martedì 28 novembre 2017

La triste vicenda del Gran Sasso e la necessità di comunicare la Scienza


Come introduzione, copio quanto scritto da Federico Carta, fisico italiano attualmente dottorando a Madrid, che riassume bene la situazione:

MEDIOEVI CONTEMPORANEI, UNA SCHEMATICA STORIA TRISTE IN 15 PUNTI:

1) Nel Bel Paese esiste una montagna, chiamata Gran Sasso
2) Sotto alla montagna esiste una grande caverna, costruita dall'uomo
3) Dentro alla caverna esistono dei laboratori di ricerca di prestigio internazionale, in fisica delle particelle
4) In primavera si farà un nuovo esperimento, chiamato SOX. Non sto a spiegare a cosa serva, tanto non vi importa nulla comunque. E' un esperimento unico al mondo, e la cosa figa è che "ce lo invidiano tutti", perché non lo fanno mica i giapponesi, i russi o gli americani. Lo facciamo noi
5) L'esperimento SOX, per funzionare, usa 40 grammi di una sostanza radioattiva, chiamata Cerio-144
6) Anche un sasso emette radiazioni. Anche vostra nonna lo faceva, e per un bel po' ha continuato anche dopo morta. Anche la cacca del cane. Non è che se una cosa emette radiazioni allora è cattiva per forza: io a mia nonna le voglio bene! Altro esempio, sorgenti radioattive sigillate, proprio come quella di SOX, vengono usate oggigiorno in vari ospedali per eseguire diagnosi o terapie varie
7) Nel caso di SOX, la sostanza se ne sta li ferma ed emette radiazioni. Questo è ESTREMAMENTE DIVERSO rispetto a quello che si fa in una centrale nucleare, dove invece una sostanza radioattiva viene bombardata con particelle più piccole, e "si spezza"
8) Accostare il nome SOX al nome Fukushima è un errore grossolano (direi un errore scientemente voluto per fare effetto, con una disonestà intellettuale devastante NdR). SOX non può "esplodere", nemmeno volendo deliberatamente ed impegnandosi sul serio affinché succeda
8bis) La sostanza radioattiva sta chiusa dentro due contenitori concentrici di acciaio, con pareti di 20 cm, in grado di resistere temperature di 1700 gradi, a prova di terremoto, a prova di inondazione, a prova di frana, a prova di vulcano, costruite appositamente per SOX soddisfacendo i massimi standard di sicurezza internazionali
9) Nadia Toffa un giorno si sveglia, e decide che tutto questo è scandaloso. Fa una puntata di del suo programma Le Iene, in cui spiega perché secondo lei l'esperimento SOX è pericoloso
10) Le Iene non è un programma di informazione, ma semplicemente un programma di intrattenimento. Tipo il Wrestling, ma un po' più finto
In molti, però, non se ne rendono conto
10) Decine e decine di fisici, teorici e sperimentali dell' Istituto Nazionale di Fisica Nucleare si esprimono pubblicamente, argomentando come mai l'esperimento è assolutamente sicuro. Gente che ha studiato insomma
11) Decine e decine di fisici, teorici e sperimentali, non sono poi esseri umani coglioni, e cercano anche loro di sopravvivere: non andrebbero a lavorare ogni giorno in un posto che reputano pericoloso
12) Il servizio di Nadia Toffa fa scandalo. La gggente impazza, e scende in piazza. Il cugino di mio cugino mi ha detto che se il cerio va nell'acqua divento analfabeta funzionale anche io. Oddio, non voglio!
13) Il movimento 5 stelle abruzzo vota al'unanimità che l'esperimento debba essere fermato. E a meno di colpi di scena e clamorose marce indietro, così sarà
14) Io vengo preso per il culo da amareggiati colleghi di tutto il mondo, per la stupidità dei miei compaesani
15) Ora chiedetevi di nuovo come funzioni la fuga dei cervelli.
E sopratutto perché.
Peace.


La commissione regionale vota contro SOX una risoluzione dai 5 stelle:
ignoranza o paurosa demagogia da parte degli altri partiti?
Il rischio è davvero il medioevo, la rivolta contro la Scienza e il ritorno a magia, astrologia e superstizioni in genere, con l'università della vita e la iutiùb iunivèrsiti che prendono il posto delle istituzioni ufficiali. Come è superstizione la paura per quello che succede al Gran Sasso, dove quei 35 grammi di Cerio 144 stanno diventando la sostanza radioattiva più famosa d’Italia, grazie a un personaggio che vive per fare confusione e il servizio con lui fatto dalle Iene, trasmissione televisiva questa che ha già la coscienza sudicia sia con la storia di Stamina (uno dei più ignobili casi di abuso della credulità popolare, tantopiù sfruttando la mancanza di conoscenze scientifiche di persone disperate perché malate di male incurabile e/o familiari di) che con quella di Blu whale. Ma che continua purtroppo ad essere seguita... 
Insomma, l’Augusto personaggio (di nome e di fatto) intervistato da quel programma fintamente giornalistico si mette a blaterare di ipotetici ed assurdi rischi che correrebbero popolazione, falde acquifere e quant’altro a causa dell’esperimento noto come SOX.
Non sono un fisico né un esperto di leggi, e quindi non discuto dell’esperimento da nessun punto di vista, perché non ho nessuna autorevolezza in materia. Però, facendo parte del mondo scientifico, non solo ho ragione di pensare che non ci sia niente di pericoloso, ma invece sia, al contrario, una ottima cosa per la ricerca italiana. Perché me lo assicurano gli scienziati, perché il laboratorio ha resistito ai terremoti e non ci passa dentro nessuna faglia, perché è più difficile che escano da quel contenitore in tungsteno quei pochi grammi di sostanza radioattiva di quanto è difficile una fuoriuscita di materiale radioattivo, o una sua asportazione, da un macchinario di ospedale: aboliamo allora la medicina nucleare perché è pericolosa e almeno una volta si è verificato, con almeno 4 morti, un furto di materiale radioattivo?
L'assurdità di questa storia sono i dubbi lanciati nell'etere senza prove scientifiche e legali che supportino le accuse, apparizioni in trasmissioni che riportano solo una parte della discussione senza contraddittorio, una strategia che mira maggiormente al sensazionalismo e al danno inferto che alla risoluzione del (sospetto e ancora non provato) problema. 
Beatrice Magnani, una geologa italiana che vive, studoa ed insegna negli Stati Uniti, scrive "ed e' forse questo che rattrista di più. Il fatto che "ambientalisti del pressappochismo" stiano velocemente erodendo la credibilità di esperti che lavorano per una simbiosi sostenibile tra uomo e ambiente, appiattendo la gamma di competenze in un unico paesaggio di mediocrità in cui tutto e' valido e possibile finché non è provato il contrario.
Purtroppo tra poco gli esperti non ci saranno piú, o almeno verrano nominati solo nel momento di attribuire la colpa di falsificazione dei dati.
Così come l'INGV rischia di venir sommerso da chi pretende di assegnare la magnitudo per alzata di mano, in base a come si è mosso il suo letto" (confondendo l'energia liberata con l'accelerazione cosismica e quindi pretendendo persino di misurare in pesche quello che va misurato in arance.., NdR).
Constantin Bandinelli, un ragazzo appena iscritto a Scienze Geologiche che mi ricorda per passione e voglia di imparare il sottoscritto alla sua età mi ricorda che Galileo diceva nel 1630 "bisogna rifare i cervelli". Discorso quanto mai attuale. Il problema di fondo è che Galileo voleva far fare ai cervelli un "salto in avanti", qui abbiamo bisogno di evitarne un "salto all'indietro". Oggi si crede che essendoci internet basti rovistarci dentro per essere dotti su un argomento, senza preoccuparsi di come si cerca e di cosa, tantomeno dell'autorevolezza di quello che si legge.
Basta vedere la questione delle fake-news, alla quale il servizio delle Iene appartiene completamente.

Il mitico comunicato sul "tunnel da Ginevra al Gran Sasso"
IL BEL PAESE E I SUOI PROBLEMI. In nessuna altra parte del mondo un esperimento del genere verrebbe visto come un rischio; anzi sono convinto che la popolazione locale sarebbe orgogliosa di ospitare una cosa del genere e ne parlerebbe con entusiasmo.
Ma noi siamo il Paese delle bufale, dell’anti-scienza… un Paese dove da secoli l’italiano medio deve barcamenarsi tra il Monsignore, il signorotto e i notabili che lo circondano, un Paese di sudditi (paradossalmente sono più “cittadini” Olandesi, Belgi e Britannici, pur vivendo in una monarchia anziché in una Repubblica…) in cui ciarlatani, vati, oracoli e sibille sono più ascoltati degli uomini di Scienza. 
Non è un caso se noi siamo la patria di Di Bella, Stamina, Giuliani ed altri apprendisti stregoni previsori di terremoti, il Paese dei NO-TAV, NO-TAP, NO-TRIV, NO-VAX, No inceneritore, No a tutto, dei terremoti causati dalle “trivelle (continua a non essermi chiaro se il termine trivelle si riferisca a “perforazioni” o a “pompaggi” o a tutti e due), se non addirittura causati dal fracking (peraltro vietato per legge a furor di popolo: peccato che non essendoci in Italia le rocce adatte per farlo è come aver vietato nel territorio nazionale la caccia all’orso bianco…). E per questo siamo il Paese del Nimby all’eccesso, dove partiti politici “alternativi” sposano in pieno queste cause per meri fini elettoralistici.
E siamo un Paese in cui nelle Regioni Rosse le cooperative dello stesso colore dominano l’economia, come la domina in quelle bianche la Compagnia delle Opere (ogni riferimento ad un “past-president” della Lombardia è puramente voluto) e nessuno si scandalizza o invoca conflitti di interesse quando esponenti di queste cooperative entrano nelle giunte regionali, come nessuno ritiene che persone che hanno come riferimento l’Opus Dei possano ricoprire ruoli importanti nell’economia, nella politica e nell’informazione (per non parlare di personaggi in odor di mafia), ma viene considerata una enorme macchia essere un Massone...

Fondamentalmente questa storia è frutto di 3 problemi. 
La percentuale di PIL i ricerca & sviluppo in Europa:
notate chi sta sopra e chi sta sotto di noi e traete le conseguenze
1. UNA CLASSE DIRIGENTE DA OPERETTA. Il primo problema che abbiamo, ovviamente, è la scarsa autorevolezza della peraltro scadente classe dirigente italica, di cui quella politica è la punta dell’iceberg. Classe allevata a raccomandazioni, ma non di quello più capace come succede nel resto del mondo, ma dell’amico del cuggggino, che poverino, ha bisogno di lavorare… e una qualità essenziale del cuggino è l'essere stupido.. così nessuno corre il rischio di essere sopravanzato...
Questo porta ad una totale sfiducia nelle istituzioni, fra le quali ci sono anche quelle scientifiche, e in grandi consensi a chi si rivolge espressamente contro queste istituzioni. Lo so: pare ridicolo, che gli scienziati siano considerati “classe dirigente”, visto il disinteresse della politica e non solo nei confronti di Scienza, tecnologia e ricerca in materia. Quanto al rapporto politica – scienza, proprio il Gran Sasso è stato teatro della comica storia del tunnel Gelmini… E non è un caso quindi neanche che siamo uno dei fanalini di cosa come percentuale di PIL impiegato in materia... 
La domanda al solito è “quanti politici capiscono che per creare lavoro più che una leva fiscale servirebbero ricerca & sviluppo?”. Dall’assunzione che anche gli scienziati sono “classe dirigente”, consegue che la Scienza tutta ad avere la stessa stima della classe dirigente, considerata Scienza ufficiale cattiva e venduta mentre godono di popolarità i ricercatori indipendenti, quelli sì generosi e vogliosi di aiutare in maniera disinteressata il popolo, anche se convegni pubblici sulla Scienza sono normalmente gratuiti mentre spesso questi santoni organizzano eventi “a pagamento” (ogni riferimento ad un noto personaggio NOVAX spacciato per medico dai suoi seguaci è anche questo puramente voluto). Chiaramente con una mentalità del genere a millantatori e complottisti basta invocare rischi assurdi per sbarcare il lunario...

2. CRONICA ASSENZA DI “COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE. Da noi la "comunicazione istituzionale" è da barzelletta. E c'è bisogno che in questo caso il mondo scientifico si faccia sentire
Ad esempio se da noi i cantieri delle opere pubbliche sono segretissimi e “guardati a vista”, all’estero (ma anche in Alto Adige..) vengono organizzate persino frequentatissime visite guidate in loco …. E in questa vicenda il silenzio dell'INFN è assordante.

3. ANCHE LA SCIENZA NON COMUNICA. Inutile girarci intorno: c’è una scarsa voglia di comunicare “al mondo” negli scienziati italiani. Ne parlai all’epoca con gli amici di Caffè-Scienza Firenze, nel periodo in cui partecipai a “Comunicare la Fisica” con due post su Scienza e Comunicazione.  Alla domanda “ma gli Scienziati hanno voglia di comunicare” la risposta fu, un eufemistico “in generale non sempre”. Noi di Caffè-Scienza Firenze e Prato, insieme al resto della rete di Caffè scientifici italiani (e mondiali) ci proviamo, ma non tutti gli uomini di Scienza hanno voglia di mettersi in gioco con un pubblico al quale non puoi parlare nel tuo stretto slang. 
Un tipico esempio è di qualche anno fa, allorquando si parlava di inquinamento luminoso che impedisce di vedere il cielo, il direttore del dipartimento di astronomia di un'università italiana (ora in pensione)e ra stato intervistato sulla questione. Lui ha detto, candidamente, che la cosa non riguarda gli astronomi professionisti, ma solo gli astrofili. Quella sciagurata risposta ha evidenziato che alcuni professionisti della scienza non hanno colto l'importanza della divulgazione, o comunque del comunicare quel che si fa e perché lo si fa (se non altro per convincere il contribuente della necessità dell'investimento). 

LA NECESSITÀ DI COMUNICARE LA SCIENZA. È chiaro, è molto più facile parlare fra “esperti”… persone che, limitandosi alla Geologia Regionale del Mediterraneo, possono parlare di “arco calabro – peloritano nel quadro dell’orogenesi appenninico – maghrebide” senza dover spiegare di cosa parla. Lo vedo su Scienzeedintorni, quando parlando di tettonica devo citare la subduzione: è un termine che mi angoscia perché devo per forza spiegare cosa sia (non tutti, giustamente, la conoscono)...  E purtroppo per diffondere la Scienza non bastano i Caffè Scientifici, Superquark (fra parentesi gli Angela padre e figlio sono accusati delle più ignobili nefandezze da parte del mondo del complottismo...) e altre poche trasmissioni, e se vediamo Voyager e il modo con cui ha trattato la Scienza, almeno fino a qualche anno fa (me ne occupai qui)  lasciamo perdere…. Anche Focus TV alle volte lascia francamente perplessi...
Fino a poco tempo fa credevo che bastasse snobbare gli ignoranti e insultarli in quanto tali. Invece questo è l’atteggiamento sbagliato.  Se la gente ha paura è perché non conosce e se non conosce la colpa è principalmente di chi conosce e si chiude in un guscio professionale e non divulga. Il mondo scientifico deve scendere in campo e spiegare a tutti, in maniera semplice, come stanno le cose, mostrando come funziona il metodo scientifico, evidenziando come la Scienza non sia democratica, ma datocratica e che certe prese di posizione non sono lecite perché semplicemente i dati dimostrano la loro assurdità. Dobbiamo farlo, perché le persone semplici sono la maggioranza e se continueremo a guardarli dall’alto verso il basso, loro si affideranno sempre di più a millantatori e complottisti. Invece ognuno dovrebbe usare la sua conoscenza per superare questo problema: Internet non ha bisogno della spinta popolare per funzionare, il messaggio arriva subito, diretto.

La logica del terrorismo moediatico:
trattasi di "esperimento nucleare"
In mancanza di divulgazione corretta bufalai e apprendisti stregoni che terrorizzano la ggggente hanno un grande seguito. E soprattutto sanno fare informazione, quel saper fare che spesso manca a Istituzioni e Scienziati. Nel caso di specie Augusto de Sanctis non è altro che un Rosario Marcianò più intelligente, un personaggio che ha saputo trovarsi una audience più vasta del sanremese guru delle scie comiche (“comiche” non è un refuso… è un’ironia). È un marpione, di professione consulente ambientale, abilissimo nella dialettica e nell’uso di cavilli legali, uno dei tanti personaggi di quell’ambientalismo nostrano che a tutto serve tranne che a proteggere l’ambiente, e che dimostra una scarsezza scientifica (vera o voluta?) quando parla a proposito di SOX di esperimento nucleare e paragona i laboriatori del Gran Sasso a Fukushima.... 
E nell’occasione cosa abbiamo dall’altra parte? Una istituzione, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la cui unica traccia recente di comunicazione istituzionale è stata una risposta data a un commento su Facebook e che deve solo ringraziare i gestori di alcuni siti che hanno difeso il progetto e dimostrato le assurdità della denuncia. L'altro giorno qualcuno di INFN sembra abbia detto che stavano preparando un comunicato ufficiale, che però ancora non si è visto. EDIT: IL COMUNICATO DI INFN AL PROPOSITO E' USCITO POCHE ORE DOPO QUESTO POST. DICIAMO "ALLELUJA", MA SE FOSSE ARRIVATO PRIMA...
Io comunque ancora non capisco come mai nessuno dell’INFN sia intervenuto nei mesi scorsi, e cioè ben prima del servizio de Le Iene, dato che c'erano già paure e proteste nel territorio: ci sono precedenti storici anche recenti di interruzione della fornitura dell'acqua per presenza di sostanze inquinanti, gonfiate ad arte dal giornalismo allarmistico. Mi chiedo perché non ci sia stata un'opera di comunicazione preventiva per informare la cittadinanza e tranquillizzarla… 
Chi ne ha le capacità tecniche si chieda piuttosto cosa bisogna fare per migliorare le attività divulgative del laboratorio, in modo che non ci siano più psicosi da parte della gente, (la quale, particolare di noin trascurabile importanza, finanzia la ricerca – e in questo caso l'INFN – paganando le sue tasse…

IL CONFRONTO TELEVISIVO. La notizia di oggi è che ci sarà un confronto televisivo fra De Sanctis e Marco Pallavicini, il responsabile del SOX.
Io spero che Pallavicini sia all’altezza, ovviamente non discuto di quella scientifica, da quel punto di vista sarebbe una lotta impari fra un gigante della fisica e uno che non ha una laurea in nessuna disciplina scientifica
Spero che sia capace di riuscire ad essere convincente in uno studio che gli sarà nemico, dai conduttori a De Sanctis stesso, al pubblico.
Quel tipo di televisione promosso dalle Iene e dai mass media scandalistici in generale è diverso da un consesso scientifico, dove vigono regole diverse da quelle televisive, dove non puoi raccontre qualsiasi cosa e dove conta l'autorevolezza del personaggio, mentre in TV conta più chi "sfonda lo schermo". Per questo mettere un pur bravo ricercatore a confronto con la Brigliadori o Red Ronnie, persone abituate a stare sullo schermo è un suicidio: perché agli occhi della ggente mettere Burioni accanto alla mamma novax di rimini conferisce la stessa autorevolezza ad entrambi.

Per cui io spero che il direttore abbia un certo know-how sull'argomento "stare in TV". La mia paura è che, come la maggior parte degli scienziati, non sia preparato su questo… e De Sanctis è un furbacchione che campa su queste fandonie e sa cosa dire per impressionare la gggggente... fa questo da anni...


9 commenti:

zoomx ha detto...

Una sola correzione: la mozione presentata dai 5 Stelle in commissione è stata approvata all'unanimità, quindi anche gli altri componenti degli altri partiti hanno votato a favore. Tutti.

Aldo Piombino ha detto...

L'ho fatto notare nella didascalia della foto!

Mattia Paoli ha detto...

Anche comunicare queste cose su blogspot e non su FB (dove con 2 click queste ottime considerazioni si possono condividere su migliaia di bacheche) deve spingere ad una riflessione su come (ma soprattutto dove) comunicare scienza... Solo per curiosità mi piacerebbe sapere le statistiche di lettura del blog e di questo post :) Tradotto: è ora di avere una pagina FB e di abbandonare i vetusti blog :P

Giorgio il Nero ha detto...

Mettere nel calderone anche i NOTAV mi sembra ingeneroso e pressapochista.

Venendo al merito dell'articolo e leggendo anche i commenti di alcuni blog complottisti tipo tankerenemy et similia, ho pensato una cosa che desisro condividere.
Spesso leggo di gente informatissima che dice di pensare con la propria testa, che discute di elettromagnetismo, sostanze igroscopiche, correnti oceaniche e poi dimostra di non conoscere le basi...
Mi chiedo quale sia il ruolo dell'insegnamento delle scienze nelle scuole in tutto ciò. Spesso, infatti, si propone una narrazione agli studenti che finisce con lo scontrarsi con visioni del mondo preesistenti creando conflitti cognitivi. Ad esempio: generalmente si dice la Terra è una sfera e poi si elencano gli effetti e poi le prove. Mi chiedo: partire dalle evidenze sperimentali, far emergere le convinzioni degli studenti e poi arrivare, CON gli studenti, alla teoria che meglio e più semplicemente spiega le diverse evidenze sperimentali non ridurrebbe le fila degli analfabeti funzionali?

Leggo commenti di gente che dice che non può dire se la terra sia rotonda perché le uniche prove arrivano dalla NASA, che non può essere creduta etc. etc... Ecco, queste persone che sono istruite, usano un computer, lavorano e guadagnano abbastanza da avere un computer, una casa e una connessione internet, non sanno e non si rendono conto che non serve andare nello spazio per vedere che la Terra non è piatta. Eratostene ne aveva misurato il raggio più di 2000 anni fa, e l'ultima volta che ho controllato non aveva razzi spaziali... se è gente che ha viaggiato non ha visto come cambia la volta celeste? La Croce del Sud in Italia non si vede, la Stella Polare è ben più alta nel cielo in Nord Europa. Fin anche la precessione degli equinozi ha effetti misurabili "da Terra"...

Aldo Piombino ha detto...

Per Mattia Paoli: Facebook è piuttosto "instant". Un post linkato su facebook funziona benissimo nel momento, ma rimane on line accessibilre

Giorgio il nero. sono d'accordo, tranne che sui NOTAV: sono per me il peggio del peggio, con una ignoranza e un pressappochismo abissali nel campo dei trasporti se non una elevata disonestà intellettuale (parlo di quelli in qualche modo legato all'autotrasporto).
Faccio un solo esempio: una frana innescata dalla costruzione della variante di valico dell'Autosole ha distrutti un paese: tutti zirtti. Se lo avesse fatto la TAV sai che macello sarebbe nato?
chiediamoci come mai nessuno protesta per il basistunnel del Brennero o per i vari trafori costruiti o in costruzione in Svizzera e Austria...
Con questo: ho avversato la AV Venezia - Trieste perché per conto mio non serve a niente o il ponte sullo stretto. Ma la Milano - Venezia, il terzo valico e il Frejus sono necessari

Giorgio il Nero ha detto...

Aldo Piombino, hai letto "binario morto", di Revello?

Il Frejus, dici, è necessario, per cosa?

Aldo Piombino ha detto...

non ho letto quel libro e francamente non mi interessa: conosco benissimo i (tanti) problemi del settore ferroviario.
Il tunnel di base del Frejus (che non è una AV ma, appunto, un tunnel di base) serve come servono altri trafori costruiti o ni costruzione negli ultimi anni, come Lotschberg, Gottardo / Monte Ceneri, Brennero, Semmering: a far traversare le alpi dalle merci su rotaia e non su capion.
solo al Frejus ci sono queste manifestazioni (peraltro violente, cosa questa completamente assurda anche se avessero ragione). Mi chiedo come mai non ci sono state queste contestazioni violente al Brennero o negli altri "basistunnel"? solo perchè in Italia (tranne in sudtyrol, ma quella è italia solo dal punto di vista amministrativo...) il treno viene visto come cosa inutile.

Evidentemente c'è chi pensa che sia ambientalmente meglio che le merci fra Italia e Francia si muovano su camion passando per le vallate come la Val di Susa o la Val d'Aosta, inquinando sia con gli scarichi che con il rumore.
Per me è meglio che passino per ferrovia e ben dentro la montagna. Evitando rumore e inquinamento atmosferico. Per questo secondo me il FBT serve eccome

Per questo continuo a ribadire che i NOTAV siano un grande problema e siano ampiamente inseribili in quel movimento di notutto che caratterizza l'italia e viene sfruttato per motivi elettoralistici da gente irresponsabile (o altrettanto ignorante dal punto di vista trasportistico)

sui dati del Frejus ho scritto anni fa questo. http://aldopiombino.blogspot.it/2012/01/postilla-al-post-precedente-torino.html


E con questo chiuderei l'OT

Giorgio il Nero ha detto...

È un peccato che non ti interessi. Revello era davvero un ottimo giornalista. Ciò detto, perché, secondo te, per le merci non può bastare la linea attuale, eventualmente ammodernata, visto che è sottoutilizzata, ma servono miliardi di investimenti che sarebbe meglio andassero altrove?

Aldo Piombino ha detto...

Ripeto: ho conoscenze molto dirette dei problemi delle ferrovie.. e leggo pubblicazioni specifiche nell’argomento…

Tornando al Frejus: innanzitutto, classico sbaglio di tutti quelli che sono contro, questa non è una nuova linea, ma - banalmente - una variante della vecchia linea. Sottolinei argutamente proprio te che la linea adesso è sottoutilizzata: bene! Vero! e sai perché? il problema sta proprio nel tratto acclive che deve essere sostituito dal tunnel di base, dove curve e pendenze penalizzano notevolmente le prestazioni delle locomotive: un treno merci deve avere una massa decente, tipo almeno 1300 tonnellate, se non 1600 (il massimo ammesso in Italia a meno di deroghe: oggi qualche convoglio viaggia in deroga a 2200 tonnellate di massa). Ebbene, la pendenza è tale che una locomotiva con una prestazione (capacità di rimorchiare) in piano di 1300 tonnellate, non arriva nel tratto acclive del Frejus attuale a tirarne 800 e quindi ce ne vogliono anche 3 per treno (due in testa e una di spinta). Ergo, la linea oggi non è economica. Si tratta dello stesso motivo per cui con un camion tra Firenze e Bologna si va sulla A1 e non sulla Futa.
Per questo da quando anche nelle ferrovie i conti dovrebbero tornare il Frejus ha perso terreno: troppo costoso passare di lì.
ed è per questo che come nelle altre linee fra Italia ed Europa centrale si stanno facendo o sono appena stati inaugurati i nuovi tunnel di base. Per cui il vecchio passo del Lotschberg è stato sostituito dal nuovo traforo, come il vecchio Gottardo viene sostituito dai trafori del Gottardo e del Monte Ceneri, il Brennero dal tunnel di base così come succede in Austria al Semmering.
Cioè… abbiamo 2 nuovi tunnel di base per Svizzera e Germania e 2 per Austria / Germania… non capisco perché non ci debba essere un tunnel di base anche per la Francia…