venerdì 2 dicembre 2011

Allora sui rospi del lago di San Ruffino l'avevo detta giusta (ma non mi hanno ringraziato)

Mi riallaccio ad un vecchio post che scrissi il 6 aprile 2010 sullo strano comportamento dei rospi in un lago vicino ai Monti Sibillini: I rospi di un lago marchigiano e il terremoto abruzzese di un anno fa.

Nei giorni precedenti il terremoto dell'Aquila erano spariti dal Lago di San Ruffino i rospi, come era scritto in un articolo: Predicting the unpredictable; evidence of pre-seismic anticipatory behaviour in the common toad, a firma di Rachel Grant e Tim Halliday Journal of Zoology Volume 281, Issue 4,pages 263–271, August 2010.


L'articolo era stato pubblicato on-line il primo di Aprile, così pensai addirittura che fosse un pesce d'aprile (in quella data i blogger, per esempio, si inventano delle cose incredibili...). Il buon Marco addirittura telefonò alla Open University per sincerarsene (è tutto nella discussione del post)

La Grant nell'articolo sosteneva che:
nei giorni immediatamente precedenti il terremoto i maschi di rospo erano praticamente spariti dalla circolazione e hanno tratto la conclusione che gli animali abbiano “sentito” l'avvicinarsi del terremoto.

Io pensai subito che più che aver presagito il terremoto, i rospi erano stati allontanati da variazioni nel chimismo delle acque e scrissi:

ho pensato a delle variazioni nella composizione delle acque provocata da una variazione della portata delle sorgenti, una conseguenza normale di un terremoto. Nel caso abruzzese ce ne sono state veramente di ingenti.

e che

1. l'area del lago era stata colpita in quei giorni da un piccolo sciame sismico
2. ci sono state delle grosse variazioni nella portata e nel chimismo delle sorgenti anche nei giorni precedenti alla scossa principale

Pertanto mi chiesi

se si possa ipotizzare che l'attività dei rospi sia stata disturbata dalle variazioni di composizione e di acidità delle acque del lago conseguenti alle variazioni di queste grandezze che si sono verificate nelle sorgenti. Anche il fatto che nei giorni successivi al terremoto i rospi siano stati praticamente assenti (eccezione fatta per le notti intorno al plenilunio) può far pendere l'ago della bilancia verso variazioni di chimismo delle acque più che su aspetti di previsione del terremoto da parte delle bestiole.

In fondo al post feci un edit:

EDIT: ho scritto una mail alla prof. Grant, chiedendole una sua opinione sulla mia ipotesi e mi ha risposto che potrei aver ragione! La ringrazio per la rapida risposta.

Difatti scrissi alla Grant esponendole la mia idea e mi rispose così e, anzi, le diedi diverse informazioni

Oggi esce un articolo sempre della Grant e di Halliday con altre persone dal titolo Ground Water Chemistry Changes before Major Earthquakes and Possible Effects on Animals

Sono contento di sapere che il mio suggerimento sia stato utile.... mi dispiace solo che non mi abbia ringraziato.....

2 commenti:

Damio85 ha detto...

Ciao...La mattina del 21/7/2013 c'è stata una scossa di terremoto con epicentro ad Ancona di magnitudo 4.9,+ o - il Lago di san Ruffino si trova a metà tra L'Aquila e Ancona...vorrei sapere se si hanno notizie sui comportamenti di questi rospi..
damiano.baffoni@hotmail.it

Aldo Piombino ha detto...

grazie per la domanda. Non credo proprio che ci possano essere state modificazioni della portata delle sorgenti di quella zona indotte dal sisma di ieri e questo in base a magnitudo e localizzazione del nuovo evento, troppo debole ma soprattutto troppo lontano e in altro contesto geodinamico. Quindi non penso proprio che la vita di quei rospi sia stata influenzata da questo nuovo evento