martedì 31 marzo 2009

Nuova ipotesi sull'estinzione di massa della fine del Permiano

Nella storia della Terra ci sono dei periodi in cui per motivazioni ancora non chiare si verificano delle estinzioni di massa.

Come ho scritto precedentemente, fino ad oggi fra le tante ipotesi più o meno fantasiose, due sono quelle da prendere in maggiore considerazione: l'impatto di un meteorite o una serie di massicce eruzioni vulcaniche che in poco tempo producono una quantità enorme di lave basaltiche
Personalmente ritengo più realistico il quadro delle eruzioni vulcaniche. Ne ho parlato a più riprese, sia a proposito dell'estinzione della fine del Permiano sia a proposito della fine dell'era mesozoica, ricordando come i trappi siberiani sono contemporanei alla prima e che quelli del Deccan lo sono per la seconda. Una coincidenza temporale fra eruzioni ed estinzioni che mi sembra troppo improbabile per essere casuale.
Registro oggi una nuova ipotesi che si applica all'evento della fine del Permiano: un gruppo internazionale nei Proceedings of the Russian Academy of Sciences sostiene che a causare il disastro siano stati dei gas clorurati provenienti dal mare di Zechstein, uno specchio d'acqua di circa 600.000 kilometri quadrati che occupava all'epoca una buona parte dell'Europa Settentrionale.
Tanto per confronto, l'attuale Mar Caspio ha un'estensione di 370.000 kilometri quadrati.
Il mare dello Zechstein si trovava immediatamente a nord della catena ercinica, una sorta di Alpi paleozoiche di cui rimangono importanti spezzoni a nord e ad ovest della catena alpino – appenninica: Sardegna e Toscana marittima, parti della Spagna Centro-Occidentale, Massiccio Centale e Vosgi in Francia, Foresta nera in Germania, fino al Massiccio Boemo.
Il mare dello Zechstein si estendeva dalla Groenlandia alla Polonia (attenzione: l'Oceano Atlantico non si era ancora aperto!), passando per Inghilterra, Mare del Nord e Germania Settentrionale.
Le condizioni climatiche erano severe, molto calde e molto secche. Per cui il bacino, poco profondo, si comportava come una immensa salina
E questo secondo il Dr. Ludwig Weissflog, dell' Helmholtz-Center for Environmental Research di Lipsia, è stato il fattore scatenante dell'estinzione di massa della fine del Permiano: questa enorme massa di evaporiti avrebbe prodotto ingenti quantità di cloroformio, tricloroetilene e tetracloroetilene dovuti all'attività di batteri come quelli che si trovano adesso in alcuni laghi salini della Russia e del Sudafrica.
Estrapolando i dati sulle quantità emesse di questi gas a causa dell'attività microbica in questi ambienti attuali, climaticamente abbastanza simili a quello dello Zachstein, i ricercatori hanno calcolato un volume di gas semplicemente enorme: almeno 1.3 milioni di tonnellate all'anno di tricloroetilene e di tetracloroetilene, mentre il cloroformio si limitava al milione di tonnellate annue. Solo per confronto, cinque volte le emissioni annue antropiche attuali per tricloroetilene e tetracloroetilene e addirittura 20 volte in più per il cloroformio. Quantitativi, quindi, di assoluto rispetto che se veri, oltre a modificare la composizione dell'atmosfera, avranno sicuramente insidiato lo strato di ozono. Inoltre avrebbero ulteriormente incrementato le condizioni siccitose e prvocato una intensa desertificazione di una vasta parte della Pangea, il supercontinente che vedeva saldate fra loro quasi tutte le croste continentali dell'epoca.
La cosa mi lascia un po' perplesso, soprattutto per una questione di “ripetitività”: sia le eruzioni di trappi che gli impatti di corpi celesti sono eventi che si sono ripetuti nella storia della Terra, come le estinzioni di massa. Di trappi ce ne sono molti e tutti coincidenti con momenti di difficoltà della vita sul nostro pianeta. In quanto alle cadute di asteroidi, il fatto che attualmente si possa solo vedere il cratere dello Yucatan (e l'asteroide è sicuramente caduto almeno in prossimità della fine del Cretaceo) può essere spiegato facilmente con la maggior superficie terrestre coperta dagli oceani e ricordando che attualmente non esiste più sui fondi marini crosta oceanica di età superiore ai 200 milioni di anni (perchè è stata tutta subdotta nelle fosse oceaniche). Quindi le tracce di antichi impatti possono essere per sempre scomparse sotto la crosta terrestre.
Invece ci sono altri bacini evaporitici importanti, per esempio quello del Mediterraneo alla fine del Miocene o quello adesso diviso fra Brasile e Africa occidentale che si formò nell'Aptiano durante l'apertura dell'Atlantico che non hanno corrispondenze con estinzioni di massa
E' comunque almeno curioso che le Evaporiti di Elk Point siano quantomeno vicine all'estinzione di massa del tardo Givetiano (Devoniano medio/superiore) e il bacino paleozoico di Elk Point ha dimensioni simili a quelle dello Zechstein.
C'è da dire inoltre che nell'ipotesi “trappi” le evaporiti hanno un certo ruolo: come ho già scritto i trappi si sono messi in posto in aree in cui si trovavano di già delle evaporiti ed è stato già indicato che i gas derivati dal contatto fra le rocce fuse e le evaporiti possano aver avuto un ruolo non indifferente in cambiamenti del chimismo dell'atmosfera alla base delle estinzioni di massa.

3 commenti:

Elena ha detto...

La normativa Italiana prevede che l’acqua erogata dagli acquedotti contenga al massimo 10 microgrammi/litro di composti organoalogenati. Questo limite è stato superato dove vivo io, e in alcune zone sono stati superati persino i 20 microgrammi/litro. Tuttavia, il limite massimo istituito dall’OMS è di 110 microgrammi/litro. Tu sai che problemi possono dare alla salute ?

Aldo Piombino ha detto...

scusa il ritardo ma fra viareggio e altre cose sono stato un pò incasinato.

le normative sono una necessità imposta dalla nostra mente "discontinua": è la stessa cosa di passare di 1 km/h il limite di velocità. Mi spiego: chi può seriamente dire che 9,5 microgrammi/litro è accettabile e 10,5 no? quindi dipende molto anche da quanto assumi nel corso della giornata e oltre, dalla tua genetica 3e probabilmente da altre sostanze che assumi o non assumi. Ipotesi: la sostanza x aumenta o diminuisce di pericolosità in presenza di y, perchè in qualche modo si legano o si scambiano atomi e vengono fuori sostanze nuove.
inoltre questi limiti partono da un concetto "probabilistico", una soglia oltre la quale le statistiche mostrano un aumento di una o più patologie, fermo restando che il valore "idelale" della concentrazione di certe sostanze, come appunto gli organoalogenat, è zero (non "circa zero"!).
Quindi come vedi non è un problema semplice.
Se sei in una zona di tessile (tintorie) o di lavorazione meccanica di metalli (per lavaggio prima della verniciatura) questi composti possono essere di origine industriale. Anche io personalmente di questa roba ne ho respirata abbastanza nel passato. Altrimenti potrebbero anche essere una conseguenza di trattemnti di potabilizzazione. Nel secondo caso sarebbe interessante capire perchè succede.
Sostanzialmente a queste sostanze, come la trielina, è stata fatta una guerra peraltrro giustissima in mome di salute e ambiente. E in molte zone caratterizzate da industrie come quelle prima nominate le falde acquifere sono messe malino da questo punto di vista.
Francamente, se per rischi si intende soprattutto quelli legati ai tumori, è evidente che in persone geneticamente più predisposte possano aumentare, a dosi massicce. comunque le disposizioni di legge in italai sono molto severe e quindi, se l'OMS dà valori così suoeriori, un valore come questo non innalza "significativamente" la probabilità di contrarre un tumore a vescica, colon o retto.
Questo, naturalmente, sempre in termini probabilistici.
Mi spiace non poter dire "si" o "no", ma "forse". però è la realtà.
saluti

Elena ha detto...

Domenica scorsa è stato pubblicato un articolo su un quotidiano locale, riportante l'ipotesi che la falda sia stata inquinata oramai da quasi vent'anni da un'industria della zona.
Ora faranno i vari trattamenti di potabilizzazione con i carboni ecc. e faranno in modo che le tutte le famiglie possano allacciarsi all'acquedotto comunale. Preferisco la tua risposta resti un "forse" a questo punto. Grazie Aldo. Elena