È passato un anno dal terremoto abruzzese.
Non entro nelle polemiche su soccorsi, ricostruzione, movimento delle carriole e quant'altro ma sulle ultime notizie di cronaca e in particolare sul rischio di rinvio a giudizio delle varie autorità sul mancato allarme.
Leggo infatti che ci sarebbe un rinvio a giudizio per Boschi, Bertolaso e altri per non aver dichiarato l'allarme prima del terremoto, evidentemente ritenendo che avevano in msno tutte le prove che il sisma era in arrivo.
Una cosa totalmente fuori dal seminato, degna di una nazione in cui le conoscenze scientifiche sono relegate come cosa di poca importanza. E i risultati si vedono.
ne avevo già accennato qui.
Ribadisco quindi alcuni concetti:
1. Il terremoto dell'Aquila è stato devastante non di per sé, ma soprattutto per lo standard delle costruzioni: la mappa dello scuotimento parla chiaro. Non mi pare si debba dare la colpa a Boschi, Bertolaso & c se sono crollati edifici recenti costruiti senza tenere conto del rischio sismico o, peggio ancora, non rispettando le normative.
Neanche è colpa loro se nessun amministratore si era posto il problema che una buona parte delle case di tutta l'area siano state costruite su terreni non adatti (per esempio perchè soggetti ad amplificazioni locali delle onde sismiche per la stratigrafia locale) o che non erano in grado di resistere a scosse di questa intensità. Faccio notare che da circa 30 anni (!!) si sapeva perfettamente che questa zona era sede di un gap sismico, con tanto di letteratura scientifica in materia (e persino articoli su “Le Scienze”
2. Ricapitolo la situazione: c'era uno sciame sismico in atto (che con scosse molto deboli aveva già fatto qualche danno...). La popolazione era comprensibilmente allarmata ma nella storia della sismologia non si conoscevano casi in cui si sia scatenata una scossa molto forte in mezzo ad uno sciame. Uno studio dell'INGV affermava che c'era per la zona abruzzese il 30% di probabilità che avvenisse una scossa con M>5. Sono ragionevolmente sicuro che questa notizia sia arrivata alla Protezione Civile non oltre il 17 febbraio 2009
3. parlando quindi di previsione, ricordo che prevedere un terremoto nel significato letterale della parola vuol dire dichiararne giorno, ora, epicentro, profondità e intensità della scossa.
4. Riprendo quanto ho scritto diversi mesi fa: Boschi ha affermato una cosa che forse non è stata capita: non ha detto che era impossibile che si verificasse una scossa, ma che con la sequenza in atto non c'era un aumento della probabilità che avvenisse nella zona una scossa. Cioè che le probabilità che avvenisse una scossa importante continuavano ad esserci (ed erano alte), ma questo indipendentemente dalla presenza dello sciame sismico.
Invece mi sembra che nella mente di chi prospetta questo rinvio a giudizio Boschi doveva dire che ci sarebbe stata sicuramente una scossa forte (e ovviamente pure quando e dove). O, meglio, che lui lo sapeva ed è stato zitto.
Trovo la cosa semplicemente folle....
Il problema fondamentale è che per i “non addetti ai lavori” (frequentatori del bar sport, giornalisti, letterati, giuristi e tuttologi, gente mediamente molto impreparata in Scienze della Terra) queste scosse erano davvero i sintomi che si stava per scatenare una scossa molto più forte. In realtà nessuno poteva dire una cosa del genere. E sarebbe troppo bello se i forti terremoti venissero davvero preceduti da fenomeni simili.
Domando: quante scosse in sciame o singole si registrano in Italia? Si deve forse mettere in allarme la Protezione Civile ogni volta?
Giova ricordare che molti hanno esaltato il “mago del radon” Giuliani, dimenticandosi che proprio pochi giorni prima lo stesso aveva richiesto di sgomberare la cittadina di Sulmona per il rischio che vi si scatenasse una scossa distruttiva. Vi immaginate se sfollavano all'Aquila gli abitanti di Sulmona?
Si potrebbe accusare Boschi (e non solo lui) solo se avesse deliberatamente ignorato che nel passato ci sia stata una sequenza simile, e cioè che un forte terremoto sia stato preceduto da una serie di scosse in tutta l'area.
Qualche mese fa ho ipotizzato che nel passato possa essere successa una cosa del genere, ma è una ipotesi, non una certezza.
In ogni caso Boschi ha perfettamente e completamente ragione quando dice: “non date la colpa agli studiosi: noi possiamo dare indicazioni di massima (e NON previsioni, NdR) mentre i politici scaricano la responsabilità sui sismologi: se il terremoto del 6 aprile ha provocato tutti questi danni la colpa è dei costruttori che non hanno seguito le norme (e – aggiungo – dei politici che le hanno depotenziate).
Da ultimo mi domando:si è forse provveduto in questi ultimi 12 mesi ad iniziare un programma per la messa in sicurezza almeno dei principali edifici pubblici delle zone sismiche?
Con la rilevante eccezione di Messina, quanti comuni in zone a elevato rischio sismico avevano di già redatto piani di emergenza in caso, lo hanno redatto in quest'ultimo anno o addirittura, come nel caso messinese, hanno provveduto a compiere delle esercitazioni?
Sono state emanate delle leggi o delle direttive in proposito?
A me nulla risulta. Spero quindi di avere solo notizie incomplete.
Se ho ragione stiamo allegramente avviandoci verso la catastrofe prossima ventura, aspettando di dare nuovamente la colpa a quei cattivoni incompetenti e fannulloni degli studiosi di Scienze della Terra.
5 commenti:
Per certe sue azioni e dichiarazioni, non mi piace lo zichichiano Boschi. Ma in questo caso devo per forza stare dalla sua parte. L'Italia sta purtroppo scendendo rapidamente la china: la situazione è drammatica, pur non essendo seria.
Popinga cita Boschi come l'eversore di Maiani al Cnr, e ha ragione. Ma se prendiamo Boschi come scienziato e o magistrati come l'italiano medio, tutta la solidarietà a Boschi.
Marco, anche per quanto ha detto alla Stampa: "Anch'io per far carriera ho dovuto leccare il culo" che non mi sembra molto educativo, nella forma e nella sostanza.
Cosa Boschi indagato per non aver allarmato l' Abruzzo in occasione del terremoto del 6 aprile? Spero che sia una barzelletta, come appassionato di sismologia e vulcanologia (e non esperto e nemmeno scienziato leggere bene le mie parole) tutta la mia solidarietà a Boschi e a tutto l' INGV!
no, non è una barzelletta, sono informazioni raccolte sui giornali....
ripeto: all'Aquila erano tutti convinti che lo sciame fosse la preparazione di un terremoto forte. magari fosse sempre così....
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