Decisamente questo è il periodo della declassazione.
Nel 2006 il congresso dell'Unione astronomica Internazionale (Iau) riunito a Praga prese la decisione di declassare Plutone da pianeta a 'pianeta nano' a causa della scoperta di corpi di dimensioni analoghe a quelle dell'oggetto celeste scoperto nel 1930 da Clyde W. Tombaugh e che orbitano in posizione ancora più esterna di questo. Quindi alla domanda “quanti sono i pianeti del sistema solare?” la risposta giusta adesso è “otto”: Plutone va a far parte della categoria degli 'asteroidi grandi', cui fanno parte diversi KBO (oggetti della fascia di Kuiper).
Non mi risulta che gli astrologi siano d'accordo, ma il loro parere – giustamente - non viene tenuto in considerazione.
Sull'opportunità di questa scelta non mi pronuncio, non essendo un planetologo.
Adesso a essere declassata è l'era quaternaria, divenuta un periodo dell'era terziaria. Il tutto segue le decisionu che sono state prese al 33° congresso geologico internazionale che si è tenuto a Oslo nel 2008.
Già a metà del XIX secolo la “scala geologica dei tempi” era già stata delineata da un punto di vista relativo (non da quello “assoluto” perchè ancora non era stato scoperto il decadimento radioattivo e quindi non si conoscevano “orologi geologici”).
Nella gerarchia le “ere” sono state divise in “periodi”, a loro volta divisi in “epoche” o, come si diceva prima, in “piani”.
Per il terziario e il precambriano era stata istituita una classe intermedia tra ere e periodi, che raggruppa alcuni di questi, ingenerando inavvertitamente in chi non è molto esperto una certa confusione nel caso del terziario inferiore che si chiama “Paleogene” con la “g” e comprende il ”Paleocene” con la “c”, l'Eocene e l'Oligocene, mentre il “Neogene” comprendeva Miocene e Pliocene. Per il Giurassico invece c'era un livello intermedio fra periodo e piani, raggruppati in 3 divisioni, Lias, Dogger e Malm. Quindi il piano iniziale di questo periodo, l'Hettangiano, in cui si sono formati i sedimenti che hanno dato origine al Marmo Bianco di Carrara, faceva parte assieme al successivo Sinemuriano ed altri, del “lias”.
Erano state distinte un'era primaria (o paleozoica), un'era secondaria (o mesozoica), un'era terziaria (o cenozoica) e un'era quaternaria (o neozoica). Queste suddivisioni erano fondate essenzialmente sulla base del contenuto fossilifero: notiamo infatti come le barriere principali, quelle fra le ere, sono rappresentate dalle estinzioni di massa della fine del Permiano e della fine del Cretaceo e anche i limiti fra i periodi siano momenti in cui c'è stata una alta rotazione delle specie (per esempio il limite Triassico - Giurassico.
In seguito ci si accorse che c'erano rocce ancora più antiche nelle quali non c'erano fossili e fu istituita l'“era azoica” di cui poi si dovette cambiare il nome perchè – alla fine – si vide che un po' di fossili c'erano anche in quelle rocce.
Adesso al proposito c'è accordo universale nel parlare semplicemente di “precambriano” anche se in qualche libro di una quarantina di anni fa si parlava di “era archeozoica” divisa in archeano e algonchiano. Il termine “Archeano” è comunque rimasto come sotto-suddivisione ma ha perso la parte più antica, l'”Adeano”, di cui comunque non esistono testimonianze essendo il primissimo periodo dopo la formazione del nostro pianeta.
Tutto sommato questa classificazione, se si esclude il precambriano, in cui nuove scoperte hanno costretto a revisionare la cosa, regge(va) ormai da 150 anni.
Adesso le cose sono state cambiate e, se le “ere” ed i “periodi” sono rimasti gli stessi, ad eccezione del terziario e del quaternario, i “piani” sono diventati “età” e tra loro ed i periodi è stato istituito un livello intermedio, le “epoche”.
Le modifiche “pesanti” che hanno subìto il terziario e il quaternario sono le seguenti:
- l'Era Quaternaria (a sua volta suddivisa nei periodi pleistocene e olocene) è stata retrocessa a “periodo” dell'Era Terziaria
- il limite fra Neogene (Pliocene) e Quaternario passa da 1,806 a 2,588 milioni di anni fa: il Gelasiano, prima considerato ultimo piano del periodo Pliocene, è diventata la prima età dell'epoca pleistocenica, appartenente al periodo “quaternario”.
- i periodi dell'Era Terziaria sono stati a loro volta declassati a “epoche” ed è stato conferito il rango di periodi al Paleogene e al Neogene
- L'inizo dell'Olocene è stato protato a 11.700 anni dall'anno 2000 (la base precedente era l'anno 1950)
Si vede come l'era Terziaria è stata allungata e contemporaneamente passa da 5 periodi a 3: il Paleogene, che comprende gli ex periodi Paleocene , Eocene e Oligocene, il Neogene con Miocene e Pliocene e il Quaternario, suddiviso quest'ultimo nelle 2 epoche pleistocene e olocene (qust'ultimo non è suddiviso in più età)
Da ciò consegue che noi attualmente viviamo contemporaneamente nel Terziario (come era) e nel quaternario (come periodo)...
Le decisisioni. come spesso succede, hanno soddisfatto alcuni e insoddisfatto altri.
Fra le cose votate al congresso geologico internazionale di Oslo quella che è stata vivamente contestata (c'è persino chi dice che sia “illegittima” ) è lo spostamento del limite pliocene – quaternario. La polemica continua tutt'ora e presenta pure una certa virulenza.
Al proposito sono dubbioso anche io, specialmente in riferimento alla letteratura scientifica pregressa: saremo quindi costretti a tradurre nella nuova denominazione, per esempio, sedimenti di 1,3 milioni di anni fa che ora sono diventati pleistocenici mentre fino a ieri erano giustamente indicati come altopliocenici (non sempre è usato il termine “gelasiano”, mi auguro che lo sia d'ora in poi.....). Vi immaginate che caos?
Insomma, questa classificazione ha finalmente messo ordine (e chiarezza!) fra i vari ranghi (ogni tanto ne veniva fuori uno intermedio) e ne ha cristallizzato la disposizione. E soprattutto ha unificato la nomenclatura, spesso diversa nei vari continenti. Ma non la trovo del tutto soddisfacente.
Ho alcune forti perplessità sulla retrocessione a età dei vecchi periodi dell'era Terziaria e sulla retrocessione dei loro piani in età. Inoltre non so bene che bisogno ci fosse di introdurre per i periodi dell'era paleozoica e di quella mesozoica figure intermedie che si chiamano – semplicemente e per ogni periodo – “inferiore”, “medio” e “superiore”. Oltretutto non capisco perchè per il Permiano, unica eccezione, non si parla di inferiore, medio e superiore ma di Cisuraliano, Guadalupiano e Lopingiano (come prima) e nemmeno, allora, perchè si parla di Giurassico inferiore, medio e superiore quando per questo periodo erano già “disponibili” le denominazioni, sia pure informali, di Lias, Dogger e Malm (forse perchè istituite in Europa?).
Anche il Cambriano mi sembra trattato un po' malamente con quelle “serie” (altra denominazione usabile al posto di “epoca”) numerate che comprendono vari stadi (età), altrettanto numerati.
C'è poi da ricordarsi la differenza fra “epoca” ed “età”, e soprattutto che l'epoca ha un rango superiore.
Comunque, lasciando indietro polemiche e giudizi, questa è la classificazione del tempo geologico a cui la comunità scientifica deve attenersi e senza eccezioni.
nota: questo è il link per chi volesse scaricare la nuova scala
nota: questo è il link per chi volesse scaricare la nuova scala
3 commenti:
Aldo, solo un appunto: il Paleogene comprende Paleocene, Eocene e Oligocene, il Neogene invece Miocene e Pliocene.
Sul Quaternario la disputa è tutt'altro che risolta, in quanto un paio d'anni fa la decisione "ufficiale" era per la sua abolizione tout court. Oggi abbiamo questa estensione, che mi lascia molto perplesso, ma non sarei così sicuro che siamo arrivati ad un punto stabile.
Hai ragione, basta anche vedere la figura da me riportata...
sto cadendo in un pò di lapsus in questo periodo...
io mi aguro che si arrivi presto ad una certa stabilità,anche perchè se no ti immagini che macello????
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