Ieri sera c'è stato un giallo a proposito di uno tsunami e c'è qualcosa che mi sfugge: ci si aspettava uno tsunami per un terremoto nell'Oceano Indiano e poi ne è venuto uno in Giappone.
Riassumo i fatti.
Alle 19.55 GMT di ieri sera un terremoto di rispettabili dimensioni colpisce la zona a nord delle isole Andamane. La Magnitudo è 7.6 e quindi l'allarme tsunami, oltre ad essere generato in automatico, era più che fondato, anche se le dimensioni delle onde teoricamente non avrebbero dovuto essere comparabili con il grande tsunami del 2004.
Passano appena 12 minuti e una scossa di M= 6.4 colpisce il mare del Giappone. Anzi i dati corretti pongono l'epicentro proprio sulla costa, poco a nord della scossa di 7.1 avvertita il giorno prima ma che, posta a più di 300 km di profondità, era passata abbastanza sotto silenzio. Anche qui ovviamente “parte” in automatico l'allarme tsunami. La mappa dello scuotimento, però, non dava niente di particolarmente allarmante. Tutt'altro.
Quindi gli occhi di tutti erano puntati sull'Oceano Indiano. La preoccupazione aumenta quando la NOAA, l'agenzia americana per gli oceani e l'atmosfera, diffonde un comunicato, all'incirca alle 22.35 in cui si legge che “sea level readings indicate that a tsunami was generated” specificando che il fenomeno “potrebbe essere distruttivo lungo le coste vicine all'epicentro del terremoto” L'allarme, oltre per le isole Andamane e le coste indiane, birmane, thailandesi ed indonesiane era stato esteso anche allo SriLanka.
Nel frattempo, a proposito del sisma giapponese la NOAA avverte che "non esiste un reale pericolo di uno tsunami distruttivo a grande scala", precisando comunque che "comunque è possibile che un terremoto di questa grandezza possa talvolta generare uno tsunami locale" con effetti distruttivi su coste nel raggio di 100 kilometri dall'epicentro. (La NOAA si esprime in lunghezze SI e non americane!! e pertanto "le autorità locali devono tenere conto di questo con azieni appropriate".
Successivamente arrivano notizie che il mare si era ritirato di oltre un metro e mezzo, ma non era chiaro dove fosse avvenuto tutto questo. Voci incontrollate o notizie molto frammentarie, dovute molto probabilmente al fatto che era notte? Il dubbio c'era e quindi io ed i miei amici sul canale dei terremoti eravamo piuttosto preoccupati.
Nel frattempo si motiplicavano le voci su problemi in Giappone, da dove giungono delle foto in cui si vede un'onda anomala.
Supponiamo che siano immagini di repertorio (il modellino di treno pubblicato da Repubblica indicandolo come il treno deragliato a Vernio a metà giugno scorso è al proposito una referenza ineccepiblie....).
Dopo la mezzanotte italiana, visto che ormai sulla base dei tempi previsti le eventuali onde anomale dovevano già essere arrivate su alcune coste ma in realtà nei punti indicati non era successo niente, la NOAA ha chiuso l'allarme per l'Oceano Indiano.
Non si capisce a questo punto cosa sia successo e soprattutto come abbia fatto la NOAA a dare una notizia di tsunami in atto quando non era vero. Chi avrebbe visto i segnali delle onde anomale e perchè l'osservazione era sbagliata.
Vado a dormire (il trekking sotto il sole della costa della Corsica mi aveva un po' stancato...) ma stamattina riapro il PC e leggo che c'è stato uno tsunami in Giappone.
Come conferma la NOAA, onde fino a 60 centimetri hanno colpito la città di Omaezeki. Il sisma avrebbe anche provocato un morto. E ho anche la certezza che le notizie sul ritiro del mare erano riferite al Giappone e non all'Oceano Indiano.
A questo punto sorgono alcune riflessioni. Innanzitutto il lavoro della NOAA: gli americani potrebbero aver confuso le cose e cioè aver associato le onde anomale al forte terremoto delle Andamane piuttostochè a quello del Giappone, vista la forza molto maggiore del primo?
Poi ho dei dubbi anche sulle cause dello tsunami giapponese.
Nella foto si vede il porto di Omaezaki, mentre il pallino blu è l'epicentro del terremoto. Ci sono alcune cose che non tornano: a che ora si è abbattuto sulla città giapponese? Il terremoto è avvenuto alle 20.07GMT, cioè alle 22.07 italiane. Le prime foto dell'onda arrivano in Italia un paio d'ore dopo la scossa. Supponendo che le immagini a La Repubblica e al Corriere della Sera siano arrivate abbastanza alla svelta, a che ora effettivamente sono state scattate? Le ultime notizie parlano delle 22.46 italiane, quindi circa 40 minuti dopo la scossa. Tutto sommato era passata non più di un'ora e mezzo, più o meno il lasso di tempo a cui avevo pensato.
Mi domando questo perchè mi sembra strano che un terremoto così debole possa aver causato direttamente uno tsunami di 60 centimetri, anche se rilevato nella zona dell'epicentro e perchè l'onda sia arrivata dopo circa 40 minuti, un tempo per me un po' troppo lungo. In più dalle immagini satellitari il porto do Omaezaki è nella baia nella quale c'è effettivamente l'epicentro, che è a meno di 10 kilometri dal porto.
Pertanto mi chiedo se sia possibile che l'onda anomala sia stata un effetto collaterale di una frana sottomarina causata dal sisma, come è stato ipotizzato per lo tsunami di Messina del 1908.
Riassumo i fatti.
Alle 19.55 GMT di ieri sera un terremoto di rispettabili dimensioni colpisce la zona a nord delle isole Andamane. La Magnitudo è 7.6 e quindi l'allarme tsunami, oltre ad essere generato in automatico, era più che fondato, anche se le dimensioni delle onde teoricamente non avrebbero dovuto essere comparabili con il grande tsunami del 2004.
Passano appena 12 minuti e una scossa di M= 6.4 colpisce il mare del Giappone. Anzi i dati corretti pongono l'epicentro proprio sulla costa, poco a nord della scossa di 7.1 avvertita il giorno prima ma che, posta a più di 300 km di profondità, era passata abbastanza sotto silenzio. Anche qui ovviamente “parte” in automatico l'allarme tsunami. La mappa dello scuotimento, però, non dava niente di particolarmente allarmante. Tutt'altro.
Quindi gli occhi di tutti erano puntati sull'Oceano Indiano. La preoccupazione aumenta quando la NOAA, l'agenzia americana per gli oceani e l'atmosfera, diffonde un comunicato, all'incirca alle 22.35 in cui si legge che “sea level readings indicate that a tsunami was generated” specificando che il fenomeno “potrebbe essere distruttivo lungo le coste vicine all'epicentro del terremoto” L'allarme, oltre per le isole Andamane e le coste indiane, birmane, thailandesi ed indonesiane era stato esteso anche allo SriLanka.
Nel frattempo, a proposito del sisma giapponese la NOAA avverte che "non esiste un reale pericolo di uno tsunami distruttivo a grande scala", precisando comunque che "comunque è possibile che un terremoto di questa grandezza possa talvolta generare uno tsunami locale" con effetti distruttivi su coste nel raggio di 100 kilometri dall'epicentro. (La NOAA si esprime in lunghezze SI e non americane!! e pertanto "le autorità locali devono tenere conto di questo con azieni appropriate".
Successivamente arrivano notizie che il mare si era ritirato di oltre un metro e mezzo, ma non era chiaro dove fosse avvenuto tutto questo. Voci incontrollate o notizie molto frammentarie, dovute molto probabilmente al fatto che era notte? Il dubbio c'era e quindi io ed i miei amici sul canale dei terremoti eravamo piuttosto preoccupati.
Nel frattempo si motiplicavano le voci su problemi in Giappone, da dove giungono delle foto in cui si vede un'onda anomala.
Supponiamo che siano immagini di repertorio (il modellino di treno pubblicato da Repubblica indicandolo come il treno deragliato a Vernio a metà giugno scorso è al proposito una referenza ineccepiblie....).
Dopo la mezzanotte italiana, visto che ormai sulla base dei tempi previsti le eventuali onde anomale dovevano già essere arrivate su alcune coste ma in realtà nei punti indicati non era successo niente, la NOAA ha chiuso l'allarme per l'Oceano Indiano.
Non si capisce a questo punto cosa sia successo e soprattutto come abbia fatto la NOAA a dare una notizia di tsunami in atto quando non era vero. Chi avrebbe visto i segnali delle onde anomale e perchè l'osservazione era sbagliata.
Vado a dormire (il trekking sotto il sole della costa della Corsica mi aveva un po' stancato...) ma stamattina riapro il PC e leggo che c'è stato uno tsunami in Giappone.
Come conferma la NOAA, onde fino a 60 centimetri hanno colpito la città di Omaezeki. Il sisma avrebbe anche provocato un morto. E ho anche la certezza che le notizie sul ritiro del mare erano riferite al Giappone e non all'Oceano Indiano.
A questo punto sorgono alcune riflessioni. Innanzitutto il lavoro della NOAA: gli americani potrebbero aver confuso le cose e cioè aver associato le onde anomale al forte terremoto delle Andamane piuttostochè a quello del Giappone, vista la forza molto maggiore del primo?
Poi ho dei dubbi anche sulle cause dello tsunami giapponese.
Nella foto si vede il porto di Omaezaki, mentre il pallino blu è l'epicentro del terremoto. Ci sono alcune cose che non tornano: a che ora si è abbattuto sulla città giapponese? Il terremoto è avvenuto alle 20.07GMT, cioè alle 22.07 italiane. Le prime foto dell'onda arrivano in Italia un paio d'ore dopo la scossa. Supponendo che le immagini a La Repubblica e al Corriere della Sera siano arrivate abbastanza alla svelta, a che ora effettivamente sono state scattate? Le ultime notizie parlano delle 22.46 italiane, quindi circa 40 minuti dopo la scossa. Tutto sommato era passata non più di un'ora e mezzo, più o meno il lasso di tempo a cui avevo pensato.
Mi domando questo perchè mi sembra strano che un terremoto così debole possa aver causato direttamente uno tsunami di 60 centimetri, anche se rilevato nella zona dell'epicentro e perchè l'onda sia arrivata dopo circa 40 minuti, un tempo per me un po' troppo lungo. In più dalle immagini satellitari il porto do Omaezaki è nella baia nella quale c'è effettivamente l'epicentro, che è a meno di 10 kilometri dal porto.
Pertanto mi chiedo se sia possibile che l'onda anomala sia stata un effetto collaterale di una frana sottomarina causata dal sisma, come è stato ipotizzato per lo tsunami di Messina del 1908.