Scienzeedintorni non si occupa di politica che molto malvolentieri e solo se ha riflessi pesanti sulla scienza o sullo stato dell'ambiente. Oggi mi tocca, mio malgrado, occuparmene. Che le Università italiane siano in condizioni non ottimali è vero. Ma il nuovo disegno di legge che limita il numero di dipartimenti, chiudendo quelli con meno di 35 fra professori, ricercatori è un provvedimento che non tocca (o tocca marginalmente) le grandi facoltà come lettere o giurisprudenza o medicina. Nelle facoltà scientifiche ci sono invece dipartimenti forzatamente di dimensioni minori. Con questa legge sarebbero quasi tutti a rischio di chiusura. Bene hanno fatto i professori di Scienze della Terra a scrivere una petizione da presentare a chi di dovere.
Invito tutti a diffondere questa iniziativa e a firmare la petizione nel sito appena istituito
Comunicato stampa
Disegno di Legge “Gelmini” e Geologia
Il 23 novembre riprenderà alla Camera dei Deputati il dibattito sul “disegno di legge n. 3687 e abbinate - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (approvato dal Senato)”.
Ironia della sorte proprio nella ricorrenza del sisma del 23 novembre 1980 un terremoto sta per scuotere dalle fondamenta l’Università italiana ed in particolare la comunità delle Scienze della Terra dell’Accademia italiana. Infatti,
l’articolo 2 del disegno di legge al comma 2 lettera b) recita “riorganizzazione dei dipartimenti assicurando che a ciascuno di essi afferisca un numero di professori, ricercatori di ruolo e ricercatori a tempo determinato non inferiore a trentacinque, ovvero quarantacinque (quaranta nella versione emendata dalla VII
Commissione permanente “Cultura, scienza e istruzione” della Camera) nelle università con un numero di professori, ricercatori di ruolo e a tempo determinato superiore a mille unità, afferenti a settori scientifico-disciplinari omogenei”.
Tali limitazioni numeriche non esistono in altre nazioni, e determineranno la scomparsa dal panorama nazionale delle università ben 25 Dipartimenti di Scienze della Terra ed avranno vita non facile i soli 6 rimanenti.
Alla luce della situazione attuale con un gran numero di pensionamenti nei prossimi anni e un blocco del turn-over “de facto” appare chiaro che il comma previsto dal disegno di legge n. 3687 mette a repentaglio l’esistenza di molti dipartimenti universitari non solo nell’ambito delle Scienze della Terra ma anche in altre aree scientifico-disciplinari, che rappresentano delle identità culturali
preziose per lo sviluppo e la formazione scientifica in Italia. Questa criticità viene ulteriormente amplificata per le aree scientificodisciplinaripiù piccole, portando, in alcuni casi, alla scomparsa quasi totale di Dipartimenti di riferimento su tutto il territorio nazionale.
Tutto questo, mentre tante aree della Nazione, di recente ed anche in questi giorni, sono interessate da frane ed alluvioni. Come abbiamo ancora una volta dolorosamente constatato l’Italia è “quasi totalmente” a rischio idrogeologico: 5.581 comuni, pari al 70% del totale, sono a potenziale rischio elevato. La totalità del territorio di Calabria, Umbria e Valle d'Aosta, il 99% delle Marche e il 98% della Toscana sono in questa situazione.
Senza dimenticare terremoti ed eruzioni vulcaniche che rappresentano un altro fattore permanente di elevato rischio geologico per il sistema Paese. Pertanto la scomparsa pressoché totale dei Dipartimenti di Scienze della Terra, dove si formano i giovani professionisti del futuro ed i futuri ricercatori rappresenta un gravissimo danno per l’intero sistema, anche in considerazione del fatto che, col
tempo, andranno perdute le conoscenze sull’assetto geologico locale.
E’ con questo spirito che tutta la comunità dei geologi italiani, dai docenti e ricercatori di Scienze della Terra, ai geologi liberi professionisti, dalle pubbliche amministrazioni agli Ordini Regionali chiede con forza una modifica al comma 2 lettera b) dell’articolo 2 del disegno di legge n. 3687 prima dell’approvazione finale. Una possibile rilettura del comma potrebbe configurarsi in tal modo: “riorganizzazione dei dipartimenti assicurando che a ciascuno di essi afferisca un numero di professori, ricercatori di ruolo e ricercatori a tempo determinato non inferiore a trentacinque, ovvero quarantacinque (quaranta) nelle università con un numero di professori, ricercatori di ruolo e a tempo determinato superiore a mille unità, afferenti a settori scientifico-disciplinari omonegenei.
Nel caso di Dipartimenti formati da professori,
ricercatori di ruolo e ricercatori a tempo determinato afferenti a settori scientifico - disciplinari totalmente ricadenti in una singola Area CUN, di consistenza nazionale inferiore a 1500 unità, i suddetti limiti sono ridotti rispettivamente a venticinque e trenta.”
Prof. Gabriele Scarascia Mugnozza Direttore Dipartimento di Scienze della Terra Università di Roma “La Sapienza”
Prof. Nicola Casagli Dipartimento di Scienze della Terra Università di Firenze
Prof. Maurizio Mazzucchelli Direttore Dipartimento di Scienze della Terra Università di Modena e Reggio Emilia
Prof. Carlo Doglioni Dipartimento di Scienze della Terra Università di Roma “La Sapienza” - Presidente Società Geologica Italiana
Prof. Stefano Poli Dipartimento di Scienze della Terra Università di Milano – Presidente Società Italiana di Mineralogia e Petrologia
Prof. Stefano Catalano Direttore Dipartimento di Scienze Geologiche Università di Catania
Prof. Rosanna De Rosa Direttore Dipartimento di Scienze della Terra Università della Calabria
Prof. Eugenio Carminati Dipartimento di Scienze della Terra Università di Roma “La Sapienza” - Consiglio Universitario Nazionale Area 04 Scienze della Terra
Prof. Rodolfo Carosi Dipartimento di Scienze della Terra Università di Pisa - Consiglio Universitario Nazionale Area 04 Scienze della Terra
Prof. Vincenzo Morra Direttore Dipartimento di Scienze della Terra Università di Napoli Federico II - Consiglio Universitario Nazionale Area 04 Scienze della Terra
Dr. Gian Vito Graziano Presidente Ordine dei Geologi della Sicilia
Dr. Francesco Peduto Presidente Ordine dei Geologi della Campania
Dr. Francesco Russo Vice Presidente Ordine dei Geologi della Campania
Dr. Vittorio D'Oriano Presidente Ordine dei Geologi della Toscana
Dr. Francesco Violo Presidente Ordine dei Geologi della Calabria
Dr. Raffaele Nardone Presidente Ordine dei Geologi della Basilicata
Dr. Giovanni Calcagnì Presidente Ordine dei Geologi della Puglia
Dr. Eugenio Di Loreto Presidente Ordine dei Geologi del Lazio