Il terremoto magnitudo 7.0 del 5 dicembre 2024 si è verificato a largo della costa della California settentrionale, davanti al Capo Mendocino.
L'epicentro si trova a pochissima distanza della giunzione tripla di Mendocino. In una giunzione tripla si trovano in contatto te placche diverse, in questo caso la placche oceanica del Pacifico, quella continentale del Nord America e una terza placca oceanica, quella di Juan de Fuca/Gorda che pur essendo di ridotte dimensioni è molto attiva e molto studiata.
Il meccanismo focale indica un movimento lungo una faglia trascorrente, situata nelle vicinanze della zona di frattura Mendocino (che si chiama così proprio perchè è quasi perpendicolare alla costa californiana a largo di Capo Mendocino) o, ancora più probabilmente, proprio lungo la zona di frattura di Mendocino stessa.
Questa zona di frattura è particolarmente importante perché costituisce il contatto fra due porzioni dell'Oceano Pacifico dalla geodinamica completamente differente:
- verso nord si evidenzia una dorsale oceanica con produzione di crosta oceanica, accanto alla quale c’è un margine continentale attivo
- verso sud e fino al golfo di California si trova l'unica zona in cui il margine continentale occindentale delle Americhe è passivo, tornando ad essere attivo dal Messico centrale in poi, fino all'estremità dell'America del Sud
Una conseguenza importante è che a nord della zona di frattura Mendocino, tutta l'area oceanica a largo delle coste di California settentrionale, Oregon, Washington e Columbia Britannica compresa nella placca di Juan da Fuca è soggetta ad una intensa attività sismica.
La sismicità dell’area è evidente come si vede da queste carte tratte dall’Iris Earthquake Browser.
la sismicità e la situazione tettonica della costa fra California settentrionale e Canada. la stella indica il terremoto del 5 dicembre lungo la zona di frattura Mendocino |
Come ho scritto, il quadro tettonico a nord della zona di frattura Mendocino prevede una dorsale oceanica ai cui lati si crea nuova crosta e una zona di subduzione lungo il margine continentale, accompagnata da un classico sistema di vulcanismo di arco magmatico. Lo si vede sempre in queste carte che mettono a confronto la sismicità con M uguale o superiore a 5 con la situazione tettonica. Notate anche la differenza nella posizione della sismicità: mentre a nord della zona di frattura la sismicità nell'oceano Pacifico è enormemente più alta che in terraferma, a sud la sismicità invece sia quasi tutta nell'entroterra californiano, dove appunto il limite fra placca pacifica e placca nordamericana passa lungo la faglia di San Andreas.
La particolarità della situazione della placca di Juan da Fuca è che la nuova crosta che si forma sul lato della dorsale rivolto verso le coste degli Usa settentrionali e del Canada (e che quindi muovendosi verso E va in direzione del continente) ha una vita brevissima, di pochi milioni di anni, perché davanti al continente americano si immerge sotto la placca nordamericana, subducendo sotto di essa. Il risultato sono i vulcani della Cascadia, il più recente sistema di arco magmatico continentale che esista sulla Terra, e l’ultima fase di una complessa serie di collisioni di placche di vario tipo contro l’America Settentrionale iniziate già nel Paleozoico (Di Pietro, 2018).
Invece a sud della zona di frattura di Mendocino la crosta è decisamente più antica (tra i 20 e i 40 milioni di anni).
a sinistra i terremoti M 7 e oltre intorno alla zona di frattura Mendocino a destra il quadro tettonico con evidenziato il magmatismo di arco della Cascadia |
Inoltre geologi e geofisici sono perplessi dalla mancanza recente di importanti terremoti di subduzione, l'ultimo dei quali è avvenuto prima dell'avvento degli europei, nell'anno 1700 (ne avevo parlato qualche anno fa). Il timore di un forte terremoto con relativo tsunami è quindi molto forte lungo quelle coste.
Ma se la zona di subduzione è attualmente quasi asismica, come vediamo sopra questo non è certo il caso della zona di frattura di Mendocino e dei suoi dintorni, dove dal 1994 sono stati registrati ben 6 terremoti con M superiore a 7. Da notare inoltre che il terremoto M 7.2 del 5 aprile 1995 fu seguito il giorno dopo da due afterschoks di M 6.5 e 6.6 (insomma, una bazzecola...)
Non è quindi un caso se la zona di frattura Mendocino è riconosciuta come una delle aree della California (mare compreso) dove la probabilità di subire eventi sismici è più alta (il che visto dove siamo è tutto dire). Lo si vede nella carta qui accanto, tratta da Helmstetter et al (2007).
In più si deve anche notare come la presenza della zona di frattura di Mendocino influenzi pesantemente anche, più in là, il continente americano: in questa carta tratta da si nota come in corrispondenza di essi cambino i movimenti delle stazioni GPS, che a sud di essa si muovono verso NW, mentre a nord il movimento è verso N.
BIBLIOGRAFIA
Di Pietro (2018) Cascadia Volcanic Arc System in: Geology and Landscape Evolution (Second Edition), Elsevier
Helmstetter et al 2007. High-resolution Time-independent Grid-based Forecast for M >= 5 Earthquakes in California. Seismological Research Letters, Seismological Society of America, 78/1, 78-86.