martedì 4 maggio 2010

I vulcani nascosti sotto il Tirreno: stato delle conoscenze e rischio teorico

Il mare Tirreno e le sue coste pullulano di vulcani, attualmente attivi oppure come nella Sardegna sudoccidentale, che sono stati attivi fino a poco tempo fa (geologicamente parlando). Nell'immagine, tratta da un lavoro di Giancarlo Serri, si vede la situazione.

Dal punto di vista strettamente geologico il Tirreno a sud del 41°parallelo è definibile come un oceano più che un mare, nel senso che i “mari” sono aree a bassa profondità con le acque che ricoprono crosta continentale (come l'Adriatico o il mare del Nord); invece dal 41° parallelo fino a poche decine di km dalle coste il suo fondo, come in tutto il Mediterraneo occidentale e in buona parte di quello orientale, è impostato su crosta oceanica e raggiunge profondità di oltre 4.000 metri.

Non è facile in due parole dire come si è formato questo bacino, viste le complesse interazioni fra le zolle europea, adriatica e africana negli ultimi 100 milioni di anni che ne hanno fatto una delle regioni più complesse di tutta la Terra. Ci sono diverse ipotesi. Di quella più convincente ne ho parlato qui.

La complessità geologica si traduce in variazioni laterali di grande entità di composizione ed assetto della crosta,anche di quella profonda, pertanto non ci si può stupire se dentro ed intorno al Tirreno ci sono praticamente tutti o quasi i tipi di vulcano e di magmi conosciuti.

Un appunto importante è che non tutti i seamounts sono vulcani e non è detto che tutti i vulcani siano ancora attivi. Ad esempio a nord del 41° parallelo, ancora su crosta continentale o assottigliata, il monte Vercelli e qualche altro corpo sono gli elementi più meridionali del magmatismo della provincia toscana e sono dei corpi intrusivi granodioritici venuti alla luce, come il Giglio o il Monte Capanne. Tra il 41° parallelo e la piana del Vavilov, troviamo tutta una serie di rocce basaltiche diffuse che arrivano fino in Sardegna occidentale. Il seamount Etruschi ne è un esempio. Anche se hanno una età molto recente, è praticamente escluso che l'area sia ancora oggi soggetta a fenomeni vulcanici.

Nella piana abissale più nordoccidentale e più antica delle due in cui si può dividere la zona piùprofonda del bacino ci sono il Vavilov e il Magnaghi, in quella sudorientale il Marsili. In entrambe si nota come la litosfera oceanica sia caratterizzata da velocità basse delle onde sismiche, sintomo di una temperatura piuttosto alta

La piana abissale del Vavilov ha un pavimento di rocce basaltiche e ultramafiche formatesi fra i 6 e gli 8 milioni di anni fa, nel tortoniano (miocene superiore). Il Vavilov, lungo 30 km e largo 14, si eleva di 2800 metri dalla piana, di cui è molto più recente. E' caratterizzato da un profilo asimmetrico, con il versante occidentale molto più inclinato di quello orientale, segno che o è franato o è esploso. Anche le età hanno una distribuzione strana: le poche rocce dragate e le risultanze dei profili magnetici mostrano che l'attività è cominciata tra 3.0 e 2.6 Ma, con un picco fra 2.6 e 2.0 MA. Poi per trovare altri magmi si deve arrivare in tempi molto recenti, tra 0.37 e 0.12 Ma. Come spiegare questo intervallo? Può darsi che a causa del collasso manchi tutta la parte intermedia dell'attività? Se fosse così non è difficile pensare davvero che sia sempre stato attivo negli ultimi 3 milioni di anni. Nulla si sa sull'età del collasso. Pertanto è chiaro che il Vavilov necessita di studi più approfonditi per monitorarne la eventuale attività e capire come e perchè si è evoluta una morfologia del genere.

Quanto al Magnaghi, lo troviamo sul lato della piana adiacente alla piattaforma continentale a E della Sardegna ed è un altro elemento morfologicamente rispettabile. Alcune lave sono state datate a meno di 3 milioni di anni. Non ci sono comunque evidenze di una attività recente e questo è confermato dalla mancanza di una anomalia nel flusso di calore terrestre, particolarmente elevata al Marsili ma molto alta anche sotto il Vavilov.

Altri seamount come De Marchi, Cassini e Flavio Gioia non sono vulcani.

Per quanto riguarda il Marsili, ne ho parlato più volte e quindi rimando ai due post sull'argomento (2008 e 2010). Annoto soltanto che:
- gli ultimi lavori assegnano anche il Marsili ad un ambiente di arco magmatico e non ad un vulcanismo alcalino, ma queste sono considerazioni dei geochimici per le quali nutro una certa diffidenza, dato che nei bacini di retroarco è comune la vicinanza di magmi appartenenti a serie teoricamente molto diverse
- la piana che lo circonda è molto più giovane della prima, con età inferiori ai 2 milioni di anni (quindi in pieno quaternario)

E ora veniamo all'arco eolico. Tutte le isole dell'arcipelago delle Eolie sono vulcani, ma non tutti i vulcani delle Eolie arrivano in superficie. In realtà l'arco eolico circonda da tre lati la piana del Marsili, partendo dal Palinuro che è a largo del Cilento, a NE del Marsili, per finire al Glauco che invece si trova una cinquantina di Km ad ovest. In mezzo, Eolie comprese, c'è un'altra dozzina di vulcani. La cima del Palinuro arriva fino a meno di 100 metri dalla superficie marina. Sono conosciuti, da NE a W, i seguenti apparati: Palinuro, Alcione, Lamaetini a est delle Eolie, Eolo Enarete e Sisifo ad W. Si sa molto poco di tutti questi vulcani e anche in un recente volume dedicato al Tirreno nelle Memorie descrittive della carta geologica d'Italia se da un lato si parla delle analisi di queste vulcaniti, si glissa molto elegantemente sulle loro età, per cui mi pare che non ci sia la minima idea di quanti e quali di questi colossi possano essere oggi considerati attivi

I vulcani dell'arco eolico sono tipici esempi di un vulcanismo di arco magmatico sopra la crosta dello Jonio che scorre sotto la zolla europea, in una classica zona di subduzione (il disegno qui accanto spiega un po' la situazione). C'è però una complicazione: vediamo chiaramente come sono quasi tutti in una linea arcuata, tranne Lipari e Vulcano che guarda caso sono allineate con una serie di strutture che partono da lì e raggiungono lo Jonio: la linea Patti – Taormina che separa l'arco calabro – peloritano dalla catena appennincia della Sicilia settentrionale, il sistema delle Timpe catanesi, L'Etna e la scarpata Ibleo – Maltese, quest'ultima una componente essenziale della paleogeografia, essendo dal triassico il limite fra la crosta continentale e quella oceanica dello Jonio e del Mediterraneo orientale,

A ovest dell'arco eolico, emerso e sommerso, ci sono altri vulcani: Ustica (emerso e spento), Prometeo e Anchise. Questi complessi hanno una affinità alcalina e sono alimentati da sorgenti profonde nel mantello. La risalita dei loro magmi è dovuta probabilmente a fenomeni di distensione crustale.
La lista forse non è definitiva e sicuramente alcuni di questi vulcani non sono più attivi. Ma alcuni, Marsili in testa, lo sono.

Capisco benissimo che non a tutti può interessare la questione: non tutti vanno pazzi per la geologia (il mondo è bello perchè è vario...). Ma oltre alla parte squisitamente scientifica almeno sapere se ci sono dei rischi teorici dovrebbe interessare a tutti, almeno alle popolazioni rivierasche.

Le ultime dichiarazioni di Boschi prima e Bertolaso poi hanno quasi scatenato il panico negli italiani. Ho letto dei discorsi allucinanti, come quelli di chi pensa che Marsili stia per saltare come il Vesuvio o che ha sicuramente eruttato 200 anni fa etc etc. Continuo a dire da 30 anni, da quando studiavo il Tirreno all'università, che in ogni caso i vulcani del Tirreno VADANO MONITORATI, STUDIATI E CAPITI al di là della loro eventuale pericolosità: nel mondo occidentale, che dovrebbe essere scientificamente evoluto, il Tirreno è quasi poco più di un buco nero, una terra incognita di cui si sa veramente poco. Uno stato di cose che non si può più tollerare. Se questi allarmi serviranno per trovare le risorse adeguate allo studio dell'area, ben vengano. Mi domando se l'Italia avesse avuto lo stesso atteggiamento per le scienze di altre nazioni lo stato attuale della ricerca sul Tirreno sarebbe diverso. Non mi rispondo.

Credo che ci voglia uno sforzo coordinato (e ben finanziato) da parte di INGV da una parte, dipartimenti di Geologia Marina, Geofisica e vulcanologia delle varie università italiane dall'altro e che il punto di partenza essenziale sia la costruzione di altri sismografi specificamente ideati per lavorare sul fondo marino come quello, costruito interamente dall'INGV, che è stato calato sul Marsili

Entro solo in un dettaglio: visto che Bortolaso ha seguito Boschi nelle sparate sul Tirreno, tanto per darvi la concezione che ha la protezione civile della geologia marina vi segnalo il sito http://www.protezionecivile.it/cms/print.php?dir_pk=1337&cms_pk=17905 dove si legge: Il bacino tirrenico è la parte più profonda del Mediterraneo Occidentale: la Fossa del Tirreno raggiunge i 3800 metri di profondità.
Sono 30 anni che sapevo che era una piana abissale e non una fossa.... mah.... continuo ad esserne convinto...
E voi volete affidare alla protezione civile che non distingue una fossa da una piana la ricerca geologica?????

32 commenti:

Juhan ha detto...

La Protezione Civile ha bisogno di catastrofi, vere o presunte, per ovvi motivi. Mica capita tutti i giorni un G8 doppio.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Aldo Piombino ha detto...

a parte la questione HAARP per la quale mi trovi assolutamente d'accordo, per il resto il milo è un NO granitico.
Basta studiare un pò per rendersene conto.

Anonimo ha detto...

A dire il vero ho fatto numerose ricerche in proposito, ci sono gruppi scientifici che affermano che è molto improbabile..altri scienziati invece, sempre basandomi su fonti serie ,sostengono che vi sia una forte connessione tra tali eventi e non solo anche con temporali e forti attività atmosferiche.
Immaginavo una risposta così tuttavia ho notato io stesso concatenazioni di eventi estremi a poca distanza l'uno dall'altro.
Perchè non lo ritiene possibile?

X juhan:tranquillo mica mi hai insultato.

Aldo Piombino ha detto...

non lo ritengo possibile semplicemente perchè i terremoti avvengono a profondità in cui, per esempio, la pressione è migliaia di volte superiore a quella atmosferica, perchè sono ambienti molto diversi e perchè tempeste, luminosità particolari e altri fenomeni del genere sono comunissimi sulla faccia della Terra. Il fatto che più o meno siano stati contemporanee una tempesta eccezionale e un terremoto come quello di Haiti, (di cui mediamente se ne scatena uno ogni 23 giorni!) ha un significato nullo dal punto di vista statistico e scientifico.
se immaginavi una risposta così visto che mi ritieni un sito attendibile ti sei anche risposto da solo...
mah... vorrei sapere quali sono queste fonti serie... l'hai lette su rotocalchi o siti vari o su giornali scientifici (che sono gli unici che contano)?
fonti serie?
purtroppo su internet c'è di tutto e solitamente con un grado di autorevolezza scadente...
dammi retta... sono solo cazzate...
le uniche "fonti serie" su intenet sono i siti di organi ufficiali di istituzioni scientifiche riconosciute.
non credo che su "Geology" o "nature geosciences" o sul sito del Caltech ci potranno mai essere scritte abissali sciocchezze come queste...

Anonimo ha detto...

-http://www.itacomm.net/EQL/eql10_i.htm

http://daltonsminima.wordpress.com/2010/04/16/correlazione-tra-il-minimo-solare-e-violente-attivita-geofisiche/

http://meteolive.leonardo.it/meteolive-notizia-19387-attivita_solare_e_maree_allorigine_di_forti_terremoti.html


http://www.pierobosio.info/pensieri_e_idee/terremoti_attivita_sole.php

http://www.ecoblog.it/post/8073/prevedere-terremoti-studiando-le-macchie-solari

http://www.terracycles.com/joomla/sections/1-earth/27-solarearthquakeevidence.html

http://www.innovations-report.com/html/reports/earth_sciences/report-8695.html

Non parlo solo di pressione atmosferica parlo anche di fattori che determinano sia l'atmosfera sia la geofisica terrestre,il meccanismo è complesso perchè i fattori sono più di uno .Tuttavia sebbene io sia abbastanza selettivo nel scegliere siti seri posso essere concorde con te sul fatto che ci sono siti da 4 soldi come i sostenitori pro-Haarp.
Tuttavia la scienza in generale non è solo quella ufficiale.
Giudicha tu se le fonti che ho appena citato sono abbastanza serie o cosa.
Se poi si tratta di qualcosa di nuovo che non riesce a comprendere è più che logico andarci cauti tuttavia non mi pare che eventi del genere accadano ogni 23 giorni.Eventi tra fino al 5° massimo 6° grado accadono in continuazione,li vedo ogni giorno sui terremoti in tempo reale.
Alex

Aldo Piombino ha detto...

allora, nonostante che in questi giorni non ho assolutamente tempo, ho dato uno sguardo veloce ai link che mi hai segnalato. il giuduzio è lapidario: spazzatura scientifica.
Correlazioni forzate: con la statistica basta prendere i dati giusti e si fa tutto... basta trovare il pollo che ci casca (senza offesa e riferimenti a nessuno, è un "pollo" generale) o demezialità pure e, soprattutto, senza una citazione che una di un articolo pubblicato su una rivista scientifica.

La Scienza E' SOLO quella ufficiale, perchè quello che viene pubblicato nelle riviste viene controllato con il sistema della peer review. Se quelli che citi fossero dati certi e non idee assurde sarebbero citati su queste riviste... magari fosse vero....

Hai detto che scienzeedintorni è un blog serio. Lo è esclusivamente perchè mi attengo ai fatti scientifici e non alle chiacchere.

Dici: "Se poi si tratta di qualcosa di nuovo che non riesce a comprendere è più che logico andarci cauti"

no,non vado cauto, li scarto e comprendo solo una cosa: sono totali fesserie scritte da gente che vuole giocare a fare lo scienziato senza averne le basi. Non lo faccio io nonostante che di basi ce n'abbia diverse, non fosse altro perchè sono 30 anni che studio questo nostro pianeta attraverso libri e articoli dei più competenti scienziati e non di giornalisti o simili...
In tutta la storia di Scienzeedintroni ho presentato due mie ipotesi, spiegando che sono mie idee e che eventualmente andrebbero verificate: però ho presentato dei dati che le possono giustificare. Dati scritti nella letteratura scientifica, non impressioni

In quanto ai tuoi dubbi sulla frequenza dei terremoti, vai su http://aldopiombino.blogspot.com/2010/04/terremoti-vulcani-e-mass-media.html
(articolo recente ma già citato in rete). I dati (peraltro da me ben conosciuti) li forniscono pubblicamente istituzioni quali l'IRIS (incorporated research on seismology) e i principali servizi geologici nazionali, in prima fila l'USGS, non siti di apprendisti stregoni come quelli che hai citato.....
scusa, forse sarò un pò brutale ma sono piuttosto stanco e ho altri 2 giorni moooolto intensi davanti a me (e solo oggi 90mail da leggere, fra amici, newsletter scientifiche, notizie di forum a cui sono iscritto, comunicati stampa ed altro). però a te mi sentivo il dovere di rispondere

Anonimo ha detto...

Allora a questo punto i nostri punti di vista divergono qui.
Non ritengo vero che la scienza sia solo quella ufficiale,anzi la ritengo molto limitata in molti punti,credo fermamente in ciò che affermo molte correlazioni che ho fatto le faccio prima osservandone l'autenticità di ciò che è successo,quel sito l'ho aperto appositamente per ciò che affermo e per parlare di cose alternative ma serie.
Io quando mi imbatto in qualcosa di nuovo non lo scarto subito,osservo il contenuto ne uso quello che potrebbe essere vero ma escludo le cazzate stile haarp ecc.
Leggerò con interesse ciò che mi hai postato,almeno lei si dimostra un po più serio di altre pagliacciate in giro per la rete,a presto.
Alex

Juhan ha detto...

Alex dai una scorsa a questo link http://math.ucr.edu/home/baez/crackpot.html che è pure stato tradotto in italiano http://www.borborigmi.org/2009/05/29/lindice-delle-bufale/ penso che ti possa servire.
Non che le cose cambino molto: il web è pieno di spazzatura che neanche Giacobbo riesce a immaginarsi. Però tra Giacobbo e il pseudoscienziato-misconosciuto-che-ha-scoperto-come-stanno-davvero-le-cose passa una grossa differenza: Giacobbo viene pagato profumatamente per dire farloccate, i pseudo di cui sopra no (per fortuna).
Pensaci, ne vale la pena.

Aldo Piombino ha detto...

che la scienza abbia dei limiti, dovuti al fatto che ancora non si conoscono certe cose è chiaro, ma non si riempiono come dici te.
Quanto alle correlazioni tra tempeste solari e avvenimenti "terrestri", già a metà del XIX secolo Herschel Jr si accorse che erano colegate alle oscillazioni dei prezzi del grano. Queso per dire che sono state analizzate negli ultimi 150 anni una quantità sterminata di fatti in raffronti a questi fenomeni... ora cerchiamo di ragionare: dopo 150 anni arriva un bischero chiunque e si accorge che quei coglioni dei geofisici non si sono accorti delle connessioni fra terremoti e tempeste solari (idem dicasi pr i vulcanlogi...). MA... SIAMO DAVVERO MATTI???
Quanto alla connessione con i terremoti spero ti basti notare che il peggior massimo del ciclo solare arrivato e cioè quello del novembre 2003, ha visto una attività sismica leggermente INFERIORE alla media, quando secondo le fonti che dichiari te avrebbe dovuto esserci un casino pazzesco. Forse aumentano davvero le tempeste atmosferich, ma questo potrebbe essere in correlazion con l'aumento dlla radiazione solare...

Ma probabilment sto perdendo tempo: non c'è più sordo di chi non vuole sentire e volendo usare le tue parole, tra le cazzate in stile HAARP e le cazzate che hai citato te non c'è nessuna differenza....

Anonimo ha detto...

Ebbene si dopo 150 anni anche i geofisisci potevano essere dei bischeri qualunque.La tecnologia da allora è tutt'altra cosa rispetto al medioevo scientifico di allora,durante i Minimi solari che hanno caratterizzato da Piccola Era Glaciale c'è stato un netto incremento dell'attività vulcanica.
Esiste un ampia documentazione su tutto ciò.
Inoltre non 6 informato sul massimo solare del ciclo 23 che non è stato nel novembre del 2003 ma bensi nel 2001.
Quello del 2003 è stato ribattezzato un massimo solare secondario ed è avvenuto a ottobre.
IL 31 ottobre è avvenuto il più grande brillamento solare mai registrato,classificato come un X 45,gli esperti hanno detto che SE FOSSE STATO INDIRIZZATO VERSO LA TERRA avrebbe bruciato l'intera rete satellitare.
Quindi NON era diretto verso la Terra il che quel numero di terremoti non ha alcun signifcato.
E' curioso notare come l'eccezionale ondata di caldo risalente al 2003 sia cessata proprio dopo quel brillamento,ossia quando l'attività solare ha ricominciato a diminuire!
Durante un brillamento solare aumenta anche la radiazione solare e anche il vento solare.
Solo che la radiazione impiega solo 8 minuti a compiere la distanza Terra-Sole e quindi l'aumento della radiazione determina un maggior riscaldamento degli oceani e dell'atmosfera che subisce un maggior tasso di umidità vista l'aumento dell'evaporazione così' ecco che si formano gli uragani.
Non stai perdendo tempo,semplicemente non mi convinco,non mi fornisci nessuna prova contraria riguardo a ciò che affermi.
Se poi mi paragoni ad haarp è come se attacchi ciò che non conosci,perchè da quel che noto tu contestandomi mi dimostri di guardare solo i contro e non i pro,un altro brutto diffetto della scienza ufficiale.

Alex

Aldo Piombino ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Aldo Piombino ha detto...

CITAZIONE:perchè da quel che noto tu contestandomi mi dimostri di guardare solo i contro e non i pro,un altro brutto diffetto della scienza ufficiale.

No. non ci siamo....
A parte che se c'è qualcuno attento alle novità questo sono io, la scienza ufficiale (anzi,la Scienza) guarda sempre e attentamente tutti i dati a disposizione e spesso è bastata una piccola incongruenza per eliminare delle ipotesi anche importanti. Dopodichè ci possono essere delle discussioni anche feroci sull'interpretazione dei dati ma sulle correlazioni fra terremoti e/o eruzioni e cicli solari sono tutti d'accordo, vista l'abbondanza di dati che smentiscono questa affermazione. Pertanto quello che sostieni te e i tuoi siti fuffa è puramente spazzatura degna del peggior Giacobbo.

Ti avevo citato i prezzi del grano per dire come già 2 secoli fa si cercavano cose da correlare al ciclo solare.
Il concetto è che se in 150 anni di geofisica e vulcanologia (e non limitandomi a 150 anni fa come se il problema fosse stato discusso solo allora...) in nessuna pubblicazione scientifica ci sono queste correlazioni vuol dire che ci sono solo nella mente di gente che gioca a fare lo scienziato senza averne le competenze! Visto che per te sono acclarate trovami un lavoro che so, su riviste come il "journal of geophysical research" o semplicemente Nature dove si afferma tutto ciò.
Finchè una cosa così "chiara"(come la metti te) non viene scritto sulla letteratura scientifica con peer-review (e se non è stato scritto fino ad oggi dubito che lo sarà) è una cazzata,

A questo punto, essendo ormai appurato che continui a fare il sordo, ritengo chiusa la discussione, che tanto continuerebbe ad essere sterile, ringraziandoti per la precisazione sul 2003.

Anonimo ha detto...

Non mi hai ancora risposto con qualche prova contraria.
Comunque chiudiamo qua son un po stanco.
Alex

Aldo Piombino ha detto...

curioso che mi spetti l'onere della prova di dimostrare che nella letteratura scientifica non esiste traccia di tali correlazioni, E' chiaro ed evidente che esistono solo nella mente di persone che sbagliano....

la prova miglire infatti è che non sia riportata nessuna correlazione del genere nelle riviste scientifiche degne di tal nome e neanche nei manuali scientifici a livello univwrsitario: se ci fosse sata lo sarebbe di sicuro.

ps: d'ora in poi qualsiasi intervento in cui si parlerùdi queste cose senza un accenno ad una pubblicazione scientifica peer review sarà casssato perprincipio

Juhan ha detto...

Io avevo subodorato subito qualcosa che non andava. Premonizione?

Anonimo ha detto...

Che arrogante Aldo,tu 6 il solito che crede solo a quello che dicono gli organni ufficiali,meteolive quello proposto da Alex oppure Itacom sonmo gestiti da persone serie.
La stessa ricerca di Alex è più seria di altre merdate in giro per la rete,considerando il modo in cui dici subito NO!! senza fornire nessuna prova contro di cio che affermi beh,dice chiaro che tu eviti ciò che non conosci.
Credi che tutti quelli che si appassionano ad una materia e la studiano siano degli ignoranti solo perche non sono con l'ettichetta di scienziati?
Hai ancora molta ignoranza e strada da fare.
Sei solo un cieco sulla ta idea,nient'altro!!
Sii più umile anziche discreditare chi ti propone una teoria che è diversa da ciò che pensi.
Chiudo,no mi spreco oltre con gente del genere.
S.

Aldo Piombino ha detto...

lascio questo commento perchè si commenta da solo.
innanzitutto vediamo un anonimo che ha perso le staffe.
Già queste due cose sono sintomo di una educazione - diciamo così - approssimativa.
E' tipico di chi è messo in un angolo e non sa come rispondere senza ammettere che quello che sostiene è assolutamente errato o, al limite, non è provato ,
Quanto al fatto che io sia un ignorante sulle scienze della Terra perchè non credo a queste fesserie:
1. io non credo a niente, ma mi faccio una opinione razionale seguendo lo sviluppo della conoscenza scienifica.
2. il sano principio della peer-review serve proprio a questo

Chiaramente anche io ho molta strada da fare: ci sono tante cose ancora da scoprire ed è il bello della scienza, Ci sono ancora tante cose già scoperte che conosco poco o per nulla (come per esempio il limite fra lo scudo baltico e il resto dell'Europa: ne ho letto qualcosa giusto oggi)

io una teoria come quella continuo a ritenerla errata non perchè non ci credo
ma perchè i dati (questi sconosciuti!!) la confutano...
Perchè la confutano? Semplicemente perchè nella letteratura scientifica con peer-review (quindi quella ufficiale) non ne parlano. E - insisto - se mi scovate un articolo che ne parla sono assolutamente disposto a cambiare idea e a chiedere venia...

quanto al fatto che quelli che si appassionano ad una materia e la studiano siano degli ignoranti solo perche non hanno l'etichetta di scienziati preciso che io sono stato molto fortunato perchè ho potuto studiare all'università quello che mi piaceva e l'ho fatto per pura passione, cosa che putroppo a molti è stata e sarà preclusa.
Capisco anche la loro generosità, il loro entusiasmo e la loro voglia di capire. Ma da questo a dire che c'è una scienza non ufficiale che sa tante cose di cui quella ufficiale non parla è un atteggiamento su cui non concordo.

Sono curioso e quindi intendo eventualmente riaprire la discussione: mi spiegate come mai se la cosa è così evidente negli ultimi 150 anni nessun geofisico o vulcanologo "ufficiale" ne ha mai parlato o l'ha evidenziata?


attendo risposte choare, pacate ed educate.

David Bressan ha detto...

Consigli di leggere Carl Sagan: "Science as a Candle in the Dark" per farsi una cultura é capire la differenza tra scienza é fuffologia applicata.

Nella scienza non esiste il libero pensiero, non si puo credere o proclamare che la luna sia fatta di formaggio senza prove- il dovere di provare una teoria sta all´sostenitore, non al oppositore, se faceste o vi interessa scienza lo sapretse (anche senza laurea).

Inoltre le affermazioni devono essere sopportate da dati: su tutti i siti linkati non ho visto un unico diagramma o il calcolo di corellazione tra i fenomeni o altri metodi scientific o di statistica. Come giá declarato da Aldo l´unica cosa che fate é pseudoscienza "post hoc ergo propter hoc"

Potete credere quello che volete, anche alla cospirazione mondiale atea dei scienzati é insultare gente meritevole che veramente vuole diffondere cultura é combatte la marea di fuffologia che ci ha infettato.

Se proseguite cosi é non cambiate metodo l´unica cosa che produrete é fuffologia.

Juhan ha detto...

David hai ragione da vendere. Purtroppo "Candle in the dark" nella versione italiana (se non ricordo male Baldini & Castoldi) è esaurita da tempo e non verrà ristampato (almeno così mi hanno detto qualche mese fa). E spesso i fuffologi nostrani, o quelli che rischiano di diventarlo, non vogliono/sanno leggere l'inglese. Io ho "prestato" la mia copia a mia insaputa a non so chi; l'ho ricomprato in versione originale.

Anonimo ha detto...

una nuva teoria prima viene contestata dall'unanimità,poi viene accettata.
Bei discorsi fai David,ma le belle parole le sa fare anche un prete.
Visto che quell'altro non si fa pi sentir,probabilmente si è rotto, allora provedo io a procurarvi le prove,ma fatte da scienziati e geofisici così almeno "forse",ma è un forse molto tirato,nella scienza Esiste il libero pensiero miope da quattro soldi,e poi ne riparleremo.

Aldo Piombino ha detto...

siamo in attesa, pronti a riconsiderare con la massima serentià la cosa se i dati prlano a tuo favore

ti pregherei però di essere più correttoe soprattutto più educato.
Possibilmente anche presentandosi con nome, cognome e-mail ed eventuale URL

Anonimo ha detto...

Bei discorsi anonimo ma non ha senso infervorarsi.

http://www.sciencedaily.com/releases/2009/12/091223133347.htm

Per ora ho trovato questo link,anche se c'è un libro purtroppo scritto solo in inglese The Jupiter Effect scritto dall'astrofisico Jhon Gribbin e il fisico Stephen Plagemann che tratta di come l'attività dei cicli undecennali e di 22 anni del sole sia strettamente correlata con i temporali,le fulminazioni,i terremoti e il vulcanismo.
http://it.wikipedia.org/wiki/John_Gribbin

Alex

Aldo Piombino ha detto...

conosco benissimo la questione della faglia di san andreas (fra parentesi ho la fonte da cui è tratto il pezzo su sciencedaily....). Ma da quanto espone Nadeau alle tue conclusioni ce ne passa di strada....
E' un esempio classico di come i geofisici abbiano studiato e continuino a studiare questi effetti,senza però poter trarre le conclusioni generali che dici te e quindi queste conclusioni non ci sono....
Quanto al libro da te citato siamo alle solite: Gribbin è un eccellente divulgatore, ma a volte mi lascia perplesso. Era circa la metà degli anni '70 quando scrissero The Jupiter Effect,in cui dicevano che nel 1982 ci sarebbe stato un particolare allineamento di pianeti grazie al quale avremmo avuto un terribile terremoto sulla San Andreas e altre catastrofi.
Poi però non è successa un'emerita mazza. Capito come mai fra gli autori del libro non c'è un geofisico????
Tra l'altro scrissero qualcosa dopo per dire perchè si erano sbaglaiti...
Quello che mi citi, dunque, è solo un fallimento colossale.

Anonimo ha detto...

Può darsi che sull'allineamento di pianeti fosse vero,anche se è impossibile prevedere i terremoti anche se fosse vero.
Tuttavia alcune citazioni che ho trovato su alcuni articoli tra i massimi solari e terremoti di San Francisco e altre aree del mondo le ho trovate molto interessanti.
Inoltre cos'è che genera secondo te un ciclo regolare nei terremoti dell a California?http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Un_ciclo_regolare_per_i_terremoti_in_California/1286720

David Bressan ha detto...

@ juhan: e ti pareva, che peccato, Carl Sagan si che sapeva fare belle parole... se c´e interesse ho il testo in inglese in pdf, inoltre anche "Demon haunted world" che mi sono scordato di segnalare.
Inoltre c´e Sherman se si vuole imparare le trappole logiche in cui cosi facilmente cadiamo

ringrazio anonimo (ma non sara Simonedipietro, volevo chiederti ancora una cosa importante) che mi offre talmente materiale per i miei studi sui fuffologi... la reazione e la prima fase mi fa sorridere, tipico fuffologo :)

P.S: ribadisco, la libero espressione di pensiero in scienza non esiste, vi consiglio vivamente di leggere i libri, potete anche usare google per tradurle...

Aldo Piombino ha detto...

rispondo brevemente:

1. Davide, la libertà di pensiero esiste anche nella scienza, come si vede da diversi contrasti (per esempio quello di cui ci siamo occupati entrambi a proposito di chuxchub o deccan come causa del K/T).
E' chiaro che però contestare l'evoluzione è ridicolo, come sono solitamente ridicole le tesi della cosiddetta "scienza non ufficiale".

2. Alex: è possibile che i sistemi correlati ad una faglia trascorrente alternino dei periodi di attività maggiore o minore: se il tasso di incremento dello sforzo è costante si può ricavare una certa sistematicità.
Per quanto riguarda i sistemi orogenici come quello italiano, è facile che i terremoti non si scatenino "random" ma tendano a concentrarsi in cluster temporali ristretti. Il caso recente, con i forti terremoti fra il 1968 e il 1980 o, in misura minore, la crisi sismica tra il 2002 e il 2003, oppure quella della fine del XIX secolo - inizio XX secolo lo dimostrano. E ce ne sono ovviamente tante altre nella storia.
Però è stata esclusa una periodicità precisa connessa a cause astronomiche.

Come hai potuto leggere nell'articolo da te citato, gli sforzi prodotti dall'attrazione lunare sono di molti, ma olti ordini di grandezza inferiori al campo di sforzo generale

Juhan ha detto...

@ David
ma i PDF sono "legali"?
In ogni caso Carl Sagan è da comprare, in inglese per ovvi motivi. Io lo leggo in alternanza a Terry Pratchett, che consiglio caldamente ai fuffologi tutti, sono disponibili anche in italiano; a volte un po' difficili da seguire ;-)

Anonimo ha detto...

per favore,una risposta: il Marsili è un pericolo reale e imminente?vivo alle eolie,non dormo più....
grazie,Ale!

Aldo Piombino ha detto...

come si suole dire: "calma e gesso".
allora, la cosa non è impossibile, ma è statisticamente "estremamente improbabile" che succeda proprio in questo secolo.
Dopodichè io mi preoccuperei più di Stromboli e degli altri vulcani attivi (compresi quelli sottomarini) dell'arco eolico che del Marsili.

Anonimo ha detto...

GRAZIE!sai,stromboli lo vediamo eruttare quando capita,ci godiamo lo spettacolo e non ci preoccupiamo più di tanto, ci piace andare a caccia di piccole bolle d'aria che vengono su dal fondale marino quando d'estate facciamo il bagno e Vulcano per noi è solo ''l'isola che puzza di zolfo''...il pericolo c'è ma siamo talmente ''abituati'' a questi fenomeni che nn ci impressionano..ma il Marsili,non so perchè mi TERRORIZZA..
ancora grazie e ciao.

Anonimo ha detto...

ISOLE EOLIE: tre euro e zero sicurezza a Vulcano!

di Omar Fabiani
Amo la montagna. Tuttavia, almeno una volta all’anno, devo fare i conti con moglie e figli, i quali giustamente reclamano la vacanza al mare. Ciò naturalmente non mi dispiace, vuoi perché amo trascorrere il mio tempo libero con la famiglia, vuoi perché comunque anche il mare rappresenta un momento di svago e di contatto con la natura. Ovviamente, se possibile, cerco di evitare quelle località e quelle soluzioni per cui vacanza al mare è sinonimo di casa, spiaggia e asciugamano! Tanto per capirsi, ore ed ore spalmati come lucertole su un asciugamano ad arrostirsi sotto il sole …no, no, non fa per me… preferisco luoghi in cui oltre l’elemento acqua c’è la possibilità di fare qualche escursione e comunque di essere attivi, vivere e conoscere i luoghi del posto. Quest’anno, dopo varie opzioni, la scelta è caduta sulle isole Eolie (Vulcano, Stromboli, Salina, Lipari, Panarea, Alicudi e Filicudi), tutte quante di origine vulcanica, divenute grazie all’Unesco patrimonio dell’umanità. Ciò che più di ogni altra cosa mi ha spinto a scegliere questa località è stata, oltre la bellezza del mare, la presenza dei vulcani. Il mare come ho detto è spettacolare, i colori sono bellissimi, la natura strepitosa, ma ancora oggi mi chiedo perché ho dovuto pagare quei ‘3 euro di ticket’ a persona (siamo in quattro, totale 12euro) per scalare Vulcano! Vada per Stromboli, qui l’accesso è consentito solo a gruppi ben attrezzati, equipaggiati con apposito ‘kit’ e con ‘guida’ al seguito, ma per Vulcano quei tre euro a cosa sono serviti? A nulla! All'equivalente di 'zero'! Una 'tassa-capestro', il 'dazio' di un pedaggio naturale per ricevere in cambio zero servizi, zero assistenza, zero sicurezza, zero manutenzione del territorio, zero indicazioni, insomma 'zero assoluto' in tutto e per tutto! Tanti ‘zero’ che, però, si trasformano in soldoni facili-facili e senza fatica - quella è tutta a 'spese' di chi compie la scalata - nelle tasche di assessori e consiglieri comunali. Evviva il federalismo demaniale! Adesso mi aspetto analogo ticket pure per… Terminillo!