Tutti
i giorni noi di “Dibattito Scienza” sentiamo e leggiamo
castronerie immense dal punto di vista scientifico. Sui giornali, in
televisione, da parte della classe politica e dirigente. Ormai in
qualche modo siamo assuefatti ma questa che vi raccontiamo ora è un
po' troppo grossa e dimostra come nel nostro Paese un
apprendista stregone vale più degli scienziati: Capito perchè siamo
un Paese in crisi e con i “cervelli in fuga”?
Il
19 aprile si terrà a Frascati un incontro dal titolo “È
possibile prevedere i terremoti?”.
Questo evento, organizzato da Italia Nostra e da una associazione
della galassia “decrescita
felice e dintorni”
prevede nientepopòdimeno che la presenza di Giampaolo Giuliani,
l'apprendista stregone che millanta di prevedere i terremoti con le
emissioni di radon. Un personaggio del genere merita sicuramente un
altro oratore degno di lui ed infatti ci sarà Leonardo Nicoli, che
della “Fondazione
Giuliani”
è direttore. Per chi non lo sapesse la “Fondazione Giuliani”
persegue (perseguirebbe?) la “ricerca
sperimentale dei precursori sismici”
e vive grazie ai contributi di privati (almeno sperando che nessun
ente pubblico la sponsorizzi) ed è una entità a cui si può dare il
4 per mille.
Già
lasciare parlare di una cosa così delicata uno che si muove
nettamente al di fuori della comunità scientifica lascia quantomeno
“perplessi”.
Ma leggere che gli studenti che interverranno riceveranno dei crediti
formativi è decisamente troppo.
Allora abbiamo deciso di scrivere una lettera (di cui io sono uno dei principali autori) che apparirà in molti siti e molti blog e che vi invito a sottoscrivere e a diffondere il più possibile. Per sottoscriverla potete mandare una mail al seguente indirizzo:
petizionegiuliani@outlook.com
Possibilmente entro le 13 di lunedì 15 aprile.
Ai signori Dirigenti
Scolastici e Consigli di Classe:
Istituto Tecnico
Industriale “E. Fermi” – Via Cesare Minardi 14 –
Frascati
Istituto
Professionale per i Servizi Commerciali “M. Pantaleoni” – Via
B. Postorino 27 – Frascati
Liceo Classico
“Marco Tullio Cicerone” – Via Fontana Vecchia 2 – Frascati
Istituto Tecnico
Commerciale “Michelangelo Buonarroti” – Via Angelo Celli 1 –
Frascati
Liceo Scientifico
“Bruno Touschek” – Via Kennedy – Grottaferrata
Scuola Superiore
“Giovanni Falcone” – Via Garibaldi,19 – Grottaferrata
Scuola Superiore
“San Nilo” – Piazza Marconi, 7 – Grottaferrata
Istituto Salesiano
Villa Sora - Via Tuscolana, 5 - Frascati
e, per conoscenza:
Italia Nostra –
Settore Educazione al Patrimonio -
educazioneformazione@italianostra.org
Oggetto: Crediti
formativi per conferenza Giampaolo Giuliani
Egregi Signori,
scriviamo per
richiedere una vostra presa di posizione in merito all’evento del
titolo “È possibile prevedere i
terremoti?”, che si terrà il 19
Aprile a Frascati. Questo evento prevede la presenza di
Giampaolo Giuliani, che ha recentemente fatto parlare di sé perché
sostiene di poter prevedere i terremoti osservando le emissioni di
radon, affiancato da Leonardo Nicoli, direttore della Fondazione
Giuliani.
Dobbiamo con
rammarico osservare che un’associazione meritoria, Italia Nostra,
offra il proprio patrocinio a un evento in cui un signore che si
muove all’esterno della comunità scientifica può liberamente
divulgare le sue opinabili ipotesi su un tema alquanto delicato e
sensibile, il tutto senza alcun
contraddittorio. Certamente ognuno
ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, il rammarico nasce
dalla perentorietà di certe affermazioni del signor Giuliani, che
non risultano a tutt’oggi verificate
(vedi approfondimento
allegato), diffuse sull’onda emotiva in un paese che negli ultimi
anni ha avuto a che fare con eventi sismici particolarmente
distruttivi. Il
rammarico si trasforma però in sdegno nell’apprendere
che la partecipazione a questo incontro verrà considerata come
credito formativo per gli studenti, nonostante non ci sia alcun
riconoscimento ufficiale delle idee del Sig. Giuliani, né da parte
del MIUR né da parte di altri Istituti che si occupano di
territorio, a qualunque titolo.
Una cosa che
vorremmo fosse insegnata agli studenti è che qualunque teoria
riguardante fenomeni naturali deve umilmente sottoporsi al giudizio
di tutti coloro che studiano, nei vari aspetti, questo stesso
fenomeno (peer-review).
Questo giudizio dovrà avvenire attraverso procedure standard, che
non possono prescindere da metodologie condivise di indagine;
dall’elaborazione di ipotesi e previsioni potenzialmente
verificabili; da adeguata pubblicazione dei risultati sperimentali;
dal controllo di esperti indipendenti; dalla verifica sperimentale
indipendente delle ipotesi formulate, ecc.
L’insieme di
queste procedure non è un capriccio di qualche fantomatico
establishment;
al contrario, queste regole hanno lo scopo di garantire una
conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e
condivisibile. Esse costituiscono il metodo
scientifico, che si è andato
costruendo nel corso dei secoli con il contributo di tutti coloro che
si occupano di Scienza e di Conoscenza, nella consapevolezza che la
conoscenza scientifica ha come giudice unico la Natura stessa, non
un’autorità terrestre, non sicuramente l’opinione pubblica. Chi
si colloca al difuori di queste pratiche collaudate – che, proprio
in virtù del fatto di ammettere la possibilità di errore,
forniscono gli strumenti per individuarlo e correggerlo – si
colloca al di fuori del mondo della scienza.
Purtroppo – e
l’esame delle cause sarebbe lungo è complesso – in questi ultimi
anni in Italia stiamo assistendo al fiorire di sedicenti “ricercatori
indipendenti” in vari campi del sapere; personaggi che si fanno
vanto dell’essere “emarginati dalla scienza ufficiale”, e
trovano così la maniera di diventare noti all’opinione pubblica,
propugnando fantomatiche “scoperte eccezionali”, rifiutate a
causa di chissà quali indegni complotti. Questi venditori
di illusioni giocano spesso con la
sofferenza delle persone, e trovano chi li sostiene per meri
interessi politici, ideologici od economici.
Contemporaneamente
viene sottovalutato, non finanziato, ostacolato il lavoro di tanti
ricercatori seri (spesso precari e malpagati) la cui colpa è quella
di non far parte del grande circuito mediatico, di non “far
notizia”. Il vero scandalo non è il presunto ostracismo verso
Giuliani o quelli come lui: il vero scandalo è che l’Italia
destina sempre meno risorse alla ricerca seria, all’Università,
all’Istruzione, mettendo una seria ipoteca sul nostro futuro come
nazione sviluppata e costringendo molti dei nostri ingegni più
brillanti a trasferirsi all’estero. Dare legittimità
agli outsider come Giuliani di certo
non aiuta a muoversi in questa direzione.
In conclusione
chiediamo a tutti voi, Dirigenti Scolastici e Docenti, di dare la
massima visibilità a questo documento e di non riconoscere, in sede
di consiglio di classe, crediti formativi a fronte della
presentazione dell’attestato di frequenza all’evento. Possiamo
suggerire, in alternativa, la partecipazione all’incontro "La
previsione dei terremoti: tra miti e realtà" di Warner
Marzocchi, direttore di ricerca presso l’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia – INGV, che si terrà il 18 aprile ore
16-18 presso il Dipartimento di Fisica, Università la Sapienza, Aula
Amaldi.
Ci auguriamo, ove
possibile e compatibilmente con il carico didattico, che quanto
scritto funga da stimolo per aprire una discussione con gli studenti
sull’importanza di una corretta e rigorosa informazione
scientifica.
Distinti saluti.
Marco Fulvio
Barozzi, blogger scientifico e
insegnante
Luca Di Fino,
ricercatore TD Dip. Fisica, Università
Tor Vergata
Aldo Piombino, blogger scientifico
E queste sono le prime firme:
Simone Angioni,
chimico, Università di Pavia, Segretario Associazione Culturale
Scientificast
Marzia Bandoni,
esperta e-learning
Martino Benzi,
ingegnere
Paolo Bianchi,
blogger scientifico, Associazione Culturale Scientificast
Marco Casolino,
Primo Ricercatore INFN e Dip. Fisica, Università Roma Tor Vergata
Pellegrino Conte,
professore associato di Chimica Agraria, Università degli Studi di
Palermo
Carlo Cosmelli,
docente di Fisica, Dipartimento di Fisica, Università Roma Sapienza
Marco Ferrari,
giornalista scientifico
Mario Genco,
Dibattito Scienza
Milena Macciò,
Dibattito Scienza
Silvano Mattioli,
Dibattito Scienza
Marco Messineo
Silvia Onesti,
Elettra-Sincrotrone Trieste
Daniele Oppo,
cronista free lance e blogger.
Giuseppe Perelli,
studente di dottorato in Scienze Computazionali e Informatiche
Lisa Signorile,
biologa e blogger scientifica.
Fabrizio Tessari,
Dibattito Scienza
Luca Vanini,
studente in Ingegneria Meccanica
Bruna Vestri,
blogger
Un
breve approfondimento
Le idee di Giampaolo
Giuliani non sono così originali e rivoluzionarie come certa stampa
afferma: sulle relazioni fra emissioni di radon e terremoti ci sono
diversi studi in molte aree sismiche del mondo, da Taiwan
all'Islanda, passando per la California. Tutte le principali riviste
scientifiche specializzate ne hanno prima o poi parlato. Che non sia
propriamente una novità lo dimostrano le prime tracce in
bibliografia, che risalgono al 1967. In California il sistema fu
usato regolarmente per un po' di tempo negli anni '70. Ci furono dei
riscontri per un paio di eventi nel 1979, ma poi il metodo è stato
sostanzialmente eliminato perché la sua affidabilità era scadente;
per esempio, il terremoto di Landers del 1972 fu seguito un paio di
settimane dopo l'evento
da anomali valori del gas e nel 1981 ci fu un brusco innalzamento dei
livelli nell'area di Los Angeles, ma non accadde nulla. A Taiwan,
dove vi sono aree particolarmente idonee a questi studi, sia
geologicamente che climaticamente, si sono registrati diversi episodi
di correlazione tra radon e sismicità. Ad esempio, la sorveglianza
della faglia di Chuko ha dimostrato un aumento delle emissioni di
radon prima di eventi sismici lungo quella specifica faglia, ma
ancora senza raggiungere una predizione degli eventi stessi in
qualche misura soddisfacente.
Il problema è che
questi studi hanno dato troppi falsi positivi mettendo in evidenza
quanto poco il radon sia predittivo. Una previsione è valida quando
funziona, cioè quando l'evento si verifica. Una previsione è
sbagliata sia se prevede qualcosa che poi non avviene (falso
positivo), sia quando non prevede
qualcosa che invece avviene (falso
negativo). Dire che prima o poi pioverà
a Roma è sicuramente una previsione che sarà confermata dai fatti,
ma non può considerarsi di certo rivoluzionaria, anche se basata su
osservazioni condivise.
C'è poi una
differenza fondamentale fra Giuliani e queste ricerche: tutte si
basano sullo studio di una singola faglia, quando invece Giuliani
parla genericamente di aree. Questo è un particolare di non
trascurabile importanza: prevedere un terremoto significa fare un
comunicato in cui si scrive che “circa
il tal giorno alla tal ora si verificherà lungo quella faglia un
evento di magnitudo n il quale provocherà uno scuotimento come da
cartografia allegata”. Come si può
definire l'area in cui vanno presi provvedimenti di protezione civile
senza sapere quale faglia si muoverà?
Ricordiamo inoltre
che Giuliani non ha mai realmente previsto nulla di significativo,
come dimostra un video del Marzo 2010 preparato dai ricercatori
dell’INGV, grazie al quale vengono messe in evidenza tutte le sue
contraddizioni: infatti non riesce, nemmeno successivamente al
tragico sisma che il 6 Aprile del 2009 colpì la città dell’Aquila,
a fornire una informazione coerente sulla sua presunta previsione del
terremoto. Anzi, risulta agli atti che una settimana prima del fatale
terremoto aquilano voleva sgomberare Sulmona a seguito dell'evento di
Magnitudo 4.0 che aveva colpito la cittadina il 29 marzo 2009.
Insomma, si prevede pioggia a Frascati e poi aprono gli ombrelli a
Ladispoli. Che previsione è?
Siamo convinti che
la ricerca sui segnali premonitori dei terremoti sia importante, ma
debba essere condotta contesti davvero affidabili, non certo
sull’onda dell’emotività o della personalizzazione. Siamo
tuttavia altrettanto certi che in un paese come il nostro sia più
importante investire nella prevenzione, con una adeguata gestione del
territorio e con norme e controlli più stringenti sul patrimonio
edilizio. La lezione ci viene dal Giappone, paese con sismicità
anche superiore alla nostra: costruire in maniera corretta e nei
luoghi corretti vuol dire anzitutto abbattere drasticamente la
perdita di vite umane, anche in caso di forti terremoti, oltre a
ridurre sensibilmente i costi per la ricostruzione post-sismica.
Certo che ci vogliono precise scelte politiche, e all’orizzonte non
si vedono segnali confortanti.
1 commento:
L'idea di prevedere i terremoti grazie alle variazioni delle emissioni di radon è assai vecchiotta. Nessuno è mai riuscito a stabilire una correlazione forte fra le variazioni delle emissioni di radon e gli episodi sismici tanto da costruire delle previsioni. Ci sono centinaia di migliaia di risultati in internet. Anche in Italia le variazioni del flusso di radon è stato oggetto di studi seri ( http://www2.ogs.trieste.it/gngts/gngts/convegniprecedenti/1999/media/contents/pdf/1_06.pdf ) che hanno semmai dimostrato la debolezza delle correlazioni. Basterebbe andare in internet e guardare.
Purtroppo in Italia si sta diffondendo la superstizione di pari passo con il declino. La superstizione serve a non affrontare i temi della prevenzione. Le lotte politiche sulla ricostruzione servono invece a non ricostruire nulla pur in presenza di contributi pubblici.
E' moralmente gravissimo che funzionari pubblici alimentino e, addirittura, premino la superstizione. Stiamo forse precipitando in tempi bui come quelli della Controriforma?
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