La settimana prossima,
giovedì 18 aprile, parlerò delle ricerche sull'estinzione di massa
della fine del Cretaceo (quella dei dinosauri e delle ammoniti, per
intenderci). L'evento sarà una
“Cafferenza” cioè una conferenza organizzata dall'associazione “Caffè – Scienza“ di Firenze, alla fine della quale ci sarà
lo spazio per un piccolo dibattito.
Il titolo è “Il
Meteorite ed il Vulcano – come si estinsero i Dinosauri”. Il 18 Aprile alle 21 alla Biblioteca delle Oblate in via dell'Oriuolo a Firenze.
Chi mi segue sa che mi
sono spesso occupato delle estinzioni di massa, perchè sono molto interessato
alle relazioni fra storia della Vita sulla Terra ed eventi geologici
e climatici (per esempio ora sta uscendo ora un mio articolo sull'influenza che
eventi climatici e geologici hanno avuto sull'evoluzione dei
Primati).
Nonostante siano quasi tutti estinti, i dinosauri sono uno dei
gruppi di animali più noti, anche più di molti gruppi viventi, ma
siccome c'è un po' di confusione su quali animali siano da
considerare Dinosauri e quali no farò una breve introduzione per
capire le relazioni fra loro e gli altri vertebrati terrestri (in
special modo con gli altri rettili mesozoicii e con i “dinosauri”
oggi viventi, gli Uccelli). Poi parlerò della storia delle ricerche sull'estinzione dei simpatici rettiloni da quando le loro ossa sono state
scoperte per la prima volta e del senso di frustrazione del mondo
scientifico che non riusciva a capire come diavolo i dinosauri si
fossero estinti: c'erano parecchie idee in giro, dalle più serie
alle più bislacche.
Alla fine degli anni '70
il gruppo degli Alvarez a Berkley riprendendo un'idea degli anni '50
proposero l'ipotesi del meteorite a causa della quantità di Iridio
presente nei sedimenti conosciuti dell'epoca: Gubbio e Stevns Klint
(Danimarca). Finalmente una spiegazione con una certa credibilità!
E
per 10 anni scienziati americani hanno cercato il cratere con alterne
fortune, fino a quando succede una cosa incredibile: un giornalista mise in contatto Alan
Hildebrand che cercava il cratere nella zona dei Caraibi con un geofisico, Glen Penfield, che aveva descritto il
cratere dello Yucatan ben 10 anni prima! Nacquero quindi i primi lavori
che indicavano nell'impatto dello Yucatan l'origine della catastrofe,
con un respiro di sollievo da parte del mondo scientifico (della
serie: “ragazzi, meno male che finalmente si è risolto questo
inghippo”).
Non solo, ma iniziarono le
ricerche dei crateri responsabili delle estinzioni precedenti.
Però fu dimostrato quasi
subito che la crisi al K/T non è stata frutto di un problema
“puntuale” come un impatto meteoritico ma il risultato di una
serie di problemi che hanno provocato imponenti variazioni climatiche, delle quantità di Ossigeno e Biossido di Carbonio nelle acque oceaniche, dei rapporti isotopici di parecchi elementi, come Carbonio, Ossigeno e Stronzio e del livello marino. Inoltre sopra agli ejecta dell'impatto in una
perforazione nello Yucatan ci sono oltre 100 metri di sedimenti del
Maastrichtiano superiore.
Quindi il cratere è un
po' più vecchio del K/T, diciamo 300.000 anni.
Analizzando il minimo
comun denominatore delle estinzioni di massa fu notato che sono tutte
contemporanee a una attività vulcanica particolare, la messa in
posto in poche centinaia di migliaia di anni su aree continentali di
immense quantità di lave basaltiche, chiamata "Large Igneous Provinces". Come fu notato che strati neri
ricchi di materia organica come quello del K/T sono contemporanei
alla messa in posto di serie vulcaniche analoghe a quelle depositate in corrispondenza delle estinzioni di massa, con la differenza che in
questo caso i magmi sono messi in posto sui fondi oceanici. E in
associazione a questi eventi magmatici ci sono pure momenti ad alto
tasso di estinzione per lo più limitati alla vita marina.
E il K/T?
Anche il K/T è
contemporaneo alla messa in posto di una Large Igneous Province: i
trappi del Deccan, in India. Oggi si è capito che la causa scatenante dell'eruzione sono i gas emessi
dall'attività vulcanica.
E quali sono i gas
principalmente emessi? Vapore acqueo, CO2 e SO2.
Quindi niente meteoriti per le estinzioni di massa, ma eruzioni vulcaniche
La faccenda ha un triste
risvolto anche per l'umanità: noi abbiamo una storia di 200 anni di
emissioni, molto meno delle centinaia di migliaia di anni di durata
delle Large Igneous Provinces.
Ma le emissioni antropiche
annuali sono maggiori, molto maggiori, delle emissioni di CO2 SO2 dovute alla attività delle LIP.
E il disegno nell'ultima
slide di un dinosauro con il cartello “pentitevi, il Terziario è
vicino” rappresenta un forte monito per l'umanità a limitare le
emissioni dovute all'impiego dei combustibili fossili.
Alcuni disegni
accompagneranno la presentazione, opera di Margherita Borrani, una
giovane (e brava!) disegnatrice. Ci piacerebbe in futuro fare un po' di
divulgazione scientifica insieme.
C'è qualche editore che
si offre?
ps: per chi non verrà e vuole lo stesso vedere la conferenza, qualche giorno dopo dovrebbe essere disponibile il video sul sito di caffè-scienza
ps: per chi non verrà e vuole lo stesso vedere la conferenza, qualche giorno dopo dovrebbe essere disponibile il video sul sito di caffè-scienza
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