mercoledì 2 aprile 2014

Il terremoto del 1 aprile 2014 in Cile: colmata una importante lacuna sismica


La costa pacifica dell'America Meridionale è una delle zone sismicamente più attive che ci sono al mondo, in cui si sono verificati 6 dei 20 terremoti più forti a livello mondiale da quando la geofisica è diventata una “cosa seria”.
Oltre ai terremoti ospita una impressionante quantità di vulcani, diverse centinaia, quasi tutti in grado di produrre eventi disastrosi. 
Il terremoto di ieri sera in Cile è un chiarissimo segno dell'attività tettonica di questo settore del globo terraqueo, il margine continentale andino, dove la placca di Nazca, a crosta oceanica, si immerge sotto quella sudamericana. Uno scontro che dura da decine di milioni di anni e ha prodotto una delle più spettacolari catene montuose mondiali. Sismicità e vulcanismo dell'area riflettono in maniera “geologicamente elegante” questa situazione.

In particolare l'evento di ieri sera è un tipico terremoto di thrust, cioè si è mossa una faglia lungo un piano suborizzontale. Questo piano è probabilmente nientepopòdimenoche quello lungo il quale la placca di Nazca scorre sotto quella sudamericana. I terremoti di thrust sono i più forti che possono accadere, perchè una faglia suborizzontale per muoversi deve vincere l'attrito prodotto dallo spessore delle rocce sovrastanti e quindi prima di poter produrre un sisma accumula una quantità di energia elastica molto maggiore rispetto a faglie subverticali o inclinate.

Ricordo, tanto per incominciare, che M è un numero assoluto, non un “grado” e che un terremoto di Magnitudo n ha energia 30 volte superiore a un terremoto con M=n-1 (e quindi ha una energia 30 volte inferiore ad un terremoti di M=n+1): un terremoto con M=7 è 30 volte più potente di un terremoto a M=6 e 900 volte più potente rispetto a un evento a M=5

Questo terremoto ha delle caratteristiche che meritano una certa attenzione

La prima è che giunge dopo un paio di settimane di intensa attività sismica nell'area: il 16 marzo ci fu un evento con M 6.7, a cui ne sono seguiti, fino al 31 marzo, altri 3 con M maggiore o uguale a 6 e altri 28 con M compresa fra 5 e 5.9. Anche se non ho i dati per affermarlo, il decorso è stato particolare, proprio per la presenza di due scosse a M=6 a qualche giorno di distanza. Vediamo in questa carta tratta come anche quelle successive dall'Iris Earthquake Browser, la sismicità dell'area nella seconda quindicina di marzo, limitatamente agli eventi con M uguale o superiore a 5:



Nelle ultime 9 ore invece si contano 18 scosse con M uguale o superiore a 5 (scrivo alle 9.00 del matttino, magari fra un'ora il dato cambia di qualche unità in più).
Quindi è un esempio di una sequenza sismica in cui si nota un aumento dell'energia rilasciata ben dopo l'inzio della sequenza stessa. Non ricordo altri esempi a questi livelli di Magnitudo e ogni riferimento alla situazione abruzzese del 2009 è da ritenersi puramente casuale.

La seconda è la distribuzione geografica tra Perù e Cile degli eventi a M uguale o superiore a 8 nell'area: nella immagine, sempre dell'Iris Earthquake Browser, vediamo i 6 terremoti a M 8 o superiore nella zona degli ultimi 20 anni. 


Tralasciamo quello con il pallino rosso, è stato molto profondo (8.2 a 640 km di profondità) nel 1994 ed è all'interno e concentriamoci sui terremoti lungo la costa:
- il più meridionale è il fortissimo terremoto di Maue del 2010 (il cui epicentro, per la cronaca, è di poco più a nord di quello del terremoto e relativo tsunami a cui assistette Darwin nel 1835) 
- più a nord vediamo 4 eventi a distanza più o meno simile l'uno dall'altro: da nord a sud 2 in Perù (15 agosto 2007 M 8.0 e 23 giugno 2001 M 8.3) e due in Cile (quello di oggi e un 8.0 il 30 giugno del 1995).

L'evento di oggi quindi ha colmato una lacuna sismica che si nota anche guardando gli ultimi 30 anni (nella carta non è indicata la scossa di oggi proprio per evidenziare il gap). Un gap talmente noto da avere un nome: lacuna sismica di Iquiqe o del Cile settentrionale, dove l'ultimo grande terremoto (e davvero grande: M 8.8) si è avuto nel 1877. Anche in quel caso qualche anno prima c'è stato un forte evento poco più a nord (M 8.8 nel 1866) 

Da questa terza carta si nota la presenza più a sud di una vasta area priva di eventi a M maggiore di 7 negli ultimi 30 anni (ma che in ogni caso ne ha ospitati 4 con M superiore a 6 negli ultimi 4 anni) e che grossomodo corrisponde ad una zona in cui mancano anche vulcani. Curiosamente quel settore di subduzione privo di eventi in superficie e di vulcanismo recente continua anche in questi anni a produrre eventi molto profondi (oltre 500 km) nella zona di Santiago del Estero in Argentina.



2 commenti:

Orton Zunt ha detto...

Una piccola precisazione:
CIRCA 30 volte e non 30 tonde tonde.
Perciò a 2 gradi di differenza corrispondono 1000 volte (stavolta precise) e NON 900.

Aldo Piombino ha detto...

sono contento quando qualcuno mi fa le pulci... grazie