martedì 14 ottobre 2008

Come fare disinformazione in televisione con disinvoltura: Voyager e il caso delle pietre di Ica


Non è mio costume attaccare qualcuno. Ammetto di aver dichiarato guerra da tempo ad alcune categorie: creazionisti, astrologi (e chi li segue) e quelli che sono contrari alle tramvie a Firenze. In generale evito di polemizzare direttamente con qualcuno, ma quando è troppo, è troppo. Mi riferisco a Roberto Giacobbo e alla sua trasmissione disinformativa Voyager.
Dopo le mummie egizie ritrovate in Arizona (passate sicuramente per Atlantide....), nella prossima puntata si parla di nuovo delle pietre di Ica, in Perù. A questo seguiranno – nella stessa puntata – altre panzane come i cerchi nel grano in rapporto ai Maya (con la solita storia della fine della nostra era nel 2012) e un servizio su persone rapite dagli alieni.
Mi ricordo diversi anni fa un'altra trasmissione del solito ineffabile presentatore sempre sulle pietre di Ica che mi fece semplicemente rabbrividire, specialmente per il tono del presentatore, apparentemente rigoroso da un punto di vista scientifico (il termine imbonitore si adatterebbe meglio) e per le domande e le considerazioni che arrivarono da parte dei telespettatori
Il trailer su internet della prossima puntata ci dice: "Roberto Giacobbo torna in Perù, e più precisamente a Ica, 200 km a sud della capitale Lima, per raccontare una storia al limite dell’incredibile: è possibile che esistano pietre molto antiche, particolarmente dure, con raffigurazioni che non dovrebbero esistere? Chi avrebbe scolpito, alcune migliaia di anni fa ed in maniera praticamente perfetta, scene di caccia con uomini e dinosauri insieme? Ma anche incisioni di mappe geografiche, costellazioni, strumenti ottici, trapianti di organi e macchine volanti? Un caso straordinario che ha visto coinvolte anche le maggiori università americane ed europee: saranno mostrati i risultati delle loro analisi".
Ovviamente al primo dei quesiti rispondo di no. E graniticamente (è il caso di dirlo, anche sapendo che pietre sono...). Notare che il dire “pietre particolarmente dure” nasconde abilmente un altra questione: come è stato possibile intagliare in questo modo con le tecniche che secondo la scienza erano a disposizione all'epoca? Per arrivare a presupporre quindi qualcosa di straordinario, aggiungendo mistero a mistero...
Cominciamo con una osservazione: che siano coinvolte “le maggiori università americane ed europee” è una osservazione mi lascia veramente perplesso....
Ora, nei numerosi siti scientifici che leggo quotidianamente e nelle varie newsletter che mi arrivano tutti i giorni mai (e ripeto mai) mi arrivano notizie su questa che se confermata sarebbe veramente una cosa straordinaria....
Ma cosa sono queste pietre di Ica? In sostanza, come afferma Mauro Paoletti in una recensione su un libro che parla dell'argomento, pubblicata su “edicolaweb”, in questa località del Perù si rinvengono (il termine più corretto secondo me sarebbe “si rinverrebbero”) pietre vulcaniche (andesiti, comunissime nelle Ande), con sopra incise varie raffigurazioni di animali (solitamente estinti), oggetti come astronavi e animali, mappe della terra e del cielo etc etc.. Fra gli animali spiccano dinosauri e un “grande pipistrello oviparo”, (quest'ultimo forse uno pterosauro?), e addirittura un ostracoderma (un pesce dell'ordoviciano).
Ce ne sono alcune che raffigurano uomini a cavallo di dinosauri e altre che ci propongono, secondo una fonte, un “sistema di riproduzione come gli anfibi e non come i rettili” di stegosauri e triceratopi (forse raffigurano... girini di stegosauro....?).
Contemporaneamente ci sono anche raffigurazioni di “un cavallo a 5 dita” e di animali come elefanti, lama etc etc.
Secondo l'autore le prime notizie queste pietre risalgono ai primi tempi della penetrazione spagnola in queste terre.
Comunque nessun ricercatore è riuscito a vedere queste pietre “in situ” se non il suo primo scopritore, un medico, tal Javier Cabrera Darqea questo è, onestamente, affermato anche su diversi siti che le ritengono “vere”). Anzi, secondo altri siti i primi esemplari gli furono portate da dei contadini. Questo pone già il problema fondamentale sull'autenticità dei ritrovamenti: in un qualsiasi lavoro scientifico, se trovo qualche cosa, pubblico almeno una foto del sito del ritrovamento... Fare tante dissertazioni senza che nessun altro abbia visto il posto non è molto logico.
C'è chi sostiene che alcune di queste pietre possano essere autentiche e le data a circa 12.000 anni fa. Benissimo: la datazione sarebbe coerente con la presenza di elefanti e di altri animali di grande taglia (come il bradipo gigante) che sono stati steminati dalle popolazioni primitive (per chi lo volesse vedere, mi sono già occupato di questo argomento). E, quindi, qualcuna di queste pietre potrebbe davvero essere vera. Solo che poi, come il primo che ha disegnato un cerchio nel grano, qualcuno ha nasato l'affare (Cabrera stesso?) e ha cominciato a produrne di false.
Non solo, ma un contadino avrebbe ammesso di averne fabbricate, precisando di averle poi messe in un pollaio per anticarle. E sembra che lo stile di quelle “ritrovate” negli anni 60 sia molto più approssimativo di quello delle ultime, sia nel disegno che nel taglio. Non solo questo è in qualche modo un pò “sospetto”, ma costituisce un'altra analogia con i cerchi nel grano, che hanno avuto nel tempo una evoluzione stilistica nel senso di una maggiore raffinatezza.
I cultori della scienza mi scuseranno di tutti questi “se” e per l'abbondante uso di condizionali: sono sicuro che capiranno il perchè.
Altri ritrovamenti di pietre con lo stesso significato sono (o, meglio, sarebbero) avvenuti in altre parti dell'America Latina. Qualcuno afferma che ci siano scene in cui è dimostrabile che gli uomini avevano addomesticato i dinosauri. Triplo mah... Ancora una volta non dubito che ci siano queste raffigurazioni, ma dire che ho dei grossi dubbi sulla loro autenticità è un eufemismo...
Leggendo alcuni scritti dei sostenitori dell'autenticità di questi manufatti arriviamo non solo fino a dire che ci sono raffigurate delle carte in cui si vedono altri continenti in mezzo al mare, come Atlantide e il “continente Mu” (strano....), ma a delle conclusioni semplicemente allucinanti come la presenza di orme umane accanto a orme di dinosauri. Mauro Paoletti cita nella recensione diversi esempi del genere, ma commette almeno una imprecisione che può svelare l'arcano: nel sito di Laetoli c'è effettivamente una serie di impronte a tre dita tipica dei dinosauri, peccato che... siano così anche quelle degli ultimi discendenti dei dinosauri, gli uccelli.
In quanto ad asserire che ci sono impronte umane in sedimenti del giurassico (o addirittura scheletri umani accanto a quelli di dinosauri...) mah... a quell'epoca i mammiferi erano molto diversi, e come potessero già esistere primati moderni proprio non saprei. Inoltre se in diversi siti si favoleggia di impronte umane nel giurassico, mai nessuno che ne abbia trovata una nel terziario inferiore (o almeno nel Cretaceo).... Notiamo poi che spesso questi autori fanno un po' di confusione fra dinosauri giurassici e dinosauri cretacei: un tirannosauro (tipico carnivoro del Cretaceo Superiore) non può aver mai visto uno stegosauro, creatura estintasi qualche decina di milioni di anni prima, prima ancora della fine del Giurassico....
Alla fine diciamo che c'è effettivamente la possibilità che gli abitanti della zona di Nazca di 12.000 anni fa abbiano realmente raffigurato degli animali e degli uomini in pietre andesitiche. Senonchè qualcuno ha poi nasato l'affare, alle spalle dei milioni di creduloni esistenti al mondo, imitato presto da altri furbetti in altre zone o imitando qualcuno che diceva di aver fatto scoperte analoghe altrove. E ne è nato quello che è nato.
Ora, vabbè l'Audience... ma usare la Televisione pubblica per simili programmi e simili idiozie mi pare veramente troppo. Soprattutto per l'impostazione che viene data alla trasmissione e la voglia di trovare delle spiegazioni alternative e assolutamente in contrasto con la scienza, che ovviamente viene tacciata del più bieco oscurantismo.
Non c'è bisogno di simili trasmissioni! C'è molto da scoprire, d'accordo. Ma non così.
E' vero che alcune ipotesi scientifiche prima di essere accettate sono state derise dalla comunità scientifica stessa: negli anni 50 ad un professore americano che andava in pensione gli fu regalata un'ancora “per tenere ferma l'america”. Poi nel 1963 l'immenso John TuzoWilson pubblicò il famoso articolo “La tettonica a zolle crostali”. E l'ancora cominciò a dimostrarsi utile...
Ma qui siamo davanti ad un evidente caso di mistificazione e di diffusione di notizie false, reiterata in più anni di cicli di trasmissioni

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo su tutto, ma hai dimenticato di dire che nella trasmissione sarà ipotizzato che forse il mistero trova la sua spiegazione nella chiesa di Santa Maddalena a Rennes-le-Château dove il controverso abate Bérenger Saunière avrebbe scoperto verità inenarrabili...

:-)


Francesco

Anonimo ha detto...

Sono insegnante di scienze delle medie, non ho visto il programma, ma me ne hanno parlato i miei alunni di 12 anni.I ragazzi avevano bevuto tutto come oro colato. Non si scherza con questi argomenti, posso dire che la televisione pubblica con questi programmi danneggia gravemente la cultura scientifica (se c'è mai stata in Iatlia). Inutile farsi illusioni: nonostante la discussione in classe, i ragazzi continueranno a credere a quanto ha detto la TV.
Ciao
Elisabetta

Aldo Piombino ha detto...

io faccio quello che posso, limitandomi a denunciare il problema. Vorrei solo che trasmissioni scientifiche serie (e ce ne sono) rispondessero, come anche giornali e riviste scientifiche, in particolare quelle
rivolte ai ragazzi. Invece secondo me c'è un certo snobismo. Anche voi insegnanti di scienze potreste fare qualcosa... non so, una mobilitazione con una campagna di firme contro cose del genere, trovando, possibilmente, anche l'appoggio di altri insegnanti. Certo se penso all'atteggiamento sul darwinismo del ministero competente (o, meglio, INcompetente in materia....).
In calce racconto un episodio: ero in una nota libreria del centro di Firenze con un mio amico, illustre chimico (anche se non accademico, tranne quando lo prendono per i capelli). C'era una ragazza sui 30 anni che stava guardando un libro sui cerchi nel grano. Ce n'erano altri e io, facendo finta di non vederla, dissi almio amico, indicando i libri: "guarda, tutti questi libri per idioti che credono ai cerchi nel grano". La ragazza commentò a bassa voce, ma per farsi sentire "staremo a vedere!"

Da ultimo mi viene una idea: perchè non fondiamo il movimento di "quelli del segno dell'orsa maggiore" per opporsi a tutto 'sto ciarpame?

lepanto1571 ha detto...

Trasmissioni pseudo-scientifiche come quella di quell'intrattenitore, distruggono l'informazione veramente scientifica. Le pietre di Ica sono strane, forse qualcuna è vera. però chi ne parla, anche su Internet, non fornisce collegamenti controllabili, ne di università ne di scienziati, in modo da poter eseguire un controllo incrociato. Questo lascia perplessi!