
Siamo lungo il graben del Reno, un'area che ha avuto una importante attività tettonica negli ultimi 30 milioni di anni. Si è formato fra l'Eocene medio e il Miocene inferiore, durante una stasi dell'accorciamento crostale che ha generato l'arco alpino. La formazione della fossa ha provocato il contemporaneo innalzamento della Foresta Nera e dei Vosgi (Illies e Greiner, 1978). Questa parziale spaccatura della crosta europea è stata accompagnata dalla risalita del mantello sottostante e dai conseguenti fenomeni vulcanici, protrattisi fino al quaternario. Tutta la zona è sede di bassissima attività tettonica, ma sempre maggiore rispetto alla media dell'Europa Centrale: comunque, scosse di M maggiore di 3 sono rarissime.
Vicino a Staufen c'è un'area termale, con fluidi caldi che qualche anno fa erano stati indagati per un eventuale uso a fini energetici


La spiegazione del fenomeno quindi deve essere ricercata in qualcos'altro. Vediamo: nel sottosuolo di Staufen è presente l'anidrite, un solfato di calcio anidro. Le anidriti sono rocce evaporitiche che si formano quando la salinità dell'acqua è troppo elevata per consentire loro di restare sciolte nell'acqua. Molto spesso troviamo rocce evaporitiche alla base dei cicli sedimentari. Le evaporiti terziarie nell'area sono ben conosciute: un bacino evaporitico molto sviluppato è leggermente più a sud, nell'Alsazia.
Le anidriti non contengono acqua al loro interno, ma ove ne vengano in contatto si gonfiano in maniera notevole (anche di più del 50%!)
Questa è la causa più probabile del sollevamento del suolo a Staufen.

Se fosse vera, come è probabile, la prima ipotesi, dispiace vedere come la buona volontà per la ricerca di soluzioni energetiche che diminuiscono le emisisoni di CO2 abbiano a volte esiti negativi. Questo si potrebbe evitare se solo si conoscesse meglio il sottosuolo. Non è che è impossibile usare nel caso in questione delle sonde geotermiche, ma nel loro posizionamento vanno tenuti di conto gli effetti sulla circolazione delle acque, predisponendo le necessarie precauzioni volte ad inmpedirlo: troppe volte i geologi sono chiamati a lavorare su problemi a costruzioni innescati da variazioni delle falde acquifere che per la stragrande maggioranza hanno cause antropiche.
Nella più che auspicabile implementazione anche in Italia della cosiddetta “geotermia a bassa entalpia” ad uso principalmente di riscaldamento e condizionamento domestico bisognerà tenerne molto di conto.
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