere inseriti in zona 1, secondo la carta MPS04 del 2006 (quella qui accanto)