lunedì 7 dicembre 2015

... e ci risiamo con le trivellazioni nell'Adriatico che provocherebbero i terremoti.... che....


In questi giorni abbiamo già a che fare con prese di posizioni originali – chiamiamole così – di noti esponenti della Scienza sui cambiamenti climatici, affermazioni poi riprese da zichicchirichì, più una macchietta che uno scienziato in pensione di cui per fortuna ci siamo (quasi del tutto) liberati. Sto scrivendo qualcosa in merito e, data la mia visone forse un po' originale del problema, anziché scrivere un “instant post” vorrei fare qualcosa di più completo. Purtroppo l'instant post mi tocca scriverlo davvero: neanche a farlo apposta appena dopo che ho parlato dei legami fra estrazione di idrocarburi e attività sismica in Oklahoma mi tocca riparlare della questione per stigmatizzare quelle che il più noto italico ragioniere definirebbe una cagata pazzesca e cioè le illazioni sul fatto che la sequenza sismica dell'Adriatico sia collegata alla attività di estrazione di idrocarburi (anzi, “alle trivelle”). Personalmente sono poco convinto dell'utilità di estrarre petrolio dall'Adriatico (specialmente ora che purtroppo il petrolio te lo tirano dietro. Il drammatico è che un pezzo così scientificamente assurdo sta diventando virale su Internet ed è stato pari pari ripreso persino dalla agenzia ANSA, che ha fatto così una pessima figura. 

Non voglio parlare della sequenza sismica dell'Adriatico Centrale di questi giorni. Un ampio e dettagliato rapporto lo potete trovare sul blog dell'INGV.  Mi limito a fornire tra le tante disponibili questa carta presa da [1] (che ho scelto proprio perchè è di oltre 10 anni fa), grazie alla quale si evidenzia che la zona interessata dalle scosse di ieri e di oggi è esattamente quella più attiva in tutto l'Adriatico. Quindi – come dire – siamo nella logica delle cose. 

Ma voglio soffermarmi sulla diffusione di una nota semplicemente demenziale in cui si ipotizza un collegamento fra questi terremoti e le trivellazioni in Adriatico a scopo di ricerca di idrocarburi.
Vediamo quindi queste poche righe che riporto senza linkarle per non rischiare di dare i classici click a cotale scritto, righe che sono significativamente intitolate "Terremoto Adriatico: intenso sciame sismico fino a magnitudo 4.0 Colpa delle trivellazioni per la ricerca del Petrolio?"

Un intenso sciame sismico costituito da una dozzina di eventi è stato registrato questa mattina al largo della costa adriatica dell'Abruzzo. Cinque dei terremoti sono da considerarsi forti. La scossa più energetica ha avuto una magnitudo di 4.0 gradi sulla scala Richter, due hanno raggiunto il magnitudo3.9,una il magnitudo 3.7. Tutti gli epicentri sono stati localizzati a una settantina di chilometri dalla costa ed una profondità compresa tra 18 e 30km.Gli eventi più forti sono stati avvertiti dalla popolazione nei comuni dell'Abruzzo più vicini alla costa come Pescara e Vasto. Da fonti non ancora confermate sembra che gli epicentri sia localizzati in una zona non molto distante dall'area in cui si stanno effettuando trivellazioni per la ricerca del petrolio. Indagini cominciate l'estate scorsa che già avevano sollevato molte perplessità e timori nella popolazione per una regione ad alto rischio sismico.

Sono righe pieno di approssimazioni, illazioni e inesattezze: ma la cosa peggiore è che chi l'ha scritto è indicato come un geologo... anche se non figura nell'ordine dei geologi della sua regione (ma vuol dire poco....del resto neanche io sono iscritto all'Ordine).
Iniziamo con un primo capolavoro: 5 di questi terremoti sarebbero da considerare “forti”. Definire “forte” un terremoto di M 4 mi pare davvero... un po' forte... mi piacerebbe sapere in base a che cosa è staro definito “forte”... normalmente un terremoto del genere si definirebbe o “leggero” o “di scarsa importanza”. Per essere "forte" secondo le convenzioni geofisiche dovrebbe aver avuto una M compresa fra 6 e 6.9.
Secondo capolavoro … un geologo che continua a chiamare la Magnitudo (anzi, IL magnitudo...) come “scala Richter”...
Terzo capolavoro: le classiche “fonti non confermate” secondo le quali ci sarebbero da quelle parti “trivellazioni per la ricerca del petrolio”. 

Purtoppo questo post demenziale è diventato virale e si sta diffondendo sempre di più in rete. E il problema è che la ggggente ci crede, in quanto il livello di informazione su questo problema è parecchio scarso, specialmente se dà retta alla D'orsogna, che sta davvero diventando un problema per chi vuole fare una corretta informazione scientifica (tengo a precisare che non è una geologa, checchè se ne dica).
E questo lo si vede anche dalle varie interrogazioni parlamentari in merito in cui, parlando di questioni scientifiche, la Scienza è trattata davvero in malo modo.

Faccio quindi una serie di considerazioni.

1. cos'è la sismicità indotta di origine antropica?
Alcune attività antropiche possono modificare lo stato di sforzo o diminuire l'attrito lungo piani di faglia preesistenti. Ad esempio 
  • creazione di invasi (dopo la costruzione di una diga sotto il lago conseguente può attivarsi della sismicità per l'improvviso cambio del carico della pressione sovrastante) 
  • operazioni minerarie, come estrazione di idrocarburi
  • immissione di liquidi nel sottosuolo, che è il caso più frequente, sul quale ci sono per gli USA (dove il problema è piuttosto preoccupante) parecchi lavori

La sismicità indotta avviene quando le attività antropiche rimettono in movimento vecchie faglie che ormai non sarebbero più in grado si muoversi da sole 
Queste attività antropiche possono anche mettersi in movimento delle faglie attive che lo avrebbero comunque fatto di loro in futuro. In questo caso si parla di sismicità attivata

Nel caso degli idrocarburi grosse quantità di liquidi vengono immesse nel terreno a scopo di smaltimento: spesso insieme al petrolio viene pompata una salamoia salina e più i giacimenti sono maturi (cioè in via di esaurimento) più aumenta la percentuale di acqua rispetto al petrolio. La sismicità nell'Oklahoma in tutto il XX secolo è correlabile a questa attività fino dagli anni '30 [2], come ho scritto in questo post.
In altri casi il liquido viene iniettato in giacimenti maturi per aumentare la pressione o per innalzarne il livello della falda ed aumentare la produzione residua di greggio.

In alcuni casi i liquidi entrano nelle zone di faglia sottostanti. Ricordo che una faglia è una frattura nel terreno intorno alla quale si è avuto un movimento relativo fra i due blocchi contrapposti. 
Questi due blocchi sono tenuti fermi dall'attrito: un terremoto si produce quando le spinte tettoniche riescono a vincere l'attrito lungo il piano di faglia, una zona spessa da pochi millimetri a parecchi metri posta fra i due blocchi fatta di roccia sbriciolata come quella che si vede in questa immagine (scientificamente si chiama zona di taglio o zona cataclastica: per fare un paragone è come la segatura che si ottiene quando si taglia un legno). 
Introducendo liquidi in zone del genere l'attrito può diminuire fino al punto da non essere più sufficiente a vincere l'attrito, provocando un terremoto. 
Ciò succede in condizioni piuttosto particolari che riguardano circa il 10% dei pozzi di reiniezione negli USA, quelli ad alto tasso di reiniezione in zone dove lo spessore dei sedimenti è molto basso e si arriva preso al basamento formato da rocce metamorfiche paleozoiche [3]. Ne ho parlato in questo post.

Invece l'estrazione, diminuendo le pressioni, può innescare sismicità ma a livelli estremamente bassi.

Anche il fracking non porta in generale sismicità (o, almeno, sismicità registrabile) di suo: personalmente conosco solo due casi del genere, Preeese Hall in Inghilterra nel 2011 e Poland Township nell'Ohio nel 2014 (ho parlato specificamente del caso dell'Ohio). La sismicità invece viene portata spesso, appunto, dalla reiniezione nel terreno delle acque residue di questa attività, che sono tante e davvero piene di inquinanti.  

Insomma, le “trivelle”, cioè le semplici operazioni di perforazione a scopo esplorativo da sole non sono minimamente in grado di provocare questi terremoti. E inoltre ricordo che in Italia il fracking non si può fare non perché il parlamento lo ha vietato, ma perché (per fortuna!) non ci sono le rocce adatte... è come se a Roma avessero vietato sul territorio nazionale la caccia alla tigre..  

2. sono strani i terremoti in quest'area? Direi di no visto che, come mostra la carta presentata all'inizio del post, questa sequenza sismica è avvenuta nella zona dell'Adriatico in cui ci sono più terremoti perché è una delle aree dove la placca adriatica si deforma internamente, schiacciata com'è tra la zolla africana e quella europea la stanno comprimendo (anzi, sembra persino che si stia rompendo in due proprio all'altezza dell'Adriatico centrale). 

3. la profondità di questi eventi non è minimamente compatibile con quella di una sismicità indotta dalle conseguenze dell'attività petrolifera, che viene risentita molto perché è superficiale (gli ipocentri sono a profondità inferiore a 10 km). Non è possibile fisicamente indurre terremoti a quella profondità.

4. la sismicità indotta ha un suo comportamento molto particolare e cioè inizia molto debolmente per poi aumentare con il tempo. Anche in questo caso non si ravvisa nessuna possibilità nel caso in oggetto. Potrebbe dunque trattarsi invece di sismicità attivata? Ripeto di no per il solo fatto che non è possibile che le attività antropiche possano dare conseguenze così in profondità

Da ultimo una considerazione.

Personalmente la ricerca di idrocarburi in Adriatico mi sembra serva poco. Ma se le motivazioni dei contrari sono assurde come la sismicità indotta, gli airgun che distruggono il fondo marino o danneggiano i cetacei e - per finire - le esternazioni della D'Orsogna siamo messi male...

Personalmente sono preoccupato per i rischi di inquinamento (dovuti ad incidenti, non alle attività ordinarie) ma non ho nessun sistema per quantificarli. 

Purtroppo nei no-triv non ho mai trovato motivazioni diverse, per esempio:
  • quanto inciderebbe questo petrolio nella riduzione della bolletta energetica italiana?
  • quanto si potrebbe risparmiare facendo risparmio energetico intervenendo sull'efficienza energetica degli edifici e su una razionalizzazione del sistema dei trasporti? 

E in ogni caso sarebbe meglio secondo me anche dal punto di vista economico aspettare: estrarre petrolio con i prezzi attuali significa sprecare una risorsa....

BIBLIOGRAFIA CITATA:

[1] Oldow et al (2002) Active fragmentation of Adria, the north African promontory, central Mediterranean orogen Geology 30, 779–782
[2] Hough e Page 2015 A Century of Induced Earthquakes in Oklahoma? Bulletin of the Seismological Society of America, Vol. 105, No. 6,. –, December 2015 doi: 10.1785/0120150109
[3]Weingarten et al 2015 High-rate injection is associated with the increase in U.S. mid-continent seismicity Science 348, 1336 - 1340


4 commenti:

Alessandro ha detto...

Da considerare anche i meccanismi focali che indicano movimenti trascorrenti e inversi (compressione).... che poco possono avere a che fare con una eventuale subsidenza legata ai pochi pozzi di estrazione gas presenti le cui profondità vanno da 1 a 4 Km.

punteruolorosso ha detto...

giusto escludere le cause umane, ma non deve diventare un pretesto per giustificare le trivellazioni in adriatico.

Anonimo ha detto...

A punteruolorosso: no TRIV forever ! Nevvero?

giovannim ha detto...

Tra l'altro sarebbe anche il caso di spicciarsi prima che si ciucci tutto quanto la Croazia