venerdì 19 giugno 2009

Correlazioni climatiche: come la scomparsa dei ghiacci può portare ad un raffreddamento del clima

Può sembrare strano che un aumento delle temperature del pianeta (e il relativo scioglimento di parti della calotta glaciale artica) sia spesso correlato ad una lunga ondata di freddo in Europa. Invece è quello che è successo in vari episodi nelle ultime migliaia di anni.
Come si spiega questo stranissimo (a prima vista) concatenamento degli eventi? La causa va ricercata nell'oceano Atlantico, dove la deglaciazione innesca la sospensione della circolazione oceanica.

Buona parte dell'acqua degli oceani si muove come se fosse su un vero e proprio nastro trasportatore, la circolazione termoalina. Partiamo dai Caraibi: lungo la Corrente del Golfo l'acqua temperata arriva nell'Atlantico settentrionale. Qui diventa fredda e molto pesante sia per la temperatura che per l'aumento della concentrazione dei sali innescato della frazione liquida che congela. Pertanto si immerge e da qui descrive una traiettoria a grande profondità lungo il continente americano per poi bordeggiare l'Antartide, dove scorre nella corrente circumpolare antartica. Poi si dirige verso il nord del Pacifico, dove finalmente risale verso la superficie. Da qui ritorna verso il Capo di Buona Speranza, lo doppia e finalmente rieccola ai Caraibi. Un processo lento ma inesorabile, che coinvolge una enorme massa d'acqua. La circolazione termoalina si chiama così perchè è guidata sia dalla temperatura che dalla salinità delle acque coinvolte e di quelle vicine.

Il processo viene però disturbato pesantemente se un intenso flusso freddo di acqua si immette improvvisamente nell'oceano proveniendo dal Nordamerica. L'acqua fredda, molto fredda, che deriva dello scioglimento dei ghiacci (o che, come vedremo, può provenire anche dallo svuotamento di laghi glaciali) è molto più pesante di quella proveniente dalla Corrente del Golfo, a cui impedisce lo sprofondamento e quindi viene bloccato il nastro trasportatore termoalino. In questa situazione, mancando l'afflusso temperato nell'Atlantico lungo le coste europee, si instaurano dei venti secchi dalla Siberia e tutta l'Europa Occidentale, il bacino del Mediterraneo e l'Asia sudoccidentale vengono presi nella morsa di un freddo violento e di una terribile siccità, fino a quando la circolazione non viene ripristinata. Al contrario le temperature aumentano nell'Atlantico tropicale.

E' successo diverse volte. Le tracce di queste fasi sono conservate sul fondo dell'Atlantico settentrionale sotto forma degli “eventi di Heinrich”, dal nome del climatologo tedesco che li ha scoperti: gli “eventi di Heinrich” rappresentano un brusco cambio di sedimentazione nell'Atlantico Settentrionale dove il flusso di acqua proveniente dallo scioglimento dei ghiacciai apporta sedimenti provenienti dallo scudo canadese (materiale trasportato prima dai ghiacciai, poi dagli iceberg e poi dalle acque), che si sostituisce alla normale sedimentazione composta per lo più da gusci di foraminiferi planctonici (a loro volta diminuiti drasticamente per il cambio di temperatura e salinità dell'acqua). Anche il tasso di sedimentazione è anomalmente alto durante queste fasi.
Un Evento di Heinrich è normalmente scatenato dalla deglacizione della zona della Baia di Hudson e in generale della calotta glaciale laurentide (quella che occupava il Nordamerica). Si nota chiarmanente come tutti gli eventi di Heinrich siano correlati alle oscillazioni climatiche di Dansgaart-Oeshger, rapidi eventi di riscaldamento a cui segue un lento raffreddamento di cui ancora si dibattono le cause: terrestri, solari, astronomiche o una combinazione di tutte queste? Gli eventi di Heinrich si contano dal più recente. L'ultimo, quindi denominato “Heinrich 1” rappresenta un momento freddo dopo il miglioramento delle condizioni climatiche dal 19.000 AC in poi. Si è concluso all'incirca nel 13.0000 AC.

La circolazione termoalina è stata alterata anche da eventi non ripetitivi come gli Heinrich o i Dansgaard - Oescgher, ma sempre pesanti. Una calotta polare in ritirata, oltre a provocare l'innalzamento della crosta e del mantello terrrestre (come succede ancora oggi in Scandinavia) lascia anche una bella traccia sulla superficie, una zona depressa, come se un gigante avesse lasciato una enorme orma, che quando il ghiacciaio ai ritira viene riempita da grandi laghi. I laghi canadesi e scandinavi hanno questa origine


Nel 10800 AC la calotta laurentide, che nei suoi momenti “migliori” era arrivata a sud di New York, era in piena ritirata, ormai quasi dappertutto ben oltre l'attuale confine fra USA e Canada, lasciandosi dietro la zona dei laghi, ancora attualmente visibili. Solamente che ce n'erano alcuni molto grandi, come il Lago Agassiz, che si estendeva su parti di Saskatchewan, Ontario, Minnesota e North Dakota (i laghi Winnipeg e Cedar sono due dei suoiresti”). L'invaso prende il nome in onore di uno dei primi geologi della storia, lo svizzero Luis Agassiz, che fu uno dei primi a studiare la dinamica dei ghiacciai. Questa massa di acqua enorme e fredda aveva una gravissima conseguenza meteorologica: la presenza di venti prevalenti da nordovest che non consentivano a masse d'aria più umide e più temperate di arrivare alla calotta laurentide. Questa, già in difficoltà per il clima più caldo, non aveva più rifornimenti di acqua e quindi diminuiva sempre di più di dimensioni. Il guaio era che le le acque del lago Agassiz erano bloccate a Est proprio da un suo lobo.

Il lago continuava ad aumentare di livello, alimentato dalle acque della calotta in scioglimento mentre la diga di ghiaccio si indeboliva progressivamente. Un bel giorno, si aprì nel lobo una breccia e cominciò un fenomeno impressionante: lo svuotamento in pochi mesi del lago, le cui fredde acque si precipitarono nella zona del San Lorenzo, irrompendo nell'Atlantico ed interrompendo la circolazione termoalina. E fu il tempo dello Younger Dryas, che prende il nome dal Camedrio Alpino (Dryas Octopetala), un fiore indicatore di ambiente freddo dei cui pollini abbondano i sedimenti dell'epoca. Furono 10 secoli di freddo asciutto in Europa, nel Mediterraneo e nell'Asia sudoccidentale: ai venti umidi occidentali si sostituirono quelli dell'anticiclone siberiano. Praticamente divennero permanenti le condizioni climatiche che abbiamo adesso in periodo invernale quando la tramontana soffia dai Balcani. Dopo 2000 anni di caldo anche maggiore quello odierno, il cui arrivo coincise con la fine di “Heinrich 1”, in cui le foreste da sud avevano progressivamente colonizzato l'Europa centro – occidentale, si ritirarono verso sud e tornò la tundra. Scomparvero anche le foreste che avevano invaso Mesopotamia ed Anatolia.Per circa un millennio l'Europa fu stretta in una morsa fredda e secca. Poi il nastro trasportatore della circolazione termoalina riprese, l'Europa si riscaldò e tornarono le foreste di pini e di betulle.
Le conseguenze furono pesanti anche per l'umanità dell'epoca, che dopo 20 secoli di vita dedita alla caccia e alla raccolta nella foresta attraversò una grande crisi. Fu in quel periodo che alcune popolazioni si spoostarono dalla “mezzaluna fertile” verso il Mare Eusino, il Mar Nero dell'epoca, allora un lago isolato dal Mediterraneo, dove ancora c'era un pò di umidità.

Un secondo evento del genere avvenne qualche tempo dopo, nel 6200AC, quando collassò definitivamente la calotta glaciale canadese. L'acqua si riversò abbondantemente nell'Oceano Atlantico Settentrionale, ma anche verso il golfo del Messico. Forse fu proprio perchè una parte delle acque finirono più a sud che stavolta il freddo durò meno di 500 anni.

Non ci sono invece connessioni simili per la "piccola era glaciale" che iniziò con 4 mesi di piogge insistenti sull'Europa nella primavera - estate del 1315. Seguì un periodo piuttostro freddo e agitato o, meglio, di clima molto altalenante, fino al 1860, quando iniziò il trend di riscaldamento attuale (a cui noi umani stiamo dando un buon contributo...). E' vero che le condizioni climatiche peggiorarono notevolmente, ma non ci fu un blocco della circolazione termoalina. Per cui in Europa non ci fù una vera e propria siccità

Queste vicende ci fanno vedere come il clima sul nostro pianeta sia molto delicato e che il collasso di una calotta glaciale può essere improvviso e avere drammatiche conseguenze sul clima oltrechè, come logico, sul livello marino (che quando si sciolse definitivamente la calotta laurentide si è innalzato al ritmo di quasi 5 centimetri all'anno!).

Per "dovere di cronaca" annoto che questa visione non è condivisa dal 100% degli scienziati. Alcuni ricercatori contestano il ruolo della Corrente del Golfo, suggerendo più un gioco di venti per spiegale le temperature. Per altri non torna la tempistica fra Younger Dryas e svuotamento del Lago Agassiz. Comunque anc'hessi sono d'accordo sul fatrto che lo Younger Dryas sia stato provocato dalla sospensione della circolazione termoalina e dallo svuotamento di un bacino lacustre. Non sarebbe chiaro, per loro, dove.

2 commenti:

luposelvatico ha detto...

Grazie per la spiegazione, chiarissima e semplice come sempre...

Madre Terra ha detto...

Anch'io ringrazio per la spiegazione.
Gianni Tiziano