venerdì 5 giugno 2009

tra storia e sismologia Il terremoto dell'Abruzzo era prevedibile?



Torno ad occuparmi del terremoto abruzzese perchè ci sono dei fatti nuovi che meritano attenzione. Quello che sto per dire potrebbe sembrare molto grave. Probabilmente lo è, ma è inevitabilmente detto con il senno di poi.

CONSIDERAZIONI GENERALI SU FORTI TERREMOTI NELL'AREA ITALIANA

Sul blog di Marco Cattaneo, di “Le Scienze” (Indiscutibilmente una persona seria e un giornale serio - merce rara in Italia....).ci sono delle annotazioni importanti. Vi si legge che solo 4 dei 13 terremoti di magnitudo superiore a 5,5 verificatisi in Italia dal 1961 a oggi sono stati preceduti da una sequenza sismica con almeno una scossa di magnitudo 3,8 o superiore entro un mese prima dell’evento ed entro un raggio di 50 chilometri dall’epicentro. Per la precisione: Belice 1968; Friuli 15 settembre 1976; Umbria-Marche 1997; L’Aquila 2009.
Aggiungo che anche a San Giuliano di Puglia ci sono sicuramente stati dei foreshocks, sia pure inferiori a 3.9 Non capisco perchè Paolo Gasperini dell'INGV abbia scelto proprio questa intensità come discriminante (ma sia ben chiaro che non oso minimamente criticare questa scelta che sicuramente sarà ben motivata!).
Negli altri 9 casi non ci sono state scosse di M > 3,8 che hanno preceduto il sisma maggiore. E qui c'è una giusta considerazione: quante decine di scosse sono avvenute in Italia con intensità paragonabile o superiore senza aver dato luogo ad un forte terremoto?
In uno dei post successivi al terremoto scrissi che lanciare un allarme dpo ogni scossa con M maggiore di 3 significherebbe riempire le autostrade di convogli della protezione civile.
Quindi su questa base la decisione partorita nella famosa riunione aquilana del 30 maggio è ineccepibile, anche perchè gli “allarmi radon” sono stati lanciati da una persona il cui unico lavoro reperito in rete fa semplicemente ridere, come ho già scritto in un post apposito.

PERÒ.... C'È UN PERÒ: LA SISMICITÀ STORICA IN ABRUZZO

La quantità di terremoti registrati in Abruzzo è notevole e ci sono anche delle fonti discordanti. Ad esempio c'è chi cita il terremoto del 27 novembre 1456 come il più terribile in tempi storici per l'Italia Centrale: ebbene, di questo evento non c'è traccia nel catalogo parametrico dei terremoti italiani dell'INGV, in quello di Mercalli e in quello di Baratta.
Persino Giuseppe Mercalli è in contrasto con il catalogo dell'INGV: parla di una scossa forte il 20 settembre 1731, quando il catalogo ne pone una il 15 ottobre.
Comincianod un breve excursus storico, è possibile che il sisma registrato a Roma nell'849 abbia avuto l'epicentro in Abruzzo.
Nel 1315 sembra che sia stata colpita solo L'Aquila. Invece pochi anni dopo, nel 1349, la scossa si inquadra nell'ambito di una forte crisi sismica in tutta l'Italia. Apportò danni fino a Roma.
Anche il 27 novembre 1461 sembrerebbe un evento isolato e di interesse locale. Da notare che ci furono molte repliche e una scossa molto forte forte 20 giorni dopo. Il catalogo dell'INGV riporta un terremoto nel 1498.
Nel 1703 (quasi 250 anni di “buco”, un periodo in cui non avvennero terremoti distruttivi) ci fu uno dei più forti terremoti dell'Appennino Centrale: nonostante l'epicentro sia probabilmente vicino a Norcia, l'Aquila subì parecchi danni. Le scosse ebbero ancora una volta degli effetti anche a Roma e furono seguite giorni dopo da una replica piuttosto forte
C'è poi il “mistero” del 1730/32: durante un'altra crisi sismica che sconvolse l'Italia centromeridionale, Giuseppe Mercalli scrive che nel Settembre 1731 “parecchi sismi avvennero negli Abruzzi specie uno rovinoso il giorno 20” . Dico “mistero” perchè nonostante il mio appello che è stato pubblicato anche dagli amici di “Abruzzo Svegliati”, non sono riuscito a sapere niente di questa sequenza sismica. Il catalogo dell'INGV – come ho fatto notare poco sopra – riporta un evento il 15 di ottobre, a SE del capoluogo abruzzese, due giorni prima del teremoto che sconvolse Foggia.
Gli appunti di Mercalli sono piuttosto precisi e coincidono con numerosi dati della bibliografia attuale. Li ho perchè li ho trovati in un libro di Giovanni Flores dal titolo “Il Terremoto”: comprato quasi controvoglia e solo perchè il mio edicolante insistette per vendermelo circa 25 anni fa, devo dire che prima di internet è stato una manna di informazioni. Ricordo solo che dopo il terremoto di Assisi dissi che la terra avrebbe tremato fino a Pasqua, ed ebbi ragione: lo capii proprio leggendo gli appunti del grande sismologo contenuti in quel libro.

L'EVENTO DEL 6 APRILE NON ERA FORSE COSÌ INASPETTATO?

Il 30 aprile c'era la gente per le strade per una ennesima scossa che aveva anche fatto qualche danno
L'evento del 1703 si è originato un po' a distanza da quest'area, verso il reatino. Ci sono evidenze di alcuni eventi significativi qualche mese e qualche giorno prima di quella scossa. Anche se qualche sospetto c'è, nulla fa pensare a uno sciame come quello del 2009 . Non c'è quindi una somiglianza precisa con quanto successo quest'anno, ma è chiaro come prima del sisma ci sia stata una certa attività. Mi chiedo inoltre se nel 1707 si sia trattato di un unico terremoto o di una serie di scosse innescate da quella principale, avvenute lo stesso giorno o nei giorni successivi riportate poi male dalle fonti,. Comunque ricordo che all'epoca la sismicità strumentale non era osservabile e/o che si possa aver perso il ricordo di eventuali piccole scosse.

Per quanto riguarda la “misteriosa” sequenza del 1731, è probabile che la scossa principale del 20 settembre (o del 15 ottobre?) sia stata preceduta da uno sciame, altrimenti secondo me Mercalli avrebbe parlato di un forte terremoto seguito da molte repliche. E' quasi sicuro invece che il terremoto di Avezzano del 1915 sia giunto improvviso.

Insomma, in altri casi avvenuti in zona un evento forte è stato preceduto da qualcosa. Anzi, Mario Baratta, un altro importante sismologo, afferma nel suo “I terremoti d’Italia” (del 1901!) che degno di essere ricordato sì è che i grandi parossismi aquilani successi nel 1315, 1461, 1498, 1646, 1786, 1791, 1809, 1848, 1849, 1887 si sono presentati tutti sotto forma di periodi sismici più o meno lunghi con un rilevantissimo numero di scosse". Capito? Questo da solo non può dire molto, perchè a prima vista potrebbe benissimo essere che la sequenza sia stata innescata da una scossa principale iniziale e non esserci una fenomenologia come nel 2009. Però la storia del 1703 potrebbe indicare qualcosa di più simile.
(Fra parentesi pure Baratta non parla dello sciame mercalliano del 1731, nè dell'evento del 1456).

Già l'analisi storica della sismicità avrebbe potuto destare una certa attenzione. Ma aggiungiamo altre due cose:
1. già negli anni 80 la Marsica e le aree adiacenti erano in Italia nel ristretto cerchio delle zone a più alto rischio, assieme a Forlivese, Monti Iblei, Capo d'Orlando e due aree in Calabria: sono le aree in cui siamo vicini al limite massimo della ripetizione di un evento particolarmente forte
2. (e questa è bella!) a metà di aprile, in un convegno a Napoli sulla previsione dei terremoti è stata mostrata una mappa con la distribuzione della probabilità di un evento di magnitudo superiore a 5,5 tra il 2008 e il 2012. Indovinate quel era la zona con la probabilità maggiore? Risposta: l'Abruzzo, dove le possibilità stimate erano del 30%! Mi domando se quella carta era nelle mani di Boschi 15 giorni prima e la risposta più logica mi pare quella affermativa.

LA RIUNIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE ALL'AQUILA DELLA FINE DI MARZO

Boschi ignora completamente tutto questo e nella sua relazione punta su altri fatti e cioè:
1. L’area è stata interessata da sequenze sismiche anche recentemente che non hanno portato a nessuna scossa di una certa intensità (nella immagine in verde la sequenza dei primi mesi dell'anno, in giallo quella a Sulmona e in nero gli altri eventi meno recenti della zona)
2. Non ci sono state fino a quel giorno variazioni significative nella profondità degli ipocentri
3. il rilascio di energia è più o meno costante (nonostante che le scosse presentino una distribuzione irregolare nel tempo, ndr).
4. Le Magnitudo massime si concentrano nella parte meridionale della sequenza
5. l'ultimo evento di una certa importanza è stato uno di M=4 nel 1985

In ogni caso Boschi ha affermato una cosa che forse non è stata capita: non ha detto che era impossibile che si verificasse una scossa, ma che con la sequenza in atto non c'era un aumento della probabilità che avvenisse nella zona una scossa. Cioè che, sciame sismico nza in atto o no, le probabilità che avvenisse una scossa continuavano ad esserci, ma indipendentemente dalla presenza dello sciame (e probabilmente sapeva che erano elevate...).

In effetti, non considerando la bibliografia (e la mappa di cui sopra), i segnali erano tutto sommato tranquillizzanti. Personalmente, prima di approfondire la questione, pensavo anche io la stessa cosa. Mi chiedo – sempre e ovviamente con il senno di poi – se questa sottovalutazione è dovuta alla Scienza, alla Politica o a un mix delle due.


CONCLUSIONI

So benissimo – e lo preciso ancora una volta – di parlare con il senno di poi e con questo non dico che era possibile prevedere il terremoto nel significato letterale della parola, e cioè dichiarare giorno, ora, epicentro, profondità e intensità della scossa.
Non ho la minima idea di quale potrebbe essere stata la gestione degli eventi, in caso di un riconoscimento dei rischi. Però i dati avrebbero dovuto consigliare quantomeno una certa prudenza, uno studio, almeno preliminare, dello stato dei palazzi pubblici e – forse – sgomberare le situazioni più a rischio?
Ma avremmo avuto forse a che fare con il panico della popolazione? Forse era questa la peggiore delle preoccupazioni?
Io non lo so davvero come sarebbe andata.

10 commenti:

zoomx ha detto...

A che so io il catalogo sismico è stato realizzato da persone al di fuori dell'INGV (almeno all'inizio) in quanto si è trattato di scartabellare in archivi, in note a margine e quant'altro di scritto, un lavoro più da storici che da geologi. Il problema di queste fonti è che non sono certo complete e a volte sono di difficile interpretazione. Se per esempio di un dato sisma esiste un'unica annotazione e per qualche motivo il libro su cui è scritta va distrutto (alluvioni, incendi, terremoti successivi) noi di questo terremoto non sapremo più nulla. Altro problema è proprio quello dello sciame sismico. Se un edificio viene danneggiato da una scossa ed in seguito raso al suolo da una successiva non sempre le note riporteranno i due fatti oppure possono riportare solo il crollo come se l'evento sia stato unico.
Insomma la conclusione è che se nel catalogo c'è un vuoto non significa che non ci sia stato nulla e che gli sciami sismici non sempre sono presenti. E ci possono essere degli errori.
Se non sbaglio il catalogo sismico dovrebbe essere accompagnato da un testo di commento dove vengono citate tutte le fonti. Ma non l'ho mai visto. Prova a scrivere agli autori.

Per il resto condivito tutto.

Anonimo ha detto...

Ciao Aldo, è qualche tempo che ci siamo conosciuti e solo ora riesco a postarti l'indirizzo di una radio nel web condotta da Marco Ruvinetti ( già fondatore dell'associazione Bernacca come credo tu ricorderai il Colonnello che ci illustrava il meteo a fine cena ricordo io) oltre che il giovanissimo Brando,
www.livestream.com/terremoti
con dirette on-line, chat H24, la possibilità di porgere delle domande ed avere delle risposte, approfondimenti e condivisione se non l'apporto del tuo ricco bagaglio x noi tutti, spero ti aggregherai alla combriccola che giusto tempo si è formata e consolidata, dettagli ulteriori quando ci verrai a trovare.. il mio nik in chat è Dada, comodo da usare ed a te il tuo Aldo credo non desti problemi e sopratutto mi ricorderò di te, deciderai tu chiaramente ma dammi un cenno appena sarai con noi.
Grazie
p.s. se gironzoli in Face Book siamo anche là, ti basterà cercare di Marco come sopra io sono io
Raffaella D'Ambra
www.rdroma.wordpress.com
www.raffaelladambra.wordpress.com
...

massimo ha detto...

Non riesco a capire come studiosi della materia continuino ad affermare, Lei non è il primo,che il terremoto di Avezzano del 1915 non fu preceduto daforeshocks:Dalle testimonianze della gente(io ricordo mia nonna) si parla di una sequenza(avvertita dalla popolazione e quindi aprrezzabile) che durava da quattro o cinque mesi:Ma che studiosi abbiamo in Italia se non sanno nemmeno la storia?Massimo Lucci

Aldo Piombino ha detto...

allora, anzichè lanciare improperi alla comunità scientifica si può sempre dimostrare in base a documenti (anche sui giornali dell'epoca, per esempio) se la cosa sia vera o no. È chiaro che non si può affermare questo sulla sola base di "mia nonna ha detto che era così" e non per sfiducia preventiva.
Io ovviamente non c'ero, nè ormai esistono testimoni attendibili viventi.

Il discorso potrebbe essere interessante. Se Lei ha davvero la possibilità di trovare dei documenti in materia o delle testimonianze riportate dai discendenti dei testimoni oculari penso che la comunità scientifica tutta le sarebbe grata. Sono anche pronto per quanto possibile ad aiutarla in questo, compreso la possibilità di consultare i documenti alla Biblioteca Nazionale di Firenze che è per mia grandissima fortuna a 5 minuti da casa mia.
Mi scriva pure per esempio se ha qualche riferimento bibliografico anche dell'epoca perchè si potrebbe trovare a Firenze in BNC qualsiasi libro pubblicato in Itaia da quell'epoca

dalle paine ha detto...

La ringrazio dell'attenzione.Con il mio lavoro di(che non è il caso qui di ricordare) credo avrò qualche problema di tempo per reperire almeno testimonianze di riferimento che tuttavia cercherò di trovare perchè mi sembra doveroso per i motivi che lei ha giustamente sottolineato.La prego di credere che non ho nessuna necessità di mettermi in mostra(e anzi a dirla tutta non lo desidero affatto)ma il mio intento, al di là della forma che le può esser suonata come brusca e ingenerosa verso chi lavora per il nostro progresso scientifico,era francamente diretto a sollecitare l'incameramento di un dato che storicamente, per quel che non solo io credo di aver appreso,era ed è un dato ineluttabile.Pare che solo quattro o cinque giorni prima del sismo la terra tacque, un poco come è accaduto per L'Aquila.Cercherò di confortare con altri dati la mia affermazionLa ringrazio per l'attenzione.

dalle piane ha detto...

Il sito marruvium .135.it sembra riportare più che altro dati successivi al terremoto del 13 gennaio 1915:Spero che il Giornale "il Messaggero" avesse già da allora la pagina locale ma temo che,per il periodo di guerra che correva nonnvi si troveranno testoimoniamze precedenti:Poichè le faglie attivate sembrerebbero essere quella del Velini sirente e quella del Parco(Gioia e Ortucchio)spero di poter reperire testimonianze, ormai de relato, dell'attività sismica precednte al sismo che evidentemente non si limitò ad un semplice"chiodo" ma fu estesa visto che i miei pparenti abitavano a Pescina(a pochissimi chilometri da San Benedetto Marruvium. a Presto. dalle Piane

dalle piane ha detto...

Sono ancora Dalle piane.Spero di aver trovato una testimonianza su libro, che non so se riuscirò a reperire,.Ho attivato un amico, giornalista del Sole che ricorda della esistenza di un libro che parlava di pastori e agricoltori che andavano a dormire fuori casa,nella piana del >Fucino, in alcune notti prima del sismo del 1915.Invece ho avuto conferma che non vi erano pagine locali de "il Messaggero" ma il solo giornale nazionale che arrivava era "la tribuna" che ovviamente non poteva riportare con l'enfasi del 2009 alcun fenomeno sismico di foreshoocks, per ragioni fin troppo evidenti dovute alla differenza dei tempi storici( chi avrebbe dovuto riferirlo ad un gionalista:i pastori del Fucino?):spero che riusciremo finalmente a rimuovere il quasi incredibile dato che il sismo di Avezzano non sia stato preceduto da una perturbazione sismica antecedente.Cordialità Dalle Piane. Spero che la corrispondenza possa proseguire anche in privato, visto che non sonouno studioso del ramo:

Aldo Piombino ha detto...

Ripeto il mio interesse per la questione e ovviamente non ho problemi a parlarne in privato e la mia mail è sul sito. ma con la altrettanto ovvia precisazione che se trovassimo qualcosa di scientificamente o storicamente rilevante direi che andrebbe resa pubblica. Aspetto il titolo del libro per vedere se lo trovo alla biblioteca nazionale e sono ovviamente a disposizione anche del giornalista del Sole che se mi vuole trovare non è un problema.
Ora veniamo al dunque: la testimonianza dei pastori che sarebbero andati a dormire fuori potrebbe essere davvero interessante e rilevantissima. Vediamo se da qualche salti fuori qualcosa di altro, anche se temo che quel libro sia a questo punto l'unica fonte possibile in materia. Però potrebbe esserci qualche testimonianza in qualche archivio parrocchiale o in diocesi: magari sentendo le scosse qualcuno potrebbe aver chiesto qualche funzione religiosa. A proposito: c'è qualche testimonianza di suoni di campane ad ore strane? (penso di no altrimenti veniva fuori...)
Da ultimo una precisazione: quando Lei dice che è quasi incredibile che il sismo di Avezzano non sia stato preceduto da una perturbazione sismica antecedente commette un gravissimo errore: infatti la statistica dice che i forti terremoti NON sono praticamente mai preceduti da uno sciame sismico. Cioè il terremoto del 2009 è stato una singolare (anzi singolarissima) eccezione alla regola. Questo deve essere molto, ma molto, chiaro.
Aspetto notizie prima possibile

dalle piane ha detto...

La ringrazio della precisazione e spero al più prestodi fornirle qualche prova anche se ormai de relato o scritta di quanto affermato.Il "quasi incredibile" da me usato non mette affatto in dubbio quanto <Lei ha puntualemnte contestato, di cui prendo atto, ma voleva solo sottolineare che, in loco, è dato quasi scontato, per i riferimenti degli avi, che il sismo sia steto preceduto da perturbazione, anche lunga.Nell'attesa di reperire il libro, o almeno il titolo e la cosa editrice della stesso per vedere se ne troviamo copia, mi periterò di raccogliere testimonianze, ovviamente del relato, di cittadini che per lo stesso motivo mio, hanno avuto racconto dagli avi di quanto avvenne nei mesi precedenti.Gliene fornirò prova scritta ed indirizzi.Inoltre credo di poterle dire, pur non essendo del ramo, di essere sulla sua styessa linea per quanto concerne lo "stregone" che ha prtedetto il sismo aquilano(per la verità aveva detto a Sulmona)So bene che la questione del radon è una cazzata scientifica:Mi fa infine piacere che salvo perLa Nutella, che non posso mangiare perreflusso gastrico, abbiamo gli stessi gusti.Con stima Dalle Piane

Aldo Piombino ha detto...

attendo con fiducia, anche perchè ho capito di avere a che fare con una persona che ha la testa sulle spalle e che lo fa per amore di verità e non per polemica.
saluti