mercoledì 22 luglio 2009

Breaking news: un corpo celeste si è schiantato su Giove


Tra il 16 e il 22 luglio del 1994 gli astronomi erano molto indaffarati: la cometa "Shoemaker – Levi 9" stava per precipitare su Giove dopo essersi rotta in diversi pezzi, ciscuno dei quali scavò un cratere nella coltre di nubi che circonda il pianeta gigante. L'eccitazione era enorme perhè era la prima volta che si poteva assistere ad un evento del genere
Ieri la cosa si è ripetuta: un altro oggetto è caduto su Giove, a distanza di 15 anni precisi dalla cometa "Schoemaker – Levi 9" e, volendo, anche a 40 anni esatti dallo sbarco sulla Luna. Direi un bel festeggiamento.

All'epoca era tutto previsto: praticamente tutti i telescopi del mondo (e anche quelli in orbita) immortalarono l'evento. Per un caso molto fortunato stava arrivando da quelle parti anche la sonda Galileo, che sfruttò abilmente questo “fuori programma”.
Stavolta è stato tutto più casuale: un astronomo dilettante australiano, Anthony Wesley, ha notato sulla superficie della coltre nuvolosa che circonda Giove un punto singolare verso il Polo sud del pianeta. Lanciato l'allarme, il telescopio sul Mauna Kea, nelle Hawaii, ha confermato l'evento. Fortunatamente in quel momento qualcuno guardava Giove e soprattutto era visibile la zona dell'impatto.

Nelle foto, prese con una osservazione nei raggi infrarossi, si vede che il corpo in caduta ha disturbato notevolmente l'atmosfera del pianeta, che ha subito un forte riscaldamento (l'anello più chiaro che circonda il punto centrale un po' più scuro). E' probabile che ci siano delle emissioni di ammoniaca verso lo spazio vicino.

In questo momento c'è una certa agitazione fra gli astronomi perchè si spera che i dati ricavati da queste immagini e dalla spettroscopia possano darci delle informazioni migliori sulla composizione dell'atmosfera gioviana.
Le immagini sono state prese ad una lunghezza d'onda particolare, ideale per vedere la luce solare riflessa dal pianeta. Si vedono sia il punto che la colonna di materiale derivato dall'impatto che sta andando verso nordovest.
Confrontandole si può anche apprezzare come la macchia nella sua evoluziione abbia una temperatura più alta sui lati che al centro.

Quanto grande e di che genere (cometa o asteroide) sia l'oggetto che è caduto ancora non si sa.

ULTERIORI NOTIZIE:

1. la forma ellittica della macchia rende possibile l'idea che il corpo si sia frammentato nella caduta.
2. la macchia è grande quanto l'Oceano Pacifico. Ma questo non vuole dire molto sulle dimensioni dell'oggetto, in quanto unconfronto con i crateri da impatto sulla Terra è impossibile in quanto qui si tratta di nuvole e non di rocce

martedì 21 luglio 2009

L'eclisse totale di domani e le solite idiote voci su una catastrofe che la accompagnerà


Domani ci sarà la più lunga eclisse solare del secolo. Per oltre 6 minuti il sole sarà oscurato dalla luna in una buona fetta dell'Asia.
Ovviamente legioni di astrologi stanno indicando cosa succederà perchè, ignorando deliberatamente che l'unica influenza di questo fenomeno sarà l'oscuramento del cielo, non si lasciano certo scappare questo evento per sparare le loro idiozie
La cosa più bella è che oltre agli astrologi ci sono svariati allarmi che corrono sul web: il web, dove come è noto ci si informa, ma non ci si forma ( per questo ci sono i libri e le riviste specializzate di ogni ordine e grado,) è anche veicolo per la trasmissione di notizie e leggende metropolitane assurde.

La più bella, riportata anche dall'impareggiabile Ole Nielsen nel suo Olelog, ci informa come persino il Servizio Geologico di Singapore sia dovuto intervenire a causa della diffusione di sciocchi allarmi sul fatto che l'eclisse di domani avrebbe provocato un gigantesco tsunami dagli effetti devastanti per tutta la regione. Sempre il Servizio Geologico di Singapore fa presente che degli 82 terremoti di Magnitudo 8 o superiore registrati dal 1900, solo due sono avvenuti in prossimità temporale di una eclisse (che nei casi di specie non fu neanche totale, n+ avvennero nell'area interessata al fenomeno).

Ora, siccome è quasi matematico che domani ci sarà un terremoto di discrete proporzioni tra Cina, Indonesia e Nuova Zelanda, vi allego una selezione degli eventi nell'area dell'ultima settimana, tanto per evitare che qualcuno possa dire “hai visto? Il terremoto c'è stato”. Perchè sicuramente i media riporteranno una notizia del genere visto che domani farà notizia.

Ecco la lista, modificata da quella del Servizio Geologico degli Stati Uniti: a cui ho tolto i teremoti avvenuti fuori dall'area.
Due osservazioni:
1. le Isole Vergini sono considerate territorio degli USA
2. il dato della Nuova Zelanda è anomalmente elevato a causa del forte terremoto che vi è avvenuto il 15 del mese.
Come vedete, arrivare a prevedere che domani all'eclisse ha corrisposto un terremoto nella zona interessata dal fenomeno non è poi cos' difficile....



MAG

UTC DATE-TIME
y/m/d h:m:s

LAT
deg

LON
deg

DEPTH
km

Region


4.9

2009/07/21 11:40:21

-23.447

172.736

35.0

SOUTHEAST OF THE LOYALTY ISLANDS


4.8

2009/07/21 07:13:29

6.004

126.061

118.3

MINDANAO, PHILIPPINES


MAP

4.6

2009/07/20 17:14:36

19.563

119.025

38.7

PHILIPPINE ISLANDS REGION

MAP

5.5

2009/07/20 15:19:48

2.308

126.960

35.0

MOLUCCA SEA

MAP

4.6

2009/07/20 14:41:55

25.912

125.861

24.1

SOUTHWESTERN RYUKYU ISLANDS, JAPAN

MAP

2.9

2009/07/20 07:30:27

18.895

-64.422

10.7

VIRGIN ISLANDS REGION

MAP

5.1

2009/07/20 03:37:38

-9.116

117.603

35.0

SUMBAWA REGION, INDONESIA


MAP

2.7

2009/07/19 22:35:30

18.900

-64.803

36.3

VIRGIN ISLANDS REGION

MAP

3.1

2009/07/19 15:24:08

19.194

-64.577

5.3

VIRGIN ISLANDS REGION

MAP

3.5

2009/07/19 11:45:58

19.247

-64.359

66.2

VIRGIN ISLANDS REGION

MAP

5.1

2009/07/19 11:39:47

-8.989

95.489

15.1

SOUTH INDIAN OCEAN

MAP

4.9

2009/07/19 08:48:46

-45.541

166.285

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.7

2009/07/19 06:02:33

33.050

141.253

35.0

OFF THE EAST COAST OF HONSHU, JAPAN

MAP

4.9

2009/07/19 05:11:30

-45.403

165.506

16.6

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.


MAP

5.1

2009/07/18 15:33:48

-45.551

166.652

35.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.8

2009/07/18 14:00:16

-15.871

-175.361

304.3

TONGA

MAP

4.9

2009/07/18 04:32:58

4.937

126.714

46.8

KEPULAUAN TALAUD, INDONESIA

MAP

4.8

2009/07/18 04:22:25

-5.241

145.976

73.8

EASTERN NEW GUINEA REG, PAPUA NEW GUINEA

MAP

4.5

2009/07/18 02:45:26

31.562

141.790

52.8

IZU ISLANDS, JAPAN REGION

MAP

4.8

2009/07/18 01:25:05

-45.421

166.649

12.4

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.9

2009/07/18 00:57:24

-45.435

166.646

7.9

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.


MAP

4.6

2009/07/17 23:18:59

-17.939

-178.530

580.5

FIJI REGION

MAP

4.6

2009/07/17 20:16:46

33.429

131.789

79.2

KYUSHU, JAPAN

MAP

4.7

2009/07/17 14:35:42

31.433

104.131

10.0

EASTERN SICHUAN, CHINA

MAP

4.6

2009/07/17 11:07:52

32.683

76.741

35.0

HIMACHAL PRADESH, INDIA

MAP

5.1

2009/07/17 09:00:16

4.160

125.708

136.9

KEPULAUAN SANGIHE, INDONESIA

MAP

4.5

2009/07/17 07:52:32

-45.405

166.572

4.8

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.2

2009/07/17 07:11:51

2.240

126.946

56.9

MOLUCCA SEA

MAP

4.7

2009/07/17 06:39:24

-45.429

166.535

5.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.2

2009/07/17 06:32:47

-45.420

166.671

11.7

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.7

2009/07/17 03:20:30

-21.788

-175.070

27.0

TONGA

MAP

4.9

2009/07/17 01:55:44

26.494

142.399

29.9

BONIN ISLANDS, JAPAN REGION

MAP

5.1

2009/07/17 00:59:50

-21.201

-174.266

42.2

TONGA

MAP

3.1

2009/07/17 00:52:10

17.938

-64.357

12.0

VIRGIN ISLANDS REGION

MAP

4.7

2009/07/17 00:13:08

-45.648

166.453

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.


MAP

5.2

2009/07/16 23:52:04

5.008

126.525

57.9

MINDANAO, PHILIPPINES

MAP

5.0

2009/07/16 23:01:06

-46.209

166.098

18.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.7

2009/07/16 22:18:23

-46.224

166.124

27.7

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.2

2009/07/16 18:42:50

24.025

122.166

37.8

TAIWAN REGION

MAP

5.8

2009/07/16 17:59:36

-17.615

167.618

10.0

VANUATU

MAP

4.8

2009/07/16 16:13:45

-46.167

166.100

30.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.4

2009/07/16 10:48:16

24.058

122.229

32.0

TAIWAN REGION

MAP

4.8

2009/07/16 06:30:01

-45.702

166.551

5.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.2

2009/07/16 06:29:05

42.350

133.032

474.9

PRIMOR'YE, RUSSIA

MAP

4.9

2009/07/16 04:44:31

38.879

101.322

14.6

GANSU, CHINA

MAP

5.2

2009/07/16 03:19:09

-46.370

165.613

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.4

2009/07/16 02:38:31

-23.826

-179.726

537.0

SOUTH OF THE FIJI ISLANDS

MAP

4.6

2009/07/16 02:13:10

-45.400

166.750

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.9

2009/07/16 02:07:33

-45.770

166.544

5.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.4

2009/07/16 01:59:32

13.908

144.894

147.4

GUAM REGION

MAP

4.3

2009/07/16 01:01:30

-46.312

166.054

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.4

2009/07/16 00:44:47

-46.288

165.867

5.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.3

2009/07/16 00:24:07

-46.198

166.161

5.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.


MAP

4.9

2009/07/15 23:57:53

9.455

126.313

113.9

MINDANAO, PHILIPPINES

MAP

5.1

2009/07/15 23:41:20

-45.380

167.284

68.6

SOUTH ISLAND OF NEW ZEALAND

MAP

6.1

2009/07/15 20:10:44

-3.418

150.424

19.5

NEW IRELAND REGION, PAPUA NEW GUINEA

MAP

4.5

2009/07/15 16:55:15

-45.580

166.691

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.7

2009/07/15 16:51:21

-45.809

166.319

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.3

2009/07/15 16:19:26

-45.534

166.575

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.6

2009/07/15 16:17:30

-45.462

166.637

5.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.1

2009/07/15 14:15:28

-46.278

166.267

177.4

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.3

2009/07/15 13:50:38

-45.405

166.498

5.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.4

2009/07/15 12:55:41

-3.342

150.423

35.0

NEW IRELAND REGION, PAPUA NEW GUINEA

MAP

4.8

2009/07/15 10:32:46

-45.590

166.748

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

4.6

2009/07/15 10:21:34

-46.173

166.004

19.3

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.2

2009/07/15 10:01:50

-45.763

166.459

5.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.0

2009/07/15 09:52:16

-46.196

165.791

12.8

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

5.8

2009/07/15 09:41:54

-46.036

165.938

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

7.6

2009/07/15 09:22:29

-45.750

166.577

12.0

OFF WEST COAST OF THE SOUTH ISLAND, N.Z.

MAP

3.0

2009/07/15 05:40:15

18.310

-64.784

26.0

VIRGIN ISLANDS REGION


MAP

3.2

2009/07/14 20:25:35

19.345

-63.535

49.9

VIRGIN ISLANDS REGION

MAP

5.2

2009/07/14 18:02:02

-17.447

167.931

26.2

VANUATU

MAP

2.8

2009/07/14 15:18:28

18.970

-64.641

58.5

VIRGIN ISLANDS REGION


domenica 19 luglio 2009

Post semi - inutile di un caldo pomeriggio estivo: esiste una lobby dei biologi? alcune perle dell'antievoluzionismo

«La teoria dell' evoluzione viene tenuta in piedi dalla corporazione dei biologi, ma è smentita di continuo dalle scoperte della paleontologia e della genetica. Il grande merito degli evangelici americani è stato quello di dare coraggio ai numerosi scienziati che non esprimevano i loro dubbi sulla visione dominante per timore di rovinarsi la carriera. Che poi oggi gli anglicani chiedano scusa a Darwin, si deve a quella smania deleteria del politicamente corretto che sta provocando un enorme smarrimento anche all'interno della Chiesa cattolica»

Queste sono le esilaranti parole dell'ormai mitico Maurizio Blondet che vengono riportate in un articolo del Corriere della Sera di circa un anno fa in cui mi sono casualmente imbattuto durante alcune ricerche. L'articolo dice che sono contenute in un libro chiamato “l'uccellosauro e altri animali”, che cercherò sicuramente di leggere (ma non lo comprerò, avendo la fortuna di abitare a 5 minuti di bicicletta dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze spero di trovarlo lì...). Queste poche frasi sono davvero un concentrato di idee. Faccio i miei sinceri complimenti a Blondet: lo invidio perchè ha veramente una eccelente capacità di esporre in poche parole una notevole quantità di concetti. I complimenti ovviamente si fermano a questa considerazione sulla forma e non possono essere estesi alla sostanza....


Apprendo da queste righe con interesse l'esistenza di una corporazione dei biologi impegnata a raccontare panzane eviluzionistiche al solo scopo di infamare la religione. Sinceramente, non ne ero a conoscenza. Spero di poterne far parte, almeno come biologo onorario visto che sono Dottore in un'altra materia delle Scienze Naturali: a me queste panzane piacciono tanto..... Quindi chi la conoscesse è vivamente pregato di darmene le coordinate in modo da potermi iscrivere.
A questo punto però mi chiedo se geologi, paleontologi, zoologi, botanici, antropologi e fisici appartengano alla stessa corporazione (in tal caso ingiustamente egemonizzata dai biologi per chissà quali secondi fini) oppure ne abbiano fondate una o più con lo stesso scopo e io non ne so niente. Ovviamente rinnovo l'appello: fatemele conoscere! Ho un'idea: potrei anche pensare di costituire anche una corporazione dei siti evoluzionistici. E forse non sarebbe sbagliato.

Insisto ancora sul concetto che secondo me Dawkins, Pievani, Odifredi e compagnia per me sbagliano a fare propagnada atea perchè si mettono sullo stessopiano della propaganda religiosa. A me francamente non mi interessa lo stato religioso di una persona, basta che questo non la costringa a sparare idiozie. Ma forse il loro livore contro i religiosi ha origine proprio negli assurdi ostacoli che mettono nei confronti dell'evoluzionismo. Eppure di scienziati credenti evoluzionistici ce ne sono tanti.... ma evidentemente non hanno forza. Dovrebbero forse costituire davvero una lobby per tentare di chiudere la bocca a religiosi, filosofi e letterati convinti con superbia e altezzosità di essere nel giusto che sproloquiano da incompetenti su una materia come questa e ?

Vediamo poi l'aspetto più grave della questione e cioè il concetto che le scoperte della paleontologia e della genetica continuano a negare l'evoluzione
Devo cominciare a dubitare delle mie facoltà mentali, visto che sono convinto esattamente del contrario? Certo che allora la lobby dei biologi e le sue sorelle sono molto brave a propinarmi delle storie strane, farcite di inesattezze che servono a farmi credere logiche delle balle colossali.
Noto poi come questo libro sia stato scritto prima dell'inaugurazione di un nuovo dibattito e cioè quello della possibile rivisitazione della parentela fra uccelli e teropodi (prima o poi parlarò ma mi sembra ancora un po' presto per farlo). Ma a questo punto sto aspettando le mosse dei creazionisti al riguardo: la cosa è troppo grossa perchè non lo affrontino, Blondet per primo. Immagino già le sue considerazioni sulle bugie della scienza e degli scienziati.
Continuo poi a chiedermi dove siano tutti questi scienziati che contestano l'evoluzione. Io ne conosco uno: Antonino Zichichi. Ma gli altri? Se sono laureati in istituti religiosi protestanti americani ho qualche dubbio sulla loro preparazione scientifica.
Sulle scuse a Darwin: mi sembra che per le organizzazioni religiose il rischio sia quello di fare un'altra brutta figuraccia dopo quella di 500 anni fa con Galileo. Attendiamo con ansia che ci scomunichino a tutti.

In tutto questo contesto fa ampia figura il solito Roberto De Mattei, che oltre ad essere, disgraziatamente a mio avviso, il numero 2 del CNR, presiede la Fondazione Lepanto (si capisce dalla denominazione che è il soggetto in questione sia “un pò” critico sull'ingresso nella UE della Turchia). Forse non sa però che il Paese levantino sull'antievoluzionismo è più avanti dell'Italia, come feci già notare pochi mesi fa....
Anche lui sostiene che «L' evoluzione è solo un' ipotesi filosofica, che non ha ancora trovato un serio supporto da parte della ricerca empirica». E dagli....
Insiste poi sul fatto che la teoria di Darwin abbia «avuto traduzioni catastrofiche sul piano politico con i regimi totalitari. Infatti il comunismo nasce dalla sintesi tra Hegel e Darwin compiuta da Karl Marx, mentre il razzismo hitleriano trae le sue origini da una mescolanza tra lo stesso Darwin e Friedrich Nietzsche»
"E dagli...." numero 2.... : seguendo questo ragionamento bisognerebbe attribuire a Gesù Cristo le guerre di religione, la Santa inquisizione, la caccia alle streghe etc etc. Il grande e preparato storico ignora inoltre che Dawin, da buon borghese dell'Inghiletrra del IXI secolo, avesse paura proprio del contrario, e cioè che il messaggio egualitaristico dell'evoluzione potesse sovvertire dal basso l'ordine precostituito. Altro che eugenetica o darwinismo sociale. Vero che il marxismo ha nell'uguaglianza un cardine teorico e che ci fu un tentativo di coinvolgere Darwin, il quale rifiutò. Ma allora anche la frase religiosa "tutti gli uomini sono fratelli" viene ampiamente giustificata dal pensiero darwiniano, demolendo la superiorità della "razza bianca" (di cui i genetisti - evoluzionistici - hanno smentito l'esistenza!).

Leucophea, come sempre attento a queste vicende, segnala con evidente e ampiamente giustificata irritazione, un evento ad Oxford sull'evoluzione. Sono d'accordo con lui quando afferma che il massimo lo tocca un italiano, tale Cesare Catà, con una conferenza sul tema The Truth of the Mystery. The Fatal Absence of Medieval Culture in Darwin's Scientifc Perspective. Sinceramente non capisco una cosa: probabilmente è vero che nel Darwin - pensiero mancchi un pò di filosofia medievale (e già che ci siamo, aggiungo io, anche di filosofia Patristica o Scolastica!). Ma questo non cambia i fatti. L'esistenza del DNA e delle sue mutazioni prescidono dalla filosofia e sono anche di qualche miliardo di anni più vecchi. Quindi trovo assolutamente inconcepibili simili consessi.

Mi rendo conto di non capire perchè sento la necessità di perdere tempo con questa massa d iintellettuali presuntuosi e per di più ignoranti su questi argomenti su cui si permettono di pontificare: nel poco tempo che ho a disposizione, potevo leggere qualcosa che mi interessava di più? No, devo per forza soffermarmi su queste storie, scriverne e parlarne. Sarà perchè non ho voglia di fare niente.: troppo caldo per uscire fuori mentre si fa sentire la stanchezza per la pesantezza delle attività di questi ultimi giorni.

martedì 14 luglio 2009

I grandi terremoti del passato: 4. 1693 Sicilia orientale: un terremoto non ancora del tutto compreso

Quello dell'11 gennaio 1693 è stato probabilmente il terremoto più violento avvenuto in Italia in epoca storica. Avvertito dalla Calabria a Malta, ha distrutto una gran parte degli abitati in un'area compresa fra Catania, Ragusa e Siracusa. Morirono almeno 60.000 persone, anche a causa di uno tsunami di altezza non sicura, collocabile fra i 5 e i 10 metri

La caratteristica sismica più interessante è che la scossa principale sia stata preceduta da 2 altre scosse: la prima circa alle 12.30 locali del 9 gennaio con M=6.2 e la seconda l'11 poche ore prima di quella principale di M=4.9. Ovviamente mancando le registrazioni strumentali di scosse ce ne saranno state parecchie altre. Quella del 9 è stata di suo sufficiente per causare ingenti danni. Per fortuna ci sono molte testimonianze storiche che hanno parzialmente contribuito a distinguerne gli effetti da quella dell'11.

Detto questo potrà sembrare strano che ancora su questo sisma ci siano delle grosse divergenze di opinione fra gli studiosi, ma è così: innanzitutto sulla Magnitudo, valutata a seconda dei lavori tra 6,9 e 8 (un gap non proprio trascurabile...), sulla struttura che lo ha originato e di conseguenza, sull'epicentro.
Queste indecisioni sono dettate anche dalla bassa frequenza di scosse, anche di lieve entità, che contraddistingue l'area dall'avvento della sismologia strumentale e che, quindi, di fatto nasconde le possibili sorgenti sismogenetiche. L'unica di una certa importanza è stata il terremoto di Carlentini del 1990.
Per quanto riguarda lo tsunami, il problema è molto simile a quello del 1908: come è possibile che una scossa di magnitudocosì bassa (relativamente parlando) abbia potuto innescare un simile maremoto?

Per capire meglio le cose occorre fare un breve excursus sulla geologia dell'area, grazie a una cartina reperita su www.geonautilusub.it, molto utile perchè rifacimento a colori di una nota carta geologica. Si vedono le varie fasce che compongono la catena appenninico - maghrebide
In viola scuro il retropaese europeo, la zona sotto la quale stanno scorrendo le placche africana e dinarica. In viola più chiaro le porzioni più "interne", geologicamente parlando: i massicci cristallini di Al.Ka.Pe.Ka. (a cui avevo già dedicato un post) In verde oliva le falde "maghrebidi", una ziona intermedia della catena e in marrone chiaro il "sistema a thrust esterni", l'ossatura della catena attuale. In verde chiaro le porzioni delle placche africana e adriatica che stanno per scorrerei sotto la catena: Iblei, Salento e Gargano
La crosta continentale siciliana e quella oceanica dello Jonio sono separate dalla Scarpata di Malta, che secondo alcune interpretazioni si individuò alla fine del Triassico e costituì il margine africano della Tetide, l'oceano che chiudendosi ha formato quella grande catena che parte da Gibilterra e di passando per Appennini, Alpi, Balcani arriva fino all'Himalaya e di cui il Mediterraneo orientale è l'ultimo resto.

I monti Iblei sono la parte visibile dell'avampaese ibleo, di fatto formato da rocce di pertinenza africana che si stanno immergendo sotto la catena appenninica (che comincia lungo l'asse Gela – Catania) nella “avanfossa di Gela”.
E' una situazione simile a quella della Puglia, dove il Gargano e la Penisola Salentina sono ancora in attesa di scorrere sotto l'Appennino Meridionale e tra loro e la catena c'è una avanfossa, un'area in cui si è formata una spessa coltre di sedimenti

Il blocco ibleo a sua volta non è compatto. In particolare la “linea di Scicli” è una faglia trascorrente, quindi a scorrimento laterale, orientata circa N/S e che lo divide in due (che non appare nella carta). A Nord, in posizione trasversale, c'è la fossa di Lentini – Scordia, che ne determina il bordo settentrionale.
La sismicità storica sembra concentrarsi in un'area compresa tra Augusta e Vizzini. La carta, del catalogo parametrico dei terremoti italiani, riflette l'idea dell'epicentro sulla terraferma nel terremoto del 1693


E veniamo ora alle possibili sorgenti del terremoto. Cominciamo da chi sostiene l'idea dell'epicentro in mare. Chi ha pensato a questo lo ha fatto anche per lo tsunami
La Scarpata di Malta: questa è un'idea che è andata molto per la maggiore: questa struttura è la prima che viene in mente parlando di geologia della Sicilia sudorientale. Recenti sondaggi geofisici hanno mostrato che a nord di Siracusa la struttura è attiva, a causa delle interazioni fra la crosta dello Jonio e il plateau ibleo. Per cui c'è chi come Gutscher ha fatto delle simulazioni ipotizzando un movimento distensivo sulla Scarpata di Malta,
Il Piano di subduzione della crosta ionica sotto Calabria e Sicilia: è una struttura evidente: magmatismo nelle Eolie, terremoti a più di 200 Km di profondità tra la costa calabra e le Eolie, caratteristiche della crosta e del mantello fra Jonio e Tirreno meridionale etc etc. In tutta l'area dalla Penisola Salentina alla Sicilia questa struttura non dà segni di vita o quasi. Pertanto o la subduzione si è fermata, o il piano di subduzione è bloccato (e prima o poi come quello della Cascadia (link) si sblocca e son dolori) oppure in questo periodo si muove in maniera asismica (e, sempre come in Cascadia, c'è una forte esposizione al rischio sismico). Questa terza soluzione è quella più probabile sia perchè le prospezioni geofisiche mostrano che sotto lo jonio ci sono dei piegamenti in atto, sia perchè sono stati trovati dei vulcani di fango. Personalmente mi sono chiesto se anche il terremoto del 1908 sia stato provocato da un movimento lungo il piano di subduzione, visto che ancora non si trova la faglia che lo ha generato: vedi.

Chi invece sostiene l'idea dell'epicentro sulla terraferma candida altre tre strutture:
La linea di Scicli, che sicuramente è stata sicuramente attiva in tempi recenti (geologicamente parlando, eh...) ed è l'idea su cui si muovono maggiormente i geofisici dell'INGV.
Le faglie del graben di Lentini – Scordia, probabilmente responsabili del terremoto di Carlentini del 1990 ma che non paiono troppo coerenti con la situazione del 1693
Il sovrascorrimento della Sicilia Centrale sul blocco Ibleo. E' un'idea portata avanti da Giusy Lavecchia che ascrive a questa struttura anche il forte terremoto di Catania del 1818. Anche per questa struttura valgono le considerazioni fatte a proposito del piano di subduzione sotto la Calabria: perchè anche in questo caso lo scorrimento non è accompagnato da una sismicità diffusa? Scorrimento asismico o struttura bloccata che ogni tanto riesce a muoversi?

Per quanto riguarda la questione dello tsunami, il lavoro recente di Andrea Billi e Liliana Minelli che ipotizzano una frana sottomarina innescata dal terremoto per spiegare lo tsunami di Messina 1908 getta nuova luce sulla faccenda. Soprattutto è un buon punto di partenza per i sostenitori dell'”epicentrio a terra”. Oltretutto non è chiaro quanto tempo dopo la scossa principale si sia presentato il fenomeno.
Riassumendo, le ricerche su questo terremoto sono ancora in corso e non c'è ancora una visione condivisa dal mondo scientifico. Personalmente non riesco ad appoggiare una ipotesi o un'altra, e non perchè conosca solo per sommi capi la geologia dell'area (che spero di visitare il mese prossimo) ma soprattutto perchè tutte le ipotesi sono presentate in maniera valida.

C'è poi da considerare la forte scossa di due giorni prima: è stata lungo la stessa struttura che poi ha dato la tremenda mazzata dell'11 gennaio 1693 o no?
Riusciremo prima o poi ad avere più certezze che ipotesi?

martedì 7 luglio 2009

Cronologia climatica essenziale degli ultimi 20,000 anni

Sembra paradossale ma le difficoltà climatiche erano molto meno pericolose per i nostri lontani antenati cacciatori-raccoglitori di decine di migliaia di anni fa che per le prime civiltà. La bassa complessità di quelle società, la bassa interdipendenza fra i vari clan e la loro autosufficienza hanno permesso ai nostri antenati di cavarsela: il cambio di clima allontana le prede? Passiamo a raccogliere frutti. Solo l'estremo freddo li ha costretti ad allontanarsi da alcuni territori.
Invece nella nostra complessa società queste difficoltà potrebbero diventare drammatiche.
Tanti accadimenti del passato umano fra i quali gli sconvolgimenti politici in Egitto, Mesopotamia e Grecia, la nascita e il declino improvviso di regni ed imperi abbiano una spiegazione climatica (mi rivolgo in particolare a De Mattei, vicepresidente del C.N.R., storico e creazionista: le scienze stanno pure dando spiegazioni agli storici!!!!).

Particolarmente significativa è la correlazione degli spostamenti del confine fra l'area a clima mediterraneo e quella a clima atlantico in Europa con l'espansione e il ritiro dell'Impero romano in Europa centrale. Lo mette particolarmente in chiaro Brian Fagan, professore di antropologia all'Università di Santa Barbara nel suo libro “la lunga estate calda”, ennesima interessantissima pubblicazione della collana “la biblioteca delle Scienze”, i libri che accompagnano l'uscita di questo fondamentale mensile italiano. Da questo libro mi è venuto il bisogno di riguardare e correlare i cambiamenti climatici degli ultimi 20.000 anni.

Un'altro fatto molto significativo è che le variazioni climatiche non sono nello stesso senso dappertutto: in particolare per le precipitazioni si nota che se in un'area aumentano, in un'altra diminuiscono, questo vale a scala molto piccola (addirittura tra il Peloponneso e il nord della Grecia), come a scala mondiale: all'optimum climatico medievale, periodo caldo e umido in Europa, corrisponde un periodo siccitoso nelle Americhe. Simili considerazioni, anche se più rare, si vedono anche con le temperature: per esempio al freddo intenso dello Younger Dryas in Europa corrisponde un clima più caldo nell'area caraibica.


I grafici mostrano che negli ultimi 500.000 anni in generale gli aumenti e le diminuzioni delle temperatura sono profondamente diversi: gli aumenti sono bruschi e le diminuzioni graduali; i periodo più freddi sono quelli immediatamente precedenti ai rialzi improvvisi. Basti pensare a come l'aumento delle temperature verificatosi nella seconda metà del IX secolo DC sia stato preceduto da un apice freddo in cui pochi anni prima si ghiacciò pure il Nilo. Questa osservazione è valida sia per la oscillazione principale che per quelle secondarie che la accompagnano
E' anche importante la questione dei cicli di Heinrich, nei quali una corrente fredda proveniente dalla rapida dissoluzione di una calotta polare modifica l'assetto delle correnti nell'Atlantico, bloccando la circolazione oceanica a livello globale, modificando la sedimentazione nell'Atlantico e consegnando l'Europa a un periodo freddo e secco fino al suo ristabilimento. In pratica il riscaldamento e la distruzione di una calotta polare artica provocano in Europa un'ondata di freddo che può durare molti secoli. Frequenti nella storia geologica recente della Terra, ne abbiamo uno solo, l'ultimo, negli ultimi 20.000 anni.
Molti dati sono tratti dallo studio della composizione isotopica dell'ossigeno e dalla quantità di CO2 contenute nelle carote di ghiaccio campionate perlopiù in Groenlandia e Antartide, come questa, di Dome C in Antartide

Due appuntini finali:
1. questi dati non possono essere presi come scusa per negare l'attuale influenza umana sul clima, come anche io pensavo fino a poco tempo fa.
2. In caso di dati cronologici contrastanti, ho indicato quelli citati da Fagan


Date A.C.

1. DALL'ULTIMO MASSIMO GLACIALE ALLA "GRANDE INSTABILITA'"


18000: ultimo massimo glaciale. I mari sono circa 90 metri più bassi di adesso. Le temperature aumentano gradualmente.
17000: il Sahara rispetto ad oggi era ancora più secco. I suoi confini arrivavano molto più a sud Queste condizioni si sono protratte fino al 9000 AC
15000 migliora il clima nella Russia asiatica
14900: la calotta glaciale del Mare di Barents e quella laurentide cominciano a rompersi e provocano l'ultimo degli “eventi di Heinrich”: fasi in cui nell'Atlantico settentrionale aumenta la sedimentazione proveniente dall'area polare, segno che c'è un afflusso intenso di acqua da zone in cui si stanno sciogliendo i ghiacci. La conseguenza principale è il blocco della circolazione termoalina, in quanto l'acqua proveniente dai Caraibi non riesce più a scendere in profondità. Clima rigido e secco in Europa, Mediterraneo e Asia sudorientale, con la tundra artica che arriva fino alla Francia meridionale.
13000 il livello marino ancora molto basso fa sì che quasi tutta la zona ora occupata dal mare di Bering sia sopra il livello del mare: Siberia e Nordamerica sono connesse per centinaia di km.

2. LA GRANDE INSTABILITA' DELLA FINE DEL PERIODO GLACIALE

12700: finisce “Heinrich 1” e inizia lo stadio di “Bolling – Allerod”: ritorna in funzione la circolazione termoalina, le temperature in Europa sono in generale rialzo ma con una certa incertezza: si susseguono cicli anche di pochi anni anomalmente freddi o anomalmente caldi. Intanto la steppa si ritira verso nord e avanzano i boschi di pino e di betulla. Spesso le temperature erano più alte di quelle attuali. Aumentano le precipitazioni in tutta Europa, Mediterraneo e Asia sudorientale
12.000: con gli aumenti della temperatura sono in crisi tutte la calotte glaciali: la calotta laurentide e quella della Catena delle Cascate si dividono e una lingua di terra libera collega l'Alaska e le grandi pianure; i ghiacci si ritirano dalla Siberia e dalla Russia. I fiumi convogliano l'acqua dello scioglimento dei ghiacci verso il mare Eusino che a sua volta alimenta il Mediterraneo da est. Gli ultimi Mammuth scompaiono dalla Gran Bretagna, in parte per la caccia e in parte per il riscaldamento climatico che provoca la fine della tundra nelle Isole Britanniche, ormai isolate dal continente e che si stanno ricoprendo di boschi di betulle.
10800 inizio dello “Younger Dryas”: lo svuotamento tra Canada e USA del lago Agassiz interrompe di nuovo la circolazione termoalina. Freddo secco su Europa e Asia sudorientale: spariscono di nuovo le foreste e avanza la tundra. Il livello marino scende di circa 15 metri, per cui il Mar Nero si isola dal resto del Mediterraneo
10500: l'aumento del livello dei mari apre lo stretto di Bering: Asia e America sono separate
9600: fine dello “Younger Dryas”: lo svuotamento del Lago Agassiz consente alle perturbazioni di tornare verso nord e quindi riprendono i rifornimenti di acqua per la calotta Laurentide, che torna leggermente ad espandersi.
Ritornano le precipitazioni in Europa e Medio Oriente settentrionale, con conseguente nuova espansione in Europa, Anatolia, Mesopotamia e Valle del Giordano delle foreste.
Il lago Eusino continua ad abbassarsi di livello in quanto l'abbondante evaporazione non è compensata dall'afflusso di acque da nord: le piogge in Russia non portano ai fiumi tanta acqua come quando si stava sciogliendo la calotta polare russa
La zona di convergenza intertropicale avanza verso nord e si instaura un regime umido nel Sahara: coccodrilli ed ippopotami nei fiumi del Malì.

3. LA LUNGA ESTATE CALDA

D'ora in poi le variazioni climatiche si fanno meno violente, anche se continuano ad essercene. Degni di nota sono solo degli episodi più freschi e siccitosi.

7500 eruzione in Turchia dell'Hasan Dag con la formazione di una caldera. Qualche anno di clima freddo
7000: il confine fra il Sahara e il Sahel è circa 500 km più a nord di oggi. Fino alla latitudine dell'Haggar e del Tibesti, tra Algeria, Libia e Ciad, si estende una savana popolata da vari mammiferi di grossa taglia. Ci sono anche diversi laghi.
6200: collasso definitivo della calotta Laurentide. Le acque, forse provenienti anche da laghi come l'Agassiz, si riversano sia nel bacino del San Lorenzo che verso il Golfo del Messico. Nuovo stop alla circolazione termoalina con un raffreddamento di circa 3 gradi della temperatura media del mare. Si ristabiliscono per 400 anni le condizioni climatiche dello Younger Dryas. Gravi i danni per le popolazioni umane della mezzaluna fertile.
Questo periodo rappresenta la fase più fredda dalla fine dello Younger Dryas ad oggi e il periodo di massimo scostamento delle temperature dalla media degli ultimi 11.000 anni. Intanto i mari risalgono al ritmo di 46 mm/anno.
Il lago Eusino è al livello più basso della sua storia, perchè l'evaporazione, peraltro scarsa, non viene più compensata neanche dall'afflusso di acqua dalla Russia, che non riceve più precipitazioni da occidente. Le sue coste sono abbondantemente colonizzate.
5800: fine del periodo freddo. Si ripristina la circolazione termoalina e ritornano definitivamente l'anticiclone delle Azzorre e la depressione dell'Islanda. Inizia l'optimum climatico.
Primi villaggi agricoli in Mesopotamia.
5600: a causa dell'aumento del livello marino le acque del Mediterraneo invadono la depressione del Lago Eusino, che diventa il Mar Nero.
Emigrazione delle popolazioni agricole verso l'Europa Centrale (ceramica a bande lineari)
5000 finisce la transizione fra periodo glaciale e periodo interglaciale. Il clima diventa più costante
4000: l'agricoltura dilaga in Europa. Il livello dei mari è circa un paio di metri sopra all'attuale. Temperature e precipitazioni in Mesopotamia maggiori di quelle attuali.
Le incisioni rupestri in Algeria descrivono la caccia a elefanti, bufali rinoceronti e ippopotami.
Fiumi permanenti sono presenti nel Sudan e il clima più umido di oggi consentiva l'esistenza di laghi anche a occidente della valle del Nilo
3800/2700: periodo più fresco e più asciutto in Europa, Mediterraneo e aree limitrofe. Il monsone si indebolisce e si sposta verso sud. Progressivo inaridimento di Mesopotamia e Punjab. Ci sono evidenze che fanno pensare ad un rallentamento, se non ad un blocco, della circolazione termoalina tra il 3200 e il 3000 AC.
Anche l'Egitto viene colpito dalla siccità per cui il confine tra Sahara e Sahel si sposta di nuovo verso sud. Le piene del Nilo diminuiscono fortemente.
3500: nelle pitture rupestri algerine scompaiono i grossi animali: vi sono dipinti solo bovini addomesticati e piccola selvaggina
La siccità aumenta e presto la valle del Nilo diventerà l'unico luogo abitabile.
2200: una forte eruzione vulcanica nell'emisfero nord, di incerta collocazione ma registrata in tutte le calotte glaciali, provoca inverni freddi e una siccità lunga circa 275 anni nel Mediterraneo orientale e nel sudovest asiatico. Una nuova decelerazione della corrente termoalina consente una espansione dei ghiacciai. I maggiori indiziati, a giudicare dal database dello Smithsonian, sono lo Shiveluch in Kamchaka e i nostri Campi Flegrei
2180: improvviso calo dell'intensità delle alluvioni del Nilo
Segue una fase piuttosto stabile.
1200: probabile nuovo ciclo siccitoso in medio oriente. Il clima atlantico è presente dal Marocco alla penisola Iberica all'Europa Centrale. Italia, Turchia e Balcani sotto il clima continentale.
Solo l'Africa settentrionale presenta un clima mediterraneo (attualmente il limite fra clima mediterraneo e atlantico è nella Francia Meridionale).
850: improvviso picco freddo in nordeuropa, rimasto impresso nelle saghe nordiche come l'Inverno di Fimbul, che sarebbe durato tre interi anni. Ci sono delle incertezze a questo proposito: alcune fonti collocano questo periodo un paio di secoli dopo. Si tratta forse di episodi distinti? (Altri invece confondono l'inverno di Fimbul con la crisi del 535/536 DC). E' di quel periodo una grande eruzione del vulcano Katla, in Islanda, che viene presumibilmente assegnata proprio alla metà appunto al IX secolo AC.
Da quel momento si assiste a un progressivo ritiro verso nord del clima atlantico: nel 300 AC solo le Isole Britanniche vi saranno soggette. Tutta l'Europa è sotto il clima mediterraneo, ad esclusione delle aree a clima continentale di Paesi Baltici, Bielorussia, Russia e Ucraina.
300 AC inizia un nuovo spostamento verso sud dei confini climatici

Date DC

300 DC: in 600 anni si ritorna alle condizioni del 1200 AC: il clima mediterraneo rimane solo in Africa settentrionale
400 clima sostanzialmente mite in Europa
VI secolo: crollo delle temperature.
535 /536 grande crisi climatica. Una nebbia secca avvolge tutto il vecchio continente dal Mediterraneo alla Cina. Neve in Mesopotamia. Seguì uu periodo freddo e siccitoso. Si ipotizza una eruzione vulcanica non ancora ben localizzata, tra l'Indonesia e le Fiji: Nonostante alcune idee un po' fantasiose su una eruzione del Krakatoa, nello stretto della Sonda, è il Rabaul, in Nuova Guinea, il candidato migliore. Sono state avanzate anche spiegazioni diverse, ancora più fantasiose, come il passaggio di una cometa.
829: apice del freddo, con il Nilo ghiacciato
850. le temperature in Europa iniziano di nuovo ad aumentare, mentre a est la steppa diventa più fredda e più umida

900 / 1300: l'ecotono, il confine fra il clima mediterraneo e quello atlantico, si sposta verso nord.
E' il “periodo caldo medievale”: clima umido in Europa con temperature medie maggiori di quelle attuali di circa un grado. In Inghilterra si produce ottimo vino. I vichinghi colonizzano la Groenlandia a partire della fine del X secolo. E' incerto se sia stata chiamata “terra verde” perchè sgombra dai ghiacci e priva di vulcani o semplicemente per attirare colonizzatori.
1158: un'eruzione in Islanda, ancora dell'Hekla, provoca una serie di annate fredde
1313/1321 un ciclo di piogge intense inaugura la “piccola era glaciale”. In questo periodo oltre a un nuovo avanzamento dei ghiacci alpini e di quelli polari c'è un severo peggioramento delle condizioni meteo nell'Atlantico settentrionale.
Per qualche secolo succederà spesso che in inverno si gelino i laghi in Svizzera. I vichinghi abbandonano la Groenlandia.
XVII secolo: la zona di convergenza intertropicale, che corrisponde alla zona di massime piogge, è a ridosso dell'equatore: clima più umido di adesso nelle Galapagos
1645 / 1710: minimo di Maunder: picco negativo dell'attività solare, con la formazione di un bassissimo numero di macchie solari. Corrisponde all'apice della “piccola era glaciale”. 1783/86: una gravissima eruzione vulcanica in Islanda distrugge i pascoli. L'isola perde i tre quarti del patrimonio bovino e un quarto della popolazione. Nel 1783 la cappa sulfurea arriva fino a Parigi
1816: l'anno senza estate in Europa provocato dall'eruzione del Tambora in Indonesia. Le temperature medie crollano di 3 gradi.
1820 / 1840: un ventennio con estremi climatici notevoli prepara la fine della “piccola era glaciale”. Da allora è riscaldamento, molto accentuato negli ultimi anni, nei quali è altamente probabile un concorso da parte delle attività umane.
La zona di convergenza intertropicale sembra che sia risalita e che stia tuttora risalendo (adesso è tra i 3 e i 7 gradi di latitudine nord)

lunedì 6 luglio 2009

11 luglio: un convegno a Roccamonfina sulle più antiche impronte di Homo esistenti al mondo


Qualche tempo fa scrissi come le più antiche orme al mondo del genere Homo siano state trovate in Camapnia, sul vulcano spento di Roccamonfina. Ci sono delle minime testimonianze che qualcosa su quel vulcano sia successo anche circa 2200 anni fa, ma non mi paiono segnalazioni affidabili.

In pratica, un gruppo di umani (formato da neandertaliani o dai loro antenati Homo Heidelbergensis) stava scendendo lungo un pendio ricoperto da ceneri, allora ancora non consolidate perchè il vulcano era ancora attivo e si erano deposte da poco.
Scendere lungo i pendii di ceneri è una cosa divertentissima, l'ho fatta anche io su Vesuvio, Etna e Stromboli: si corre giù che è una meraviglia. Basta cominciare a "frenare" molto prima che finisca la distesa di ceneri, altrimenti se arrivi a quella velocità su massi grossi o su altro terreno la caduta è obbligatoria e le rocce vulcaniche tagliano come poche....

Dopo aver finalmente capito cos'erano le “ciampate del diavolo” (il bello è che nel nome popolare un fondo di verità c'era davvero!) si impongono evidentemente delle precauzioni per la conservazione e la fruizione del geosito, non solo da parte degli studiosi ma anche da parte dei visitatori: a causa del suo eccezionale interesse questo ritrovamento potrebbe dare una spinta all'economia locale ma che deve essere mantenuto perfettamente nella sua interezza.
Per questo il prossimo sabato 11 luglio 2009, a partire dalle ore 9,30, nella sala convegni del Ristorante "Il Vulcano" di Roccamonfina, si svolgerà il convegno "Conoscere il Roccamonfina - 1. Il geosito".

Il territorio del Roccamonfina, com'è testimoniato da pubblicazioni e divulgazioni, comincia ad essere noto anche al di fuori dell'Italia: in particolare le "ciampate del diavolo" hanno fatto giustamente molto rumore (anche se più all'estero che in Italia...): ne hanno parlato anche Nature e la BBC, e non poteva essere altrimenti vista l'importanza del ritrovamento (ben più antico di quanto sostenga sia la Terra l'attuale vicepresidente del CNR... ma questo è un altro discorso)

Al convegno, oltre alle "solite" autorità, che così saranno finalmente "costrette" ad ascoltare gli scienziati, verrà affrontato il Roccamonfina dal lato geologico-vulcanologico, biologico, naturalistico, storico e etnografico.

Sono veramente dispiaciuto di non potervi partecipare, e ringrazio il dottor Adolfo Panarello per l'invito. Comnuque, lancio la notizia perchè la ritengo assolutamente importante: le "ciampate del diavolo" e il Roccamonfina in generale sono veramente fra le cose piiù interessanti da vedere

venerdì 3 luglio 2009

La difficoltà di comunicazione fra gli enti ferroviari europei è alla base della tragedia di Viareggio?

In questi giorni, oltre a lavorare, ho seguito molto le vicende viareggine, su cui ritornerò specialmente a causa delle scomposte reazioni in molte parti d'Italia. Molti sanno del problema causato dallo svio di una cisterna tra Prato e Bologna, pochi sanno di altri casi del genere avvenuti in Italia nell'ultimo periodo.
"Svio" è un termine tecnico che indica sia la causa di un deragliamento che avviene perchè una ruota esce dal binario, sia un deragliamento di piccole proporzioni
Giusto ieri un amico mi ha avvisato che in Germania, una serie di incidenti del genere aveva suscitato l'interesse della Agenzia Federale per la sicurezza ferroviaria. Dopo una accurata indagine ne sono state trovata la causa, perchè tutti i carri coinvolti montavano carrelli equipaggiati con due classi particolari di assi. L'agenzia aveva trasmesso il dato, ma evidentemente in Italia dopo un mese nessuno si era occupato della questione) ammesso che la documentazione sia arrivata). A parziale scusante bisogna considerare che persino le Ferrovie Federali Tedesche hanno recepito i consigli 20 giorni dopo la notizia.

Ne è nato un articolo su "Nove da Firenze", una testata on-line su cui parlo spesso di ferrovie ma anche dei temi di Scienzeedintorni.

E' evidente come, nel caso che davvero il vagone deragliato fosse dotato degli assi incriminati e caricato in modo da avere un peso assiale superiore alle 20 tonnellate, sarebbe bastato un maggior coordinamento fra agenzie nazionali per la sicurezza ferroviaria, aziende che fanno trasporto ferroviario, aziende proprietarie di carri e aziende proprietarie delle reti ferroviarie. Bastava solo riempire meno il carro e non sarebbe successo niente

Nota del 5 luglio: interpellate a proposito, le FS smentiscono che il carico assiale fosse superiore alle 20 tonnellate per asse. Facendo un calcolo a spanne dovevano essere all'incirca attorno alle 28.
Ambienti tecnici hanno mostrato molto scetticismo sulla questione dell'esistenza della saldatura. Appare sicuramente strano.
Comunque che qualcosa non vada per il verso giusto nella manutenzione dei carri lo si vede da altri svii. Io avevo già lanciato un allarme prima di questa tragedia su "Nove da Firenze".
Noto inoltre come la "normale" casistica sugli svii consiste di più in incidenti nelle stazioni durante il passaggio negli scambi piuttostochè avarie in linea come in questi giorni.