martedì 7 ottobre 2014

Interpretazione elementare del processo di formazione delle idee - Uomini come atomi: ioni e co-ioni. Di Sandro Secci


Ho conosciuto Sandro Secci quando ero curatore della mostra delle farfalle al Tepidarium: ricordo quella persona con cui mi misi a parlare di evoluzione, adattamenti ed altro e che poi mi venne a trovare di nuovo per fare una seconda chiacchierata del genere. Da allora io e la Marghe andiamo spesso alle cene che organizza per gli amici (mi si consenta di celebrare i suoi leggendari risotti...), a cui partecipano un sacco di persone interessanti e si parla di tutto, scienza e tecnologia, arti figurative, musica, cinema, letteratura, politica, società e quant'altro, con qualche ovvia concessione al pettegolezzo (siamo umani....). Un vero “salotto”, insomma, non celebrato ma decisamente “di sostanza”, ormai entrato a far parte delle nostre abitudini. 
Una nostra amica, che Sandro chiama in questo scritto Tina, ha dei detrattori di cui si capisce poco il senso e così lui ha cercato di capirne il perché. Ne è nato uno scritto degno della migliore tradizione satirica: appena l'ho letto non ho potuto resistere alla tentazione di pubblicarlo, ovviamente dopo averne avuto il permesso, sperando che ci perdoniate delle licenze sulla chimica.

In questo provocatorio articolo, lungi dall'ambire ad essere una tesi scientifica dimostrabile, cercherò di far capire come alcuni processi riguardanti particelle di fisica elementare possano in un certo modo essere all’origine della percezione e successivamente della formazione di idee e giudizio nell'essere umano; tutto ciò per interpretare casistiche altrimenti inspiegabili, in fenomenologie correnti di denigrazione, di negazione del merito e di travisamento della realtà in genere, che non avrebbero ragione di esistere se non per i complicati processi biochimici che sono alla base del pensiero razionale.
Giornalieramente assistiamo a tali fenomeni attribuendone le cause a fasi ormonali, alternanze umorali, tratti caratteriali; ma ciò non basta a chiarire il ripetersi dell'evento nello stesso individuo o gruppo di individui e soprattutto non spiega il perché la scatagenesi reiterata, non porti il soggetto o i soggetti interessati una sorta di auto cautela o almeno di memoria storica, atta a non far reiterare certi comportamenti a dir poco scurrili.

A suffragio di questa tesi il dottor Manuel Crow allevò in Sudafrica un gruppo di un centinaio di esemplari di scimpanzé che svilupparono una parvenza di società civile; i ricercatori notarono in essi una organizzazione paraumanoide: alcuni individui furono emarginati, ad altri fu riconosciuta maggior autorità, talvolta senza una ragione comprensibile; ma fu altresì osservato che esistevano comportamenti negli individui “atipici” che determinavano una riammissione al gruppo o un decadimento dalle prerogative, cosa che raramente avviene negli uomini.

Tutto ciò mi ha fatto pensare che le cause di imprevedibilità comportamentale fossero da ricercare in fattori simili a quelli che sono la base della fisica elementare: il cervello umano incomparabilmente evoluto di certi individui, agirebbe da superconduttore di energia mentale, traducendo poi determinati picchi in una sorta di energia statica vera e propria, capace di caricare elettricamente sia l’individuo che le proprie idee; avverrebbe a questo punto una ionizzazione  del soggetto, simile per molti versi a quello che succede negli atomi. 
Come tutti ben sappiamo negli atomi ci sono particelle subatomiche cariche di energia positiva (protoni) o negativa (elettroni); alcuni atomi, interagendo fra sé possono formare dei legami condividendo alcuni elettroni (particelle negative); con un simile meccanismo un cervello particolare riesce a caricare se stesso e le proprie idee di un contenuto energetico tale da assumere lo stato di “ione”; e siccome non sarà il solo ad avere questa capacità di ionizzazione e attrarrà individui a lui simili con i quali condividerà le proprie idee alla stregua di quanto succede agli elettroni nei legami di covalenza.
Ciò porterà questi individui ad essere all’inizio due co-ioni, poi l’affare si ingrosserà e darà luogo ad un gruppo di co-ioni, i quali lavorando assieme stringeranno dei super legami con altri gruppi di loro simili assurgendo tutti quanti allo stato di super co-ioni; le idee che questo procedimento sprigionerà passeranno da normali co-ionate a super co-ionate; queste verranno portate avanti con ostinazione e determinazione tale da conferirgli vita propria e come i capolavori, saranno eterni e immutabili nell’iperspazio delle iper co-ionate.

Dedico questa mia breve tesi a tutti i detrattori della Tina e genericamente a tutti i co-ioni e super co-ioni che veleggiano inossidabili in ogni campo del cosiddetto scibile umano.

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