mercoledì 27 ottobre 2010

Il terremoto e lo tsunami del 25 ottobre a Sumatra: sottostima del rischio tsunami?

Il terremoto avviene alle 14.42 UTC, le 21.42 locali del 25 ottobre 2010.
la localizzazione si vede bene da questa mappa desunta dall'Iris Earthquake Browser.

Descrivo un momento il quadro tettonico di Sumatra: la zolla indoaustraliana a crosta oceanica si scontra con quella euroasiatica, e le scorre sotto.
Davanti alla costa, subito dopo la linea superficiale di convergenza delle due zolle, immediatamente a ovest della scarpata, c'è la fascia tettonicamente più attiva che individua al suo margine orientale una dorsale, ben visibile perchè forma una catena di isole. Tra queste e la costa di Sumatra c'è una fossa tettonica occupata dal mare.

Un terremoto per scatenarsi ha bisogno che lo sforzo lungo la faglia che lo genera (o – meglio – lungo la quale si genera) superi l'attrito lungo la faglia stessa. I terremoti più forti sono i terremoti di thrust, quelli in cui la faglia che si muove è suborizzontale: una faglia così orientata è quella capace di generare i terremoti più violenti, perchè oltre alle normali forze che concorrono all'attrito sul piano di faglia. C'è anche la gravità e quindi il peso di tutte le rocce sovrastanti. Il terremoto di Sumatra del 2004 e quello di quest'anno in Cile sono i più recenti episodi famosi del genere e sono avvenuti proprio lungo la superficie di scorrimento delle due zolle.



Vediamo anche  la situazione in sezione: la superficie di scorrimento fra le due zolle è il fuoco dei terremoti più importanti mentre in superficie si evidenzia bene la dorsale delle isole Mentaway.



Alle 14.49 arriva il primo bollettino della NOAA, in cui si avverte che c'è stato un terremoto ma che l'allarme tsunami è solo eventuale e confinato alle aree prossime all'evento, in quanto “basandosi sui dati della sismicità storica e dei dati sugli tsunami il rischio di onde anomale in un'area vasta non sussiste". Però si avvissa con la solita formula di rito che “comunque c'è la possibilità di un rischio tsunami in zone lontane meno di 100 km dall'epicentro
Riporto il testo di questa seconda affermazione, standardizzato, che è questo:

however - there is the possibility of a local tsunami that could affect coasts located usually no more than a hundred kilometers from the earthquake epicenter. Authorities for the region near the epicenter should be aware of this possibility. Areas further from the epicenter could experience small sea level changes and strong or unusual coastal currents"
Alle 17.14 italiane (quindi le 15.14 UTC) l'Ansa batte la notizia del terremoto e dell'allarme tsunami.

Il secondo bollettino della NOAA è identico al primo: contiene sempre un avviso di attenzione locale e arriva alle 15.49 UTC, quindi è stato generato automaticamente un'ora dopo il sisma.
A quell'ora lo tsunami si era già abbattuto sulle coste, se i tempi indicati erano giusti (e non vedo perchè dovessero essere sbagliati: oltretutto alcune testimonianze dirette in seguito lo confermeranno).
Il terzo bollettino è delle 16.49 e pur essendo identico agli altri è segnalato dalla NOAA come “cancellazione dello stato di attenzione”.
Poi ne arriva un quarto, denominato “supplemento alla segnalazione di fine stato di attenzione”. Arriva alle 16.57 UTC, 2 ore e 15 minuti dopo l'evento e quindi appena 8 minuti dopo il terzo e contiene una importante rettifica: il terremoto ha generato uno tsunami evidente. Però assegna alle onde anomale valori inferiori ai 30 centimetri.

Chiaramente con notizie come queste vai a letto tranquillo: secondo il Servizio Geologico degli Stati Uniti la mappa dello scuotimento che non desta preoccupazioni viene confermata da testimoni diretti. Anche dando un'occhiata a giornali indonesiani e USA si legge che si, c'è stato un forte terremoto con conseguente allarme tsunami, ma nessuno accenna a quella situazione che si prospetterà parecchie ore dopo.

Le prime notizie arrivano in Italia a metà mattinata (ANSA e Televideo danno la notizia quasi in contemporanea, dopo le 10.30). La stessa cosa succede per esempio con la CNN, quindi non è un eventuale problema italiano. Dopodichè iniziano a fioccare le testimonianze.
Il tutto lascia molto perplessi. Come è possibile che si cominciu a sapere qualcosa dopo ben15 ore dalla scossa?

L'unica considerazione che possiamo fare è che nonostante la tragedia del 2004 in Indonesia ancora evidentemente non ci sono le strutture per un allerta – tsunami (o che, se ci sono, appaiono alla prova dei fatti completamente inadeguate. Questo deve fare riflettere, sia – egoisticamente – per i tanti turisti occidentali che affollano le spiagge, ma soprattutto per le popolazioni che si affacciano sulla costa!
Neanche i villaggi turistici (dotati di siti internet e quindi facilmente raggiungibili dalle comunicazioni) sono evidentemente stati avvisati.
E comunque è andata bene perchè le isole hanno schermato una gran parte della costa: se il sisma si fosse scatenato più a sudest, dove la dorsale delle Mentaway non emerge più dalla superficie dell'oceano, i problemi sarebbero stati maggiori.

Passiamo in rassegna le possibili cause del mancato allarme:

1. Obbiettivamente i tempi a disposizione per allertare le coste indonesiane sono stati molto stretti: gli arrivi delle onde anomale previsti sono 15.10 a Siberut (sull'isola di Kepualan Mentawai), leggermente più tardi a Bengkulu, a sudest dell'epicentro (15.27) e a Pandang (15.28). quindi tra i 20 e i meno di 40 minuti dopo la scossa.
Però la stragrande maggioranza dei sismi che nell'Oceano Indiano possono innescare degli tsunami avvengono in quella ristretta fascia fra la fossa di Giava e la linea delle isole Mentawai e quindi la ristrettezza dei tempi è una caratteristica normale per quegli allarmi.
In effetti il sito di un villaggio turistico, il WavePark Mentawai Surfing Resort, riporta che
"Big, slow, long earthquake last night, and a couple tremblers afterwards. Turns out it was a 7.5 about 70 nm south of us. We had about 6 waves on the beach after about 20 minutes, but no waves broke the berm, and were about the same height as high tide earlier in the day. No damage here, but reports of damage to other resorts and charter boats further south. Will update as news comes in".

Resta da capire quando il Wave Park ha scritto questo. Perchè se lo ha scritto immediatamente dopo il sisma le autorità dovevano essere avvisate della notizia che però nelle agenzie di stampa non c'era..

2. L'ora tarda: erano le 22 locali, quasi. Ma siccome la tettonica a zolle non fa “orario di ufficio” anche questa “scusa” appare labile

3. La evidente sottostima dello tsunami da parte della NOAA, che ad evento avvenuto continua a parlare di monde di al massimo 30 cm. Le testimonianze parlano di onde di 3 metri, qualcuna anche di 6 metri. Sono purtroppo testimonianze poco affidabili, ma siccome la penetrazione lungo la costa ha in alcuni casi sorpassato i 500 metri una valutazione sui 2 o 3 metri di altezza è un dato coerente.

4. la scossa è stata avvertita in maniera molto leggera dalla popolazione, per cui, abituati come sono a sentire terremoti di scarsa entità nessuno abbia avuto la percezione che si trattava di un evento lontano oltre 200 Km dalla costa ma sufficientemente forte per innescare uno tsunami.

5. Gravi difficoltà a raggioungere le zone colpite. Questo soprattutto è valido per le isole a causa delle cattive condizioni meteomarine.

6. ormai con i telefoni satellitari non ci sono grosse scuse: un governo come quello indonesiano non può dire di non avere i fondi per installare qualche dispositivo del genere.

Quindi la mia spiegazione sul ritardo è che le autorità abbiano sottostimato la cosa e solo quando è sorto il sole del giorno successivo nessuno abbia potuto immaginare quello che era successo.

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