martedì 5 gennaio 2016

La solita italietta che ignora la Scienza: sulla mortalità del 2015 bastava leggere meglio i dati...


Inizio l'anno con uno dei miei commenti si problemi che abbiamo in Italia a causa della scarsità di cultura scientifica, avvalendomi di quanto discusso in questi giorni.
È l'ennesima dimostrazione che nel nostro Paese il metodo scientifico sia perfettamente sconosciuto dall'Opinione Pubblica e dalla classe politica. Soprattutto, che manca in molti di essi la consapevolezza che l'interpretazione dei dati (in questo caso statistici) non deve avere come presupposto la faziosità politica. 
Mi riferisco alla questione dell'aumento della mortalità in Italia nel 2015. 

Per chi leggesse il post fra qualche tempo riassumo la situazione: già l'11 dicembre Gian Carlo Blangiardo, professore di demografia presso l'Università di Milano-Bicocca, su «Avvenire» ha fatto notare che l'Istat avrebbe registrato circa 45.000 decessi in più rispetto al 2014 tra il gennaio e l'agosto del 2015. Il risvolto più preoccupante della faccenda è che un incremento così vistoso della mortalità in italia si è registrato nel XX secolo solo in tempo di guerra (1943 e negli anni 1915 – 1918). 
L'invecchiamento demografico potrebbe essere chiamato a giustificare al massimo 16.000 decessi in più rispetto al 2014, cioè appena il 30% del valore.
A questo punto qualcuno, secondo un semplice calcolo della serva (come si diceva anni fa), ha esteso il dato a tutto l'anno (dividendo per 8 e moltiplicando per 12) ottenendo un valore di 68.000 decessi in più in quest'anno rispetto al 2014. 
La notizia in seguito è divenuta virale e ci sono stati due atteggiamenti diversi da parte dei politici e di chi li sostiene ad ogni livello, dalle maggiori testate giornalistiche ai commenti su facebook: da un lato le opposizioni al governo attuale sono sicure che Renzi con i tagli alla sanità stia ammazzando gli italiani. Dall'altra parte, sembra che Governo, RAI e “testate amiche della maggioranza parlamentare” stiano glissando su un argomento evidentemente per loro imbarazzante. 

Qualcuno ha chiesto la mia opinione e mi sono espresso in questi termini, subito dopo Natale: 

La questione dell'aumento della mortalità in Italia nel 2015 è sicuramente preoccupante. Purtroppo in questo momento non c'è nessuna interpretazione ATTENDIBILE. E le grida su feisbuc non lo sono di sicuro. 
Quello che manca qui in Italia è appunto la richiesta di risposte serie ma si rimane alla cultura delle chiacchiere da bar che oggi magari si sono trasformate in quelle dei talk show.... 
Io NON mi sento in grado di esprimere giudizi in merito in quanto ritengo di non avere il livello di cultura necessario su questi argomenti per esprimermi in modo corretto. 
Altri se la sentono (pur non avendoci capito una emerita mazza, ma si sa che in Italia tutti sono esperti di tutto) aumentando la confusione e la cultura del bar sport, per questioni di opportunità politica o solo per aprire bocca. Messa così diventa la sagra del terno al lotto. 
Esiste il metodo scientifico, fatto di studi in medicina, accumulo di dati e relazioni statistiche, correlazioni, studio dei nessi causali con effetti diretti ed indiretti...  
Cioè la spiegazione non deve essere semplicistica e e va trattata da esperti in materia, non da Renzi, Grillo, Salvini & co con i loro interessi di bottega, e neanche da “quelli della feisbuc iunivèrsiti” e della “università della vita”. 

Naturalmente dopo aver scritto tutto questo c'è chi mi ha dato del “Piddino” o – peggio – del “Pdiota”. 
Persino un medico me ne ha dette di tutti i colori. 
Cioè... se uno si domanda il perché è successo tutto questo non se lo domanda per amore della verità ma perchè è un renziano che nega la realtà... e questo nonostante che io abbia evidenziato subito che la cosa mi pareva preoccupante... quindi non avevo certo pensato di nascondere il fatto... 
ma … appunto “lo sanno tutti che è colpa del governo” ..... (e il Governo a sua volta se ne sta zitto e imbarazzato, dimostrando di temere che questa sia la verità).
Imbarazzanti come risposte, dal punto di vista scientifico... Infatti nessuno ha addotto prove su quanto asserito.

Questo è il baco fondamentale della faccenda: possibile che nessuno, neanche chi ha responsabilità politiche importanti, arrivi a capire che le affermazioni su fatti scientifici vadano documentate? Oppure lo capisce ma sa che in molti non lo capiscono....

Sempre quel medico mi ha scritto che solo la sanità e l'alimentazione possono far variare così drasticamente e repentinamente la mortalità in un paese
Verissimo, direi quasi lapalissiano, ma il peggioramento di sanità e alimentazione non si verifica senza un innesco, che può essere dato da una epidemia e/o da vicissitudini economiche, sanitarie e politiche a loro volta magari innescate da qualche fattore esterno. 

Chi mi segue ha visto che mi sono occupato spesso dei riflessi politici, economici, sanitari e sociali dei cambiamenti climatici o di fasi climatiche particolari nella storia umana (in particolare ho parlato delle cause dell'adozione dell'agricoltura alla fine dell'Olocene dopo lo Younger Dryas, della fine dell'età del bronzo, della crisi del 535 DC, e delle eruzioni del Laki del 1783 e del Tambora del 1815). Alle conseguenze dell'eruzione del Laki ho anche dedicato un paragrafo sul mio libro "Il meteorite e il vulcano". 

Paragonare il caso italiano attuale con tali eventi è difficile, prima di tutto perché apparentemente non è successo niente di simile nel 2015 e poi perché nel passato il sistema economico - sociale era molto meno complesso di quello odierno. Inoltre non c'erano nè la disponibilità di cibo odierna (quanto ne importiano dall'estero?) nè le cure preventive (vaccini compresi) e/o curative di cui disponiamo oggi.

Allora, i tagli alla sanità potrebbero essere una causa (o un concausa) del problema? 
In prima battuta, appunto, questa ipotesi non può essere esclusa a priori. 
Anche perchè mi risulta che alcune delle differenze nella mortalità fra le varie regioni siano state considerate conseguenze della diversa efficienza dei vari servizi sanitari regionali.

Per fortuna è venuto in soccorso della verità Marco Cattaneo, il direttore di Le Scienze, con un azzeccato post sul suo blog Made in Italy (blog di cui raccomando la lettura in generale, non solo di questo post), in cui si è avvalso della collaborazione di altri personaggi noti della comunicazione scientifica italiana.

Veniamo al dunque.
Innanzitutto, come ha osservato un mio corrispondente, il dato brutale non permette di fare alcuna discussione: non si può ragionare, neppure in linea teorica, su dati aggregati senza scinderli almeno nei 12 mesi (se non anche per classi di età), soprattutto se consideriamo una grandezza come la mortalità, tutt'altro che costante: infatti varia molto nel corso dell'anno e - addirittura - presenta anche all'interno del singolo mese dei picchi particolari.

Lo dimostra questa immagine tratta da Made in Italy, in cui vengono confrontate la mortalità dei primi 8 mesi del 2015 con quella degli anni immediatamente precedenti.
Questo è il primo, demenziale, errore ed è stato commesso appunto da chi ha banalmente fatto una proiezione del dato di agosto sulla fine dell'anno (se prendeva quello di gennaio e lo moltiplicava per 12 altro che 60.000 decessi in più...) senza rendersi conto che fare così è sbagliato. 

Vediamo nel grafico tratto da "Made in Italy" come i primi 8 mesi dell'anno siano stati contrassegnati da valori di mortalità più alti rispetto agli anni scorsi. In particolare i valori che si discostano maggiormente sono Gennaio e Luglio.



Questa secondo Cattaneo è la soluzione del problema:
  • il valore di gennaio è alto a causa dei noti problemi in uno dei vaccini antinfluenzali, a causa dei quali le vaccinazioni specifiche sono drasticamente calate nell'inverno 2013 / 2014, aumentando la mortalità delle categorie a rischio per uno stato di salute che può peggiorare drammaticamente in caso di insorgenza di sintomi influenzali gravi.
  • a luglio invece l'origine sarebbe stata la forte ondata di caldo (che ha avuto conseguenze del genere anche in Francia ad esempio)

La mortalità elevata di luglio 2015 è dovuta in parte anche alla tiepida estate precedente: insomma, sono decedute alcune persone che sarebbero morte nel luglio 2014 se fosse stato così caldo.

A riprova di questo presento il grafico della mortalità in Inghilterra nel XVIII secolo: si nota come l'anno 1783, con la cappa sulfurea proveniente dall'eruzione del Laki, abbia provocato un aumento della mortalità (ascrivibile a patologie cardiovascolari o polmonari) mentre negli anni successivi i decessi sono stati minori perché la presenza di questa particolare situazione atmosferica nel 1783 ha acuito i sintomi in quella parte della popolazione già sofferente che sarebbe morta comunque lo stesso di lì a qualche anno.



Cattaneo ha dato dunque una ottima risposta al problema,
Insomma, sarebbe bastata una semplice analisi dei dati disaggregati nei loro valori mensili per evitare all'opposizione una brutta figura accusando il governo di ammazzare gli italiani e per evitare al governo un imbarazzato silenzio sulla questione...
Ma in questo Paese dove la Scienza è cosa minore e tutti sono oltrechè allenatori della Nazionale di calcio, anche esperti in tutto l'arco delle Scienze (purché non le abbiano studiate), la classe politica agisce di conseguenza.... 

Da ultimo una notazione: ho detto che apparentemente non è successo niente di simile nel 2015 rispetto ai disastri naturali.
In realtà l'ondata di caldo di questo luglio è stata una delle più forti di sempre e il problema si va ripetendo con sempre maggiore frequenza. 
E anche di questo si dovrà tenere conto nei prossimi anni in diversi campi (edilizia, sanità, energia etc etc)

1 commento:

GiovanniM ha detto...

Notevole il minimo storico di morti nel 1789.

viva la révolution!
Mort au roi!