giovedì 12 ottobre 2023

i terremoti lungo la Faglia di Herat in Afghanistan dell'ottobre 2023


Non c’è pace per l’Afghanistan. Dopo una guerra durata a fasi alterne dal 1979 al 2021 con la definitiva (si spera per poco) presa del potere da parte del misogino regime talebano, ci mancavano questi terremoti, fra i più forti che hanno interessato il Paese, dopo una decina di eventi a M superiore a 6 tra il 1998 e il 2008 nel nordest, più vicini a Kabul (considero solo i terremoti superficiali e non considero i terremoti profondi dell’Hindu-kush di cui ho parlato qui).

In questa carta ricavata dall’Iris Earthquake Browser si vedono i terremoti a M superiore a 5.5 dal tragico 7 ottobre, quando ce ne sono stati ben 3 con M superiore a 6.
Dopo i due terremoti M 6.3 del 7 ottobre, anche il 10 ottobre è avvenuta una scossa della stessa Magnitudo. Già dal 7 ottobre interi villaggi sono stati rasi al suolo mentre i soccorsi sono impossibilitati dalla mancanza di strade ma anche di medicine e strutture sanitarie.
I morti si contano a migliaia (attualmente il bilancio è di circa 3.000 vittime). La buona notizia è che la città di Herat, a circa 50 km dall’inizio della “zona calda” e che conta oltre 500.000 abitanti abbia subìto pochi danni.

Immagine di Google Maps in cui la faglia di Chaman è tratteggiata, mentre quella di Herat è ben visibile
anche ad un occhio non particolarmente geologicamente allenato


carta tettonica dell'Afghanistan con i blocchi e 
le faglie. Da Ambraseys e Bilham (2014) 
TETTONICA DELL'AFGHANISTAN. Un occhio attento riconosce la presenza di una importante struttura allineata quasi est – ovest, la faglia di Herat, lunga 1.200 km che attraverso l'Afghanistan centrale, tende poi verso nord fino alle montagne dell'Hindu Kush a nord di Kabul, all'estremità NE del Paese, dove finisce nella faglia di Chaman, che, come ho fatto vedere qui, è il limite ovest della placca indiana.


L’area è geologicamente molto delicata e la sua geologia è ancora non del tutto conosciuta (per esempio non è ancora nota la faglia associata al terremoto M 7.4 del 1956 con epicentro vicino a Bamiyan (o, almeno, non ho trovato bibliografia in materia). 
L'Afghanistan si trova su un promontorio della placca eurasiatica, ed è formato da due blocchi (Shnizai, 2020):
  • il blocco settentrionale è costituito dalla piattaforma afghano-tagica, a sua volta formata da un insieme di terranes minori stabili che fanno parte del continente eurasiatico fin dal Paleozoico
  • il blocco centrale, anche esso costituito da diversi blocchi minori che sono entrati in collisione con l'Eurasia più tardi, durante il Mesozoico e all'inizio del Cenozoico. Fra essi spicca il blocco di Helmand che potrebbe rappresentare una parte della vecchia crosta oceanica della Tetide rimasta intrappolata nello scontro fra Eurasia, India e Africa senza essersi particolarmente deformata, quindi un blocco in trasmogrificazione nel quadro di Morgan e Vannucchi (2022)
L’arrivo dell’India e la sua indentazione nel continente asiatico hanno complicato la situazione: oggi la placca euroasiatica converge con la placca araba a sud e con la placca indiana a sud-est a una velocità di circa 30 mm/anno; c’è anche una convergenza con il blocco di Lut, ad ovest, di circa 15 mm/anno (Ambraseys e Bilham, 2014). 
In questo quadro la faglia di Herat rappresenta il contatto fra la piattaforma Afghano – Tagica e continua a mostrare una forte attività comportandosi come una “cicatrice litosferica” nel senso di Heron et al. (2016).
In precedenza in un database di terremoti afghani l’area di Herat è stata interessata da eventi con M circa 6 negli anni 849 1102 1164 e poi anche nel XX secolo (Ambraseys e Bilham 2014).
I terremoti di questi giorni si inquadrano perfettamente nella compressione nord – sud sulla faglia di Herat esercitata dalla convergenza fra Eurasia e Arabia.

BIBLIOGRAFIA

Ambraseys e Bilham (2014). The Tectonic Setting of Bamiyan 6 and Seismicity in and Near Afghanistan for the Past Twelve Centuries in: C. Margottini (ed.), After the Destruction of Giant Buddha Statues in Bamiyan (Afghanistan) in 2001, 101 Natural Science in Archaeology, Springer-Verlag Berlin Heidelberg 2014

Collett et al (2015). Polymetamorphic evolution of the granulite-facies Paleoproterozoic basement of the Kabul Block, Afghanistan. Mineralogy and Petrology, August 2015

Heron et al (2016). Lasting mantle scars lead to perennial plate tectonics. Nature communications DOI: 10.1038/ncomms11834

Morgan e Vannucchi (2022). Transmogrification of ocean into continent: implications for continental evolution. PNAS 119/15 e2122694119

Shnizai 2020. Mapping of active and presumed active faultsin Afghanistan by interpretation of 1-arcsecond SRTM anaglyph images. J Seismol https://doi.org/10.1007/s10950-020-09933-4

 

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