domenica 25 maggio 2008

Le dighe da frana nel terremoto del 12 maggio 2007: una emergenza primaria


Il fortissimo terremoto (M=7.9) che il 12 maggio 2009 ha colpito la Cina ha avuto delle enormi conseguenze sia sulle cose che sulle persone. Non è giunto inaspettato da un punto di vista scientifico: la regione era stata colpita da una scossa con una magnitudo leggermente inferiore (7.5, quindi all'incirca 8 volte meno potente) il 22 agosto 1933. Inoltre la rivista “Tectonics” nel luglio 2007 mise in guardia dal pericolo scrivendo che “le faglie (del Sichuan) sono sufficentemente lunghe per sostenere un terremoto dallo scuotimento molto forte”, indicando chiaramente la zona interessata questo mese. Purtroppo ancora non si riesce a prevedere il momento esatto in cui avverrà una scossa, però questo dato spinge a riflettere sulle condizioni dell'edilizia (specialmente pubblica) in zona: il precedente del 1933 poteva essere più considerato, forse (è chiaro che, anche se recepito dalle autorità, l'allarme lanciato l'anno scorso sarebbe stato troppo recente per delle contromisure adeguate).
Oltre al dramma di coloro, tantissimi, che sono morti sepolti vivi e quello dei milioni di senzatetto, un terremoto di questa portata in una zona collinare o montagnosa provoca enormi cambiamenti al paesaggio, a causa delle frane: lo scuotimento del suolo rimette in movimento frane esistenti e provoca crolli improvvisi lungo i pendi (proprio mentre scrivo questo articolo mi giunge notizia che una scossa in Colombia, non tanto forte, ha provocato 6 morti per una conseguente frana). Le frane possono avere delle ripercussioni ulteriori: cadendo su un corso d'acqua, specialmente se la valle è stretta, il corpo di frana diventa una diga che sbarra il fiume. Dal momento del terremoto ad oggi ne sono state censite ben 21.
All'inizo i problemi sono nell'area a monte, progressivamente allagata. Inoltre, se la frana da sola non è riuscita ad interompere una via di comunicazione, questa potrà venire bloccata dal lago. E se la valle verrà ostruita completamente la barriera diventerà insormontabile.
Le dighe da frana devono essere tenuti sotto controllo con estrema attenzione: certamente non danno nessuna garanzia di durata nel tempo. Possono crollare da un momento all'altro, sia naturalmente per il loro stesso peso o a seguito di una scossa di replica un po' fortina o centrata in zona, oppure venire demolite improvvisamente dalle acque in caso di tracimazione non guidata. Le conseguenze di questo a valle sarebbero drammatiche.
E' chiaro quindi che lo svuotamento di questi invasi sia una conditio sine qua non prima di affrontare qualsiasi opera di ricostruzione ed è l'emergenza maggiore dopo quella umanitaria.
Per esemplificare il problema, ci sono delle foto da satellite, diffuse in Rete dall'Earth Observatory della NASA, in cui si vede il progressivo allagamento di un area a monte di una diga che si è formata a causa di una frana. Da notare la velocità con cui procede l'allagamento e l'interruzione della strada.

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