E' vero. Non sono un ricercatore universitario, come lo sono invece tanti blogger scientifici. Proprio per questo mi sento libero di rivolgere alcune domande al Vice Presidente del CNR, il Professor Roberto De Mattei, che non solo è un antievoluzionista, ma ha organizzato, come ho già scritto, un convegno contro il darwinismo nella sede del CNR (convegno di cui peraltro non c'è traccia nel sito di questa organizzazione). Sono curioso di sapere come è possibile che oggi, quando l'evoluzionismo regge alla prova dei fatti "al dì là di ogni ragionevole dubbio," un vicepresidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche, continui a contestarlo usando allo scopo i locali di questa organizzazione pubblica, che gli ha pure concesso 9.000 euro per stampare gli atti del suo workshop. Ammetto di essere molto lungo, ma la capacità di sintesi evidentemente non è il mio forte, e gli argomenti da toccare sono troppo vasti. Quindi, Caro Professor De Mattei, La prego di rispondermi o qui direttamente o inviandomi una E-mail al mio indirizzo aldo.piombino@tiscali.it per sapere dove mi ha risposto in modo che i miei 24 lettori ne siano informati.
1. ETÀ DELL'UNIVERSO: la luce viaggia nel vuoto a circa 300.000 km al secondo, come è anche provato dal ritardo nella risposta nelle trasmissioni via satellite e in quelle tra la Terra e i satelliti che esplorano gli altri mondi del sistema solare.
La luce del sole ci arriva più di 8 minuti dopo che è stata prodotta. Ci sono moltissime stelle che sono a una distanza tale che la luce ci ha messo anche oltre 10 miliardi di anni luce per arrivare a noi. Come sarebbe possibile tutto questo se l'Universo non avesse tutti questi anni?
2. CLASSIFICAZIONE DEGLI ESSERI VIVENTI: come Lei ben sa, gli esseri viventi sono raggruppabili in insiemi gerarchici via via sempre più generali. Prendiamo per esempio le capre: sono molto simili fra di loro. Poi, ad un grado un po' superiore, condividono molte caratteristiche con le pecore.
Assieme a pecore, cervidi, bovini, giraffe ed altre forme condividono l'essere ruminanti. E solo questi animali hanno il rumine e le corna.
Se poi le colleghiamo con cammelli, maiali ed ippopotami vediamo come tutte insieme abbiano delle caratteristiche comuni e specifiche: una particolare conformazione degli arti e dita dei piedi in numero pari le cui unghie ispessite formano zoccoli su cui l'animale cammina. Per questo, tali forme vengono inquadrate tutte insieme fra gli “artiodattili”. A loro volta gli artiodattili fanno parte dei mammiferi con le unghie a zoccolo, gli ungulati, assieme ai perissodattili, che hanno dita in numero dispari (attualmente rappresentati solo da cavalli e rinoceronti, mentre nel passato ci sono stati molti altri perissodattili) e agli estinti notoungulati, tipici dell'America Latina.
Tutti gli ungulati condividono con tutti gli altri mammiferi placentati (e solo con essi) altre caratteristiche tipiche ed esclusive di questa sottoclasse: possiedono 7 vertebre cervicali, nutrono l'embrione con la placenta, sviluppano due dentizioni, una giovanile e una definitiva che non viene mai sostituita etc etc.
Come e soltanto come gli altri appartenenti alla classe dei mammiferi (marsupiali e monotremi), i placentati hanno la capacità di regolare la propria temperatura corporea, sono ricoperti da peli e non da scaglie come gli altri vertebrati, hanno gli arti con i femori verticali (escluso l'ornitorinco), un solo arco aortico e la prole all'inizio della sua vita è nutrita dal latte materno.
Mammiferi, rettili, uccelli, e anfibi condividono a loro volta una serie di caratteristiche: hanno 4 arti (tranne alcune forme che ne hanno persi una coppia o tutte e due), respirazione polmonare e un piano corporeo piuttosto simile. Tutti tranne i mammiferi hanno 2 archi aortici. Con i pesci condividono una struttura formata da una colonna vertebrale.
Con i tunicati e gli anfiossi condividono la presenza di un cordone che contiene i fasci nervosi. Pertanto vertebrati, tunicati ed anfiossi sono uniti nel phylum dei Cordati.
Questo ragionamento si può fare a partire da qualsiasi altra specie vivente, almeno fino al livello del phylum: mancano ancora alcune relazioni fra i vari phyla (nel cammino della Scienza c'è c'è ancora tanto da scoprire) anche se è chiara a sua volta la distinzione in protostomi e deuterostomi (nell'embrione dei primi si sviluppa prima l'ano, in quello dei secondi la bocca).
Come può spiegarmi questa ramificazione dei viventi in modo diverso da quello evolutivo?
3. IL CONCETTO DI SPECIE: i biologi hanno notato come non sempre i confini fra due specie siano rigidi. Ci sono dei casi in cui due popolazioni si comportano come specie diverse o no a seconda dell'area dove abitano. Questo secondo la biologia è un classico esempio di specie che stanno divergendo attualmente da una specie ancestrale originaria. Un caso emblematico è quello delle specie ad anello, un insieme di popolazioni adiacenti, che formano un anello attorno ad un ostacolo naturale (catena montuosa, valle arida, lago…) nel quale le singole popolazioni adiacenti sono interfeconde, e solo un paio di esse mostrano isolamento riproduttivo.
Quale spiegazione dà a questo fenomeno? Come si può conciliare questo fatto con l'immutabilità delle specie?
A proposito: visto che ne parla, è in grado di dare un concetto definitivo di specie? Perchè, proprio a causa del fatto che la vita si evolve, questo concetto è molto difficile e si rende necessario solo a causa della “mente discontinua” che abbiamo noi esseri umani e che ci spinge a classificare rigidamente tutto, viventi compresi
Come mai animali molto simili fra loro anche se appartenenti a specie diverse, ma simili, possono riprodursi accoppiandosi fra loro? Come mai il cavallo si può riprodurre se si accoppia con un'asina e non con una mucca? Perchè, se tutte le specie sono state create nello stesso momento, alcune sono più vicine ad alcune rispetto alle altre, come per esempio il cavallo è più vicino all'asino che alla mucca, ma contemporaneamente è più simile alla mucca che ad un canguro?
4. LA GENETICA: un suo amico, il prof. Maciej Giertych (che Lei sostiene essere un genetista quando a me risulta essere un dendrologo), sostiene che la formazione di razze o di varietà, fenomeno molto ben studiato sulle specie domestiche, consiste in una riduzione della diversità del genoma. Guarda caso è la stessa preoccupazione dei biologi conservazionisti (che sono anche evoluzionisti!): temono proprio per questo le conseguenze dell'isolamento fra loro di varie popolazioni di una stessa specie. Ma se questo è un aspetto molto importante ce n'è un altro: l'isolamento (geografico, alimentare o di altro genere) non Le sembra il sistema migliore per la speciazione perchè delle variazioni genetiche si possano fissare meglio in una piccola popolazione che in una grande?
A proposito, lo sa che sono stati proprio i genetisti a dimostrare che nella nostra specie non si possono biologicamente separare delle razze distinte dal punto di vista genetico esistono le razze, con ciò dando un messaggio di uguaglianza fra gli uomini di cui la Chiesa dovrebbe appropriarsi?
5. ENTROPIA E MUTAZIONI: cominciamo con il dire che nella Sua rivista “Radici cristiane” il suo amico Seiler è presentato come “fisico dell'Università di Monaco”, quando so benissimo che Lei sa che non appartiene al personale di quella università. E veniamo alla fisica e alla termodinamica. Innanzitutto una domanda sulle mutazioni che come è noto consistono in sostituzioni (per esempio di una timina con una adenina) o nell'elisione o il raddoppiamento di alcune basi. Perchè si può ammettere solo mutazioni negative? Perchè questo fenomeno non può avere mai risvolti positivi?
Non ci sono dubbi che i sistemi termodinamici evolvono nel senso di minimizzare l'energia libera. Ma qui finiscono le sue ragioni e cominciano i problemi: lo sa che alle volte succede che variando la temperatura, a volte ci sia la transizione a una fase con minore entropia? E lo sa che Seiler dimentica (o finge di dimenticare) un punto fondamentale e cioè che la massimizzazione dell'entropia dà un contributo, ma non è l' unico? Perchè Seiler trascura totalmente il ruolo delle fluttuazioni termodinamiche, attraverso le quali un sistema o una porzione di un sistema esplorano per breve tempo stati diversi da quello stabile e che sono la norma per i sistemi aperti come quelli biologici, in cui si possono realizzare stati stabili molto diversi da quello di partenza?
Non dico Lei, professore, dato che pubblicazioni del genere necessitano di una padronanza della fisica che solo laureati in quella materia possono avere, ma come mai Seiler ignora gli studi e i libri di Ilya Prigogine, che ha preso in Nobel proprio per aver chiarito questi fenomeni di transizioni a stati più ordinati in sistemi aperti? Forse anche il buon Ilya fa parte della grande lobby anticristiana malata dei (sani) principi di referaggio e peer-review....
Francamente non conosco le mosche a cui si riferisce Seiler, ma, anche se si volesse accettare il suo punto di vista sul legame tra entropia e ordine biologico, non le sembra che l'esempio sia irrilevante, perché, da fisico, dovrebbe poter dare una valutazione quantitativa della variazione di entropia di TUTTO l'organismo prima di definire la perdita delle ali un esempio di aumento di entropia e perdita di informazioni? Non potrebbe essere che fra i vari cambiamenti la mosca potrebbe aver sviluppato meccanismi di alimentazione o riproduzione più complessi (quindi, nella sua accezione, meno entropici) per ovviare alla perdita delle ali che le limitano, muovendosi solo al suolo, a territori più ristretti?
Le fluttuazioni non rendono insignificante l'esempio della mosca senza ali, che invece é un preciso caso di evoluzione per selezione del più adatto a specifiche condizioni ambientali (la mosca modificata é sopravvissuta ai venti più a lungo di quelle normali, e quindi ha generato più discendenti ad ali corte di quelle con ali lunghe)?
6. DNA FOSSILE: come saprà il nostro corpo funziona grazie al DNA che controlla i processi biochimici che ci permettono di crescere e vivere. Ma non tutti i geni funzionano: abbiamo sempre, sia pure modificati (basta una sostituzione fortuita di una base) dei geni che in altri esseri viventi funzionano. I biologi li chiamano “
geni fossili”. Faccio un paio di esempi: anche Lei ha molti geni che sovrintenderebbero all'odorato ma che non funzionano più: gli evoluzionisti sostengono che le mutazioni dannose sono potute sopravvivere nel momento che l'odorato così fine non serviva più, con l'avvento della visione a colori (è facilmente dimostrabile tramite lo studio delle opsine che anche questa conquista sia avvenuta per mutazioni genetiche... )
Inoltre possediamo 3 geni, non più funzionanti, che a rettili ed uccelli servono per produrre la vitellogenina, la proteina che sovrintende alla formazione del tuorlo dell'uovo. La spiegazione più ovvia è che nei mammiferi la comparsa del latte ha reso meno necessario l'uovo con il tuorlo (che è stato reso definitivamente inutile dalla gestazione). Pertanto nei mammiferi questi geni si sono disattivati in quanto una femmina di uccello o di rettile portatrice di una mutazione che disattiva un gene della vitellogenina non può avere uova funzionali, mentre tale mutazione non ha conseguenze in una di mammifero. Di geni disattivati per mutazioni se ne trovano a migliaia in tutte le creature viventi, dai lieviti ai batteri, agli animali superiori.
Come spiega in un quadro creazionistico la presenza di questi geni nel suo corpo e in quello di tutti gli uomini, dato che qualsiasi cosa pensi il suo amico Hugh Owen, le cui conoscenze scientifiche di base mi sfuggono, non è provato che questi geni abbiano altre funzioni?
7. BALENE E IPPOPOTAMI: fino a qualche anno fa non era chiara quale fosse l'origine dei cetacei. I dati genetici provano la vicinanza di questi mammiferi agli artiodattili, in particolare agli ippopotami. Recentemente nella valle dell'Indo sono stati trovati tutta una serie di fossili che dimostrano la transizione fra mesonochidi (ungulati terrestri primitivi) e cetacei. Inoltre come mai questi animali sarebbero stati creati da un Essere Supremo con al loro interno moncherini di arti posteriori (che in alcuni rari casi ricompaiono, per un fenomeno detto “atavismo”)? E come mai gli arti anteriori hanno le stesse caratteristiche di quelle tipiche ed esclusive dei mammiferi ungulati a dita pari (artiodattili), a cui i cetacei sono geneticamente molto simili? Come mai i dati paleontologi sono così coerenti con quelli genetici
8. ORNITORINCO: ci sono 5 classi di vertebrati (o 6 se scindiamo dai pesci ossei quelli cartilaginei): ognuna di queste ha un preciso schema anatomico, biologico e fisiologico, nonostante le grandi differenze in dimensioni e stile di vita delle creature che ne fanno parte. Se vediamo un animale capiamo immediatamente se è un “
pesce”, un “
anfibio”, un “
uccello” un “
rettile” o un “
mammifero” (placentato o marsupiale). Invece l'ornitorinco è un caso diverso: ha il pelo, ha una temperatura costante (sia pure più bassa degli altri mammiferi), produce latte (però non ha delle vere mammelle), ha un solo arco aortico e i denti visibili solo nei neonati e in qualche fossile, sono diversi fra loro. Questi sono caratteri tipiche di un mammifero. Ma per altre caratteristiche sembra un rettile: i femori orizzontali anziché verticali, la visione a colori, l'apparato escretore – riproduttivo unico (la cloaca), la produzione di uova (con uno solo dei geni per la vitellogenina ancora attivi), i cromosomi sessuali più simili a quelli dei rettili. Insomma, si potrebbe classificarlo sia fra i rettili che fra i mammiferi. Guarda caso questo animale assomiglia molto a tutta una serie di fossili che indicano forme di vita intermedie fra rettili e mammiferi che si trovano in sedimenti di età compresa fra il Permiano e il Triassico, forme estinte dappertutto tranne che in Australia, dove i mammiferi placentati non sono potuti arrivare a causa dell'isolamento di questo continente dall'epoca della rottura del Gondwana. Quindi l'ornitorinco è l'unico animale che troviamo, diciamo così, nel guado fra una classe di vertebrati ed un'altra. Perchè Dio, dopo aver usato degli schemi così rigidi, avrebbe fatto un animale come l'ornitorinco che è una via di mezzo tra rettili e mammiferi?
9. TIKTAALIK: come l'ornitorinco lo è fra i rettili e i mammiferi, il Tiktaalik rosae è nella visione evoluzionistica una delle diverse forme intermedie fra i pesci crossopterigi e i tetrapodi. Fornito di pinne anteriori che gli consentivano di sollevarsi dal fondo e di un collo che separa la testa dal resto del corpo, è stato ritrovato in Groenlandia. La sua scoperta è il frutto della sintesi di molte discipline scientifiche: paleontologia e biologia avevano indicato come gli antenati dei tetrapodi si fossero evoluti in una zona costiera con lagune e delta fluviali in zona tropicale. I geologi hanno indicato il tipo di rocce sedimentarie da ricercare.
Tutti insieme hanno identificare le rocce dell’età giusta nelle quali cercare. A questo punto grazie al lavoro di generazioni di geofisici che hanno ricostruito i movimenti delle zolle si è concluso che le rocce che soddisfacevano tutte queste condizioni erano in una zona della Groenlandia. Andando là, sono stati trovati diversi scheletri del tipo cercato. Come è possibile che tutto questo sia un caso? Come è possibile che tutte le forme intermedie fra pesci e tetrapodi siano collocate in un ristretto intervallo nei sedimenti del periodo Devoniano e che solo dopo compaiono nel record fossile i primi anfibi?
10. BRANCHIE E ORECCHIE: come mai nei tetrapodi si trovano strutture come le ghiandole paratiroidi, le ossa delle orecchie e le stesse aperture delle orecchie hanno la medesima origine embrionale delle branchie dei pesci? Come mai nei fossili intermedi fra pesci e tetrapodi (che guarda caso sono tutti raggruppati in un determinato periodo geologico) si trovano strutture intermedie che fanno pensare ad una trasformazione progressiva delle branchie in orecchie?
11. SEDIMENTAZIONE E TETTONICA: come Lei ben sa, esistono serie sedimentarie spesse molti kilometri che sono state successivamente piegate, coinvolte nella formazione di montagne, talvolta persino metamorfosare ed adesso esposte all'erosione. Come è possibile spiegare queste cose senza prevedere almeno decine di milioni di anni per questi processi? Il suo amico Guy Berthauld asserisce che gli strati sedimentari non siano il risultato di depositi successivi, ma una segregazione meccanica delle particelle che si verifica durante il loro trasporto. Il che suggerirebbe che le enormi coltri sedimentarie, per esempio lungo le piattaforme continentali e nella pianura padana, si sarebbero formate molto rapidamente.
Questo non solo contrasta con il principio dell'attualismo formulato da Sir Charles Lyell nel XIX secolo, ma anche con le osservazioni attuali in cui, molto curiosamente per persone che la pensano come lui, quelle serie sedimentarie attive nel passato che lo sono ancora nel presente hanno tassi di sedimentazione attuali inferiori al centimetro per secolo, senza trasporti improvvisi di ingenti quantità di materiali, e soprattutto i nuovi sedimenti si depositano sui vecchi con forme indistinguibili da quelle che secondo Berthault si sarebbero originate da una “segregazione meccanica di particelle già sedimentate”. Come mai succede questo? Come spiegare con eventi di sedimentazione improvvisi queste coltri sedimentarie Da dove provengono tutti questi materiali e come mai sono venuti via tutti assieme?
Berthault dice che “Quando si forma uno strato o questo fluido era circoscritto lateralmente da corpi solidi oppure dobbiamo considerare che faceva il giro del mondo". Come mai le enormi quantità di sedimento che attualmente escono dai grandi fiumi come Rio delle Amazzoni, Gange ed Orinoco rimangono nei pressi delle foci e formano le grandi conoidi sottomarine, anziché espandersi in tutti i mari in modo uniforme come vuole Berthault? E, in piccolo, come mai questo vale per qualsiasi fiume che sbocca in mare o in un lago? Perchè studiando una serie stratigrafica troviamo un continuo ricambio di ambienti di deposizione e di fossili presenti? Come sarebbe possibile questo se non c'è stato un processo di sedimentazione lungo e continuo?
12. VULCANI ED EROSIONE: sulla Terra esistono centinaia di vulcani attivi e spenti. Come è possibile che quelli non più attivi siano spesso erosi a tal punto da non essere più riconoscibili come vulcani o quasi (tranne osservando le loro rocce): possibile che questo sia successo in così poco tempo?
13. DATAZIONI RADIOMETRICHE: sempre Berthault sostiene che le “le più moderne ricerche tolgono qualsiasi significato cronologico alle datazioni radiometriche". Ci potrebbe citare queste moderne ricerche, perchè nella letteratura scientifica a mia disposizione non le ho trovate? Sempre nel suo convegno viene sostenuto che i fossili di dinosauri hanno 60.000 anni sulla base di analisi al radiocarbonio sul collagene. Come mai allora usate le datazioni radiometriche?
Al di là della follia di usare il C14 per un fossile di dinosauro, come sarebbe possibile che in 60.000 anni si formi un sedimento, venga coinvolto in una orogenesi, le rocce sovrastanti vengano erose e quindi questo sedimento affiori di nuovo? Che velocità di sedimentazione, deformazione tettonica ed erosione sarebbero necessarie per fare tutto ciò?
Come mai ora il mondo geologico procede così più lento oggi?
14. FOSSILI E OMINIDI: come mai la maggior parte dei fossili proviene da specie non attualmente viventi? Come mai non sono mai stati rinvenuti fossili umani assieme a fossili di dinosauro? Come mai non ci sono fossili di mammiferi nei sedimenti attribuiti al paleozoico, dove i fossili ritrovati sono totalmente diversi dalle forme di vita attuali?
Cosa rappresentano secondo lei fossili come Homo Neanderthalensis, gli Australopitechi tutti, Homo Floresensis, Proconsul e gli altri fossili di ominidi scoperti?
15. I GHIACCIAI DEL GONDWANA: conoscerà sicuramente le tilliti del Gondwana: diffuse fra Africa, India, Sudamerica, Australia (e – probabilmente – pure sotto i ghiacci antartici), testimoniano una importante glaciazione. La geologia spiega il tutto mettendo questi continenti tutti uniti l'uno all'altro all'incirca 300 milioni di anni fa e vicini al polo sud. Come può giustificare altrimenti la presenza di queste rocce in zone così distanti fra di loro e delle quali molte si trovano attualmente in posizione equatoriale?
16. IL QUADRO COERENTE DELLA SCIENZA: le osservazioni di uno sterminato numero di geologi, geofisici, biologi, paleontologi, astronomi, chimici, fisici, astrofisici, prendendo i dati dalle più disparate discipline forniscono un quadro coerente sulla storia della Terra, del Sistema Solare e dell'Universo, al di là di particolari nuovi che vengono fuori e che modificano in parte il quadro perchè ancora c'è parecchio da studiare. Il tutto praticamente senza voci contrarie all'interno della Scienza nei confronti dell'impianto generale del sistema, nonostante i contrasti, anche forti, sulla interpretazione dei dati. Non La fa sentire a disagio essere in disaccordo totale con tutti coloro? Come è possibile che gli attacchi a questo quadro si basino esclusivamente su una interpretazione rigida della Bibbia? Leggendo il suo curriculum vitae, come può entrare così pesantemente in questioni di cui non si è mai minimamente occupato, al contrario della folta schiera di cui sopra, asserendo inoltre che questi dicono una montagna di fesserie? Come fanno i suoi accoliti a negare tutto questo? Perchè rifiutano il confronto, le banche dati esistenti, la peer-review? Perchè la maggior parte di loro non hanno una specifica formazione biologica in una Università “normale”? Perchè rifiutano esperimenti e osservazioni empiriche? Come è possibile che ci sia una lobby di persone così gigantesca che ha il solo scopo di combattere la Religione?
17. PAPA WOJTILA, L'ALLORA CARDINALE RATZINGER E L'EVOLUZIONISMO. Le riporto testualmente, il punto 63 del documento “
Comunione e Servizio" del 2004 reperito nel sito
wwww.vatican.va e di cui l'allora Cardinale Ratzinger dovrebbe esserne il supervisore, se non l'ispiratore:
«Secondo la tesi scientifica più accreditata, 15 miliardi di anni fa l’universo ha conosciuto un’esplosione che va sotto il nome di Big Bang, e da allora continua a espandersi e a raffreddarsi. Successivamente sono andate verificandosi le condizioni necessarie per la formazione degli atomi e, in epoca ancora successiva, si è avuta la condensazione delle galassie e delle stelle, seguita circa 10 miliardi di anni più tardi dalla formazione dei pianeti. Nel nostro sistema solare e sulla Terra (formatasi circa 4,5 miliardi di anni fa) si sono create le condizioni favorevoli all’apparizione della vita. Se, da un lato, gli scienziati sono divisi sulla spiegazione da dare all’origine di questa prima vita microscopica, la maggior parte di essi è invece concorde nell’asserire che il primo organismo ha abitato questo pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze di opinione in merito ai tempi e ai meccanismi dell’evoluzione. Certo, la storia delle origini umane è complessa e passibile di revisioni, ma l’antropologia fisica e la biologia molecolare fanno entrambe ritenere che l’origine della specie umana vada ricercata in Africa circa 150.000 anni fa in una popolazione umanoide di comune ascendenza genetica. Qualunque ne sia la spiegazione, il fattore decisivo nelle origini dell’uomo è stato il continuo aumento delle dimensioni del cervello, che ha condotto infine all’homo sapiens. Con lo sviluppo del cervello umano, la natura e la velocità dell’evoluzione sono state alterate per sempre: con l’introduzione di fattori unicamente umani quali la coscienza, l’intenzionalità, la libertà e la creatività, l’evoluzione biologica ha assunto la nuova veste di un’evoluzione di tipo sociale e culturale".
Noto poi come Papa Giovanni Paolo II ha affermato alcuni anni fa che «nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all’attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere» (Messaggio alla Pontificia Accademia delle Scienze sull’evoluzione, 1996).
E' vero poi che il messaggio del Papa riconosce che esistono «diverse teorie dell’evoluzione» che sono «materialiste, riduzioniste e spiritualiste» e quindi incompatibili con la fede cattolica. Ma il punto fondamentale è che nel 2004 la Chiesa aveva lanciato un messaggio molto chiaro: occorre adeguare la teologia alle scoperte o, meglio, che la teologia faccia presente a se stessa che le nuove scoperte pongono dei grossi problemi e deve risolverli. A questo punto cito testualmente le sue parole: "d'altra parte, nel campo cattolico, non manca chi rifiuta l’evoluzionismo filosofico, ma accetta sul piano scientifico la teoria dell’evoluzione. Tali posizioni, ieri ed oggi, nascono da un complesso di inferiorità nei confronti della cultura laica, caratteristico di chi non si sente sicuro delle proprie idee cattoliche". Wojtila e Ratzinger appartengono forse a questa categoria? Perchè il magistero della Chiesa si è pronunciato così? Non si sente un po' sconfessato da queste parole?
Perchè ci sono eminenti scienziati credenti che sono convinti evoluzionisti, come Padre George Coyne? Perchè, studiando le Scienze senza paraocchi ideologici, ma attenendosi ai dati, tutti arrivano alle stesse conclusioni, cattolici, protestanti, musulmani, buddisti, atei o altro che siano?
18. DIO E LA STORIA: come mai i creazionisti vogliono per forza mettere la mano di Dio nella Storia Naturale e scriverlo sui libri scientifici mentre non cercano di imporre questa visione anche nei libri di Storia Umana, quando poi nella Dottrina si accenna anche alla presenza di Dio nella storia umana?
19. MARXISMO, NAZISMO E DARWINISMO: Lei cita spesso il darwinismo in simbiosi con nazismo e comunismo. Su questo io, che - preciso – non sono uno storico, ho dei grossi dubbi. A parte il falso sulla presunta volontà di Marx di dedicare a Darwin un suo libro (equivoco definitivamente chiarito da Margaret A. Fay in "Did Marx offer to dedicate Capital to Darwin?", Joumal of the History of Ideas,39, 1978, e da Lewis S. Feuer, "Is the 'Darwin- Marx correspondence' authentic?",Annals of Science,32, 1975) non so se ha presente la questione del darwinismo nell'Unione Sovietica: ai tempi di Stalin il darwinismo e la genetica mendeliana furono messi al bando come “scienza borghese”. I genetisti furono fucilati o condannati ai campi di lavoro in cui morirono. Le conseguenze, specialmente per gli studi sulla vernalizzazione di Trofim D. Lysenko furono devastanti per l'agricoltura sovietica.
Quanto al nazismo, siamo probabilmente davanti alla solita questione della eugenetica e del darwinismo sociale. Puntualizzo che il concetto darwiniano non è la sopravvivenza del più forte ma quella del più adatto. Il che può essere molto diverso: non sempre il più forte è il più adatto! Per esempio alle volte è troppo grande per il cibo a disposizione o per l'ambiente dove vive. Lei ha presente questo particolare di non trascurabile importanza?
Non Le sembra che attribuire a Darwin le colpe dell'eugenetica e di altre cose del genere equivalga ad attribuire a Gesù Cristo le guerre di religione o le torture ed i roghi della Santa Inquisizione, lo sterminio dei nativi americani o altre nefandezze volute o appoggiate dalla Chiesa?
20. TURCHIA E PAESI ISLAMICI: notoriamente Lei è un avversario della integrazione nella UE della Turchia. Ma non Le sembra che la Sua visione della Natura sia più vicina a quella di pensatori islamici come
Harun Yaya e ai regimi integralisti islamici piuttostochè al mondo occidentale?
21. UN NUOVO PROCESSO DOPO QUELLO A GALILEO? Quando la Chiesa processò Galileo, fece una figuraccia che poteva risparmiarsi se solo i religiosi non avessero ostacolato rigorose osservazioni scientifiche con teorie filosofiche e religiose che non tenevano conto dei fatti (perchè scritte in un'epoca in cui non c'erano queste conoscenze). Non le sembra di correre il rischio di ripetere un errore simile a quello di 500 anni fa? La Religione quando si è arroccata su posizioni non scientifiche a causa di una presunta superiorità sulle osservazioni scientifiche e difendendo credenze che non avevano alla base né osservazioni né esperimenti scientifici, è già stata sconfitta da Galileo e da Pasteur. Non crede di stare andando verso una nuova e ancora più devastante sconfitta, come paventava un Papa, credo Pio XII, che a chi gli chiedeva di pronunciarsi con una chiara condanna contro il darwinismo rispose "
di casi Galileo, nella storia della Chiesa, ne basta e avanza uno".
Lei considera gli scienziati delle persone che hanno come attività preminente la lotta alla Religione. Non le sembra di essere un po' esagerato? Non le sembra di comportarsi in maniera speculare? Non le sembra che l'atteggiamento antiscientifico di molti religiosi sia in parte la causa di questa ostilità?
22. IL FUTURO DEL CNR: per poter stare al passo con i Paesi più progrediti sono necessarie la ricerca scientifica, di base ed applicata e quella tecnologica. Come è possibile che la crescita del nostro Paese avvenga, come pensa Lei, attraverso le Scienze Umane? Quale progresso ci potranno portare? Lei forse appartiene a quella schiera di epigoni di Benedetto Croce (il quale comunque non credo avrebbe rifiutato per falsi i dati scientifici sull'età della Terra e dell'Universo) per cui solo quella umanistica è Cultura (con la “c” maiuscola) mentre quella tecnica e scientifica è una cultura di serie B e quindi con la C minuscola?
EDIT: a generale richiesta a De Mattei potete scrivere al suo indirizzo istituzionale: r.demattei@presidenza.cnr.it