venerdì 30 novembre 2007

L'origine dei cetacei – un mistero che non è più un mistero

Né gli evoluzionisti né i creazionisti hanno dubbi sul fatto che i cetacei non siano pesci ma mammiferi placentati: hanno una temperatura costante, respirano con i polmoni e non con le branchie (per cui sono costretti a riemergere periodicamente per respirare), partoriscono e allattano piccoli vivi (che nel ventre materno sono nutriti con la placenta e alla nascita abbisognano di cure parentali per sopravvivere), una coda orizzontale anziché verticale (riflettente il diverso modo di avanzare nell'acqua, serpeggiante i pesci, “galoppante” i cetacei).

Se per un creazionista le cose sono semplici (Dio li avrebbe creati così come sono), per gli evoluzionisti sono stati a lungo un problema: non ci sono dubbi che i cetacei si siano evoluti a partire da mammiferi terrestri: 1. sono mammiferi 2. il processo evolutivo che ha portato alla formazione dei mammiferi è avvenuto sulla terraferma 3. nei capodogli e in alcune balene è ancora visibile una parte del cinto pelvico 4. negli embrioni si nota una parziale formazione degli arti posteriori (tavolta sono conservati addirittura negli esemplari adulti colpiti da un difetto genetico chiamato “atavismo”, in cui riappaiono alcune caratteristiche degli antenati che adesso sono scomparse).

Il problema è che manca nelle forme di vita attuali un anello di congiunzione fra cetacei ed animali terrestri, un incarico prestigioso che per esempio svolge molto degnamente a proposito della transizione fra rettili e mammiferi l'ornitorinco (di cui mi sono già occupato qualche post fa). Sono state fatte molte ipotesi, orso (lo disse Darwin, ma poi se ne pentì....), maiali, elefanti etc etc. Personalmente, con le mie non eccezionali conoscenze anatomiche, in gioventù pensavo che potessero discendere dai carnivori mustelidi (tipo le lontre) attraverso i pinnipedi. Cioè che fossero in qualche modo delle foche adattate perfettamente (o quasi, per colpa dei polmoni) alla vita acquatica.

Né, fino a qualche tempo fa c'erano delle prove fossili: i primi cetacei conosciuti erano già cetacei fatti, sia pure con delle vestigia di arti posteriori.

Inutile dire che su questa mancanza i creazionisti sono andati a nozze!!! Per loro questo gap è la dimostrazione che gli evoluzionisti sono degli idioti (nei loro scritti c'è sempre un'aria canzonatoria). Leggo addirittura ad opera del noto Maurizio Blondet: (la balena) erbivora in origine, dovette trasformarsi in divoratrice di krill: e dunque aspettare che i denti da erbivoro a macina si trasformassero nei fanoni, quella foresta flessibile con cui la balena filtra i gamberetti.
Nel frattempo, o digiunò con tutti i suoi discendenti, o qualcuno le pagava i conti al ristorante.
E non basta: per diventare adeguatamente natatorio, dovette aspettare che le narici, dal centro del muso, le emigrassero in cima alla testa; che fossero fornite di una chiusura tipo snorkel, che i suoi polmoni la rendessero capace di restare senza respirare per 40 minuti mentre scende a 300 metri sotto il mare; mentre intanto il probabile apparato ruminante spariva dalle sue viscere, e il grasso - sostanza utilissima a tenere a galla le balene e le vacche - aumentava prodigiosamente nei posti giusti. Millenni, forse milioni di anni di difficile transizione e di vita stentata: e tuttavia, la vacca baleniera riusciva pure a ingrassare, e ad aumentare - un discendente dopo l’altro - di dimensioni, fino al titanico Moby Dick che conosciamo.

Chiaramente le cose non stanno così e non capisco se .... non capisce per pura ignoranza scientifica (probabilmente per lui l'unico testo scientifico serio è la Bibbia) o fa finta di non capire.

Innanitutto non palerei di vacca, bensì di mucca, mi sembra più rispettoso: ho sentito tanta gente parlare di un'altra persona in termini non propriamente entusiastici dandogli di vacca. Mai dandole di mucca. E i cetacei sono animali troppo seri ed orgogliosi per essere apostrofati così.

Poi l'antenato dei cetacei era un artiodattilo carnivoro. Gli attuali artiodattili sono i mammiferi ungulati con un numero di dita pari (e lo zoccolo diviso in due parti), fra i quali cervi, buoi, cammelli, giraffe e quant'altro. Insomma, tolti elefanti, cavalli e rinoceronti, tutti i mammiferi erbivori di medie e grandi dimensioni. Attualmente sono tutti erbivori, ma all'inzio del Terziario fra loro c'erano alcuni carnivori (anche di grandi dimensioni: di Andrewsarchus, del paleocene della Mongolia, è stato trovato un cranio lungo quasi un metro). Per cui non c'è stato nessun cambio di dieta. Inoltre il rumine non è di tutti gli artiodattili, ma solo di bovini, caprini e cervidi. Quindi il mesonichide antenato dei cetacei il rumine non ce lo aveva!

Per quanto riguarda invece alcuni eventi descitti dall'ineffabile creazionista, quali la migrazione delle narici, ebbene sono fatti ormai accertati dai reperti fossili, che finalmente sono stati trovati.

Il più antico cetaceo conosciuto è il Pakicetus, un carnivoro ungulato che scorrazzava sulla terra circa 50 milioni di anni fa, in cui le ossa del cranio, specialmente quelle della regione dell'orecchio, hanno caratteristiche molto simili a quelle dei cetacei. Blondet ci perdonerà se ancora non si conosce il suo antenato, ma sono stati trovati ancora pochi fossili di mammiferi del paleocene (e non sarà facile trovarne molti). Al pakicetus sono seguiti i remingtoncetidi, ben più adattati alla vita acquatica lungo i fiumi (alcuni forse facevano concorrenza ai coccodrilli oppure vivevano in zone con acque troppo fredde per i rettili) fino ad arrivare al Rhodocetus, già ben adattato alla vita marina. Dopo troviamo dei veri cetacei che non potevano più rientrare nella terraferma, i durodontidi ed il Basilosaurus, 40 milioni di anni fa. Il cranio era già completato nelle sue caratteristiche attuali, ma c'erano ancora delle piccole zampe posteriori

Senza addentrarsi in difficili questioni di anatomia comparata, una prova che i catacei discendano dagli artiodattili è una particolare struttura delle zampe tipica di questo gruppo di mammiferi, che ritroviamo in Basilosaurus, nei durodontidi e nei cetacei attuali, sia in caso di atavismo, sia nelle vestigia rimaste all'interno del corpo, sia negli arti anteriori trasformati in pinne..

Poi sono arrivati i dati della biologia molecolare, con gli studi sul DNA, anzi, sui DNA (ci sono 2 DNA, quello nucleare e quello mitocondriale), che hanno confermato la vicinanza fra cetacei e artiodattili. Anzi, secondo alcuni studi, i cetacei sarebbero un gruppo di artiodattili e i più vicini parenti degli ippopotami. Per cui è stato istituito il superordine “cetartyodactila” che unisce artiodattili e cetacei.

Alla faccia dei creazionisti, a cui vorrei dedicare un ultimo appunto: se Dio ha creato i cetacei così come sono, ma perchè all'interno (e solo in alcune specie) vi ha inserito delle vestigia di arti posteriori? Secondo me a pensare così Lo offendete e basta....


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