L'anomalia dell'iridio costituisce uno dei principali aspetti che hanno concorso alla
formulazione dell'ipotesi dell'impatto meteoritico per spiegare
l'estinzione dei dinosauri e di tante altre forme di vita al
passaggio Cretaceo – Terziario ed era presente nel 100% delle
sezioni disponibili all'epoca. Con il progresso della ricerca - tuttavia - oggi la troviamo solo in un quarto delle seziono del K/T
conosciute (85 su 345).
Ormai è chiaro che anche l'anomala
abbondanza di Iridio proviene dai Trappi del Deccan e non dal
meteorite. Un altro passo per chiudere definitivamente con quella
balla spaziale dell'asteroide – killer e vedere l'evento della fine
del Mesozoico innescato da immense eruzioni basaltiche come è
successo per tutti gli altri eventi di estinzione di massa (con forse
un paio di eccezioni). Vediamo perché.
La figura in (1): il K/T corrisponde al punto J. Il Maastrichtisno comincia un pò sotto il punto C L'anomalia dell'Iridio inizia vicino al punto F, un pò dopo l'inizio del Maastrichtiano superiore |
La ricerca di possibili
cause terrestri dell'anomalia dell'iridio è nota solo agli addetti
ai lavori, eppure già dagli anni '80 c'era chi la faceva risalire ai
basalti del Deccan. Cominciamo con un aspetto decisivo della
questione: l'esame dei sedimenti evidenzia un picco principale
dell'anomalia al K/T, ma questa comincia ben prima (anche il gruppo
degli Alvarez lo aveva chiaramente indicato nella figura 3 del lavoro
su Gubbio del 1980 (1), ma ha glissato su questo particolare di non
trascurabile importanza). La stessa cosa è stata notata in parecchi
altri luoghi. Se l'Iridio fosse stato rilasciato improvvisamente da
un evento istantaneo, sarebbe logico aspettarsi un brusco picco
iniziale. Invece abbiamo una ascesa graduale, che comincia centinaia
di migliaia di anni prima.
Pertanto si rendeva
necessario trovarne altre possibili sorgenti. Una buona spiegazione
era che nei dintorni del K/T ci sarebbe stata una serie di impatti
multipli, ciascuno dei quali avrebbe rilasciato Iridio e altre cose
come le microsferule.
Livelli veramente alti di
Iridio sono presenti soltanto in sei località: Stevns Klint in
Danimarca, Caravaca in Spagna, El Kef e Elles in Tunisia, Meghalaya
in India, e Woodside Creek in Nuova Zelanda. In quest'ultima località
alcune microsferule ad alto tenore di Iridio sono state interpretate
come alterazione di cristalli di pirite formatisi in situ. La stessa spiegazione è quella oggi più accettata anche per i livelli ad elevato contenuto di cristalli di pirite nel Fiskeler.
Le microsferule in Nuova Zelanda da (2) |
In terzo luogo nessuna
anomalia è stata trovata negli ejecta di Chicxulub, dove è
presente una debole concentrazione di Iridio – minore di 1 ppb –
soltanto nei sedimenti sovrastanti che datano al Cretaceo terminale
(i sedimenti del Maastrichtiano superiore dimostrano che la caduta
del meteorite è avvenuta prima del limite K/T).
Troviamo tracce di
anomalia dell'Iridio in altre occasioni che rappresentano momenti
particolari nella storia della vita sulla Terra, per esempio nella
Repubblica Ceca, associata (toh!) a degli scisti scuri di origine
anossica dall'importante contenuto di materia organica; sono rocce
antichissime, hanno oltre 600 milioni di anni e dunque sono più
antiche del Cambriano. Altre anomalie sono state evidenziate in
alcuni limiti corrispondenti ad altri eventi di estinzione di massa,
come quello fra il Precambriano ed il Cambriano e alla fine del
Devoniano.
Però, per attribuire
alle eruzioni indiane l'anomalia dell'Iridio i ricercatori hanno
avuto un problemino di non trascurabile importanza: di questo
elemento nei trappi ce n'è davvero poco. Anzi, la sua concentrazione
è più alta nei sedimenti deposti tra una colata e l'altra (da 0,05
ppb a 0,12 ppb) che nelle lave (0,027 ppb)!!
Un dato simile appare a
prima vista molto sconfortante e difatti gli impattisti l'hanno presa
come una dimostrazione delle origini extraterrestri.
Eppure per capire che la
provenienza dell'iridio dal Deccan era possibile (anzi, probabile)
sarebbe bastata una semplice ricerca bibliografica, cosa che
evidentemente o non hanno fatto o ne hanno ignorato i risultati a
bella posta.
La storia ha inizio
nell'isola di Hawaii, quando nel gennaio del 1983 cominciò
l'eruzione del Kilauea ancora in corso oggi, dopo ben 30 anni. Sul
Mauna Loa, un'altro dei grandi vulcani dell'isola, c'è un
osservatorio nato per monitorare i cambiamenti climatici osservando
da oltre 50 anni la circolazione globale di particelle solide
nell'atmosfera e la composizione dei gas. In quei giorni nei filtri
usati per campionare le particelle solide si accumulò oltre al
normale pulviscolo atmosferico, un po' di polvere proveniente dalle
fasi iniziali dell'eruzione del Kilauea, con una anomala
concentrazione di alcuni elementi (selenio, arsenico, indio, oro e
zolfo).
Fu soprattutto
evidenziata una pazzesca anomalia dell'Iridio, per cui, ad esempio,
il rapporto iridio / alluminio di queste emissioni era 17.000 volte
superiore a quello delle lave del vulcano! I ricercatori supposero
che l'iridio contenuto nelle lave fosse stato prelevato dal liquido
finendo in un composto volatile, probabilmente un fluoruro (3).
La cosa si faceva
decisamente interessante e per capirci di più i ricercatori andarono
direttamente alla fonte dei volatili, le fumarole del Kilauea, che
mostrarono lo stesso arricchimento.
Probabilmente queste sono
le osservazioni che portarono Officer e Drake a indicare già nella
prima metà degli anni '80 le lave del Deccan come origine
dell'Iridio (4).
Anche alcune lave fresche
del Kilauea contengono quantità abbastanza ingenti di Iridio (0.40
ppb), che però si trovano essenzialmente nei cristalli di cromite,
un ossido di Cromo che è uno dei primi minerali a cristallizzare
durante la risalita del magma: l'Iridio può sostituire il Cromo nei
reticoli cristallini, perché i due elementi hanno dimensioni
atomiche compatibili.
Nel 1989 ci fu un'altra
scoperta analoga in polveri provenienti dai vulcani antartici delle
Pleiadi, deposte sui ghiacci del Continente Bianco: come quelli
hawaiiani, anche questi magmi si originano in profondità nel
mantello e il tenore di Iridio delle polveri è oltre 100 volte
maggiore di quello delle lave (5).
Anomalie nel contenuto di
Iridio sono state trovate in varie serie stratigrafiche ben
distribuite nello spazio e nel tempo e non solo nei dintorni del
passaggio Cretaceo / Paleogene; oggi è chiaro che sono una
caratteristica abbastanza comuni nei prodotti volatili che si
liberano durante la risalita di alcuni magmi di origine profonda che
vengono in superficie in zone lontane dai margini di zolla (i vulcani
dei cosiddetti punti caldi).
In questi magmi la
presenza di una certa quantità di zolfo promuove una serie di
reazioni grazie alle quali si formano composti volatili in cui si
inserisce l'Iridio (di solito dei fluoruri), abbattendo la quantità
di Iridio nella fase liquida e aumentandola in quella volatile.
Nel 2008 due ricercatori
indiani hanno studiato i sedimenti della valle del fiume Narmada
nell'India centrale, Siamo in mezzo ai basalti del Deccan, in un
luogo dove le colate si mettevano in posto in un ambiente palustre
con laghi abbastanza estesi che si ripristinava ogni volta che
cessava l'attività vulcanica. In quella zona fra l'altro vivevano
molti dinosauri, di cui sono state trovate soprattutto le uova. In
una serie sedimentaria spessa circa 6 metri fra due delle tante
colate ci sono 3 orizzonti di colore scuro molto interessanti, spessi
meno di un centimetro, a distanza di 25 / 30 centimetri l'uno
dall'altro, con un alto tenore di Iridio: i primi due 1300 ppb, il
terzo 700 (6). Non sono molto convinto della datazione assoluta di
questi depositi presentata in quel lavoro, ma sicuramente sono di
poco più vecchi del K/T perché contengono faune del Maastrichtiano
superiore.
Tutti i sedimenti della
zona provengono dall'erosione meccanica e chimica delle lave
sottostanti ma forti anomalie positive dell'Iridio le troviamo
esclusivamente in quei tre livelli, a dimostrare che alti valori di
iridio nei sedimenti si formano solo in una situazione chimica molto
particolare.
Cono attuale del Piton de la Fournaise all'interno della caldera di circa 5.000 anni fa |
Perchè questa
osservazione è così importante? Perché, il
Piton de la Fournaise attualmente si trova sulla
posizione dell'India quando sono stati eruttati i basalti del Deccan.
Siamo quindi davanti alla
ennesima argomentazione in favore dell'idea che l'anomalia
dell'Iridio al limite Cretaceo/Terziario abbia avuto origine dai
Trappi del Deccan.
Queste cose che fanno
crollare una certezza fondamentale degli impattisti sono note da
oltre 20 anni, ma purtroppo poco conosciute fuori dal ristretto
novero di chi studia le estinzioni di massa
BIBLIOGRAFIA CITATA:
(1) Alvarez et al.,
1980: Extraterrestrial causes for the Cretaceous - Tertiary
extinction K/T Experimental results and theoretical interpretation.
Science
268, 1095–1108
(2) Brooks et al., 1985: Weathered spheroids in a Cretaceous/Tertiary boundary shale at Woodside Creek,
New Zealand Geology 13, 738-740
(3) Zolleer et al.,1983: Iridium Enrichment in Airborne Particles from Kilauea Volcano. Science 222, 1118–1121
(2) Brooks et al., 1985: Weathered spheroids in a Cretaceous/Tertiary boundary shale at Woodside Creek,
New Zealand Geology 13, 738-740
(3) Zolleer et al.,1983: Iridium Enrichment in Airborne Particles from Kilauea Volcano. Science 222, 1118–1121
(4) Officer e Drake, 1983: The Cretaceous-Tertiary Transition. Science
219, 1383–1390
(5) Koeberl, 1989: Iridium enrichment in volcanic dust from blue ice fields,
Antarctica, and possible relevance to the K/T boundary event. Earth
and Planetary Science Letters 92,
317–332
(6) Shrivastava e Ahmad 2005: A review of research on Late Cretaceous
volcanic-sedimentary sequences of the Mandla Lobe: implications for
Deccan volcanism and the Cretaceous/Palaeogene boundary. Cretaceous
Research 26/1, 145–156
(7) Toutain e Meyer 1989: Iridium‐bearing
sublimates at a hot‐spot volcano (Piton De La Fournaise, Indian
Ocean), Geophys. Res. Lett.16(12),
1391-1394
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