Nella Civiltà Occidentale il passaggio da una economia di caccia e raccolta all'adozione dell'agricoltura è avvenuto in Medio Oriente, in quella che è stata chiamata la "Mezzaluna Fertile", una striscia di terra che va da Israele all'Iran, dalla depressione del Mar Morto alla base dei monti Tauri Orientali fino ai Monti Zagros. Nonostante quello che si pensa comunemente, l'adozione dell'agricoltura non è stata probabilmente una cosa voluta, ma piuttosto è stata l'unica soluzione praticabile per una umanità affetta dai problemi derivanti da bruschi cambiamenti climatici. In questo primo post descriverò la situazione delle origini dell'agricoltura per la civiltà occidentale, ricordando che come "mondo occidentale" all'epoca si deve intendere tutto l'areale Europa - Mediterraneo - Medio Oriente.
Poco meno di 15.000 anni fa cessò
il flusso di acqua
proveniente dalla deglaciazione del Mare di Barents e
si concluse l'"evento
Heinrich 1”, un
periodo molto freddo e molto secco in Europa e nel Mediterraneo. Gli "eventi di Heinrich", numerati a partire dal più recente, sono fasi in cui nell'Atlantico Settentrionale arrivano grandi masse di acqua fredda di provenienza artica che bloccano la Corrente del Golfo. La traccia che hanno lasciato è tipica: nei sedimenti oceanici si vede una forte concentrazione di materiale proveniente da nord che era precedentemente trasportato dai ghiacciai e dagli iceberg che si sono sciolti. Finito Heinrich 1 si
ripristinò la
circolazione termoalina e dunque la Corrente del Golfo ricominciò a
riscaldare l'Atlantico
nordorientale: la temperatura
più alta si tradusse anche in un aumento delle precipitazioni.
Iniziò lo stadio di Bolling
– Allerod, con temperature
in Europa in generale rialzo anche se ogni tanto si
susseguivano cicli di alcuni anni anomalmente freddi o
anomalmente caldi (con temperature più alte di quelle
attuali).
Nonostante
questi “eccessi”, se
si confronta il clima dello
stadio di Bolling – Allerod
con quanto succedeva nei
tempi precedenti, la situazione era
decisamente molto, ma molto più umida
e calda;
e con l'aumento delle
precipitazioni in tutta Europa, Mediterraneo e Asia sudorientale, tundra e
steppa si stavano progressivamente ritirando verso nord (hanno continuato a lungo a farlo) a favore
dell'avanzata delle foreste di pino e
di betulla.
Ciò provocò
pure un ricambio faunistico: ad esempio fu
in quel momento che gli ultimi Mammut, animali
ben adattati a vivere nella tundra,
scomparvero dalla Gran Bretagna, dopo
che il loro territorio in Europa si era sempre più ridotto a partire
dalla fine dell'ultimo massimo glaciale di 20.000 anni fa. Questo perchè forme animali dal
ciclo riproduttivo lento come queste sono più a rischio per
repentini cambiamenti ambientali e improvvise perdite consistenti di
popolazione rispetto a forme dal ciclo riproduttivo più veloce, e
per i mammut ci sono stati entrambi i problemi: vittime del
riscaldamento climatico che aveva ristretto il loro areale e con la
ulteriore pressione della caccia da parte degli uomini.
Nello stadio di
Bolling – Allerod, dunque, tutto l'areale tra Europa, Mediterraneo
e Medio Oriente era contraddistinto da una forte piovosità, il che
ha avuto buoni riflessi sulla vegetazione e, a cascata, su tutto
l'ambiente. Era quindi un periodo in cui la popolazione umana aumentò
sensibilmente rispetto al duro periodo glaciale: nelle aree
mediterranee l'ambiente era nuovamente favorevole alla vita e la
risalita dei boschi fece riguadagnare parte dei territori persi
quando, tra 30 e 20 mila anni fa i ghiacci erano avanzati
inesorabili.
In Medio Oriente la
dieta era quantomai varia: nei boschi venivano cacciati mammiferi medio –
grandi (cinghiali, uri, pecore, capre, gazzelle, roditori,
lepri) ma anche uccelli e rettili e la dieta comprendeva pure
molluschi di fiume. E quanto alle risorse vegetali, in uno dei siti
più famosi di scavi riferiti a quel tempo, Abu Hureyra, nella Siria
Settentrionale, Andrew Moore attesta la presenza di semi di ben 150
varietà di vegetali commestibili. I cereali venivano lavorati già
da parecchio tempo: il gruppo di Dolores Piperno nel 2004 ha attestato in
Israele a Ohalo II, con ampie prove, che già 23.000 anni
da quelle parti venivano lavorati i cereali. Anche oggi le
popolazioni di cacciatori – raccoglitori della foresta lavorano
alcuni frutti (per esempio la manioca in Sudamerica).
Abu Hureyra è un
caso estremamente significativo: con l'abbondanza che c'era i
cacciatori – raccoglitori potevano persino permettersi una più comoda vita
sedentaria....
Ed ora arriviamo al
momento in cui nasce l'agricoltura.
Agiografia e
“sapere comune” hanno sempre sostenuto che l'adozione
dell'agricoltura sia un esempio di progresso
dettato da una spinta dell'Umanità a migliorarsi.
È vero,
l'agricoltura permette una maggiore densità di popolazione rispetto
ad una economia basata su caccia e raccolta, ma al costo di un
maggior lavoro e della costruzione di sistemi di stoccaggio del
raccolto, quando non pure di sistemi di irrigazione.
Impegni
estremamente maggiori di quelli dei cacciatori – raccoglitori.
La domanda è: ma
chi glielo ha fatto fare ai mediorientali di 12.000 anni fa di
abbracciare un sistema produttivo così faticoso? Perchè spaccarsi
la schiena a coltivare, aspettando poi parecchi mesi per avere i
risultati? Non era più comodo andare direttamente nell'ambiente per
ricavarne i prodotti necessari?
Perchè questo
sistema è stato adottato anche altrove (e, per
esempio in Cina, praticamente nello stesso periodo)?
Diciamo che questo passaggio fondamentale nella storia dell'Uomo è sicuramente dettato da una necessità pratica più che da un ipotetico anelito dell'Umanità a migliorarsi: la
vecchia sussistenza a caccia e raccolta è andata bene fino a
quando questo sistema è riuscito a nutrire la popolazione:
C'è subito da
notare un fatto curioso: le pratiche agricole non iniziarono in
territori caratterizzati da grande produttività biologica (anche
oggi nelle foreste tropicali la popolazione vive prevalentemente di
caccia e raccolta).
No.
L'agricoltura nasce
invece in zone meno “fortunate” dal punto di vista climatico,
magari aride o semiaride.
Anche le prime
pratiche di allevamento seguono più o meno lo stesso schema
climatico e temporale e vi si possono applicare le stesse
considerazioni pratiche: perchè allevare e tenere sotto controllo
continuo uno stock di bestiame (fosse solo per difenderlo dagli
appetiti dei predatori e dei vicini), anziché limitarsi ad
effettuare delle battute di caccia di poche ore?
Evidentemente
è successo qualcosa. E, in parecchi luoghi, è successo
simultaneamente.
La spiegazione più
logica per l'inizio dell'agricoltura è che per qualche motivo la
caccia e la raccolta non bastavano più e da già da millenni gli
uomini sapevano che da semi abbandonati nascevano nuove piante.
Quali possono
essere i motivi per cui può essere avvenuto tutto questo? Esaminiamo
alcune motivazioni.
1. Aumento
della popolazione. Non può essere questo il motivo. Certo, ad
esempio nell'area della “Mezzaluna Fertile” erano nati i primi
villaggi ma la densità di popolazione, abbastanza alta per dei
cacciatori – raccoglitori, non era certo paragonabile a quella
tipica di un'economia agricola; inoltre i dati dimostrano che un
massiccio aumento di popolazione è avvenuto solo dopo l'adozione
dell'agricoltura.
Da notare che
l'aumento demico c'è stato nonostante una riduzione della speranza
di vita e della qualità della salute rispetto ai cacciatori –
raccoglitori. Il motivo di questa apparente contraddizione è
semplice: una popolazione agricola è stanziale, mentre un numero
eccessivo di individui molto giovani non autonomi negli spostamenti
ostacola i movimenti continui di una banda di cacciatori –
raccoglitori.
Insomma, con
l'agricoltura la presenza di tanti giovani non era più una
limitazione e addirittura si poteva configurare come un “plus” in
quanto forniva più braccia per lavorare la terra. Inoltre, a riprova
del fatto che l'adozione dell'agricoltura precede l'aumento della
popolazione, le zone dove prima della recente colonizzazione europea
vivevano i cacciatori – raccoglitori erano caratterizzate da bassa
densità abitativa. Il confronto in epoca precolombiana fra la
densità di popolazione delle pianure degli Stati Uniti dove vigeva
una economia di caccia e raccolta con l'agricolo Messico è
illuminante al proposito. Ma, appunto, l'aumento di popolazione è una conseguenza,
non una causa, dell'origine dell'agricoltura
2. anche il
sovrasfruttamento delle risorse è una ipotesi non troppo
fondata, data la ampiamente dimostrabile versatilità alimentare delle
bande di cacciatori – raccoglitori e il loro numero esiguo nei
confronti della biomassa esistente.
3. cambiamenti
climatici: è possibile che agricoltura e pastorizia siano risposte ad un periodo climatico particolare in cui la caccia e la
raccolta non fornivano più le risorse necessarie al sostentamento?
Sì, non solo è
“possibile”, ma è praticamente certo..
L'agricoltura si
impose quando, finito lo stadio di Bolling – Allerod, arrivò una
fase molto secca e fredda in Europa, Mediterraneo e Medio Oriente, lo
“Younger Dryas”, dal nome della pianta Dryas
octopetala (il Canedrio alpino), che caratterizzava le tundre
artiche dell'epoca.
Lo Younger Dryas occupa un lasso di tempo di
1.300 anni, tra 12.800 e 11.500 BP. Ne avevo parlato qui.
Riassumendo in breve quel post, appare evidente, in prima battuta, che lo Younger Dryas sia stato provocato dal blocco
della circolazione termoalina, come gli Eventi di Heinrich.
Ma qui non siamo davanti ad un
evento di Heinrich perchè manca nell'Atlantico Settentrionale la
sedimentazione tipica associata a queste condizioni. Ma perchè si è interotta la circolazione termoalina? Probabilmente a causa di un massiccio
afflusso di acque fredde nel bacino.
Ed è altrettanto probabile che questa fonte sia stata trovata: lo svuotamento
improvviso di un grande lago posto all'incirca a cavallo dell'attuale
confine fra Canada e USA, il lago Agassiz, che vediamo nella figura.
Queste acque, molto fredde, si sarebbero riversate improvvisamente
nell'Atlantico probabilmente lungo il fiume San Lorenzo o un po' più
giù, nella zona di New York, lungo le attuali valli dei fiumi Mohawk
e Hudson, provocando l'interruzione della circolazione termoalina.
Paradossalmente la
causa di questo evento è proprio la deglaciazione: sia perchè il
lago cresceva di livello grazie all'acqua proveniente dallo
scioglimento dei ghiacciai, sia perchè ad oriente aveva come
spalla la calotta glaciale laurentide. Quando la spalla crollò per
l'aumento delle temperature ed il conseguente indebolimento della
calotta, il lago si è svuotato quasi completamente (ne restano ad
oggi dei residui: il lago Manitoba e il lago Winnipeg ad esempio).
Comunità come
quella di Abu Hureyra, che si stima essere arrivata ad almeno 400
persone, “funzionavano” bene durante quel felice periodo che è
stato lo stadio di Bolling – Allerod e che potrebbe aver dato vita
al mito dell'Età dell'Oro e a quello del Paradiso Terrestre.
Ma non erano attrezzata contro un peggioramento climatico, soprattutto ad un crollo delle precipitazioni.
Ma non erano attrezzata contro un peggioramento climatico, soprattutto ad un crollo delle precipitazioni.
E infatti Abu Hureyra fu poi abbandonata all'inizio dello Younger Dryas, quando le
foreste che avevano coperto la zona si sono ritirate a causa del
freddo e della siccità.
Quando il sito fu
rioccupato, sono evidenti le tracce di coltivazione.
In altri siti si
vede come le prime forme domesticate di grano comparvero proprio
durante lo Yunger Dryas, ad esempio nella Turchia meridionale (ne
parlano anche Haldorsen ed altri Autori in un lavoro di quest'anno
sulla rivista “The Holocene”).
Quando più di
mille anni dopo (circa 11.500 anni fa) ripresero le precipitazioni,
ormai l'agricoltura era divenuta una pratica comune e questa attività
si espanse molto velocemente.
In particolare
l'arrivo degli agricoltori in Europa è contrassegnato dalla presenza
della “ceramica a bande lineari”, che a partire dal VI millennio
AC mostra una espansione verso nordovest a partire dai Balcani, anche grazie al riscaldamento climatico dell'Olocene inferiore.
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