martedì 14 gennaio 2025

ultime notizie: importante sciame sismico al Bardarbunga (Islanda). Probabile intrusione di magma ma non è detto che avvenga presto una nuova eruzione del vulcano


Niels Bohr diceva che “è difficile fare previsioni, specialmente per il futuro", e questo è un detto assolutamente ineccepibile quando si parla di vulcani. Giusto ieri avevo scritto che il Bardarbunga, che ha prodotto una eruzione importante nel 2014-2015 mostrava una certa attività sismica, essenzialmente sul margine NE della caldera ma che per adesso una eruzione non era imminente.
Il quadro forse (dico forse!)è improvvisamente cambiato, perché oggi 14 gennaio c’è stata una sequenza sismica molto importante e soprattutto caratterizzata da una buona distribuzione delle profondità ipocentrali tra 10 km e la superficie. Insomma, questo sciame ha caratteristiche simili a quelli che si verificano durante le intrusioni di magma.

UN VULCANO CHE STA PREPARANDO DA ANNI UNA NUOVA ERUZIONE. Il Bárðarbunga è sempre sotto stretta osservazione: dopo l’ultima eruzione, conclusasi nel 2015, e di cui ho parlato diverse volte, il vulcano, si sta rigonfiando e questo dimostra che il magma si sta ancora accumulando sotto l’edifico vulcanico. Monitorarlo non è semplice, perchè si trova sotto il grande ghiacciaio Vatnajokull e quindi è difficile vedere quello che succede in superficie (eventuali fumarole ed altri fenomeni tipici di un vulcano tutt’altro che quiescente). Quindi i ricercatori si basano molto su dati geofisici, in particolare la sismicità e i sensori GPS posti immediatamente al di là del limite del ghiacciaio
I sensori GPS mostrano una forte deformazione grazie alla quale viene monitorato di continuo il processo di rigonfiamento del vulcano. E a proposito della sismicità, il rigonfiamento è accompagnato da terremoti che raggiungono livelli abbastanza importanti per essere di origine vulcanica (anzi, vulcano – tettonica): infatti le Magnitudo talvolta superano il 4 (addirittura 11 eventi con M 4 o superiore negli ultimi 365 giorni) e che in generale è annidata sul bordo della caldera.
Stamattina il Bardarbunga ha fatto le cose in grande: un forte sciame sismico è iniziato poco nella parte nord-occidentale della caldera. Dall'inizio dello sciame, le 6:00 UTC, sono stati registrati circa 130 terremoti, con il più forte che ha raggiunto una magnitudo di 5.1 alle 8:05.
Inoltre, sono stati rilevati altri 17 terremoti di magnitudo 3 o superiore, tra cui almeno due di magnitudo 4 o superiore (ovviamente le stime della Magnitudo potrebbero cambiare man mano che l'analisi degli eventi è in corso).
L'attività sismica è stata più intensa fino alle 9:00 UTC circa, dopodiché ha iniziato a diminuire, anche se si stanno ancora registrando terremoti nella zona. È troppo presto per stabilire se lo sciame si stia attenuando, tantomeno se sia o no un precursore di un'eruzione, anche se ricorda quelli che si verificano durante le intrusioni di magma precedenti all’eruzione del 2014 (ne ho parlato qui quando il processo era in corso): questo perché quando l'eruzione di Holuhraun è iniziata nell'autunno del 2014, la sismicità di questo tipo è durata per settimane e tutti, tramite il servizio meteorologico islandese, abbiamo potuto osservare “in diretta” dal suo evolversi come il magma si facesse spazio in direzione NE. Potremmo essere quindi davanti ad una situazione come quella del 2014, ma i dati vanno analizzati e soprattutto bisogna vedere se la sismicità continuerà. È comunque molto probabile che l’attività di oggi sia connessa ad una iniezione di magma verso la superficie.

la sismicità della mattina del 14 gennaio 2025 al Bardarbunga.
si nota anche una certa attività al Grimsvotn, preesistente a quella del Brdarbunga:
è realistico che provochi un limitato scioglimento del ghiacciaio
e quindi è previsto un aumento dell'afflusso di acque nei torrenti

POSSIBILI CONSEGUENZE DI UNA EVENTUALE ERUZIONE. Il vulcano è lontano dagli insediamenti umani, ma in caso di eruzione ci possono essere due scenari:
  1. UNO SCENARIO CLASSICO, CIOÈ UNA ERUZIONE NELLA CALDERA: questa provocherebbe una inondazione perché provocherebbe lo scioglimento di quella parte del grande ghiacciaio, il Vatnajokull, sotto il quale giacciono anche altri 5 vulcani: il Grimsvotn. Gvarkfjoll, Oraefajokull, Thordarhyrna ed Esjufjoll (se mettiamo al centro il Grimsvotn, gli altri sono ad una distanza da esso che varia tra i 25 e i 55 km). Inoltre potrebbe esserci il rischio di una nube di ceneri come nel 2010 l’Eyiafjallayokull e allora sarebbero dolori per il traffico aereo
  2. ERUZIONE ESTERNA, COME NEL 2014: spesso, quando erutta il Bárðarbunga, il magma non emerge dalla caldera stessa, ma segue una delle tante fratture a raggera che si diramano dal vulcano, come è successo nell'eruzione del 2014 a Holuhraun. In questo caso il magma affiora in superficie ben oltre il limite del ghiacciaio e forma delle colate di lava, che essendo in aree prive di interesse antropico, non comportano rischi di nessun tipo se non possibili problemi dovuti alle emissioni gassose.
Il codice colore dell'aviazione per Bárðarbunga è stato aumentato a giallo, ma è un provvedimento normale quando un vulcano da segni di attività sopra il livello di fondo. 
Vedremo comunque molto presto se avverrà presto una nuova eruzione oppure dovremo ancora aspettare. Di sicuro la dinamica del vulcano ci dice che il magma vi sta affluendo dalla crosta inferiore

 

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