lunedì 19 maggio 2008

Aggiornamenti sulla situazione del Chaiten

Scrivo questo post perchè vedo che i mezzi di informazione italiani non parlano assolutamente della situazione in Cile.
Le cose per la città sgomberata stanno volgendo verso il peggio. Al vulcano si sono aggiunte le piogge: si diceva che da quelle parti pioveva poco ma adesso piove eccome. Di conseguenza il Rio Blanco ha invaso più del 90% della città: le ceneri che il fiume trasporta si depongono alla foce, quando la corrente è costretta a rallentare e pertanto l'acqua non riesce a defluire in mare. Dalle pendici del vulcano si muovono molti lahar, colate di fango che aggiungono fango a quello che i fiumi trasportano a valle. Tutta l'area è accessibile solo dagli elicotteri perchè anche l'aeroporto è ridotto ad un pantano di acqua e cenere. La zona interdetta ai civili si estende fino a 50 kilometri di distanza dal vulcano, per adesso per tre mesi.
Nel duomo di lava si è aperto un cratere di un kilometro di diametro. Continua l'attività esplosiva e le ceneri incandescenti hanno incendiato molti boschi intorno alla montagna. Anche i terremoti si fanno via via più frequenti e violenti.
Il bollettino del SERNAGEOMIN cileno (servizio geologico e minerario nazionale) è ben poco incoraggiante: giovedì scorso l'attività del vulcano è aumentata di intensità, sia dal punto di vista sismico che di emissione di ceneri, con la colonna di polveri la cui altezza è costantemente superiore ai 5000 metri. I militari e i tecnici che rimangono in zona segnalano anche di percepire distintamente delle esplosioni.
Successivamente la sismica è cambiata. Un forte sciame di terremoti attesta che realmente sotto il Chaiten ci sia molto magma in movimento e che il duomo di lava si stia fratturando.
Quindi al momento il collasso del duomo lavico, con una ripetizione, per fortuna senza vittime, del dramma di Pompei continua ad essere realisticamente il quadro posssibile nellìevoluzione di questa inaspettata eruzione.

Nessun commento: