domenica 21 marzo 2010

Le Scienze della Terra per la rivista "Le Scienze" sono una cosa minore?

Quasi due anni fa ci fu il 40° anniversario della illustre rivista italiana, nata grazie ad una intuizione di un editore intelligente come Carlo Caracciolo e pochi altri e seguita poi da altre consorelle in giro per il mondo,. Per festeggiarlo fu preparato un numero speciale nel quale erano contenuti alcuni articoli (12) "significativi" apparsi sulla rivista.
Segnalai anche io l'iniziativa con un post in cui mi avevo osservato che fra quelli prescelti  non c'era nessun articolo sulle Scienze della Terra. Eppure un articolo come "La deriva dei continenti" di John Tuzo Wilson ci sarebbe stato proprio bene (nel post feci un pò di confusione, chiamandolo "la tettonica a zolle crostali" che invece è il titolo di un articolo successivo ad opera di un altro grande scienziato quale John Fitzgerald Dewey).


Adesso ci risiamo. La rivista presenta una nuova iniziativa editoriale "Beautiful minds. Gli scienziati raccontano la storia della scienza". 20 titoli che spaziano dai geni della antica Grecia a astronomia, fisica, matematica, astrofisica, chimica, informatica, biologia.
Ancora una volta mancano le Scienze della Terra.
Personalmente trovo assolutamente ingiustificata questa assenza. Eppure se  non sono molto antiche (ma l'informatica allora?) le Scienze della Terra hanno ovviamente contribuito più di altre alla scoperta del pianeta su cui viviamo. Dalla diatriba sul significato dei fossili, agli studi di Stenone, alla lotta fra catastrofismo (che gli accoliti del vicepresidente del CNR vorrebbero riportare in auge) e gradualismo culminata con il Principio dell'Attualismo e i "Principles of Geology" di Charles Lyell, per arrivare finalmente ad una teoria unificatrice di tutti i fenomeni geologici come la tettonica a zolle ci sarebbero tantissimi spunti per parlare di grandi scienziati. O no?


Invece in questa iniziativa i lavori si raggruppano in questo modo:

- 6 su fisici (compreso uno sulla teoria delle stringhe, comprensibile solo ad una ristretta fascia di persone)
- 3 ciascuno su scienziati rinascimentali, matematici e biologi
- 2 sugli scienziati della Grecia antica
- 1 ciascuno per medicina, chimica ed informatica

Mi pare evidente che per "Le Scienze" contino solo fisica e matematica.

E questa è la e-mail che ho inviato al direttore del giornale e per conoscenza, alla Società Geologica italiana, alla Federazione delle Associazioni di Scienze della Terra, alla redazione della rivista Geoitalia e alla Società Italiana di Mineralogia e Petrografia

Caro Direttore,
leggo la vostra rivista da oltre 30 anni e molto volentieri ho parlato del quarantennale della rivista dedicandogli un post sul mio blog "Scienzeedintorni", post in cui ho ricordato l'importanza della vostra rivista nella mia formazione e perchè tutt'oggi, nonostante la enorme messe di più che autorevoli informazioni scientifiche che si trovano su internet, considero sempre necessario leggere "Le Scienze".
Nel contempo feci notare nello stesso post quella che mi sembrava essere una lacuna dell'iniziativa: la mancanza fra quelli scelti nella selezione di articoli storici apparsi nella vostra rivista di un lavoro sulle Scienze della Terra.

Adesso appare una Vostra nuova interessante iniziativa editoriale ("Beautiful minds") e noto che - come avvenne in occasione del numero dei 40 anni - le Scienze della Terra non sono assolutamente considerate. Eppure secondo me anche la Geologia e le sue sorelle hanno diritto ad essere considerate delle conquiste per l'umanità. Perchè non parlare di Charles Lyell e la affermazione dei gradualisti contro i catastrofisti? Non pensate che altri pensatori oltre a Darwin hanno combattuto, come fece anche a suo tempo Galileo, per conquistare una visione della realtà del nostro pianeta basata su quello che si vede e non su credenze e superstizioni non scientifiche?Perchè non parlare del cammino che portò 30 anni dopo il libro di Wegener alla formulazione di una "teoria unificatrice" dei vari fenomeni geologici come la Tettonica a Placche?
Non nego certo l'importanza  degli scienziati di cui parlerete nella inziativa, per carità. Annoto solo che c'è una forte disparità di trattamento fra le varie discipline scientifiche.

Sono veramente dispiaciuto per quella che mi sembra una grave lacuna e mi piacerebbe saperne i motivi.

EDIT: RISPOSTA DI MARCO CATTANEO

Oltre al commento del Presidente della Società Geologica Italiana Carlo Doglioni visibile nei commenti al post, mi ha risposto personalmente Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze, che mi autorizza a pubblicare la sua risposta. La posto direttamente qui sopra perchè abbia lo stesso spazio della mia domanda.


Caro Carlo (Doglioni, NdR), gentile dr. Piombino,

                                                                            anzitutto permettetemi di segnalarvi che, sebbene abbia la collaborazione di "Le Scienze", l'iniziativa "Beautiful Minds" non ci ha direttamente coinvolti in fase di scelta degli argomenti. Mi era stata chiesta un'opinione, e avevo segnalato alcune mancanze, indicando tra l'altro Wegener come un possibile candidato a sostituire alcuni titoli su cui avevo parecchie perplessità. Ma il mio parere non era vincolante, ovviamente.


Detto questo, sono d'accordo con molte osservazioni. Nel caso del nostro numero "extra" per i quarant'anni, fino all'ultimo avevo tenuto in considerazione un vecchio articolo sulla scoperta delle dorsali oceaniche, che chiudeva il cerchio della tettonica a placche, ma poi abbiamo rinunciando, forse privilegiando qualche Nobel in più. E forse questo è uno dei problemi delle scienze della Terra, che non c'è un Nobel (dico in senso psicologico...), quindi finiscono troppo spesso nelle retrovie. È una mia ipotesi, un'interpretazione.


In ogni caso, non stiamo trascurando la materia sulla rivista, e spero che sapremo continuare a darle l'attenzione che merita.


Un caro saluto
Marco Cattaneo

2 commenti:

Aldo Piombino ha detto...

Pubblico, con il suo permesso, la risposta che mi ha inviato il Presidente della Società Geologica Italiana

Caro Dott. Piombino,
grazie per la sua stimolante osservazione.

Intervengo nel dibattito perché penso che l'assenza delle scienze della terra dall'iniziativa editoriale che cita sia significativa.
Non credo però che ci sia una precisa scelta da parte de Le Scienze in questa lacuna, ma credo invece ci siano delle responsabilità diffuse.
La prima è che nelle comunità delle geoscienze da anni non ci sono progetti strategici, che volano alto, che hanno obiettivi ambiziosi, in grado di concentrare le iniziative dei migliori ricercatori per capire meglio i processi che regolano il funzionamento della Terra. Nei decenni scorsi, almeno in Italia ci sono stati importanti attività come quelle dei progetti Geodinamica, Crop.
La geologia in senso lato è in una condizione stagnante, sia a livello internazionale che nazionale. Un esempio di casa: la cartografia nazionale al 50.000, lanciata col progetto CARG negli anni '80, ha avuto 100 fogli completati su 652! Nessuna volontà da parte del Governo di finanziare il completamento della Carta Geologica d'Italia, ma nemmeno nessuna reazione forte da parte della comunità geologica nazionale. Ho fatto varie interviste in merito, ma nulla si muove.
La ricerca in Italia è sottofinanzata, le Scienze della Terra non sono da meno,

Insomma, mi pare che l'assenza delle geoscienze dai rotocalchi sia la spia che qualcosa nel meccanismo dell'avanzamento della ricerca nelle nostre discipline sia arrugginito, per colpa anche nostra.
Un cordiale saluto, Carlo Doglioni

Unknown ha detto...

E noto solo ora che l'evoluzionismo è rappresentato da Darwin che, con tutto il bene che voglio al vecchio Chuck, sarebbe come parlare di fisica solo citando Max Planck. La materia è stata letteralmente rivoluzionata negli ultimi 40 anni almeno, e invece del profluvio di fisici e matematici, sarebbe stato interessante parlare anche di Hamilton o un qualche Wilson (D. S. o E. O). Anche se la genetica fa la sua figura, ma è solo una parte dell'affresco