mercoledì 13 maggio 2009

La mancanza di cultura ferroviaria in italia e le sue conseguenze

Dopo tanti anni di discussioni sul passante ferroviario fiorentino adesso c'è una certezza: i lavori si faranno. Soluzione scelta quella sotterranea con la stazione di Foster ai Macelli. Pertanto l'importante è che vengano fatti senza arrecare danni alla città.
In questo momento Firenze è scossa dai movimenti dei contrari, che descrivono scenari apocalittici, di case distrutte dal passaggio della talpa per un lavoro inutile (c'è chi, anziché di inutile, parla di un lavoro utile ma che doveva essere fatto in superficie o passando sotto le colline).
Questi fatti, di cui mi sto occupando attivamente, mi portano a delle riflessioni generali sulle ferrovie in Italia.

In tutta questa storia si manifesta l'ignoranza (nel senso di “non sapere”) dell'italiano medio in tema di geologia, ingegneria e ferrovie. E' quella che ha permesso a Trenitalia di spacciare il Frecciarossa come un treno nuovo, quando. come potete vedere da queste due foto, è invece il vecchio ETR500 con una semplice ripellicolatura esterna (per me molto discutibile da un punto di vista estetico). Vediamo un po' dove portano questi “non saperi”.
Molti quando sentono che io sono un appassionato di treni mi guardano come se fossi un marziano. Quando vengono a sapere che sono capace di passare ore appollaiato lungo una linea ferroviaria per fare foto ai convogli che passano mi ritengono pronto per un ricovero forzato alla neuro.

Evito di fare la rassegna di sciocchezze che ho sentito in treno ma vi lascio una perla: “Montezemolo riesca a costruire la sua ferrovia in due anni e senza soldi pubblici quando le FS ce ne hanno messi 10 e abbiamo speso un sacco di soldi”.
Ora, capisco che non è “necessario” sapere che nel gruppo FS ci sono RFI (rete ferroviaria italiana – il gestore della rete) e Trenitalia, l'azienda che “fa” i treni e paga il pedaggio a RFI , come farà dal 2011 NTV (nuovo trasporto viaggiatori – l'azienda di Montezemolo, Della Valle & c), ma dire una cosa del genere dimostra la pochezza di non solo n termini di informazioni, ma anche di percezione della realtà, di chi l'ha pronunciata. Come si può minimamente pensare che un'azienda si possa costruire una ferrovia per conto suo tra Milano e Roma?
Inoltre non c'è la percezione che una ferrovia, rispetto ad una strada, abbia dei vincoli maggiori in tema di pendenze e curve.

L'INCULTURA FERROVIARIA IN POLITICA, SOCIETA' E STAMPA

Purtroppo la scarsa cultura in tema di trasporti (ad eccezione dell'automobile...) e particolarmente in materia ferroviaria non riguardi solo la popolazione: c'è anche fra decisori e politici. Si manifesta con l'incompetenza in materia e provoca interventi o idee discutibili (a partire da chi vorrebbe, nel caso fiorentino, fare la stazione AV a Castello), oltre a farne la Cenerentola del trasporto in Italia.
E' vero che un “tecnico” che deve tracciare una ferrovia farebbe volentieri una linea retta e buonanotte.a tutti. Ed è pacifico che ciò non sia possibile. Ma quando una ferrovia è disegnata in base a compromessi politici si assiste al disastro di Modena, dove in una pianura senza ostacoli sono riusciti a partorire un tracciato che non consente i 300 Km/h..
C'è poi il campanilismo, che tanto per restare sulla Bologna – Milano ha fatto costruire una montagna di interconnessioni fra la vecchia e la nuova linea che rimarranno praticamente inutilizzate (a parte quella di Piacenza), e che hanno provocato un pressochè inutile (e notevole) aggravio nella spesa (mi pare che rispetto alla linea principale sono stati costruiti per le interconnessioni binari per una lunghezza del 30% in più rispetto al singolo tratto Bologna – Melegnano)
Oppure fa istituire delle fermate che restano praticamente inutilizzabili.
Un'altra perla di incompetenza: anni fa vidi un parcheggio ricavato sul vecchio piazzale merci di una stazione, che sarebbe stato dunque un perfetto esempio di parcheggio scambiatore tramezzo privato e pubblico.. Peccato che ci avessero messo la “zona disco” con massimo due ore di sosta. E chi doveva prendere il treno si attaccava...

Anche gli estensori di piani alternativi ne sono affetti. A parte il caso della proposta che circola a Firenze per un attraversamento in superficie, che poteva essere interessante ma è molto approssimativa, se ne sentono di tutti i colori. Cito sempre a casa nostra il caso della proposta di tram-treno della facoltà di architettura. Irricevibile. Praticamente hanno disegnato un sistema di trasporti come se avessero usato la pianta di Paperopoli e non di una città reale perchè non sanno neanche che il tram e il treno hanno tensioni diverse di alimentazione (problema sorpassabile) e binari con profilo diverso. Inoltre non hanno la minima idea di cosa voglia dire far circolare un tram in una rete satura come quella fiorentina, con le ovvie limitazioni imposte dal segnalamento ferroviario: pensano forse di far viaggiare i convogli a vista? Peccato che una cosa del genere, normale per una tramvia, sia impossibile in ferrovia....
Di tram-treno in giro per l'Europa ce ne sono, D'accordo. Ma in realtà come Parigi o la Ruhr, dove la cultura ferroviaria è ben sviluppata e di binari a disposizione ce ne sono a bizzeffe, non gli asfittici 2 binari in arrivo da Pisa, per cui volendo aumentare l'offerta è stato necessario riaprire Porta a Prato.
La stampa non è esente da macroscopici errori. Notizie sbagliate, esagerazioni, errori grossolani sono pane quotidiano (e in generale di ferrovie ne parlano solo quando c'è qualche problema). La più bella è stata quando in un noto ed autorevole giornale, una notizia di un problema ad un treno pendolari è stata corredata con una foto di... un treno ad alta velocità tedesco...


ANCHE LE FERROVIE SE NE SBATTONO DELLA CULTURA FERROVIARIA

Parliamo poi di quello che stanno facendo (o, meglio, NON facendo), le Ferrovie Italiane.
A parte che sembra siano interessate solo ai “Frecciarossa”, fanno solo pubblicità “ordinaria” e non “educativa”. Svolgono pochissima comunicazione sugli aspetti migliori del treno: arrivare a destinazione tranquillamente senza guidare e co il mezzo di trasporto più ecologico che esiste.
Basta poi vedere come trattano il loro patrimonio di rotabili storici: da quest'anno è più difficile e costoso organizzare treni storici (che poi sono pubblicità per la ferrovia stessa!) e la vicenda triste e vergognosa del “Settebello”: l'ultimo esemplare di questo treno, orgoglio dell'Italia degli anni 50 e fenomeno di costume. Salvato dalla demolizione solo per una sollevazione degli appassionati, che hanno letteralmente inondato di email le Ferrovie e i ministeri, è stato parzialmente smotorizzato e giace a Falconara Marittima lungo il mare, aspettando che la salsedine lo faccia fuori.

L'immagine delle ferrovie in generale e della TAV in particolare è a dir poco molto bassa. Regna quasi incontrastata la cattiva stampa dovuta ai vari beppegrillo, no-tav (molto più attivi delle FS nella comunicazione...) etc etc ..
C'è sempre un'aura ideologica pseudoambientalista quando si parla di Alta Velocità, come se fosse una cosa da ricchi, quando invece consente di viaggiare a tutti (a tariffe ahimè un po' care...) mentre prima l'aereo era l'unico (e salato) mezzo di trasporto veloce.
Per dirla come il Cav. Caprotti di Esselunga “in Italia tutto deve avere una connotazione politica, come se le piste ciclabili fossero di sinistra e l'alta velocità di destra”. Io aggiungo: mi permettete di andare in bicicletta alla stazione per prendere il Frecciarossa?
Che poi la TAV, fra costi elevati (come quasi tutte le opere pubbliche italiane, del resto) e, in Toscana, le profonde ferite subìte dal Mugello abbia fatto di tutto per rendersi antipatica è un altro discorso.
In quanto alle altre ferrovie, segnatamente il trasporto locale, regionalizzato in maniera quasi selvaggia, c'è molto che non funziona. Treni sporchi e in ritardo sono la norma. Sullo sporco c'è comunque da fare una puntualizzazione: su polvere, sedili e poggiatesta consunti e vetri unti chiaramente la colpa è della manutenzione; su porte e aria condizionata fuori uso o a temperatura sballata idem, Ma per carte, lattine (magari non vuote) e quant'altro sparse sui sedili la colpa non è delle ferrovie!

In queste condizioni, come è possibile che la popolazione percepisca l'importanza di un'opera ferroviaria?

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