lunedì 14 dicembre 2009

Gli intellettuali, l'evoluzionismo e la tettonica a zolle: la comunità scientifica non è poi così impermeabile alle novità

Arianna editrice, nella sua presentazione dice: pubblichiamo dal 1998 studi e ricerche in forma saggistica, che propongono analisi e indagini autorevoli, approfondite e documentate del mondo in cui viviamo, con particolare attenzione al rapporto tra uomo e natura, affrontando temi e argomenti culturali, sociali, politici, economici e storici.

Vi prevengo dal pensare che la voce “culturali” abbracci anche la “cultura scientifica”. Trovo simpatico pensare che nel rapporto uomo – natura non ci sia spazio per la scienza. O, meglio, uno spazietto c'è. Ho scovato un libello di Fabrizio Fratus, che si intitola “Nomenclatura intellettuale ignorante su scienza e filosofia”. Fratus appartiene alla A.I.S.O., la Società Italiana per lo Studio delle Origini. Ovviamente si tratta di creazionisti. La motivazione fondamentale è che secondo Fratus è indecente che gli scienziati italiani sostengono quasi tutti l'evoluzionismo, mentre ci sono solo pochi illuminati che invece danno a Dio il suo vero posto nella storia dell'universo.

Cominciamo a leggere la presentazione di questo capolavoro: In Italia, si sa, la cultura passa solo tramite una certa cerchia di accademici e se non si è della “cricca” evidentemente non si può avere nessun tipo di risonanza culturale; sono i fatti a constatarlo, oggi il dibattito culturale in Italia è morto e sepolto. Domina il pensiero unico che è sostenuto proprio da coloro che lo contestano a livello mondiale.


Eccellente la questione del pensiero unico, quando poi sono loro a voler imporre il proprio, per di più deformando la realtà e i dati. Che poi a parlare dei fatti di scienza se ne debbano occupare soprattutto scienziati mi sembra ovvio. E se parlano più dei fatti che di speculazioni filosofiche sinceramente li capisco...

In tutti i campi vi è una nomenclatura intellettuale autoreferenziale organizzata a tal punto che ogni questione o ipotesi non condivisa viene automaticamente oscurata e derisa. È una scuola che nasce lontano ed è crescita nell’indifferenza relegando oggi l’Italia al provincialismo culturale.
Nel mondo si dibatte e si discute su evoluzionismo e Disegno Intelligente, su Neodarwinismo e neocreazionismo, su ateismo e teismo… in Italia no. Appena qualcuno fa notare che la teoria di Darwin è in crisi in America, in Europa, in Russia etc. la nomenclatura intellettuale si chiede a riccio e dà dell’imbecille a coloro che fanno notare un dato evidente a tutti, cioè che le scoperte scientifiche hanno sviluppato correnti di pensiero che negano “l’ideologia naturalista” (sic!).

Continuo a non capire dove e perchè sia in crisi il darwinismo. Certo, se per loro anche Gould criticando l'eccessivo gradualismoi del darwinismo passa automaticamente dalla parte dei creazionisti di critiche a Darwin ne sono state fatte tante.... no,  Fratus nega l'evidenza:  l'impianto teorico del'evoluzionismo regge benissimo anche se in alcune parti ci sono delle variazioni rispetto all'originale (per esempio la questione gradualismo / puntualismo). Ma nessuno con la testa sulle spalle sconfessa Darwin nel senso che l'evoluzione non c'è stata.
A proposito di disegno intelligente: a me che credano questo mi può stare bene. Il concetto “l'evoluzione c'è stata ma è stata guidata da un Essere Supremo” è più o meno equivalente al concetto della Provvidenza Divina nella storia. Però non capisco allora perchè sui testi scientifici va messo e su quelli di storia no. In quanto alla presunta mancanza di flessibilità della comunità scientifica italiana ed internazionale ci tornerò sopra alla fine del post.

Già il solo fatto che la teoria di Darwin è sostenuta da 14 teorie diverse di cui molte che si contraddicono tra loro dovrebbe fare riflettere.
Mi sfugge questo aspetto. Qualcuno ha in mano qualcosa sull'argomento? Io pensavo che Darwin avesse sviluppato la sua teoria soprattutto in base alle osservazioni durante il suo leggendario viaggio intorno al mondo. Certo non partiva da zero, conosceva bene la querelle fra creazionisti e, come si chiamavano allora, trasmutazionisti. Ricordo ancora che era nato creazionista (come ci resterà per sempre il capitano Fitzroy) e viaggiando, quindi incamerando dati, cominciò a rendersi conto che le cose stavano in modo diverso. E che anche Wallace arrivò alle stesse conclusioni indipendentemente da Darwin.

La cosa che ci interessa però è fare notare come l’argomento, nel resto del mondo, sia di attualità. Solo 5 anni addietro, precisamente nel 2004, Antony Flew, uno dei più famosi atei al mondo, se non il più importante in quanto ha trattato l’argomento sull’ateismo in moltissimi suoi libri costruendone un sistema di pensiero, ha cambiato la sua visione del mondo: da ateo a teista.
Siamo alle solite: si parla di filosofia e non di scienza. Ennesima dimostrazione della costruzione di castelli in aria, come le dissertazioni su quanti figli hanno avuto Adamo ed Eva.
Una disquisizione filosofica che non vedo cosa ci possa entrare con la scienza. Né capisco a cosa possa servire parlando di evoluzione, dove contano i fatti e cioè dati ed osservazioni su genetica, biologia, paleontologia, zoologia, botanica, geologia etc etc

Ma in Italia, la notizia, non è stata divulgata, si è letto qualcosa ma senza nessun commento… meglio fare dimenticare subito la notizia, mica che poi si apra un dibattito sull’argomento… mica che si decida di discutere su una certezza come la teoria di Darwin e l’ateismo.
A parte che in Italia da diversi anni si parla molto più di calcio, veline e gossip che di cose serie, purtroppo il dibattito è stato aperto, eccome se è stato aperto..... e anche su Science è apparso un articolo su De Mattei & c. Articolo che non è propriamente entusiasta del fatto che “anche in Italia finalmente si parla di certe cose”, tantomeno del nostro vicepresidente del CNR. Anzi, contribuisce a mettere ulteriormente alla berlina l'immagine del nostro Paese, già ampiamente compromessa in altri campi.

Sembriamo quasi la Turchia. Ed è questo il divertente: proprio questa schiera di cristiani fondamentalisti, che si erge a paladina dell'Europa dalle radici cristiane contro i turchi e gli altri islamici, ha una sensibilità in questioni scientifiche molto più vicina a quella dei turchi che a quella del mondo occidentale.
E' chiaro ed evidente che Fratus falsifica la realtà, quando dice che solo in Italia l'antievoluzionismo non ha diritto ad esistere e che “andiamo controcorrente restando esclusi dal dibattito culturale mondiale”: è proprio il contrario: andiamo avanti così e faremo proprio la fine della Turchia, che non mi sembra proprio al centro di tutto ciò

Siamo ancora figli dell’ideologia dell’800. La nostra nomenclatura scientifica non segue l’evidenza del progetto come hanno fatto e fanno i più grandi scienziati della storia. In Italia non si parla della teoria dei fisici denominata “Mente Divina”.
Anche su questo ho un buio assoluto e neanche una ricerca con Google mi ha dato qualche notizia. Il noto motore di ricerca fa parte quindi della congiura anticreazionista? Ho provato con altri motori, ma niente da fare. Una congiura demo – pluto – giudaico – massonica della Rete tutta? Lascio a voi i commenti.


E ora veniamo a parlare di cose serie. Fratus Blondet la “banda De Mattei” & c. sostengono che gli scienziati formino una lobby antireligiosa incapace di cambiare idea. Su questo trovano una ricca smentita sulla questione della Tettonica a Zolle.


Quando Wegener pubblicò la sua teoria della deriva dei continenti, ne 1913, non si può certo dire che la scienza ufficiale gli disse “bravo! che bella pensata!!”... tutt'altro. Questa atmosfera continuò fino agli anni 60. Certo, era un po' strano vedere la distribuzione delle forme di vita sul pianeta, per cui era ammessa la presenza di “ponti continentali” che in alcune fasi avrebbero unito i continenti. Gli unici geologi che continuavano a pensare che Wegener avesse ragione si trovavano nell'emisfero sud: qualche sudafricano come Joly, per esempio. Questo perchè vedevano una certa somiglianza fra Sudamerica e Africa meridionale, per esempio. Però si scontravano con un problema gravissimo: non erano in grado di trovare il motore di questi movimenti.
Ricordo negli anni 50 o primi 60 un episodio significativo: a un geologo professore di una università americana fu donata nel corso di una festa un'ancora "per tenere fermo il nordamerica nel caso si muova”. Questo per dire che fino a metà degli anni 60 del XX secolo i pochi che sostenevano i movimenti dei continenti erano messi in disparte e considerati dei pagliacci.

Poi in un tempo brevissimo le cose cambiarono bruscamente: i dati di Hess, Dewey, Wilson e compagnia portarono a pensare che le cose andavano diversamente e cioè che i continenti siano zattere alla deriva provocata dalla formazione di nuova crosta oceanica lungo le dorsali mediooceaniche. E il DSDP, Deep Sea Drilling Project (progetto di carotaggio nei mari profondi),  carotando i fondi oceani confermò indati sull'etàdella crosta oceanica.

Il cambio fu così brusco che qualcuno fece notare un fatto curioso: studenti che entrarono all'università con i continenti fissi, ne uscirono con i continenti che si muovevano (e laureandosi in corso, non al settimo anno fuoricorso come il sottoscritto..)!! Cioè, grazie ai dati, ci fu un totale, istantaneo cambio nel “pensiero geofisico”. Ne sono testimoni articoli come “La tettonica a zolle crostali”, "i fondi oceanici" “La subduzione della litosfera”, “correnti connettive nel mantello terrestre”. La generalità dei titoli di questi lavori ne dimostra la loro precocità rispetto alla letteratura sull'argomento. Questo succedeva 40 anni fa circa, non secoli fa.

Qual'è stata la motivazione principale del trionfo della Tettonica a Zolle? Che improvvisamente, trovato il “motore”, è stato più semplice considerare i continenti mobili anziché fissi e molto più difficile (anzi, impossibile) pensare alla formazione di “ponti continentali” per spiegare la distribuzione delle faune e delle flore del passato.
Un esempio molto calzante su come la comunità scientifica internazionale sia pronta ad accogliere il nuovo, e sopratuttto una novità che sta alla geologia come l'evoluzione delle specie sta alla biologia. Altro che una comunità chiusa in se stessa e incapace di accogliere le novità. Sbaglio?

A questo proposito noto che negli anni 70 fiorì una certa letteratura contro la tettonica a zolle alimentata da oscurantisti vari, a partire dai cultori di Atlantide. Esattamente come continuano a fare negli ultimi 150 anni con motivazioni scientificamente pretestuose i sostenitori del creazionismo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lette le sue considerazioni le indico dove può leggere la mia risposta:

http://antidarwin.wordpress.com/

Cordiali saluti

Fabrizio Fratus