martedì 3 febbraio 2015

Il Tallio a Valdicastello (Pietrasanta): un esempio di risposte (si spera) concrete ad una emergenza inaspettata



Alle volte delle ricerche scientifiche possono avere dei risvolti imprevisti e possono mettere in luce dei problemi a cui nessuno aveva pensato. Recentemente, grazie ad una ricerca sulla circolazione delle acque sotterranee è stato scoperto che le acque di un torrente che scende dalle Apuane, il Baccatoio, presenta tenori piuttosto elevati di Tallio, elemento tossico di cui non era stata mai notata la presenza perchè non esiste una normativa in materia. La risposta delle Autorità, sia pure non rapidissima, c'è stata ed è stato firmato un protocollo d'intesa per risolvere la questione. Il "modello Pietrasanta" costituisce un ottimo esempio di risposta multidisciplinare coordinata ed integrata tra vari enti ed istituzioni e, se funzionerà, potrebbe essere un esempio importante di come lo Stato debba reagire alle emergenze. 


Il Tallio è un metallo piuttosto tossico: ricordo vagamente anche un film giallo – forse tratto da uno scritto di Agatha Christie – in cui l'omicida si servì proprio del Tallio per uccidere delle persone. In passato il solfato di Tallio è stato utilizzato come topicida e insetticida, ma siccome i suoi effetti andavano al di là dei topi e degli insetti il suo uso è stato successivamente vietato. Comporta problemi ad ampio spettro (sistema respiratorio, sistena nervoso e intestino) e pare anche avere effetti cancerogeni. Un elemento quindi da maneggiare con attenzione, e proprio per questo negli USA la normativa prevede restrizioni alla potabilità delle acque in riferimento al suo contenuto. Stranamente nulla prevede al riguardo la normativa europea. O, meglio, in Europa viene considerato solo per le acque destinate alla dialisi.

A Pietrasanta in questi mesi è scoppiato il caso del Tallio nell'acquedotto di Valdicastello, in una maniera piuttosto casuale: un gruppo di geochimici dell'Università di Pisa ha deciso di svolgere una ricerca sulla circolazione delle acque nelle Alpi Apuane, lavoro interessante anche a causa della diversità delle litologie e delle strutture di questa notissima catena montuosa. Uno studio scientifico sulle acque deve prendere in esame una serie di parametri più vasti rispetto a quelli richiesti da una indagine a scopi idropotabili: le quantità in gioco di alcuni elementi che hanno un valore pratico zero magari ne possiedono uno scientifico molto alto. Fra i parameri considerati c'era anche il contenuto di Tallio: sopra Pietrasanta, oltre alle cave di marmo da cui proviene anche il blocco del David di Michelangelo, nel passato sono state pure sfruttate le mineralizzazioni a solfuri, che ne presentano tenori estremamente alti (nella Pirite si arriva anche a oltre 1 mg/g).

Grazie a questo studio è venuto fuori il problema: le acque provenienti da queste miniere si riversano nel torrente Baccatoio e alimentano l'acquedotto che serve la frazione di Valdicastello e parte di Pietrasanta capoluogo e in queste acque il tenore di Tallio è superiore a quello ammesso negli USA, mentre non essendo normato in Europa, nessuno lo aveva cercato. L'origine della contaminazione non risiede soltanto nelle mineralizzazioni ancora presenti nelle rocce, ma anche – e forse soprattutto – nei detriti e nei residui delle coltivazioni minerarie.

Il decreto legislativo 31/2001 al punto 8/3 recita: "l'azienda unità sanitaria locale assicura una ricerca supplementare, caso per caso, delle sostanze e dei microrganismi per i quali non sono stati fissati valori di parametro a norma dell'allegato I, qualora vi sia motivo di sospettare la presenza in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana". Quindi se secondo la letteratura scientifica la quantità di una sostanza anche non normata presenta dei rischi, è necessario che la ASL intervenga lo stesso. Ed è ciò che è stato fatto, perché, giustamente, la questione ha assunto una certa rilevanza.

I cittadini ovviamente non hanno preso bene questa notizia e hanno protestato, anche in maniera vistosa (e giustificata!). All'inizio i rifornimenti idrici sono stati assicurati mediante autobotti. Un primo provvedimento è stato la modificata della provenienza delle acque dell'acquedotto che serve Valdicastello: è stato invertito il flusso delle condotte che andavano verso la piana, fornendo la frazione con acque provenienti dal basso. Purtroppo questa operazione non si è rivelata risolutiva, perché ha mobilizzato le incrostazioni di tallio della tubatura e quindi la situazione non è eccessivamente migliorata. È in corso la sostituzione delle tubature e per un certo periodo è stata direttamente posata una condotta provvisoria in superficie.

Ma il Tallio nell'acquedotto di Valdicastello c'è sempre stato e di conseguenza molti abitanti ne presentano accumuli su capelli e urine, talvolta davvero eccessivi.

La necessità di risolvere la situazione è impellente e per fortuna le autorità regionali toscane stanno provvedendo in merito, secondo i cittadini un pò in ritardo nel recepimento della questione. Siccome molti di loro sono convinti (non so se a torto o a ragione) che la questione si stata tenuta nascosta per parecchio tempo, i loro comitati avranno un ruolo di controllo dei lavori per una questione di trasparenza.

È stata quindi avviata una operazione che coinvolge gli enti locali, il gestore idrico, le agenzie regionali di protezione ambientale e della sanità, il CNR e l'università di Pisa per affrontare tutti gli aspetti della situazione e non solo la mera questione delle forniture di acqua potabile.
Coordinati dal Sindaco di Pietrasanta ci saranno due gruppi di lavoro: uno per la parte ambientale e uno per la parte sanitaria a cui parteciperanno appunto anche dei rappresentanti dei comitati dei cittadini.
Ovviamente il primo passo (non semplice) sarà quello di risolvere l'emergenza idrica trovando una fonte di acqua alternativa che non può provenire dai monti, bensì dagli acquiferi della piana versiliese, possibilmente non collegati con le acque che scendono dalla valle del Baccatoio (dovrebbe avvenire entro la fine di maggio, un sincero in bocca al lupo: non sarà semplicissimo, immagino ci vogliano tra i 30 e i 50 litri al secondo.... e trovati i pozzi questi vanno anche raccordati...). Ricordo anche che nel territorio del comune di Pietrasanta d'estate il periodo di maggiore siccità corrisponde anche al momento in cui l'area litorale (Focette, Tonfano, Fiumetto) è particolarmente sovrappopolata e quindi il dimensionamento della rete acquedottistica deve essere molto superiore a quella richiesta nella maggior parte dell'anno.

Il gruppo di lavoro ambientale effettuerà analisi rigorose delle acque di tutto il territorio; verranno inoltre approfonditi aspetti della geologia, della mineralogia e dell'idrogeologia del bacino del Baccatoio.
Il tutto è finalizzato alla messa in sicurezza della zona: il Comune di Pietrasanta, titolare delle concessioni minerarie della Buca della Vena e del Monte Arsiccio di Valdicastello, origine della contaminazione, presenterà entro metà marzo un progetto di bonifica e un monitoraggio ambientale delle acque. Ci sarà anche una analisi tecnico-scientifica per scoprire come eliminare il tallio dall'acqua potabile una volta individuato e gestire al meglio queste situazioni sinora mai affrontate.

Dal lato della salute verranno effettuati controlli epidemiologici in termini di analisi che riguardano sia la presenza della sostanza in capelli e urine, sia lo stato complessivo di salute della popolazione e quindi si capiranno meglio gli effetti che il tallio può avere sulla salute.

Questa vicenda comporterà inoltre delle ricerche in merito nelle altre zone della Toscana nelle quali esistono giacimenti a solfuri e dove potrebbe esserci lo stesso problema.

Su tutte queste operazioni vigilerà un Comitato di Sorveglianza, presieduto dal presidente della Regione Toscana e siccome queste operazioni sono state finanziate dalla Regione stessa, questa potrà provvedere alla revoca dei finanziamenti erogati o a sostituire i soggetti considerati inadempienti.

Al di là dei comunicati idilliaci bisogna riconoscere che le autorità si sono mosse in maniera (teoricamente) efficiente. Mi aspetto parecchio dai comitati dei cittadini, visto il loro coinvolgimento, che è un fatto a mio avviso davvero interessante e spero che possano vigilare scrupolosamente su tutto, sempre però attenendosi al rigore scientifico e senza cadere nella demagogia e nelle facili tentazioni di polemiche fini a se stesse; meno male che in rete sul Tallio non ci sono grosse fesserie sul tipo delle scie chimiche o del fronte antivaccinista. 
Insomma, reazioni scomposte (specialmente se condotte da parte di qualcuno che abbia intenzione di fare confusione per puri scopi personali) vista la situazione sono fuori luogo: non c'è tempo da perdere come dimostra la tempistica prevista.

Speriamo che alle intenzioni corrispondano i fatti auspicati: il “modello Pietrasanta” è sicuramente interessante per la sua natura multidisciplinare e per la volontà espressa di risolvere un problema inaspettato, improvviso e impellente. 

5 commenti:

Mauro ha detto...

ricordo vagamente anche un film giallo – forse di Agatha Christie

Dubito che lei possa aver visto un film di Agatha Christie, visto che la stessa ha scritto solo romanzi e mai girato film.

Forse lei avrà visto film tratti da romanzi di Agatha Christie... ma di sicuro non film di Agatha Christie.

Aldo Piombino ha detto...

beh, si.... vero... correggo...

zoomx ha detto...

Il romanzo dovrebbe essere "Un cavallo per la strega" da cui però non e mai stato tratto un film per il cinema ma solo per la televisione, non so se mai trasmessi in Italia. Ma ci sono anche altri film come "Il manuale del giovane avvelenatore" tratto da una storia vera di un serial killer inglese che potrebbe essersi ispirato al romanzo della Christie.

mastrocigliegia ha detto...

(nella Pirite si arriva anche a oltre 1 mg/g).

Mi sembra una quantità veramente elevata.
1000 ppm, ovvero 0.1%.
E' un errore di battitura (magari un "k" di kg rimasto nella tastiera) o confermi che sia il valore corretto?

Aldo Piombino ha detto...

Come dato recentissimo Biagioni et al 2013 Mobilization of Tl-Hg-As-Sb-(Ag,Cu)-Pb sulfosalt melts during low-grade metamorphism in the Alpi Apuane (Tuscany, Italy) Geology July 2013; v. 41; no. 7; p. 747–750 scrivono che si arriva fino a 900 ppm:
the overall high thallium content in pyrite from the entire mining district (to ~900 ppm)