Con questo post inizio una serie di post per parlare dei libri che ho letto, più o meno recentemente e hanno dato un importante contributo alla mia formazione o libri che ho appena finito di leggere.
A causa della continua evoluzione delle conoscenze credo utile citare soprattutto volumi che ho letto negli ultimi 10 anni, anche se mi piacerebbe parlare di alcuni testi che da ragazzo mi hanno molto interessato.
Potrà sembrare strano, ripensandoci, ma il lungo periodo universitario alla fine è quello in cui ho letto meno, perchè probabilmente dopo aver studiato non c'era voglia di leggere libri divulgativi.
La citazione iniziale non può che essere per “Il racconto dell'antenato”, titolo originario “The Ancestor Tale”, pubblicato in Italia da Mondadori nel 2006 (l'originale inglese è del 2004).
Richard Dawkins, nato a Nairobi nel 1941 da famiglia inglese è sicuramente uno dei miei autori preferiti. Curioso come solo uno scienziato può essere è, come molti sanno, il teorico del “gene egoista”: in pratica noi (e le altre forme di vita) non siamo altro che “macchine” costruite dai nostri geni per riprodursi. Una visione un po' estremizzata ma che a me personalmente convince parecchio, visto che la selezione naturale – alla fine – opera proprio sui geni, consentendo (nella visione dawkinsiana) la riproduzione solo ai geni che hanno costruito le “macchine” più adatte
Trovo affascinante il Dawkins naturalista, per la chiarezza, la completezza e la passione con cui scrive (molto meno l'ateo razionalista, non per non esserlo a mia volta, ma perchè non sono interessato all'argomento).
L'impostazione de “il racconto dell'antenato” è semplice: il filo conduttore è un pellegrinaggio in cui, andando a ritroso con gli antenati, a poco a poco ci incontriamo con tutti gli altri viventi, a partire dagli altri Homo (unico caso di creature non attualmente viventi) e dalle scimmie antropomorfe (perchè in Italiano non c'è una denominazione più semplice, come l'inglese “apes”?). Poi vengono le altre scimmie, i lemuri i roditori e via discorrendo
Questo semplice schema si ispira ai “Racconto di Canterbury” di Geoffrey Chaucer, un classico della letteratura inglese, anzi un po' la Divina Commedia britannica. I pellegrini del capolavoro della letteratura inglese parlano delle vicende del loro ambiente sociale, in questo libro i vari animali raccontano delle storie su se stessi e su circostanze a loro connesse come
In questi racconti Dawkins cogliendo a pretesto delle caratteristiche fisiologiche o genetiche di un animale, coglie sempre l'occasione di descrivere e puntualizzare alcuni fenomeni che lo riguardano,, lo fa confrontando fra loro alcuni gruppi, parlando di alcuni organi specifici e, ovviamente, spiegando origine ed evoluzione di alcune forme di vita. Per esempio il “racconto dell'ippopotamo” tratteggia l'evoluzione dei cetacei, quello della talpa marsupiale confronta le convergenze evolutive fra marsupiali e placentati, nil “racconto dell'Artemia” parla di crostacei e pesci che vivono con il dorso in giù e il ventre in alto, in quello dell'Uccello Elefante spiega l'evoluzione dello struzzo e degli altri uccelli non volatori in relazione ai movimenti delle masse continentali tra il giurassico e l'eocene.
Il risultato che forse potrebbe far pensare a delle divagazioni in libertà, è invece logico e gradevolissimo e abbraccia oltre alla biologia anche la geologia e altre discipline scientifiche.
Con “il racconto dell'antenato” Dawkins da divulgatore scientifico ha fatto un grande passo avanti, diventando un romanziere che accompagna gli argomenti più disparati con un sanissimo humour inglese. Dopo una lunga attività di scrittore e divulgatore, contrassegnata da volumi come “il gene egoista” e “l'orologiaio cieco”, il grande biologo infatti ha raggiunto una tale maturazione letteraria da riuscire a scrivere un libro scientifico come se fosse davvero un romanzo, il romanzo della storia della vita, dall'uomo fino alle origini. Per stile, completezza e chiarezza degli argomenti e dovizia di informazioni questo libro è decisamente un capolavoro che rimarrà punto di riferimento nella storia della divulgazione scientifica. Un autentico capolavoro.
La lettura de “il racconto dell'antenato” è sicuramente appassionante e appagante, perchè scritta da un grande esperto, appassionato di quello che scrive e con uno stile chiaro e brillante, anche fantasioso alle volte (attenzione: non certo in QUELLO che scrive – il rigore scientifico è sempre presente – ma COME lo scrive).
E' un libro alla portata di tutti, perchè spiega tutto ed è comprensibile per tutti, come non sempre succede con i libri scientifici, compresi altri volumi dello stesso autore che alle volte pongono qualche difficoltà anche a persone un po' addentro alla materia.
Da ultimo Dawkins si mette a parlare della Canterbury dell'evoluzione: l'origine della vita, nella quale di certezze ce ne sono molto poche. In maniera molto lucida dice la sua, con l'orgoglio di chi è sufficientemente maturo per poter dire “certe cose ancora non si sanno e su altre ci sono dei grossi dubbi”. L'unica cosa sicura è che prima delle cellule c'è stato qualcos'altro in grado di replicarsi.
Dubbi che altri, molto superbamente, non hanno e che pretendono di risolvere il tutto grazie ad un libro scritto oltre 2000 anni fa da dei contadini e pastori, che di scientifico non ha assolutamente niente.
Se volete davvero sapere come sono andate le cose, quindi, leggete “il racconto dell'antenato” e non resterete delusi (creazionisti a parte, ma questo è un caso di mente aprioristicamente e acriticamente dominata da un imprinting religioso)
Annoto da ultimo che questo volume non ha mai preso il suo posto nella libreria: è sempre rimasto sulla scrivania, a portata di mano per qualsiasi evenienza, sia perchè ogni tanto ne rileggo qualche passo a caso, sia perchè è un costante aiuto in diverse mie ricerche.
1 commento:
Anch'io amo RD, anche se questo non l'ho ancora letto. A sproposito che ne è delle risposte promesse dal vicepresidente?
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