Oggi è arrivata la notizia tanto temuta: l'incidente di Fukushima alla fine è stato classificato al livello 7 della scala INES.
già mercoledì scorso in "quanto è stato grave l'incidente di Fukushima" Eugenio Tabet aveva previsto che sarebbe andata a finire così:
Per comodità del lettore, si ricorda che il rilascio di Chernobyl è quantificabile nei termini seguenti (in percentuale dell’inventario del nocciolo, con un intervallo che riflette l’incertezza della stima): 100% dei gas nobili, 50-60% dello Iodio, 20-40% del Cesio, 4-6% dello Stronzio e così via fino ad arrivare al 3.5% del Plutonio e di altri transuranici.Ovviamente, se si fanno i calcoli, il rilascio è di livello 7 (il più alto) nella scala INES dell’IAEA.
Eugenio Tabet quindi mi ha scritto una breve nota:
Oggi l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ed industriale (NISA) ha deciso di alzare a 7 il livello INES di Fukushima, stimando che (ad oggi) la quantità totale di materiale radioattivo rilasciato in atmosfera sia circa 1/10
di quella di Chernobyl. E' sconcertante che tale conclusione sia stata così tardiva.
Ciò che ora manca è una mappatura sistematica dei livelli di contaminazione a distanze via via crescenti dall'impianto.
quindi siamo sì a livello 7, però è bene precisare, come sottolinea il nostro esperto, che questo non vuole dire che l'incidente, in termini assoluti, sia grave come quello di Chernobyl. Infatti nel prosieguo del post di una settimana fa Eugenio scrive:
Occorre però rammentare, per meglio apprezzare le considerazioni che seguiranno, che la scala INES è una scala di intervalli per ordini di grandezza, costruiti valutando i valori dei rilasci espressi in termini di iodio equivalente: in altri termini si sommano tutti i nuclidi dispersi nell’ambiente assegnando a ciascuno un peso dato dal rapporto tra il proprio fattore di dose e quello dello iodio, per pervenire così ad una stima bilanciata ed espressiva del rilascio. Chernobyl, situato al livello 7, è comprensibilmente molto più in alto del limite inferiore dell’intervallo al quale appartiene, che accomoda sia i rilasci molto gravi che quelli catastrofici.
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