mercoledì 9 gennaio 2013

L'origine degli Antropoidi fra Geologia e Paleontologia: Africa o Asia?


Gli Antropoidi sono il gruppo di Primati oggi più numeroso. Anzi direi che con l'eccezione dei Lemuri e poche altre specie gli Antropoidi sono i Primati. La comparsa degli Antropoidi è invece ancora dibattuta tra chi propone un'origine africana e chi propone un'origine asiatica. Troviamo i primi certi Antropoidi in Africa un po' meno di 40 milioni di anni fa, anche se per qualche ricercatore certe forme asiatiche preesistenti hanno già le caratteristiche degli Antropoidi. Voglio quindi fare un piccolo riassunto della situazione con poi un commento finale con il “piombino-pensiero” sull'argomento. Un pensiero che cerca di contestualizzare queste ricerche, per me troppo incentrate soltanto su aspetti morfologici dei fossili.

1. LA POSIZIONE DEI PRIMATI FRA I MAMMIFERI PLACENTATI 

Per parlare dell'origine degli Antropoidi occorre fare una breve premessa. I Primati sono Mammiferi e nella divisione “basale” di questa classe di vertebrati fanno parte degli “Euarcontoglires”. Vediamo subito di cosa si tratta. I Mammiferi Placentati compaiono nel Cretaceo, l'ultimo, lunghissimo Periodo dell'Era Mesozoica (o, almeno, il Placentato più antico rinvenuto fino ad oggi è Eomaia scansoria, che ha circa 125 milioni di anni. Juramaia sinensis è ancora più vecchio ma è ancora un misto fra Marsupiali e Placentati). Diciamo che sia ragionevole pensare al primo Mammifero Placentato come un qualcosa di simile ad un toporagno vissuto circa 150 milioni di anni fa in quella che oggi è la Cina Settentrionale. La differenza fra la geologia mondiale dell'epoca e quella di ora è che allora c'era, sia pure non del tutto, la Pangea; oggi le masse continentali sono un po' più sparpagliate.

Fattostà che quell'animaletto simile ad un attuale toporagno era piuttosto in gamba e i suoi discendenti si sono sparpagliati in breve per tutta la Pangea con eccezione dell'Australia (se come sembra un dente fossile fossile del Cenozoico, classificato come Tingamarra, non appartenga ad un placentato) e della Nuova Zelanda.
Il problema è che subito dopo l'arrivo di questi animaletti in Africa ed America Meridionale succede il patatrac, cioè la Pangea si rompe e si perdono i collegamenti fra le popolazioni. All'epoca erano tutti simili a Toporagni, non è che c'erano delle grandi differenze fra loro. Quindi per dirla come Dawkins, i "toporagni" rimasti in America Meridionale diventano gli antenati di Armadilli e Bradipi, cioè degli Xenarthri e quelli rimasti in Africa sono gli Afroteri (di cui fanno parte Elefanti e vari piccoli mammiferi africani, compresi gli attuali Toporagni); nel grande continente settentrionale, la Laurasia, formata da Eurasia (India esclusa) e Nordamerica, prosperano i Boreoeutheria, divisi in Euarcontoglires (dai quali derivano Roditori, Lagomorfi e Primati) e Laurasiateri (da cui vengono fuori tutti gli altri mammiferi placentati: Chirotteri, Artiodattili, Perissodattili, Carnivori, Cetacei etc etc etc).

Quindi la classificazione più basale dei Mammiferi Placentati riflette la disposizione delle masse continentali del Cretaceo Inferiore. Poi i movimenti dei continenti e altri accidenti vari porteranno Placentati della Laurasia in America Settentrionale (in almeno tre finestre temporali) e in Africa.
Questa classificazione geografica funziona benissimo a parte qualche caso riguardante alcuni Placentati della Laurasia: quelli finiti molto anticamente (nella prima finestra temporale) in Sudamerica, come Litopterni, Notoungulati e Astrapoteri, tutti più o meno parenti degli Artiodattili, oggi estinti ma dal passato glorioso lì ed in Antartide, e dei Primati e dei Roditori che troviamo nel Paleocene in Africa. In seguito Roditori e Primati saranno protagonisti di un arrivo in America Meridionale in circostanze ancora oggi poco chiare mentre tolti alcuni Roditori e le Scimmie del nuovo Mondo i Placentati sudamericani attuali derivano da antenati nordamericani, arrivati in America Meridionale quando è emersa la zona dell'istmo di Panama.

2. PALEOCENE: PRIMATI IN ASIA E AFRICA. QUALI GLI ANTENATI DEGLI ANTROPOIDI?

Ecco, questi primati paleocenici africani come Algeripithecus e Altiatlasius, i cui antenati sono in qualche modo arrivati in Africa attraversando il braccio di mare che la separava dalla odierna Penisola Iberica più o meno nello stesso momento in cui l'hanno fatto dei Roditori Caviomorfi, rappresentano il pomo della discorda: sono loro gli antenati degli Antropoidi (che quindi hanno consistenti radici africane nel Cretaceo, oppure questi ultimi derivano da Primati asiatici arrivati in Africa quando il blocco Afro – Arabico ha cozzato contro l'Eurasia?

Faccio una precisazione importante: quando si parla di Primati fossili, specialmente di epoche così lontane, si parla praticamente solo di denti: è decisamente difficile che i corpi di animali delle foreste tropicali si possano fossilizzare e i denti, la cosa più dura che c'è nello scheletro, sono le parti che hanno una possibilità meno remota di altre di arrivare a noi.

Di sicuro quando nel record fossile compaiono veri Antropoidi, cioè nell'Eocene Medio del Nordafrica, poco meno di 40 milioni di anni fa, mostrano già una grande biodiversità. Questo, come fa notare il paleontologo francese Jean-Jacques Jaeger può voler dire due cose: o sono le prime tracce di una evoluzione preesistente di cui ancora non sappiamo nulla, iniziatasi in zona già nel Cretaceo o rappresentano la colonizzazione contemporanea di vari gruppi provenienti dall'Asia.

Allora, secondo una serie di studi quelli di Algeripithecus e/o Altiatlasius sono i denti da cui sono derivati quelli degli Antropoidi. Altri invece sostengono che questo status spetta a denti di alcuni Primati asiatici dell'Eocene. La maggior parte degli Autori (ma non tutti) oggi concordano che Algeripithecus sia più vicino ai Lemuri che agli Antropoidi, mentre su Altiatlasius le idee sono un po' più vaghe.

3. ORIGINE DEGLI ANTROPOIDI E GEOLOGIA: UNA ORIGINE ASIATICA È PIÙ PROBABILE 

Ho letto parecchi articoli in materia e ho notato che esaminano questi denti fossili e ne tracciano la loro morfologia con una dovizia di particolari inimmaginabili per uno come me che sa “più o meno” che esistono nella bocca dei vertebrati delle ossa particolari.
Ma per il resto parlano poco o niente di una serie di considerazioni geologiche e paleontologiche su cui voglio invece soffermarmi, Ora, è chiaro che ciascuno possa dare più peso alle proprie conoscenze e alla propria materia che a quelle altrui (e di fatto io della morfologia dei denti dei Primati non ci capisco assolutamente nulla mentre sulla Geologia qualcosa posso permettermi di dire), ma non contestualizzano se non su base temporale le loro ricerche. Ed è proprio per valutare quale delle due correnti di pensiero sia quella più conforme alla verità secondo me occorre pensare al contesto geologico e paleontologico dell'epoca.

La prima cosa che salta agli occhi è una singolare coincidenza temporale: queste forme appaiono praticamente dal nulla insieme ad altri mammiferi placentati circa 39 milioni di anni fa; in contemporanea abbiamo un evento molto importante: il blocco composto da Africa e Arabia va a sbattere contro l'Eurasia, chiudendo la parte orientale della Tetide.
Le conseguenze faunistiche a livello di Mammiferi sono enormi: i Placentati laurasici irrompono in Africa e per gli Afroteri, proboscidati esclusi, o è la fine o è l'inizio del declino: alcuni si sono estinti subito o, come gli Arsinoiteri, poco dopo, altri si sono ridotti di nuovo a piccole forme come gli Afrosoricidae o i Tenrecidae. Scompaiono anche i Creodonti locali, placentati carnivori di non chiara affinità e, se non ricordo male,  gli ultimi Marsupiali africani,

La comparsa in Africa dei primi Antropoidi si pone in questo quadro di rimescolamento faunistico. Di fatto molti Autori parlano esplicitamente di una serie di denti trovati in sedimenti dell'Eocene Inferiore in Asia precursori di quelli degli Antropoidi.
Christopher Beard (uno dei massimi esperti di Primati dell'epoca) è convinto e non è il solo, che gli Antropoidi derivino da Primati asiatici di piccolissime dimensioni. Questa impressione sembra confermata dai fossili trovati in Libia dal gruppo di Jean-Jaques Jaegher e riferiti proprio all'inizio del rimescolamento, animali del peso massimo di 450 grammi. E che anche la separazione fra Platirrine (oggi rappresentate solo dalle Scimmie del Nuovo Mondo) e le Catarrine sia avvenuta a livello di forme di piccole dimensioni.
In questo quadro l'arrivo in Africa, propiziato dalla chiusura della Tetide Orientale, ha rappresentato per questi animali arboricoli una occasione eccezionale per colonizzare un vasto territorio di foreste calde ed umide dove, sfruttando diverse nicchie ecologiche, hanno potuto compiere una grande radiazione evolutiva e diversificarsi in un modo così massiccio.

Al contrario, appare difficile che proprio in questo contesto di oggettive difficoltà per le faune locali i Primati già presenti in Africa siano riusciti non solo a prosperare, ma addirittura ad innescare una così rapida radiazione evolutiva che in pochi milioni di anni porta non solo ad una eccezionale differenziazione ma anche ad un aumento significativo delle dimensioni. Anche perchè non è che ci siano in quella fase cambiamenti climatici così particolari che abbiano trasformato  radicalmente l'ambiente.

Per questo, e senza sapere niente sulla morfologia dei denti, ritengo molto più probabile l'origine degli Antropoidi a partire da piccole forme asiatiche dell'Eocene Inferiore che una derivazione dalle faune locali.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questi argomenti sono molto interessanti. Ho letto anche l'articolo sull'ornitorinco. Anche a me piacerebbe sapere perchè gli omotremi si trovano solo in Australia e comunque sapere qualcosa di più sulle particolarità e lo sviluppo degli animali australiani.
VV

Aldo Piombino ha detto...

ho già risposto nel post sull'ornitorinco: sono i discendenti di mammiferi che nel Giurassico vivevano già da quelle parti
saluti