lunedì 19 marzo 2012

L'origine degli europei tra cacciatori - raccoglitori paleolitici e agricoltori neolitici


Chi siamo e da dove veniamo noi europei? È un'idea ormai comunemente accettata che il genoma europeo rappresenti un mix fra i vecchi cacciatori - raccoglitori autori delle celebri pitture rupestri e nelle grotte e gli agricoltori venuti dal mediooriente. Oggi grazie ai marcatori genetici è possibile capire meglio come si sono svolte le vicende che hanno portato all'assetto della popolazione europea agli albori della storia.


Se c'è la fortuna di avere materiale archeologico ben preservato da cui ottenere delle buone sequenze di DNA, le ricerche genetiche offrono una serie di spunti importantissimi per capire come è avvenuto il popolamento dell'Europa. Dato l'alto tasso di variabilità genetica all'interno di ogni popolazione umana, si può avere un quadro statisticamente rappresentativo della situazione solo con un numero sufficiente di reperti.

Il DNA mitocondriale viene trasmesso esclusivamente per linea femminile e quindi non è sottoposto a rimescolamenti; inoltre è una sequenza molto più breve di quello nucleare. Per questi motivi è molto usato negli studi genetici.

Un gruppo coordinato dall'ormai “mitico” Svante Paabo ha compiuto una ricerca, pubblicata suPlosOne (primo firmatario Qiaomei Fu), su una serie di popolazioni europee attuali confrontandole con materiali archeologici provenienti dai due grandi gruppi che hanno contribuito al popolamento dell'Europa: i cacciatori – raccoglitori del Paleolitico, discendenti dai primi sapiens arrivati in Europa meno di 50.000 anni fa e gli agricoltori neolitici arrivati nel continente dal Medio Oriente da 7.000 anni fa in poi. La ricerca ha ottenuto indicazioni estremamente interessanti.

Il confronto parte da due aplogruppi (sequenze di DNA) diversi, l'aplogruppo H e l'aplogruppo U.

H è un aplogruppo che si ritiene originato in Medio Oriente circa 30.000 anni fa. U invece è un aplogruppo con diverse variazioni interne ed è sorto circa 55.000 anni fa. Ha una diffusione piuttosto vasta ma la caratteristica maggiore è è che nelle popolazioni di cacciatori – raccoglitori europei del Paleolitico la sua frequenza è oltre l'80%.
U è molto composito ed in particolare U5 sembra essere sorto in Europa durante l'Aurignaziano, più o meno a ridosso dell'ultimo massimo glaciale. Anche fra gli agricoltori neolitici europei U è presente, ma con una percentuale molto più ridotta, il 12% (inoltre queste due popolazioni sono caratterizzate da versioni leggermente diverse di U).


Il genoma dei cacciatori – raccoglitori è molto meno vario di quello degli agricoltori, come si vede qui sopra da questo diagramma contenuto nel lavoro del gruppo di Paabo: sono presenti appena 4 aplogruppi, con una stragrande preponderanza di U (che sommato al K, una sua derivazione, copre ben l'87% della frequenza). Negli agricoltori invece sono significativamente presenti 8 aplogruppi: la frequenza di H, il più diffuso, è quasi il 30%, con ben altri 5 aplogruppi con frequenza superiore al 10%. H, così diffuso negli agricoltori, non è invece documentato fra i cacciatori – raccoglitori.

La bassa varietà del genoma dei cacciatori – raccoglitori dimostra che sono una popolazione estrema e molto differenziata, rimasta abbastanza isolata: è normale che nelle popolazioni più lontane dai centri genetici ci sia una riduzione della diversità genetica.

Le analisi riescono a darci delle indicazioni molto importanti sul popolamento dell'Europa. U mostra un chiaro aumento della popolazione tra 20 e 10 mila anni fa, legato al ritiro dei ghiacci avvenuto dopo l'ultimo massimo glaciale, durante il quale gli uomini erano stati costretti a frequentare soprattutto rifugi mediterranei, spesso situati in pianure oggi sotto il livello del mare come l'Adriatico settentrionale, oppure nella Francia Meridionale. La risalita della temperatura ha provocato uno spostamento verso nord delle fasce climatiche per cui le steppe hanno guadagnato spazio verso nord ma ne hanno perso verso sud per la risalita delle foreste mediterranee favorite anche da un aumento della piovosità. In generale l'Uomo del Paleolitico prediligeva gli animali degli spazi aperti a quelli di boschi e foreste e allora i cacciatori – raccoglitori oltre a dover abbandonare per la risalita del livello marino molti dei rifugi dell'Europa Meridionale hanno seguito le loro prede che si spostavano assieme alla steppa. Dallo stabilizzarsi del clima al passaggio Pleistocene – Olocene in poi la densità di popolazione è rimasta costante fino all'avvento degli agricoltori medioorientali. È significativo il fatto che tra 6 e 5.000 anni fa le popolazioni di cacciatori – raccoglitori subiscano un netto calo, in concomitanza con l'arrivo degli agricoltori.
In contrasto, H mostra un netto aumento della popolazione che lo possiede a partire circa da 9000 anni fa, con un importante picco di incremento datato a circa 7000 anni fa.

Le ultime testimonianze dei cacciatori – raccoglitori europei risalgono a circa 4.000 anni fa e questo dato è interessante se comparato con i dati genetici: da quel momento U è in leggera ripresa e la sua espansione è molto simile a quella di H. Segno questo di una assimilazione dei discendenti dei vecchi abitanti dell'Europa da parte dei nuovi arrivati.

Una cosa molto interessante è la distribuzione attuale di U, quasi sempre inferiore al 20%. ci sono però dei massimi, fra i quali uno in particolare molto forte nel Caucaso e un'altro nelle zone nordiche dove l'agricoltura non è mai arrivata. Valori minimi si trovano in Romania, Spagna e Grecia. Curiosamente in Bulgaria e nei Balcani c'è un a frequenza più alta che in buona parte dell'Europa centrale e nelle Isole Britanniche.

4 commenti:

Domenico Sergio Antonacci ha detto...

perchè dici curiosamente?

Aldo Piombino ha detto...

perchè siamo nella prima area in cui sono passati gli agricoltori, quindi ti aspetteresti un minimo, come in Grecia e non un massimo
In realtà, analizzando bene la distribuzione di U, si vede un "minimo" tra Croazia, Germania e Isole Britanniche. In Bulgaria e in Serbia siamo a 20%. In Romania al 10%, la metà. il valore bulgaro è altissimo, quello rumeno il più basso.
saluti

Alfa ha detto...

il valore anomalo non potrebbe essere in relazione all'immigrazione medievale slava dal nord, da regioni cioè dove forse era più alta la percentuale di discendenti dei cacciatori paleolitici?

Aldo Piombino ha detto...

immigrazione "pesante" da Serbia e slovenia (perchè in Croazia e Bosnia U è più basso)? mmmh... possibile. Fondamentalmente ammetto la mia totale ignoranza sulle migrazioni medioevali nei Balcani, però ho qualche dubbio sul fatto che possano aver inciso così profondamente. Inoltre queste migrazioni avrebbero portato ad un valore maggiore rispetto a quello della poplazione immigrante, il che è difficile: immagino che non ci siano state immigrazioni che abbiano incrementato la popolazione in maniera massiccia. annoto in fondo come l'aplogruppo K invece (derivato da U) ha invece una distribuzione più regolare