Gli Stati Uniti occidentali sono
caratterizzati da una sismicità intensa e famosa (in particolare la
California) e gli sciami sismici sono all'ordine del giorno. Una cosa
strana è che in questi giorni si sta verificando uno sciame “alla
rovescia”, cioè una sequenza in cui numero e intensità delle
scosse aumentano con il passare del tempo ed è la terza volta in 50
anni che da quelle parti succede una cosa del genere. Vediamo cosa
succede e perché.
Uno sciame sismico è una
sequenza di eventi sismici in cui non c'è, come nei forti terremoti,
un evento principale che dà il via ad una sequenza di repliche di intensità molto inferiore, ma
una serie di eventi molto vicini fra di loro in cui molti hanno più
o meno la stessa intensità, il cui valore tende a diminuire con il tempo, fino a
quando il disturbo si esaurisce. Nella primavera del 2008 avevo parlato di uno strano caso di sciame sismico “alla rovescia” vicino a Reno, al confine fra California e Nevada, dove tra febbraio e luglio 2008 (una cinquantina di eventi di cui i più forti si sono registrati alla fine di Aprile).
In Italia sciami sismici sono
relativamente frequenti: la Valnerina in Umbria ne è colpita molto
spesso (a volte come nel 1979 con esiti purtroppo molto evidenti), ma la cosa interessa tutto
l'Appennino centrale tra Romagna, Marche, Umbria e Abruzzi. Anche il
terremoto del 2009 è avvenuto durante uno sciame sismico e ciò è
alla base, da un punto di vista pratico, delle polemiche sul
comportamento della Commissione Grandi Rischi: purtroppo questa non è la norma e magari i terremoti fossero preannunciati da uno sciame sismico.. Il sisma dell'Aquila è avvenuto indipendentemente dalla sequenza in corso.
Ho detto “quasi sempre” perché ci
sono degli sciami “alla rovescia”, in cui si assiste ad un
incremento nel numero e nella intensità degli eventi.
I casi conosciuti in letteratura in
genere sono inquadrati nella “sismicità indotta” dalla
reiniezione di liquidi nel sottosuolo per il loro smaltimento, specialmente ma non solo in caso dei reflui del fracking (ne ho parlato qui) o per
“eccitare” la produzione di pozzi petroliferi; come è noto è
stato ipotizzato un meccanismo del genere anche per i terremoti
emiliani, specificamente indicando come matrice del problema il pozzo
di reiniezione Cavone 23, ma la cosa non è stata ritenuta poi
verosimile, checchè continuino a pensare così un po' di gente al di
fuori del campo specifico. Ne ho parlato diffusamente anche in una
intervista fattami da Tiziana Brazzatti per Gravità Zero.
Significative eccezioni a questa regola
si trovano negli Stati Uniti occidentali.
Infatti il caso del 2008 a Reno non è
l'unico. Una cosa simile successe nella zona di Adel, nell'Oregon
meridionale, 200 km a nord di Reno nel 1958, quando fu raggiunta e
superata una M di 5. Uno sciame sismico durato diversi mesi in
circostanze curiose, almeno dal punto di vista cronologico: un mese
prima, il 26 aprile 1968 fu effettuato un test nucleare sotterraneo a
Boxcar, in Nevada a circa 500 km di distanza e questa sequenza iniziò
il 25 maggio, quindi circa un mese dopo.
Uno sciame di questo tipo è attualmente in corso in una zona molto selvaggia che fa parte dello Sheldon National Wildlife Refuge: a partire da luglio 2014 una serie di terremoti sta
colpendo un'area a meno di 50 km a sud di Adel. Anche in questo caso
magnitudo massima e numero di eventi sono progressivamente aumentati
fino ad un massimo che si è avuto verso il 20 di novembre, quindi 10
giorni fa e 4 mesi dopo l'inizio della sequenza. Per adesso si
contano 640 scosse con M superiore a 2.0.
Vediamo la sua collocazione grazie
all'Iris Earthquake Browser
BREVE CRONACA DEI MESI COMPRESI FRA
LUGLIO A NOVEMBRE
La sequenza è iniziata con 5 eventi di
M compresa fra 2 e 3 il 12 luglio. Entro la fine del mese si contano
una cinquantina di eventi, dei quali uno solo ha avuto una M maggiore
di 3 (3.1) ed è avvenuto il 24, quindi 12 giorni dopo l'inizio
dell'attività.
Ad agosto il numero degli eventi è
raddoppiato (ricordando, tuttavia che il rapporto non è
significativo perché la sequenza in luglio ha interessato solo gli
ultimi 20 giorni del mese). Di questi ben 13 hanno avuto un M
maggiore o uguale a 3 (e questo invece è significativo); il massimo
è stato un M=3.6 il 19.
Settembre è stato un momento di stasi:
una cinquantina di eventi dei quali solo 5 di M superiore a 3, questi
ultimi tutti compresi fra il 15 e il 24 del mese.
Ad ottobre si è notata una certa
recrudescenza dei fenomeni: il primo del mese è stato
contraddistinto dal record provvisorio: un evento di M 3.9 seguito da
altri 8 eventi con M superiore a 3 e un'altra quarantina nella classe
di M fra 2 e 3.
A novembre la sequenza è schizzata
verso un massimo di attività che dura tutt'ora: 300 scosse nella
classe fra M 2 e 3, 75 fra M 3 e 4, e 8 con M superiore a 4 fra il 6
e il 21 del mese, dopodichè c'è stato un rilassamento, perché dal
24 in poi “solo” 5 eventi hanno avuto una M superiore a 3
rispetto ai 65 delle 3 settimane precedenti e c'è stato un
rallentamento anche nelle classi di maglitudo inferiori.
Ovviamente non sono in grado di capire
se questa attenuazione sia solo momentanea oppure se l'attività
riprenderà con rinnovato vigore. Vedremo, l'importante è dare la
notizia di ciò che sta avvenendo.
LE POSSIBILI MOTIVAZIONI DI UN FENOMENO DEL GENERE
Gli Scienziati pensano che il
meccanismo che provoca questi sciami sia lo stesso che provoca gli
sciami da sismicità indotta: il percolamento delle acque
superficiali in profondità lungo le zone di faglia.
Tra un lato e l'altro di una faglia c'è
un livello fatto di rocce rotte, che tecnicamente si chiama “zona
cataclastica”. Questo livello può essere molto più permeabile
delle rocce delle pareti delle faglia e in casi del genere
rappresenta una via preferenziale per le acque che si infiltrano nel
terreno. La presenza di acqua diminuisce la forza di attrito che
tiene ferma la faglia, talvolta al punto tale da provocarne il
movimento.
Ho constatato una curiosità: le 3 zone
in cui ci sono stati questi eventi hanno una caratteristica in
comune: sono vicine al bordo nord - orientale del Great Basin, una grande depressione
di origine tettonica fra la catena della Sierra Nevada e le Montagne
Rocciose meridionali, come si vede dalla carta in cui i punti in
rosso le segnalano.
Però siccome per adesso non ho trovato questo aspetto registrato nella letteratura scientifica non sono in grado di poter affermare che questo sia un legame da un punto di vista geologico fra queste 3 situazioni.
2 commenti:
"Gli Stati Uniti Orientali...", c'è un piccolo errore, la California si trova sulla costa occidentale degli USA.
grazie!
correzione effettuata!
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