Il terremoto di oggi a Sumatra è stato molto forte, ma non ha provocato danni e uno tsunami che ha raggiunto al massimo una altezza poco superiore al metro. mentre un terremoto di magnitudo molto inferiore nel 2010 aveva generato uno tsunami di importanti dimensioni, sia pure inferiore a quello del 2004. Questo grazie ad alcune caratteristiche particolari dell'evento: la magnitudo così elevata per una trascorrenzae la localizzazione, per la quale non è da annoverarsi fra gli eventi “classici” che avvengono in Indonesia. Vediamo quindi in dettaglio cosa è successo
L'evento principale si è registrato alle 8,38 UTC, quindi le 10.38 italiane. È stato seguito da numerose repliche. Ad ora (15.30 italiane), una quindicina con Magnitudo uguale o superiore a 5. Ci sono fra queste anche un 6.0 e una replica particolarmente forte, con M 8,2; questa seconda scossa forte ha generato un nuovo allarme tsunami.
Innanzitutto diciamo che una Magnitudo di 8.6 è di un livello assolutamente in linea con la zona. Però è la prima volta, a mia memoria, che si presenta un terremoto con un meccanismo trascorrente così forte.
Però è la sua localizzazione che è un po' meno ordinaria: in Indonesia come in tutte le zone sismiche situate in corrispondenza di uno scontro fra zolle troviamo un classico sistema “arco – fossa”, dove una zolla (in questo caso la zolla indo-australiana formata in quell'area da sola crosta oceanica) scende sotto una crosta continentale (in questo caso quella euroasiatica, formata da crosta continentale). La fossa oceanica davanti alle coste di Sumatra è il segno sulla superficie terrestre del limite fra le due zolle.
I terremoti ordinariamente si addensano nella zona tra la fossa oceanica e il continente, dove si verificano estesi tutta una serie di fenomeni, compressioni e sovrascorrimenti di intere sequenze di crosta una sopra l'altra. Al di là della fascia dei sovrascorrimenti c'è l'arco vulcanico principale, in Indonesia particolarmente attivo.
Terremoti come i grandi eventi di questi anni (Sumatra 2004, Cile 2010, Giappone 2011) si sviluppano proprio lungo le superfici quasi orizzontali di questi sovrascorrimenti: per vincere l'attrito provocato dai 10 – 20 km di crosta sovrastanti e provocare il movimento lungo il piano di faglia occorrono infatti degli sforzi impressionanti. Anche il terremoto del 25 ottobre 2010 ha provocato uno tsunami molto importante nonostante avesse una magnitudo di appena 7.7. Ne avevo parlato qui.
Il terremoto di oggi invece non si è verificato nella zona di arco – fossa, ma a largo nell'Oceano Indiano, all'interno della crosta della placca Indo – Australiana. E il movimento, anziché lungo un piano suborizzontale come nel 2004 è stato lungo un piano verticale, cioè generato da una faglia di tipo trascorrente, come la notissima Faglia di San Andreas. Solo che la faglia di San Andreas è un limite di zolla. Qui invece siamo all'interno di una zolla.
Quindi il movimento del fondo oceanico è stato molto, ma molto diverso da quelli avvenuti in corrispondenza dei terremoti di thrust (così si definiscono fra geologi i terremoti come Sumatra 2004 e i loro simili). E sicuramente è stato molto minore. (Edit: si parla di un rigetto di una ventina di metri, parecchio per un terremoto a movimento trascorrente ma che si spiega con la particolare intensità del fenomeno)
Per cui lo tsunami è stato di debole altezza. La NOAA conferma una altezza massima di 1,15 metri a Meulaboh, una città che nel 2004 pagò veramente un tributo di vittime molto alto. In seguito è rientrato l'allarme per India, Sri Lanka e Maldive.
Vediamo la zona dove si è verificato, grazie a elaborazioni basate sull'Iris Earthquake Browser. I pallini corrispondono alle 3 scosse fino ad ora verificatesi con M maggiore di 6. il pallino più grande corrisponde alla scossa principale. Nella zona c''era già stato all'inizio digennaio un terremoto con Magnitudo 7.2 (non riportato). Vedete che siamo ben dentro l'oceano rispetto al sistema arco – fossa, il cui limite si vede chiaramente dove inizia la piattaforma continentale lungo la costa sudoccidentale di Sumatra.
In questa seconda carta si vedono i terremoti avvenuti tra Indonesia e Filippine dall'inizio dell'anno: notate come tolti questi 3 di oggi la sismicità si addensa sopra la piattaforma continentale.
Ma cosa provoca questi terremoti fuori dalla zona di convergenza e ben quindi lontani dalla fascia sismica principale? Il movimento della zolla oceanica contro la crosta indonesiana non è uniforme e nella crosta dell'Oceano indiano, come in tutte le croste oceaniche ci sono le vecchie faglie trasformi che si formano lungo le dorsali oceaniche. In questa ultima carta prodotta dal Servizio Geologico degli Stati Uniti sono segnalate le scosse di oggi. È assolutamente evidente che ci siano degli allineamenti, uno in direzione NE/SW e il secondo in direzione NW/SE, che corrisponde a quella delle vecchie trasformi di quando quella crosta si stava formando. Quindi lungo queste direttrici si scaricano degli sforzi prodotti dalla collisone fra le due zolle.
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