![]() |
area interessata e meccanismo focale (fonte: USGS) |
Il terremoto di magnitudo 8.8 del 29 luglio 2025 lungo le coste meridionali della penisola della Kamchatka è avvenuto in un’area dove la presenza di una fossa oceanica (fossa Kurili – Kamchatka), la frequente sismicità e oltre 30 vulcani attivi in 700 km evidenziano un regime di scontro fra placche. In effetti lì la placca pacifica scorre sotto la placca nordamericana (si, non quella euroasiatica: la placca nordamericana si estende verso ovest oltre il continente nordamericano) alla rispettabile velocità di circa 80 mm/anno. Si è trattato di un classico terremoto di thrust, ovvero una faglia inversa a basso angolo e con una Magnitudo di 8.8 la superficie coinvolta nel movimento è estremamente vasta: dalla estensione delle repliche sembra che la rottura abbia interessato il limite per una lunghezza superiore ai 400 km per una larghezza di circa 140.
Sono tutti indizi per i quali quindi è molto probabile che il sisma sia avvenuto proprio all’interfaccia fra le due placche. Anche il meccanismo focale parla di una faglia inversa a basso angolo che immerge a NW.
Questo terremoto è il più grande evento sismico a livello globale dal terremoto di magnitudo 9.0 del 2011 a Tohoku, in Giappone, e tra i primi dieci più grandi terremoti a livello globale dal 1900 e quindi appartiene di diritto alla categoria dei “megathrust”. I megatheut si formano solo dove l’interfaccia fra la placca superiore e quella inferiore è un piano (ho parlato qui della questione). Quindi se contiamo il terremoto M 9.0 del 1952 questa zona di subduzione ha prodotto due dei dieci terremoti più forti al mondo.
La rottura è avvenuta a profondità relativamente bassa per un terremoto del genere e quindi la generazione di uno tsunami è stata logica. Di fatto ci sono state delle onde alte almeno 3 metri nelle zone vicine all’epicentro. Per il resto quando sto scrivendo siamo ancora a livello di allerta tsunami in tutto l’Oceano Pacifico.
L’area della penisola della Kamchatka ha registrato oltre 700 terremoti di magnitudo 5.0+ dal 1990. La sezione settentrionale di questa zona di subduzione ha già ospitato due terremoti con M superiore a 8 negli ultimi 102 anni:
- nel 1923 un terremoto M 8.4, che si presume abbia rotto l'interfaccia della zona di subduzione, si è verificato 150 km a nord dell'epicentro del 29 luglio 2025
- nel 1952 il terremoto M 9.0 è il terremoto più forte registrato nella zona di subduzione. L'epicentro del 1952 si trova a meno di 30 km dall'epicentro del 29 luglio 2025, e il terremoto del 1952 ha rotto 600 km dell'interfaccia della zona di subduzione a sud-ovest.
SISMICITÀ E ZONA DI SUBDUZIONE. L'intensa sismicità dell'area fra la penisola di Kamchatka e l'arcipelago delle Curili consente di tracciare anche lo slab in subduzione, caratterizzato da una attività sismica molto profonda, anche oltre i 500 km. Si vede molto bene in questa carta tratta dall'Iris Earthquake Bowser, mentre tramite il tool "Submap" dell'università di Montpellier si ottiene una bella sezione dello slab, con segnalati anche i terremoti e i vulcani
L’ATTIVITÀ SISMICA NELLA ZONA NELL’ULTIMO ANNO. Se la Kamchatka è una terra di terremoti di suo, l’attività negli ultimi 12 mesi è stata decisamente superiore alla sua già alta “attività normale”.
Nella carta qui sopra, elaborazione in Qgis dei dati dell’Iris Earthquake Browser:
- i rombi segnalano le 3 scosse più importanti degli ultimi 12 mesi nella stessa zona: M 8.8 di oggi 30 luglio, M 7.4 del 20 luglio 2025 e M 7.0 del 17 agosto 2024.
- in giallo sono indicate le repliche del terremoto di stanotte con M superiore a 5.0 fino alle 9.00 italiane di stamattina 30 luglio (ovviamente mentre scrivo tali eventi continuano, anche molto forti). L’area interessata dalle repliche si estende verso SW appunto per oltre 400 km
- in verde gli eventi della crisi iniziata il 20 luglio, quindi appena 10 giorni prima del terremoto di oggi: si sono verificati 50 terremoti di magnitudo 5.0 o superiore. In questa crisi, il terremoto principale, M 7.4 del 20 luglio delle 6.49, è stato preceduto da due eventi nei 50 minuti precedenti che quindi possiamo considerare come due foreshocks: M 5.3 alle 6.02 e M 6,7 alle 6,28 e seguito da tre terremoti di M superiore a 6
- in rosso si evidenziano gli eventi del mese successivo al terremoto M 7.0 del 17 agosto 2024, quindi poco meno di un anno fa
POSSIBILE RELAZIONE FRA IL TERREMOTO DEL 20 LUGLIO E QUELLO DI OGGI? La domanda che in molti esperti si erano posti sia prima del terrmeoto dell’agosto 2024 che di quello del 20 luglio 2025 era se questi forti terremoti avrebbero dovuto essere considerati potenziali segnali di un rischio elevato di un terremoto di grande intensità.
Questo anche in riferimento al terremoto giapponese M 9.1 del 2011, che è stato preceduto due giorni prima da un evento M7.3.
Diciamo che i terremoti della portata di quello di oggi sono rari, ma resta il fatto, come ho spiegato qui, che non tutte le zone di subduzione sono in grado di ospitare eventi così importanti.
Diciamo che i terremoti della portata di quello di oggi sono rari, ma resta il fatto, come ho spiegato qui, che non tutte le zone di subduzione sono in grado di ospitare eventi così importanti.
Nessun commento:
Posta un commento