giovedì 28 aprile 2016

Il terremoto di La Rochelle del 28 aprile 2016: geodinamica all'interno della zolla europea




Stamattina un terremoto ha investito i dintorni di La Rochelle, sulla costa atlantica francese. 
La scossa è stata distintamente avvertita dalla popolazione e le agenzie di stampa riportano delle notizie su evacuazioni precauzionali di alcuni edifici e di qualche minimo danno. A poche ore di distanza dall’evento, di M inferiore a 5,  ma che è stato risentito in maniera discreta perchè l'ipocento è a meno di 10 km di profondità, si levano già le grida complottistiche o allarmistiche (fine del mondo, arma della NATO, fracking, scie chimiche e compagnia), perché secondo i soliti “informati” da quelle parti non ci sono terremoti.
Sbagliato, anzi, sbagliatissimo!

La Francia in effetti non è particolarmente nota per i terremoti. Le sue zone più sismiche sono quella pirenaica e quella alpina, nella quale è compresa la Provenza dove, nel 1909, un terremoto provocò oltre 40 morti.
Sulla costa atlantica gli eventi sono rari, ma non assenti. Lo dimostra questa carta tratta dall’IRIS Earthquake Browser, che mostra dal 1972 ad oggi 51 eventi con M uguale o superiore a 4, di cui 4 hanno avuto M 5 o più (con un massimo di 5.3 nel 1972). 
Se invece consideriamo anche eventi più deboli, con una M uguale o superiore a 3, allora il numero dei sismi nella stessa area dal 1972 a oggi diventano oltre 550.
Andando più indietro nel tempo rispetto a quello che può fare il prezioso database americano (e quindi potendo contare solo su sismi significativi perchè avvertiti chiaramente dalla popolazione) si possono ricordare il terremoto M 5.5 del 14 marzo 1962 nella Bretagna tra Rennes e Nantes e quello del 26 gennaio 1852 che a Bordeaux ebbe una intensità fino al VII gradi della scala Mercalli.

Quindi in quell'area di attività sismica ce n'è, anche se il livello di fondo non è certo paragonabile a quello italiano o a quello greco (per rimanere in Europa).

Scendendo nei dettagli notiamo in particolare che che la scossa di stamattina è quella più a NE di tutte quelle che negli ultimi 40 anni sono state registrate a SW di La Rochelle, dove i terremoti si distribuiscono lungo una linea che taglia trasversalmente l’isola di Oleron.  Questa circostanza rende l’evento di oggi ancora meno strano. Tutte le scosse su questa linea hanno movimento trascorrente.




Ma come  mai ci sono questi terremoti?
L’Europa Centrale Occidentale è considerata una zona stabile dal punti di vista sismico, posta com’è ben all’interno della zolla euroasiatica e lontana da bordi attivi come la dorsale medio – atlantica e la zona di convergenza Europa – Africa. Ci sono alcune aree in cui si registra una certa attività sismica come la fossa del Reno o i Sudeti, al confine fra Polonia, Germania e Repubblica Ceca.  


In questa carta, presa da [1], vediamo la geologia della costa atlantica francese: il Massiccio Armoricano a nord e il Massiccio Centrale ad Est sono divisi dal bacino dell’Aquitania. Questi due massicci sono formati da rocce che appartenevano alla catena ercinica, quella catena che si è formata quando il continente meridionale, il Gondwana, si è scontrato con l’Euromerica (il Nordamerica e l’Europa fino agli Urali) nel Carbonifero, oltre 300 milioni di anni fa, dando vita alla Pangea. Ne ho parlato qui.

Il Massiccio Centrale è sede di attività vulcanica anche molto recente (l’ultima eruzione risale a 7000 anni fa), che fa parte di quelle manifestazioni vulcaniche terziarie e quaternarie concentrate in alcune zone ristrette tra Spagna, Francia e Germania. Ne ho parlato qui
Annoto che su uno di questi vulcani, il Laacher, nella regione dell'Eifel, ogni tanto vengono fuori delle bufale bestiali su un suo prossimo risveglio, cosa che, naturalmente, non si può escludere ma che per adesso non è all'ordine del giorno. 

Nel bacino dell’Aquitania ci sono sedimenti mesozoici e terziari spessi fino a 10 km, mentre il basamento è simile ai massicci adiacenti.

Essendo un prodotto di una collisione fra due continenti, l’area presenta delle forti disomogeneità crustali lungo le quali tendono ad allinearsi i terremoti che sono essenzialmente provocati da due fenomeni:

  • l’effetto congiunto della convergenza fra Africa ed Europa
  • la spinta che viene esercitata dalla produzione di crosta oceanica lungo la dorsale medio atlantica, lungo a quale l’Atlantico si allarga. 
  • in più c’è una componente dovuta alla leggera estensione del Massiccio centrale, forse a causa del sottostante pennacchio di magma che viene dal mantello e che provoca il vulcanismo di quella zona
Quindi l'evento di oggi non ha nulla di strano, ma è riconducibile nella normale dinamica di quella zona.

[1] Mazabraud et al (2013) Is earthquake activity along the French Atlantic margin favoured by local rheological contrasts? C. R. Geoscience 345 (2013) 373–382

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