Solar Impulse HB-SIA è un aereo simile ad un aliante che ha volato consecutivamente per 26 ore e 9 minuti. Ma perchè scomodarsi a rimarcare un simile avvenimento? Perchè Solar Impulse HB-SIA, costruito in fibra di carbonio (pesa 1.600 kg per una apertura alare di oltre 60 metri, quella di un Airbus A340), è mosso da 4 motori elettrici alimentati da celle solari (per confronto il classico Piper Cherokee, il tipico aereo da turismo degli anni 60, pesa 500 kg per 9 metri di apertura alare).
Durante il volo ha raggiunto una velocità massima di 68 nodi (125 km/h), mentre il valore medio è risultato di 23 nodi (42 km/h) e l'altezza massima toccata è stata di 9564metri slm.
Decisamente questi valori non sono allo stato attuale interessanti per l'aviazione civile ma la novità è che le oltre 10.000 celle solari a bordo dell'aereo sono riuscite di giorno a produrre l'energia necessaria per il movimento dell'aereo anche di notte.
Il team, che opera in Svizzera, è capitanato da Bertrand Piccard, che ha all'attico anche la prima circumnavigazione del globo con una mongolfiera.
Che questo progetto sia considerato serio, lo dicono i nomi dei suoi sponsor principali: la multinazonale della chimica Solvay, la Omega, marchio di orologi di proprietà della Swatch e la Deutsche Bank, pronti fra tutti a mettere sul piatto una novantina di milioni di euro.
Le celle solari, oltre 10.000, sono collocate nelle ali
il prossimo obbiettivo del team di Solar Impulse è quello di attraversare l'Atlantico con un modello strettamente derivato dall'aereo attuale.
Aspettiamo l'evento e intanto ci godiamo un nuovo record in fatto di trasporti non inquinanti e ci rendiamo conto una volsta di più che la ricerca scientifica e tecnologica è determinante per il futuro di un Paese. E ancora una vollta vediamo come le (eventuali) ricadute pratiche e guadagni di una ricerca possono essere realizzati in tempi non immediati
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