mercoledì 10 gennaio 2024

le scie di condensazione degli aerei: cosa provocano e come ridurle


In molti casi l’impatto climatico si estende oltre le emissioni di CO2 e comprende anche quelli che, appunto, sono noti come effetti non legati al CO2. Il trasporto aereo non sfugge a questa regola; anzi, ne è particolarmente coinvolto: da un lato gli aerei emettono sostanze inquinanti ad altitudini dove il loro impatto è diverso dalle emissioni a terra e per questo possono influenzare in modo significativo il clima; dall'altro le scie di condensazione e i cirri di condensazione (che non sono direttamente emissioni di gas-serra) svolgono un ruolo fondamentale in quanto possono debolmente riscaldare o raffreddare l'atmosfera. L’entità del loro impatto climatico dipende da vari fattori, tra cui posizione geografica, altitudine, tempi di emissione, posizionamento solare e condizioni meteorologiche (per non parlare dell’aspetto estetico, che alle volte è decisamente impattante). Uno studio sperimentale ha dimostrato come si possa diminuire almeno il problema delle scie di condensazione semplicemente cambiando le quote di volo.

gli effetti sul clima della navigazione aerea da Lee et al, 2020)

LE SCIE CHIMICHE, UNO DEI PIÙ FAMOSI COMPLOTTI. Le scie di condensazione degli aerei sono da anni al centro di una delle più celebri bufale che circolano sul WEB e non sono pochi quelli secondo i quali gli aerei avrebbero speciali serbatoi per spargere dei veleni. In passato sono stato ripetutamente minacciato dai più esagitati fra coloro che credono a questa fesseria. Una volta quelle che chiamano scie chimiche (e io e qualcun altro “scie comiche”) sarebbero state un mezzo per diminuire la popolazione mondiale. Ora anche buona parte dei complottardi (compresi quelli con pochi neuroni) si sono accorti che dati i risultati (la popolazione non è diminuita…) questo sarebbe il complotto più costoso e peggio riuscito della storia. Quindi da anni c’è stata una modifica importante: le scie comiche servirebbero (sempre a non meglio specificate elites), a creare deliberatamente disastri come alluvioni o – alternativamente – siccità (insomma piove per colpa delle scie chimiche o non piove per colpa delle scie chimiche); per qualcuno persino provocano terremoti, in genere in collaborazione con il terribilissimo HAARP (che non sarebbe spento come asseriscono le fonti ufficiali). Attualmente registriamo un nuovo obbiettivo: siccome la stragrande maggioranza degli aderenti al complotto sono anche negazionisti del ruolo del CO2 nei cambiamenti climatici, adesso sostengono che lo scopo delle scie chimiche sia proprio quello di provocare il riscaldamento globale (anche se non sono riusciti a farmi capire quale sia l’interesse delle elites a provocarlo).

EFFETTI DELLE SCIE DI CONDENSAZIONE. Al di là dell’inquinamento atmosferico provocato dalle emissioni degli aerei, le scie di condensazione, oltre ad essere esteticamente discutibili, presentano alcuni problemi dal punto di vista climatico e di inquinamento (specialmente visivo), per le conseguenze sulle temperature della loro formazione. Potrà sembrare strano ma il totale di tutti gli effetti aeronautici è circa il 3,5% del totale antropogenico e l’impatto della somma degli effetti non legati alla CO2 è circa 2 volte più grande del riscaldamento indotto dalla CO2. In termini sia di forzatura radiativa (RF) che di forzatura radiativa effettiva (ERF), il contributo maggiore deriva proprio dalle scie di condensazione persistenti e dai cirri che si formano quando queste si allargano e questo anche se per alcuni Autori il problema riguarda solo circa l’1–2% del totale delle percorrenze (Gierens 2018).

DIMINUIRE LA QUANTITÀ DI SCIE DI CONDENSAZIONE. Il Centro aerospaziale tedesco (DLR) e il Centro di controllo dell’area superiore di Maastricht (MUAC) EUROCONTROL hanno collaborato a una ricerca innovativa che potrebbe portare a una significativa riduzione delle scie di condensazione e quindi dell’impatto climatico dell’aviazione. Un gruppo di ricerca guidato da Robert Sausen del DLR e Rudiger Ehrmanntraut del MUAC, ha approfittato della contrazione significativa del traffico aereo durante la pandemia che ha permesso un interessante esperimento nell’area dello spazio aereo sopra la Germania nordoccidentale e i paesi del Benelux. I risultati del lavoro sono riassunti in un articolo uscito di recente (Sausen et al, 2023). 
Le premesse dello studio erano che: 
  • la contrazione del traffico consentiva agli aerei una maggiore libertà di cambiare quota 
  • i modelli meteorologici sono in grado di indicare le quote alle quali le condizioni meteo forniscono la possibilità di formare scie di lunga durata.
Quindi i ricercatori hanno seguito due protocolli diversi, a giorni alterni:
  • nel primo i voli venivano reindirizzati più in alto o più in basso di 2000 piedi (circa 660 metri) cercando di evitare quindi la quota di formazione delle scie di condensazione.
  • nel secondo i voli restavano alle quote normalmente prefissate
I ricercatori hanno poi utilizzato le immagini satellitari per valutare la presenza di scie di lunga durata. Come sperato, nei giorni in cui alle rotte venivano imposti dei cambi di quota per evitare il fenomeno, le scie di lunga durata si verificavano meno frequentemente, dimostrandio come basti una lieve modifica dell'altitudine di volo per prevenire efficacemente la formazione di scie di condensazione di lunga durata.
Si è quindi trovata la possibilità per mitigare una significativa perte dell’impatto climatico dell’aviazione tramite una ottimizzazione delle quote delle rotte. 

LA NON FACILE APPLICAZIONE DELLO STUDIO. Per implementare con successo traiettorie di volo ottimizzate per il clima è necessario soddisfare diversi prerequisiti:
  • dal punto di vista scientifico i servizi meteorologici devono prevedere accuratamente l’impatto climatico dei singoli voli per garantire che il reindirizzamento del traffico aereo porti a una reale riduzione dell’impatto climatico.
  • dal punto di vista della navigazione aerea, l’applicazione del metodo non deve portare a limiti e ritardi nella capacità dello spazio aereo più di quelli cronici di adesso (era troppo facile modificare le rotte in quel periodo di traffico aereo molto scarso)
in definitiva, i complottardi saranno soddisfatti di sapere che le scie di condensazione sono fra le forzanti del riscaldamento antropico, ma difficilmente ammetteranno che rappresentino una parte poco significativa del problema e chissà come ci rimarranno male sapendo che gli scienziati vogliono cercare di evitare la formazione delle scie di condensazione….

BIBLIOGRAFIA

Gierens 2018. Statistics of potential radiative forcing of per- sistent contrails – Presentation at the “Contrail Avoidance Group” of the Greener by Design Initiative of the Royal Aeronautical Society. https://elib.dlr.de/148570/

Lee et al 2021. The contribution of global aviation to anthropogenic climate forcing for 2000 to 2018. Atmospheric Environment 244 (2021) 117834

Sausen et al 2023. Can we successfully avoid persistent contrails by small altitude adjustments of flights in the real world? BMeteorol. Z. (Contrib. Atm. Sci.) DOI 10.1127/metz/2023/1157

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