Qualche tempo fa scrissi come le più antiche orme al mondo del genere Homo siano state trovate in Camapnia, sul vulcano spento di Roccamonfina. Ci sono delle minime testimonianze che qualcosa su quel vulcano sia successo anche circa 2200 anni fa, ma non mi paiono segnalazioni affidabili.
In pratica, un gruppo di umani (formato da neandertaliani o dai loro antenati Homo Heidelbergensis) stava scendendo lungo un pendio ricoperto da ceneri, allora ancora non consolidate perchè il vulcano era ancora attivo e si erano deposte da poco.
Scendere lungo i pendii di ceneri è una cosa divertentissima, l'ho fatta anche io su Vesuvio, Etna e Stromboli: si corre giù che è una meraviglia. Basta cominciare a "frenare" molto prima che finisca la distesa di ceneri, altrimenti se arrivi a quella velocità su massi grossi o su altro terreno la caduta è obbligatoria e le rocce vulcaniche tagliano come poche....
Dopo aver finalmente capito cos'erano le “ciampate del diavolo” (il bello è che nel nome popolare un fondo di verità c'era davvero!) si impongono evidentemente delle precauzioni per la conservazione e la fruizione del geosito, non solo da parte degli studiosi ma anche da parte dei visitatori: a causa del suo eccezionale interesse questo ritrovamento potrebbe dare una spinta all'economia locale ma che deve essere mantenuto perfettamente nella sua interezza.
Per questo il prossimo sabato 11 luglio 2009, a partire dalle ore 9,30, nella sala convegni del Ristorante "Il Vulcano" di Roccamonfina, si svolgerà il convegno "Conoscere il Roccamonfina - 1. Il geosito".
Il territorio del Roccamonfina, com'è testimoniato da pubblicazioni e divulgazioni, comincia ad essere noto anche al di fuori dell'Italia: in particolare le "ciampate del diavolo" hanno fatto giustamente molto rumore (anche se più all'estero che in Italia...): ne hanno parlato anche Nature e la BBC, e non poteva essere altrimenti vista l'importanza del ritrovamento (ben più antico di quanto sostenga sia la Terra l'attuale vicepresidente del CNR... ma questo è un altro discorso)
Al convegno, oltre alle "solite" autorità, che così saranno finalmente "costrette" ad ascoltare gli scienziati, verrà affrontato il Roccamonfina dal lato geologico-vulcanologico, biologico, naturalistico, storico e etnografico.
Sono veramente dispiaciuto di non potervi partecipare, e ringrazio il dottor Adolfo Panarello per l'invito. Comnuque, lancio la notizia perchè la ritengo assolutamente importante: le "ciampate del diavolo" e il Roccamonfina in generale sono veramente fra le cose piiù interessanti da vedere
In pratica, un gruppo di umani (formato da neandertaliani o dai loro antenati Homo Heidelbergensis) stava scendendo lungo un pendio ricoperto da ceneri, allora ancora non consolidate perchè il vulcano era ancora attivo e si erano deposte da poco.
Scendere lungo i pendii di ceneri è una cosa divertentissima, l'ho fatta anche io su Vesuvio, Etna e Stromboli: si corre giù che è una meraviglia. Basta cominciare a "frenare" molto prima che finisca la distesa di ceneri, altrimenti se arrivi a quella velocità su massi grossi o su altro terreno la caduta è obbligatoria e le rocce vulcaniche tagliano come poche....
Dopo aver finalmente capito cos'erano le “ciampate del diavolo” (il bello è che nel nome popolare un fondo di verità c'era davvero!) si impongono evidentemente delle precauzioni per la conservazione e la fruizione del geosito, non solo da parte degli studiosi ma anche da parte dei visitatori: a causa del suo eccezionale interesse questo ritrovamento potrebbe dare una spinta all'economia locale ma che deve essere mantenuto perfettamente nella sua interezza.
Per questo il prossimo sabato 11 luglio 2009, a partire dalle ore 9,30, nella sala convegni del Ristorante "Il Vulcano" di Roccamonfina, si svolgerà il convegno "Conoscere il Roccamonfina - 1. Il geosito".
Il territorio del Roccamonfina, com'è testimoniato da pubblicazioni e divulgazioni, comincia ad essere noto anche al di fuori dell'Italia: in particolare le "ciampate del diavolo" hanno fatto giustamente molto rumore (anche se più all'estero che in Italia...): ne hanno parlato anche Nature e la BBC, e non poteva essere altrimenti vista l'importanza del ritrovamento (ben più antico di quanto sostenga sia la Terra l'attuale vicepresidente del CNR... ma questo è un altro discorso)
Al convegno, oltre alle "solite" autorità, che così saranno finalmente "costrette" ad ascoltare gli scienziati, verrà affrontato il Roccamonfina dal lato geologico-vulcanologico, biologico, naturalistico, storico e etnografico.
Sono veramente dispiaciuto di non potervi partecipare, e ringrazio il dottor Adolfo Panarello per l'invito. Comnuque, lancio la notizia perchè la ritengo assolutamente importante: le "ciampate del diavolo" e il Roccamonfina in generale sono veramente fra le cose piiù interessanti da vedere
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