giovedì 22 settembre 2022

i terremoti in mezza Italia del 22 settembre 2022 e quelli del tragico 9 settembre 1349

La giornata del 22 settembre 2022 indubbiamente pè stata piuttosto agitata dal punto di vista sismico, visto che ci sono stati diversi terremoti ben risentiti dalla popolazione, un M 4.1 e ben 6 eventi con M superiore a 3, in 5 zone diverse del territorio italiano (in ordine di apparizione: Etna, Mar Ionio, Marche (accanto all’area colpita dalla sequenza del 2016), Genovesato e confine Emilia – Toscana tra Frignano e Garfagnana. In alcune aree come il Giappone, l’Indonesia e la fascia tra Nuova Guinea e Nuova Zelanda sarebbero valori “normali” e non ne parlerebbe il TG, ma in Italia è una circostanza statisticamente strana.

Da notare che finora nel 2022 in Italia abbiamo avuto 7 eventi con M 4 o superiore e un centinaio di M fra 3 e 4 (dati dalla Lista terremoti aggiornata in tempo reale di INGV, consultazione 22 settembre 2022),


La curiosità è sapere se in qualche singola giornata in Italia è andata “peggio”. E la risposta è “si”: direi che la peggior giornata sismica italiana dal punto di vista del numero di terremoti nella storia è il 9 settembre 1349, un giorno che rappresenta all’interno di un secolo terribile per l’Italia Centro-meridionale una data particolarmente tragica: guerre intestine, carestie e pestilenze (che colpiscono preferenzialmente popolazioni già martoriate) sono avvenute contemporaneamente ad uno dei periodi più bui dal punto di vista sismico, con i terremoti del 1328 (Norcia), del 1352 e 1358 (Monterchi, Sansepolcro) e del 1361 (Ascoli Satriano). Anche il nord, giusto l'anno prima è stato interessto dal tterribile terremoto della Carnia M 6.5 del 25 Gennaio 1348.


La distribuzione dell'intensità macrosismica del 9 settembre 1349 indica l'esistenza di due distinte aree di ampio risentimento, ed è pertanto chiaro che ci furono a distanza di un centinaio di kilometri almeno due fortissimi terremoti a poche ore di distanza l’uno dall’altro, il primo tra Lazio e Abruzzo (di cui parlerò a brev), e un altro più a sud, a cavallo di Lazio, Campania e Molise, che già nel 2001 era stato messo in relazione con la rottura vicino a Venafro della faglia di Aquae Iuliae, con una M stimata a circa 6.7 (Galli e Naso, 2009). Ho scritto almeno perché per alcune fonti i terremoti forti sarebbero anche di più: per esempio sempre il CPTI presenta quel giorno un terzo evento nella zona della Maiella e un quarto nel viterbese e se il CPTI li cita come eventi a se stante (anche se di Magnitudo sconosciuta) è logico escludere che si tratti di effetti più o meno lontani dei due eventi maggiori.

Mi chiedo cosa si sarebbe scatenato nei social se ci fossero stati nel 1349….

Il 9 settembre 1343 Anche Roma subì forti danni, descritti qualche anno dopo da Petrarca in una lettera al papa, all’epoca ad Avignone. Non è dato sapere a quale dei due terremoti principali si devono questi danni, però confrontando i due eventi fra loro, epicentro e magnitudo forniscono l’indicazione che quello dell'Appennino centrale, più vicino (circa 80 km contro 140) e con M più elevata, spieghi meglio i gravi danni subiti in tutta l’area fra l’Abruzzo e il Lazio, e soprattutto quelli ai monumenti di Roma. Questi ultimi a causa del lungo periodo di oscillazione sono molto vulnerabili a causa delle lunghezze d’onda dei terremoti appenninici risentite a quella distanza.


CITAZIONI

Galli e Naso (2009) Unmasking the 1349 earthquake source (southern Italy): paleoseismological and archaeoseismological indications from the Aquae Iuliae fault Journal of Structural Geology 31 (2009) 128–149

CPTI15 Catalogo parametrico dei terremoti italiani, https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/ 


6 commenti:

punteruolorosso ha detto...

data la distanza fra le faglie, non c'è un collegamento. Il quadro tettonico è tuttavia lo stesso, e potrebbe essere alla base di questa simultaneità. ci potrebbero essere cause astronomiche (sole, luna, rotazione terrestre) che generano movimenti nel mantello. le faglie sono singole e lontane, ma il cuneo astenosferico che caratterizza l'area del tirreno è unico, e controlla l'intera area italiana. potrebbe essere successa qualcosa a quel livello.

Aldo Piombino ha detto...

noassolutamente no... si tratta di quadri completamente diversi.
poi lasciamo stare luna ed alro, per favore

punteruolorosso ha detto...

mi corregga se sbaglio, ma forse è possibile parlare di influenza della luna. Ultimamente è uscito uno studio che metterebbe in correlazione la nascita della tettonica a placche con il rallentamento della rotazione terrestre (a sua volta provocato dall'allontanamento della luna).
forse in mancanza di spiegazioni scientifiche al fenomeno dei terremoti a grappolo bisogna usare un po' di fantasia, anche a costo di dire cazzate.
Ho capito che secondo Doglioni l'attrazione della luna potrebbe regolare il disaccoppiamento fra astenosfera e litosfera lungo la moho. la litosfera si solleva al passaggio della luna e poi si abbassa, proprio come nelle maree oceaniche. ci sono molte implicazioni, fra cui uella della migrazione verso est delle subduzioni dirette a ovest (mi perdoni se dico sciocchezze, ma mi sono fatto un'idea del genere).
nel caso della penisola italiana il sistema è uesto, ed è unico. possiamo limitarci ad analizzare le singole faglie? le faglie sono l'espressione superficiale di ualcosa di più grande che potrebbe anche agire "in blocco", generando terremoti raggruppati nel tempo. si pensi ai periodi di maggiore sismicità che hanno colpito l'intera penisola italiana in settori lontani fra loro (periodo 1905-1920, con 3 M7 nel giro di pochi anni in zone distinte fra loro. non può essere solo un caso).
se il sistema è lo stesso anche per faglie lontane e non collegate fra loro, è al sistema che bisogna guardare. è una mia opinione personale, la sua vale molto di più, e sono ui per essere scornacchiato e confutato, mica per sparare verità scientifiche che non ho.

Aldo Piombino ha detto...

bisogna distinguere fra gli effetti a lungo termine e quelli a brove termine. La questone "Luna" potrebbe valere se le faglie fossero tutte orientate alla stessa maniera e con lo stesso meccanismo.
Inoltre, come ho già evidenziato diverse volte, se questi effetti ci fossero, sarebbero già stati visti con i decenni di dati a disposizione

Anonimo ha detto...

Signor Piombino Buonasera,
Volevo chiederle invece un suo parere riguardo ai terremoti che stanno avvenendo nell'area sud occidentale dello stato di Michoacàn, in Messico. Visto che la zona è interessata è vicina a una delle aree vulcaniche del Messico, è possibile che possano essere causati da una eventuale risalita del magma, con tanto di possibile Eruzione? La Ringrazio in anticipo.

Aldo Piombino ha detto...

buongiorno. Assolutamente no. Al limite in alcune zone potrebbe essere l'incontrario ecioè che il riarrangiamento dello stato di sforzo crustale può innecare eruzioni.
Comunque lì vicino c'è il Colima, un vulcano che ha eruttato anche di recente
Saluti