Una ricerca di alcuni
geologi australiani sulla presenza di possibili tracce della caduta
di meteoriti nel centro del continente ha avuto un impatto (è il
caso di dirlo) mediatico piuttosto forte, specialmente perché è
ancora radicata l'idea (sbagliata) che alla base delle estinzioni di
massa ci siano appunto eventi astronomici di questo tipo. Qualcuno ha
addirittura pensato (ma va...) all'estinzione dei dinosauri (e si
continua con la bestialità di sostenere che i dinosauri si siano
estinti per un impatto). In più dalle varie notizie in giro non si
capiva l'età in cui sarebbe successo tutto questo e qualcuno
addirittura ha scritto che neanche gli Autori avessero idea del
momento. Tutto sbagliato: ho cercato l'articolo originale, l'ho letto
e ho tratto alcune conclusioni. Soprattutto una:per gli Autori l'età
dell'eventuale impatto è molto circoscritta tra Devoniano e
Carbonifero, e quindi molto lontana dal Mesozoico. il probabile (anzi
probabilissimo) impatto è molto più antico, siamo a cavallo fra
Devoniano e Carbonifero, circa 350 milioni di anni fa e non
65. E quindi chiudiamo anche questa vicenda che è servita comunque a
qualcuno per incassare visite a siti che sarebbe meglio non si impicciassero di cose "che non sanno e non intendono"....
Innanzitutto questo è
l'articolo: A.Y. Glikson, A.J. Meixner, B. Radke, I.T. Uysal, E.
Saygin, J. Vickers & T.P. Mernagh (2015): Geophysical anomalies
and quartz deformation of the Warburton West structure, central
Australia, pubblicato sulla rivista Tectonophysics, vol. 643, pagine
55–72.
Si tratta di uno
studio che oltre a fornire dei dati nuovi offre una sintesi di tutto
quello che si sa su quella zona.
Nonostante per me per
l'ordine in cui sono state messe le cose non agevola la chiarezza
della trattazione, abbiamo un caso abbastanza raro nella letterature
scientifica in cui si riesce a leggere un lavoro senza dover
ricorrere alla lettura di altri articoli per entrare nell'argomento
(è necessario solo un accenno alle serie sedimentarie e magmatiche
di cui si parla, facilmente reperibile in documenti liberamente
consultabili).
Inquadriamo l'area: siamo
praticamente nel centro dell'Australia, in una zona che è stata
studiata anche per la presenza di possibili giacimenti di
idrocarburi. Consta di due aree diverse, due bacini che hanno anche
una storia diversa.
Il bacino di orientale di Warburton ha una storia complessa: una sequenza del Paleozoico
inferiore è stata deformata nel Carbonifero dall'orogenesi di Alice
Springs, durante la quale si sono formati i graniti della Lake Suite, anch'essi
deformati; successivamente il tutto è stato ricoperto tra
Carbonifero superiore e Terziario dai sedimenti del bacino di Cooper.
La sedimentazione quindi si è interrotta soltanto nel Carbonifero
inferiore durante l'evento tettonico di Alice Springs. Entrambe
queste serie sono ben conosciute in quanto sono stati fatti diversi
pozzi, anche per esplorazione petrolifera
La stratigrafia del bacino
di Warburton occidentale è diversa: non è stato toccato
dall'orogenesi di Alice Springs perché l'area faceva parte della
zona non deformata che si trovava davanti alla fascia tettonizzata.
C'è una sequenza sedimentaria del Paleozoico inferiore (Cambriano –
Ordoviciano) accompagnata alla base da un vulcanismo basaltico tipo
quello di un rift. Dal Paleozoico medio invece la situazione si fa
più complessa perché ci sono state diverse fasi di sedimentazione
centrate in varie zone del bacino, intervallate da fasi di assenza di
sedimentazione se non addirittura da fasi deformative.
L'anomalia magnetica
positiva del bacino orientale non può essere associata ai graniti
della Lake Suite (ne darebbero una negativa), bensì ad un corpo
magmatico di composizione più basica contenuto ad una profondità di
circa 6000 metri e che dovrebbe trovarsi in mezzo alla sequenza
sedimentaria del bacino di Cooper.
Il bacino occidentale
presenta anomalie del tutto simili simili. Annoto che ad occidente l'anomalia magnetica è spiegabile con la presenza di un corpo vulcanico basico
formatosi durante la fase di rift.
I due bacini di Warburton
hanno quindi storie molto diverse ma presentano la curiosa
similitudine di avere varie anomalie geofisiche gemelle.
La faccenda quindi si fa
intrigante, anche perché in Australia di zone con anomalie simili ce
ne sono tante. E fra queste, una è chiaramente associata ad un impatto.
E che uno o più impatti abbiano colpito l'area lo dicono molti indizi.
Innanzitutto le strutture addebitabili ad uno shock
improvviso in molti cristalli di quarzo, simili a quelle
effettivamente trovate intorno a diversi crateri da impatto di varia
età e collocazione geografica. Da notare che queste lamelle si
trovano sia nella serie pre – carbonifera che in quella successiva,
ma solo quelle nell'ambito più antico mostrano di essersi formate in
situ, mentre quelle dei sedimenti post carboniferi appartengono a
materiali erosi e ridepositati dopo l'evento che le ha causate.
Comunque, ci sono altre evidenze importanti della
possibile presenza di due crateri:
- un gradiente geotermico
elevato: è stato osservato diverse volte che dopo un impatto di
certe dimensioni, l'area è divenuta sede per un periodo anche lungo
di attività geotermica. Il tutto viene spiegato con la formazione
durante l'impatto di fratture nella crosta, a profondità notevoli,
lungo le quali risalgono fluidi idrotermali
- ci sono precise
indicazioni sulla esistenza di queste fratturazioni profonde
- alcune caratteristiche
geochimiche dei graniti della Lake Suite: in particolare un anomalo arricchimento in metalli
pesanti, che potrebbe proprio provenire da questi fluidi risaliti dal
basso
Dopodichè c'è un
problema di non trascurabile importanza: mancano i crateri e mancano i depositi
a loro associati, gli ejecta, formati da materiali schizzati in aria
per l'impatto.
Per spiegarlo viene
ipotizzato il probabile sollevamento dell'area di oltre 5000 metri
durante l'orogenesi di Alice Springs, necessario a portare in
superficie i graniti della Lake Suite. Questo sollevamento avrebbe
distrutto anche le tracce del cratere. Se poi l'impatto è avvenuto
in una zona che si è successivamente deformata (in questo caso con
l'orogenesi di Alice Spring) è abbastanza ovvio che di tracce non se
ne vedano più. La storia delle lamelle di quarzo dice la stessa
cosa, dato che quelle in posizione originaria appartengono solo a
sedimenti deposti prima dell'evento tettonico.
C'è quindi la reale
possibilità che i due bacini di Warburton costituiscano un ricordo
della formazione di due crateri gemelli, provocati da un corpo che si
è diviso in due cadendo (ma ci sono anche dei meteoriti
apparentemente unici che invece sono formati da due o più pezzi
tenuti insieme dalla loro debole gravità).
Alcuni autori hanno
precedentemente ipotizzato persino che i bacini di Warburton siano
parte di una struttura ancora più grande, dal diametro di 800 km.
A questo punto bisogna
fare delle considerazioni:
1. l'impatto non è
confermato da dati diretti come un cratere o livelli di brecce da
impatto, ma solo da tutte queste tracce indirette (che in ogni caso rappresentano indizi piuttosto sicuri)
2. l'impatto da un punto
di vista temporale si colloca tra Devoniano e Carbonifero. Quindi il can can mediatico sulla possibile relazione fra
questo duplice impatto e l'estinzione dei dinosauri è una bufala (come comunque anche quella che l'estinzione sia avvenuta per colpa del meteorite caduto nello Yucatan.... ma vabbè....
2 commenti:
Potrebbe scrivere un articolo più dettagliato sulla "bufala dell'asteroide" che estinse i dinosauri? Grazie
posso fare di meglio: fra qualche mese uscirà un mio libro sull'argomento, ma lo anticiperò qui sopra!
saluti
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